Autore: Shia
Titolo della storia: Sasuke era dannatamente superbo
Peccato scelto: Superbia
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Romantico
Avvertimenti: One-shot
Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Pairing: SasuSaku

3. Superbia – SasuSaku – Sasuke era dannatamente superbo

I personaggi di “Naruto” appartengono a Masashi Kishimoto.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

A Giulia per i suoi 18 anni. Perché è un’amica preziosa, sempre presente quando ho bisogno di lei. E perché, diamine, è il suo compleanno xD

Sakura era da sempre innamorata persa di Sasuke. Ma si sa, certe volte l’amore più profondo può trasformarsi in un attimo in odio. Ed in questo preciso momento Sakura detestava Sasuke Uchiha. Ma facciamo un passo indietro…
Il piccolo Uchiha, ed unico al momento, era finalmente tornato a Konoha, dopo essersi vendicato e legnato per bene con Naruto per l’ennesima volta. Sakura aveva abbracciato i due che si sorreggevano l’uno con l’altro con le lacrime agli occhi e, mentre Naruto aveva sorriso entusiasta, Sasuke si era irrigidito e il viso aveva assunto un leggero colore rosato.
< Ragazzi… Bentornati >.
< Hai visto Sakura-chan? L’ho riportato indietro come promesso, ‘tebayo! >.
< Sono tornato di mia spontanea volontà, dobe >.
Sasuke era rimasto lo stesso di sempre. Si era quasi barricato in casa ed era reticente a parlare praticamente con tutti. Però Sakura aveva notato che, ogniqualvolta andava a trovarlo, con lei era abbastanza sciolto e sembrava parlasse piuttosto volentieri, sempre per i suoi standard.
Negli ultimi tempi Sasuke era arrivato addirittura a rivolgerle qualche raro e fugace sorriso, sempre quando si trovavano da soli però. Lei, Naruto e gli altri amici erano riusciti pure nel riuscire a strappargli qualche sbuffo che suonava decisamente una risatina soffocata con poco successo.
< Sasuke ha riso!!! >.
< Smettila, mi sto annoiando, altroché! >.
E Sakura si era nuovamente ritrovata innamorata persa di quel ragazzo scontroso, taciturno, profondamente altezzoso, arrogante, riservato e superbo. Ma era sempre pronto ad aiutare i suoi amici, come quando Naruto si era trovato in difficoltà a scegliere il regalo per il suo anniversario di fidanzamento e l’aveva accompagnato per tutta Konoha, lamentandosi per il tutto il tempo sì, ma senza abbandonare l’amico fino a che non avevano finalmente trovato il regalo adatto.
< Insomma, si può sapere che accidenti hai intenzione di prenderle?! >.
< Vorrei qualcosa che la rappresentasse… Quando lo vedrò lo riconoscerò >.
< Dobe, mi sto annoiando >.
< Guarda che posso farcela anche da solo! >.
< So che deciderai di comprarle qualcosa di stupido, quindi ti controllo >.
Sasuke aveva sempre ascoltato Sakura parlare dei casi che aveva seguito all’ospedale senza irritarsi ma anzi, qualche volta le aveva anche domandato qualche spiegazione dettagliata su alcune operazioni particolarmente complicate.
< E allora io… Sasuke, ti sto annoiando vero? Scusami >.
< No. Cos’hai fatto dopo, Sakura? >.
Un giorno era riuscita a farsi accompagnare per una passeggiata all’aria aperta e aveva cominciato a parlargli dei progetti di Ino per il suo matrimonio. Ad un tratto Sasuke aveva fermato il suo soliloquio e l’aveva baciata senza dire né “a” né “ba”. Poco dopo aveva tolto le sue labbra da quelle di lei e le aveva chiesto di continuare a parlargli di quella strana idea di Ino, incuriosito. Come se non fosse successo nulla. Sakura era diventata di tutti i colori, imbarazzata, confusa e poi arrabbiata. Si era allontanata con le lacrime agli occhi, ferita dall’atteggiamento di Sasuke.
Sasuke il giorno dopo non le aveva detto nulla sul bacio che si erano scambiati e aveva continuato a comportarsi con lei come se nulla fosse successo. O meglio, quasi. Perché prima, quando erano soli, non passavano tutto quel tempo a baciarsi. Sakura non aveva avuto il coraggio di chiedergli cos’era per lui. Ma, dentro di sé sperava che fosse solo per timidezza o paura di sembrare melenso. Fino a quel preciso momento, in cui le sue speranze si erano infrante in un istante.
Erano riusciti a convincerlo a venire fuori con gli altri per una serata in compagnia. Sasuke era stato sequestrato da Naruto con l’aiuto di Kiba e tutti i ragazzi si erano messi a parlare dell’imminente matrimonio tra Ino e Shikamaru, stuzzicando quest’ultimo per il terribile evento che lo aspettava, a detta loro. Le ragazze stavano sistemando gli ultimi dettagli per l’addio al celibato della sposa. Quando si riunirono alla componente maschile del gruppo Kiba, piuttosto brillo dopo tutto quel sakè, aveva chiesto ad un annoiato Sasuke cosa avrebbe fatto se un ragazzo avesse chiesto a Sakura di uscire.
< E dicci un po’, Sasuke-kun… Cosa faresti se qualcuno chiedesse a Sakura-san di uscire? >.
< Può fare quello che vuole >.
Le era crollato il mondo addosso. All’inizio aveva voluto tanto piangere, poi prendere quella bellissima testa scura e sbatterla ripetutamente contro il muro o qualcosa che gli facesse molto male. L’aveva presa in giro!
L’esclamazione incredula e oltraggiata di Ino aveva fatto voltare tutti verso di loro e subito aveva puntati su di sé tutti gli sguardi. Ma lei guardava solo lui, quell’essere arrogante, pieno di sé, stronzo e bastardo che si era preso gioco di lei. E lui ricambiava lo sguardo, arricciando le labbra in quello che poteva lontanamente sembrare un sorriso.
< Sakura può fare quello che vuole. Tanto poi tornerebbe da me, perché lei vuole solo me >.
Sasuke sapeva essere così arrogante, stronzo, odioso, pieno di sé, superbo… Ma solo lui sapeva riservarle quello sguardo pieno di amore che vedeva nei suoi occhi.
Sasuke era dannatamente superbo, ma lei lo accettava per quello che era. E, alla fine, lo amava proprio perché era se stesso.