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Autore: Topy    06/11/2009    6 recensioni
Quella che doveva essere una microshot senza pretese si è trasformata in una raccolta. I momenti passati, i tormenti, la quotidianità di Sasuke e Sakura, delle persone che hanno intorno, di quello che ribolle dentro di loro. Le shot potrebbero come no essere collegate, non verranno postate in ordine cronologico, e potrebbero avere effetti collaterali. Buona visione! 1° cap: Sasuke conosceva le caratteristiche di un nemico pericoloso. Gli occhi attenti e minacciosi, carichi di una luce rabbiosa, fissi dritti nei suoi, senza il minimo accenno di paura. [SasuSaku] 2°cap: Minato Namikaze sentiva di avere dentro di sé un’unica esigenza, un unico destino. La pace.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sasuke conosceva le caratteristiche di un nemico pericoloso

Sasuke conosceva le caratteristiche di un nemico pericoloso.

 

Gli occhi attenti e minacciosi, carichi di una luce rabbiosa, fissi dritti nei suoi, senza il minimo accenno di paura.

 

La posizione delle mani, prima cosa in assoluto che notava, inevitabile abitudine di shinobi.

 

E il silenzio che calava improvvisamente, gelido e innaturale perfino per lui, che quanto a loquacità concorreva solamente con il clan Aburame.

 

Restò perfettamente immobile, per non dare al nemico la minima anticipazione sulle sue intenzioni; conosceva perfettamente tutte le vie di fuga che gli erano possibili in quel momento, ed aveva già individuato quella che potenzialmente l’avrebbe salvato.

 

Mentre calcolava la distanza che lo separava dalla porta, Sakura sbuffò – incredibile come i suoi sbuffi fossero simili al ringhiare di un grosso felino – e sciolse la posa da matrona romana, togliendo le mani posate sui fianchi per incrociare le braccia sotto il seno

 

-Sasuke Uchiha, con tutti i soldi che ho speso per questo vestito, se le parole che stai per pronunciare sono simili a “come ti sei conciata”, “sei ridicola” o qualsiasi altra formula verbale che non esprime assoluta approvazione, sappi che te ne farò pentire amaramente.

 

L’ultimo valoroso Uchiha, genio indiscusso di arti ninja e supponenza, sfoderò il suo broncio stizzito, pronto a seguire la vocina del Gene Uchiha che lo pungolava a utilizzare esattamente quelle due frasi che la ragazza gli aveva proibito, immaginandosi già il viso scarlatto, i pugni stretti e un mobile che andava in frantumi, tra sibili di rabbia e occhi lucidi.

 

Oh.

 

Una vocina molto meno frequente nella sua testa lo zittì. La stessa identica voce, tra l’altro, che aveva sentito quando la polvere di macerie si era dissolta, dopo la distruzione di Konoha e la vittoria dei “buoni”, quando lui era già pronto a prendere la via del ramingo, e un flebile “Sas’ke” l’aveva fatto esitare.

 

Per dio, ci sono ancora dei poveri mentecatti che sono disposti a volerti bene. Evita di fare l’idiota e pianta qui il tuo preziosissimo didietro, grazie.

 

Sasuke le si avvicinò, con un’espressione così seria e solenne che Sakura sentì chiaramente le sue ginocchia cedere e il suo atteggiamento minaccioso ammorbidirsi all’istante: il ragazzo diede un’occhiata alla scollatura del vestito, molto contenuta ed elegante, poi soppesò con attenzione le gambe moderatamente scoperte, e in conclusione si caricò la kunoichi in spalla, rossa per l’imbarazzo, e decise che era più conveniente per entrambi se per una volta evitava di avere a tutti i costi l’ultima parola.

 

Mentre chiudeva la porta della camera da letto, rivide per un istante il ragazzino egoista e rabbioso che era stato, che non avrebbe esitato un istante a terminare quel pomeriggio con una litigata inutile e dolorosa, con le lacrime di Sakura.

 

Sasuke ringraziò mentalmente quella voce, che di tanto in tanto compariva e gli impediva di fare qualcosa di cui poi si sarebbe pentito, senza per altro riuscire a scusarsi.

 

Il rumore di una zip e le labbra di Sakura, delicate e maliziose sul suo collo, lo distrassero, impedendogli di notare che quella voce era stranamente simile a quella di Itachi.

 

 

 

 

 

…. Non so cos’è successo. Potrei dire che sia stato direttamente Itachi a ispirarmi per questa piccola e modesta fic senza pretese.

 

Graditissimi pareri, opinioni, critiche e proposte di matrimonio, nel caso passasse Itachi, grazie.

 

Topy

 

  
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