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Autore: briareos1982    05/11/2009    1 recensioni
una ragazza sprofonda nell'autolesionismo, una vita di deliri e cicatrici. L'unica persona al mondo che potrebbe darle l'amore che cerca non riesce a confessarsi
Genere: Triste, Malinconico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno si trascinava , dissanguandosi nell'orizzonte. Le nuvole si tingevano d'un rosso sfumato, in lividi viola, raschiate via per tutto il cielo come cotone. L'aria aveva il sapore amaro del monossido di carbonio intriso degli odori della città. Odori di pizzeria, di spezie e deodoranti zuccherosi, di soffocante tinta per pelli, di tabacco e urina di sudore e plastica nuova, odori di olio bruciato, d'incensi di sabbia marina di animali sporchi, odori di malattie, di lucilabbra di ruggine d'acqua piovana di pozzanghere infette.Una nebbia di umanità alla deriva riempiva le vie, cappelli, sciarpe, parole, mani, scarpe, borsette, in un'unico fiume. Angela ascoltava il suono sordo del suo cuore, il sangue e i muscoli presi da una morsa di tristezza. Gli scivolò dentro un languare caldo, e sul viso alcune lacrime facevano la loro comparsa, perchè forse poteva tornare indietro, c'era la speranza. 
Aveva mani testa e gambe...e voglia di fare ancora un tentativo.

"E' un senso vuoto e oscuro, mi scorre sulla calotta cranica e rifluesce sulle spalle come un cupo serpente senz' occhi. Come olio, o come un sospiro velenoso di un'amante infetto, mi abbraccia per i fianchi e scende giù sino ai piedi, dentro e fuori di me. E' un vento inquinato che ondeggia tiepido sulla mia pelle, irrequieto e vibrante d'spirazioni terrene, oltre il semplice bisogno dei sensi, una ricerca confusa su confini troppo distanti e troppo paurosi per essere toccati con mente sveglia."


Perchè i ricordi della lama erano ancora freschi, linee di mille sogni abortiti, qualcosa di perduto. Angela era cresciuta contorta, questo lo sapeva bene. Cresciuta in quella piccola stanza piena d'echi della sua mente, giorno dopo giorno. Coltivando il proprio male con cura, nascondendolo in vasi bizzarri e meravigliosi, percorrendo strade sbagliate. I suoi occhi si posavano sul sangue che sprecava ogni giorno sul lavandino. Perchè lo faceva? perchè gli altri non capivano? Era come...petrolio, o come un veleno...

"E' una creatura dormiente irta di denti e artigli e ossa sotto muscoli di filo spinato e tendini d'acciaio. Morde l'ansia, il suo respiro è l'affanno digrignate dell'odio della distruzione purificatrice; la sua voce 
...bisbiglia...
oscena, sudente dentro il mio orecchio, e le sue parole serpeggiano come lampi neri fra i neuroni, io non posso non ascoltare, posso solo fare finta di non sentire, ma è là, al calar del giorno quando il cielo s'apre, sanguinante, trapassato da un sole morente, ad aspettarmi. E poi dopo il freddo, il manto d'ombra sulle palpebre dell'anima, la notte senza riposo, la notte che nasconde il mio buio in un buio più innoquo.
Ma i Mostri mi attendono oltre le colonne d'ercole della coscienza."


Angela, Angela di dolore e mestrauzione, Angela utero infetto, Angela che non dorme di notte, Angela la puttana del mal di testa, Angela della rabbia e Angela dei denti Angela la strana, Angela che parla da sola, Angela che canta canzoni inventate, Angela che non ha colore, Angela delle grida e delle urla, Angela dei diari scritti a mano, Angela che affoga nella melma dei suoi pensieri, Angela della luce negata, Angela Angela Angela la dèa della solitudine.
Angela, dell'amore crocifisso.
Angela punta di coltello.
Angela braccia bendate, Angela canto stridente della lama sulla pelle.
Un'altra notte, un' altra mattina.


...Ed è male, allo specchio, quando i pensieri turbinano e l'occhio, ancora semichiuso non discerne la notte dal giorno...

Alzarsi,e lavarsi, (il lavandino, così bianco...solo poche gocce innoque. Piccoli rubini, come mercurio rosso.) il viso di Mamma, così...spento. L'aria è sottovuoto, il tempo è solo un'eco che si dissolve. Angela cammina fra pupazzi di cartone travestiti da persone.

...Il giorno che passa, miserevole, e la mente, come una cattedrale decaduta, da cui spio il mondo esterno. Una lunga ridicola proiezione, fioca e debole in confronto alle lucide immagini nascoste dietro le mie retine.
Alzo la mano, saluto, rido, aggiungo voci ed echi ad un mondo morente...
...non voglio dissolvermi nel vento...


Angela, Angela mostro rosso, ti hanno trovata sullo specchio opaco del tuo sangue. E' fuggito via mentre dormivi, evaso in un'attimo dai condotti aperti delle tue vene. Angela, hai rubato la vita di tutti coloro che ti amavano, aperto un taglio nell'anima di chi voleva conoscerti. Io sentivo quello che sentivi te, e volevo aver coraggio di aprire bocca, prenderti per mano. Per scendere insieme nell'Abisso, sentirne il fondo con i piedi e le mani. Risalire, volando su mondi terribili, assordanti. Insieme non avremmo avuto paura di tutta la vita che ti divorava. Angela, creatura di luce negativa, folle perversione di un cielo estivo. Angela, cielo nero intriso di stelle.
Hanno caricato il tuo corpo come fosse un sacco di spazzatura, ti hanno sotterrata come una pianta, leggendo versi di un Dio a cui non credevi. Angela, Angela, ti hanno dimenticata là sotto, al buio. Non sei più tu, ora che i vermi scavano sotto la tua pelle, mordono il tuo midollo spinale e bachettano con i tuoi visceri. Ti consumano con le loro bocche aperte e senza denti. Ti ricoprono, a milioni, come una coperta immonda.
Di te rimane solo quella lettera che lasciasti, un foglio stropicciato che nessuno capì. Angela angela la stupida, che perse tutto nel tracimare d'un momento. Angela che morì senza aver vissuto, Angela che nessuno ricordò più.
Angela, che rimase da sola, al buio, per non essersi mai aperta con gli altri. 
   
 
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