Percepii un tocco leggero accarezzarmi i capelli. Tentai di aprire gli occhi, ma li sentii tremendamente pesanti. Un altro tocco, sempre delicato, mi spostò una piccola ciocca di capelli che disordinata mi cascava sul collo. Nel mio collo, candido, scorreva il mio sangue a ritmo costante, segno di quella metà umana che mi aveva generato.

Un altro tocco; ed un altro poco dopo. A fatica dischiusi gli occhi. Dapprima mi apparve tutto sfocato e poi, piano, molto piano, intravidi un soffice candore. Intorno a me solo bianco, puro e immacolato. La neve doveva essere caduta fino a poco prima e i tronchi degli alberi si intravedevano, marroni e possenti in quell'oceano incolore.

Un'altra carezza, più decisa, mi fece distogliere il pensiero dal paesaggio: perché ero lì, distesa sulla neve? E perché non percepivo nulla, né freddo, né caldo, ma solo quel tocco estraneo ma gentile?

Feci per girarmi, per dare un nome a quella mano ma il mio tentativo fu vano; bloccata, riuscivo a muovere solo le palpebre, il mio corpo era completamente immobilizzato.

-Ti sei svegliata piccola!- percepii una voce melliflua, ed un conato di vomito mi salii alla gola -Mi ricordi tremendamente tua madre, i suoi occhi rivivono in te...Tutto questo è meraviglioso!- aggiunse alla fine con tono mieloso, oltre che fastidioso.

Cercai, con tutte le mie forze di spostarmi, almeno di riuscire a girare la testa per vedere in faccia quell'uomo...Inutile, per quanto ogni fibra, ogni muscolo del mio corpo lo desiderasse ardentemente, non c'era verso di muovermi di un solo millimetro.

Sobbalzai improvvisamente. Due labbra, fredde ma morbide, si poggiarono sul mio collo ed una piccola scia di saliva fu disegnata su di esso. Trasalii, e sentii crescere la paura dentro di me, come una preda tra le fauci del proprio cacciatore.

-Jake!- Urlai d'istinto.

-Nessie!- sentii poco dopo in risposta al mio urlo e spalancai gli occhi.

A pochi centimetri da me c'era lui, la mia ancora di salvezza, il mio migliore amico: Jacob Black.

I suoi occhi scuri e leggermente allungati mi fissavano con aria da cucciolo, quasi imploranti di sapere.

-Fatto un brutto sogno?- mi chiese gentile come era sua consuetudine.

Allora posai lo sguardo sulle sue labbra carnose dalle quali pendeva un piccolo fiore di campo

-Si, credo tu abbia ragione...- mi passai una mano tra i capelli, nel punto in cui fino a pochi minuti prima avevo percepito la mano di quello sconosciuto. Quel contatto, seppure frutto della mia immaginazione, sembrava così tremendamente reale. Sospirai.

-Ehi!- mi sentii richiamare all'attenzione -Sai che sei un libro aperto per me...- e mi trascinò a sé facendomi poggiare la testa sulla sua spalla possente -Che sogno hai fatto?-

Mi abbandonai al suo abbraccio, più tranquilla e, cercando di assumere un tono di voce disinvolto, gli risposi -Non lo ricordo bene, ad essere sincera ricordo solo di aver urlato il tuo nome- mentii.

Un piccolo ringhio si fece strada in Jacob; sapevo che non ci avrebbe creduto facilmente, così come sapevo che avrebbe voluto vedere nella mia testa grazie al mio potere. Ma non ora, non in questo caso. Non sapevo se quel sogno avesse un senso, se avessi dovuto parlarne con qualcuno. La mamma, papà, o forse zia Alice; lei sicuramente era la più adatta per quel genere di cose. Sapevo solo che, da tre notti, facevo lo stesso sogno, ed ogni volta che mi assopivo riuscivo a vedere un pezzetto in più di quello strano puzzle. Che qualcuno stesse cercando di dirmi qualcosa? Che fossi solo una sedicenne paranoica? Tutto era possibile, ma per il momento non volevo allarmare nessuno, tanto meno Jake; lui si preoccupava sempre troppo quando si trattava di me.

Continua...

Bra's Space:

Salve a tutti, ed ecco a voi il primo capitolo di una nuova storia su Jake/Nessie. Cosa ne pensate?

Il secondo capitolo è già pronto, ma dipende da voi quando lo pubblicherò. Questo è solo introduttivo, ma vi garantisco che nel prossimo la vera storia comincerà ;)

Allora lascio a voi i commenti...

xoxo