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Autore: Sissi Bennett    09/11/2009    5 recensioni
“Rosie com’è baciare?”
“Bello … di solito”.
“Ed è facile?”.
[...]
Scorpius cominciava a vedere chiaro in tutto quel discorso
“Allora è questo il problema? Baciare”
affermò.
Lily abbassò il capo.
“Non ne sei capace!” la schernì.
A chi chiedereste consiglio per affrontare il primo bacio?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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She will learn

“Rosie com’è baciare?”

Rose Weasley alzò gli occhi dal suo libro, tenendo il segno con l’indice, lo posò tra le ginocchia e aggrottò la fronte.

“Che domanda è?”.

Lei, Roxanne e Lily erano sedute al sole, sull’erbetta ancora sferzata dal vento freddo di marzo. Il bel tempo aveva da poco iniziato a riscaldare le mura di Hogwarts e le tre cugine non avevano nemmeno preso in considerazione l’idea di stare rintanate nelle proprie Sale Comuni o in Biblioteca.

Rose quell’anno aveva i G.U.F.O. e stava ripassando gli ultimi argomenti di Aritmanzia, quando Lily l’aveva interrotta con quell’assurda domanda.

Anche Roxanne aveva distolto momentaneamente l’attenzione dal suo gatto, acciambellato sulle sue gambe, e aveva smesso di accarezzarlo. Il felino soffiò contrariato ma non si mosse, limitandosi a puntare gli occhi sulla padrona in attesa delle coccole.

“Una come tante altre” replicò Lily.

“Io … io non so … cioè sì lo so, ma come te lo spiego?” chiese Rose più a se stessa che alla cugina “E poi perché lo vuoi sapere?!”.

“Mi sembra ovvio, no?” rispose Roxanne riprendendo a solleticare la schiena dall’animale “La nostra cuginetta non ha mai baciato nessuno”.

Lily si portò un dito alla bocca intimandole di non urlare e si guardò intorno per accertarsi che nessuno avesse sentito.

Poi arrossì di colpo “Io non credo che qualcuno mi vorrà mai baciare”.

“Non dire sciocchezze!” ribatté Rose.

“Allora perché non è ancora successo?”.

“Hai solo tredici anni, è normale” spiegò Rose distrattamente mentre riprendeva la lettura.

“Tu avevi la mia età quando hai baciato Thomas MacMillan” s’imbronciò Lily “E Roxy era più giovane di un anno quando è uscita con quel Nott!”.

“Sì e non mi è piaciuto per niente” ammise Roxanne “L’ho fatto solo per togliermi lo sfizio. Non devi farlo solo perché noi abbiamo già provato; quando troverai un ragazzo che ti piace accadrà senza che tu te ne accorga”.

“Si, ok” disse Lily “Ma com’è?”.   

“Bello … di solito”.

La Potter mosse le mani con fare spiccio. Lei voleva di più e loro la stavano solo trattando come una bambina “Ed è facile?”.

“Certo che è facile!” sbottò Roxy “E’ una cosa spontanea”.

“Comunque non dovresti perdere troppo tempo a pensarci, sei ancora piccola per preoccuparti di certe cose” l’ammonì Rose.

“Non fare come James, ora” ridacchiò Roxanne.

Ma Lily non lo trovava altrettanto divertente. Capì che dalle cugine non avrebbe cavato altre informazioni; era evidente che lo consideravano una argomento stupido e frivolo, che non meritava la loro attenzione.

Per Lily, però, era un problema bello grosso. Qualche giorno prima un Tassorosso del quarto anno, tal Cam Barkins, l’aveva invitata ad uscire per la gita ad Hogsmade.

Inizialmente aveva accettato con piacere, quando poi aveva realizzato che quello aveva tutto l’aspetto di essere proprio un appuntamento, il panico si era impossessato di lei.

Un appuntamento di solito comportava un bacio.

Il suo primo appuntamento, il suo primo bacio.

Non era cosa da poco, almeno non per lei.

Si era sempre chiesta che cosa avesse spinto il Cappello Parlante a mandarla a Serpeverde. Non aveva le caratteristiche di una Serpe: non era perfida, né subdola, né ambiziosa e arrogante. Era furba, quello sì, e determinata e sicura di sé, ma tutte quelle qualità sembravano svanire al pensiero di Cam Barkins che si avvicinava per baciarla e di lei che impacciata rimaneva rigida come uno stoccafisso.

Roxy e Rose le avevano appena assicurato che era facile e naturale, ma più osservava Dominique pomiciare con il Prefetto di Corvonero, più si convinceva che non  ce l’avrebbe mai fatta.

*

“Cosa vedo? Una Potter nella Sala Comune delle Serpi”.

“Smettila Scorpius, sono passati tre anni ormai, dovresti esserci abituato a trovarmi qui”.

Lily riprese a fissare il fuoco, stringendosi ancor di più le ginocchia al petto.

Si era ritirata nei sotterranei dopo quella conversazione tanto interessante quanto infeconda. Aveva trovato la Sala Comune vuota e aveva deciso di trattenersi finché gli studenti non avessero iniziato ad affollarla.

“Che ci fai qui con un così bel sole?” le chiese il ragazzo sedendosi accanto a lei.

“E tu?” ribatté la giovane.

L’altro alzò gli occhi al cielo: aveva rinunciato da tempo a sperare di ottenere una risposta soddisfacente da Lily Potter.

“Torno da un incontro galante”.

Lily scattò in piedi e si avvicinò alla finestra; era possibile che tutti in un modo o nell’altro le ricordassero quella faccenda romantica che lei tentava di dimenticare?

“E adesso che ti prende?” chiese Malfoy pacato.

“Niente” borbottò buttandosi su una poltrona “Cam Barkins mi ha chiesto di uscire” disse.

Malfoy non si scompose per quell’assurda dichiarazione.

“Fantastico” commentò.

“E non hai nient’altro da dire?!” trillò la Serpeverde.

“Auguri e figli maschi” era decisamente più occupato a consultare la pagina sportiva della Gazzetta del Profeta che ascoltarla.

Ma Lily era cocciuta: gli si parò davanti e gli strappò il giornale dalle mani “Come fai ad essere così insensibile?” strillò.

“Lily, stai usando una delle vostre tattiche da femmine, per cui dovrei leggere fra le righe e capire cosa diamine vuoi dirmi?”.

Lily infuriata ritornò alla finestra; come faceva Malfoy ad essere sempre così composto e tranquillo, quando lei si agitava per ogni minimo problema?

“E’ una cosa che preoccupa solo me? Insomma voi non vi siete mai innervositi? Beh se è così siete dei veri maghi, perché non l’avete mai dato a vedere, ve lo assicuro!”.

Scorpius la osservò mentre faceva a pezzi il quotidiano e lo gettava tra le fiamme. Aveva sempre creduto che la più piccola dei Potter avesse qualche rotella fuori posto, ma non fino a quel punto.

“Tutti voi siete sempre così sicuri e spavaldi, la fate sembrare una cosa facile, ma non lo è! Non può esserlo, se no non sarebbe così importante! Eppure ogni volta c’è qualcuno che si bacia con una tale disinvoltura da farmi sentire un’inetta!” si sfogò la ragazza.

Scorpius cominciava a vedere chiaro in tutto quel discorso “Allora è questo il problema? Baciare” affermò.

Lily abbassò il capo.

“Non ne sei capace!” la schernì.

“Malfoy ti avverto, ho ereditato da mia madre la bravura nella Fattura Orcovolante”.

“Non ti scaldare piccola Potter, ti prendo solo un po’ in giro. Forza, dimmi in cosa posso esserti utile”.

“Io non lo so!” ripeté per l’ennesima volta Lily in preda al panico “Non so niente, non so come si muovono le labbra, non so dove mettere le mani, non so quando debba succedere … “ non poté proseguire nel suo lungo elenco.

Scorpius le si avvicinò lentamente ed iniziò ad esporre da vero esperto “Se Barkins non è un completo idiota, ma ne dubito, capirà che sei una novellina” e qui Lily assottigliò le labbra con cipiglio “Dovrebbe metterti a tuo agio, di solito al primo appuntamento si cerca di essere il più delicati possibile” la sua voce si fece improvvisamente bassa “Metterà una mano attorno la tua vita e l’altra dietro il collo” tutte queste spiegazioni furono accompagnate dagli stessi gesti appena descritti.

Lily intanto cominciava a temere che non fosse stata una grande idea chiedere consiglio a Malfoy. Il Serpeverde si chinò fino al suo orecchio e le sussurrò “E ti poserà un unico, semplice bacio”.

La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di comprendere il significato di quelle parole. Scorpius posò le labbra su quelle tremanti di lei e la strinse più a sé accarezzandole la nuca.

Lily comprese finalmente cosa intendesse Roxanne quando le aveva detto che baciare era bello. Era più che bello: era dolce e puro, era una strana emozione che non aveva mai provato ed ebbe la piacevole sensazione che il suo stomaco avesse preso a fare le capriole.

Aveva appena capito come fosse veramente un bacio, quando lui si staccò.

“Non male piccola Potter” commentò “Ma con Barkins dovrai muovere quelle mani o non si accontenterà; sai non tutti sono dei gentiluomini come me”.

La liberò dalla sua presa e si voltò giusto in tempo verso il ritratto per vedere alcuni suoi compagni entrare.

Il cervello di Lily stava intanto elaborando freneticamente l’accaduto.

Aveva baciato Malfoy.

E le era piaciuto.

Era stato il suo primo bacio.

Ma non sentiva di averlo sprecato.

Aveva dato il suo primo bacio a Scorpius Malfoy.

E non avrebbe potuto sperare che andasse meglio di così.

Non aveva mosso ancora un muscolo, rimanendo a contemplarsi le scarpe con un sorrisino ebete stampato sul viso.

“Muoviti Lily, ho fame” la voce di lui la riscosse e solo dopo qualche attimo si accorse che la stava trascinando in Sala Grande.

“Scorpius” mormorò poiché un dubbio l’aveva assalita.

Il biondo si fermò.

“E se sbagliassi e gli mordessi la lingua?”.

Il giovane scoppiò a ridere e, circondandole le spalle con un braccio, riprese a camminare “Avrai tempo per imparare, Potter”.

E per un momento Lily sperò che sarebbe stato lui a darle ripetizioni.

Quando la rossa due giorni dopo, tornò da Hogsmade, mano nella mano con Cam Barkins, fu orgogliosa di poter pensare che quello era il secondo ragazzo che baciava.

  
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