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Autore: Red Raven    06/11/2009    10 recensioni
[La Maschera di Ferro] La regina avvicinò i petali alle labbra, come se baciando quel fiore avesse potuto mandare un messaggio a chi l'aveva poggiato lì, solo per lei.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi butti nel letto delle rose?


Prese la rosa con cautela: era ancora umida di rugiada, lo stelo ancora verde, le spine ancora morbide. Era ancora un bocciolo, lo corolla schiusa solo leggermente, come un caldo utero atto a proteggerne il dolce profumo.
La regina avvicinò i petali alle labbra, come se baciando quel fiore avesse potuto mandare un messaggio a chi l'aveva poggiato lì, solo per lei.
Non sapeva chi avesse compiuto un gesto così audace, al punto di rischiare di incorrere nelle ire del re: ma, in cuor suo, sperava che si trattasse del giovane moschettiere dagli occhi grigi con cui si era scontrata poco fuori dalla cappella.
E sorrise al ricordo di come le guance di lui si fossero imporporate nello stesso istante in cui i loro occhi si erano incrociati.

Prese la rosa con cautela: era in pieno sboccio, i petali aperti come mani di velluto di un color rosso acceso che ti feriva gli occhi e scaldava il cuore.
Anna inspirò il forte profumo del fiore, e ricordò una gioiosa mattina di maggio, sorrisi innocenti, risate allegre. Ricordò il calore di un corpo premuto contro il proprio, baci rubati, abbracci proibiti.
E pensò che quel dolce profumo era molto simile a quello dei capelli di D'Artagnan sparsi sul suo seno.

Prese la rosa con cautela: erano due, due fiori diversi su un unico stelo, uno leggermente più piccolo dell'altro. Due boccioli rossi, un rosso così intenso da sembrare sangue.
Ella si strinse il fiore al torace, con tanta forza che le spine le lacerarono i guanti di lucida seta e le lasciarono graffi sulla delicata pelle del petto.
Ma ella non diede importanza a quelle lievi ferite, le accolse anzi con gioia: perchè se colui che le aveva donato quella rosa, e quella prima, e quella prima ancora, e così via, fin da quella prima manifestazione di amore, in quel lontano pomeriggio in cui i loro sguardi si erano incrociati davanti alla cappella, se lui aveva deciso di sacrificare se stesso per qualcosa di più grande, lei sarebbe stata più che lieta di versare il proprio sangue con quel suo dono.
Con quello che lei sapeva essere il suo ultimo dono.


Note di Thieffy: allora, innanzitutto vi annuncio che esco da una lieve influenza (leggasi: ho avuto la febbre e sono ancora convalescente), quindi se dovessero esserci degli orrori orto-logico-sintattici vi prego di perdonarmi.^^
Anyway, sono in periodo "Maschera di Ferro", come ben sanno i miei, visto che nel giro di una settimana l'avrò visto minimo tre volte. E adoro, semplicemente adoro, questa coppia così, così...sublime nel senso letterario del termine. E semplicemente lovvo Gabriel Byrne çççç ^^.
Sulla storia credo non ci sia molto da dire, credo sia abbastanza chiara ^^. Parliamo un secondo del titolo: perchè questa frase?.....non lo so bene neanch'io. Credo che c'entri quel giochino che si faceva alle elementari, avete presente ,no? "Chi butti nel letto delle spine, delle rose dell'amore?". Se ci pensate, le rose stanno tra le spine e l'amore, tra il dolore e l'amore, quindi. E mi pare un modo perfetto per descrivere il loro rapporto!^^ E poi il fatto della rosa lasciata lì ecc.
Credo di aver detto tutto, se vi è piaciuta commentate, se non vi è piaciuta anche. Ringrazio tutti in anticipo!
Au revoir!
   
 
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