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Autore: Purelove    10/11/2009    18 recensioni
L’inverno è ormai arrivato. Il vento invernale mi colpisce come una doccia gelata. Mi copro fino al naso con la sciarpa bianca ed alcune ciocche scappate dal chignon si posando delicatamente sulla mia fronte. Con un gesto deciso le rimetto al loro posto. Il mio passo è deciso. Non bisogna lasciarsi ingannare dal mio aspetto angelico poiché è solo un’illusione che mi ha regalato madre natura. L’insospettabile ragazza della porta accanto fa il lavoro più crudele che possa esistere. Chi sospetterebbe mai di una ragazza come me? Mi chiamo Bella Swan ed ho 20 anni. Professione: Killer. Spero di avervi incuriosito!
Genere: Erotico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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PRIGIONIERA

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Non vi preoccupate per le altre storie. Questa sostanzialmente è già scritta quindi posso dedicare lo stesso tempo di prima alle altre senza togliere tempo. Spero che vi piaccia questa ideuccia.  Fatemi sapere mi raccomando! Un bacione vale

BELLA:

Passeggio per la città tranquillamente. Godendomi questi piccoli istanti di pace che nella mia vita ormai non trovano più spazio.

L’inverno è ormai arrivato. Il vento invernale mi colpisce come una doccia gelata. Mi copro fino al naso con la sciarpa bianca ed alcune ciocche scappate dal chignon si posando delicatamente sulla mia fronte. Con un gesto deciso le rimetto al loro posto.

Il mio passo è deciso. Vado dritto al mio obbiettivo. Come nel lavoro. Sono la migliore.

Non bisogna lasciarsi ingannare dal mio aspetto angelico poiché è solo un’illusione che mi ha regalato madre natura. Anche per questo motivo sono la migliore. L’insospettabile ragazza della porta accanto fa il lavoro più crudele che possa esistere.

Chi sospetterebbe mai di una ragazza come me? Provengo da una famiglia agiata e non ho mai fatto cazzate in vita mia. Mai preso sbandate.

Di me si dice che quando mi incontri, i miei occhi scuri sono l’ultima cosa che vedi.

Hanno ragione. O almeno per quanto riguarda i miei “obbiettivi”.

Non lascio scampo. Non ho mai sbagliato e mai sbaglierò.

Mi chiamo Bella Swan ed ho 20 anni.

Professione: Killer.

Non è che la mia aspirazione da piccola sia stata quella di intraprendere questo mestiere ma le mie innate capacità mi hanno portato su questa strada.

Mio padre, Charlie Swan, è un ricco imprenditore di Forks che ha portato la famiglia a New York dopo l'ingente somma di denaro raccimolata e per quanto gli riguarda io sono ancora la sua bambina che si annoia come un tempo alle sue cene di lavoro stando seduta sul divano ad ascoltare i discorsi “dei grandi”. Ora gli ascolto solo per un altro motivo.

Molte delle persone che ho visto da piccola gli ho uccisi proprio io con le mie mani. Appena riconoscevano pensavano che fosse solo uno scherzo ma purtroppo per loro non lo era. Io lavoro per un organizzazione segreta. Evidentemente avevano pestato i piedi a qualcuno di sbagliato, a me non era dato sapere.

A dire di mio padre molti erano anche ottimi politici ma io non posso permettermi di fallire. Neanche una volta.

Non sono l’unica che lavora per loro sul territorio. Ci mancherebbe...

Siamo in 4 che lavoriamo per lo stesso uomo. Il mio uomo: Mike Newton. Uno dei tanti subalterni del Capo, Aro Volturi ma in questo caso si tratta proprio di suo figlio. Sarebbe il figlio unico, una specie di sbaglio fatto con un'umana.

Sta di fatto che attraverso Mike riceviamo le informazioni sulle missioni.

Se pensate che ci vado a letto…avete ragione. Ma per me è solo lavoro. Il poveretto invece spera nell’amore. È per questo che mi da tutte le missione che voglio.

D’altronde devo pur lavorare. Non mi interessa il modo…

Come avevo detto non sono sola. Altre tre persone lavorano insieme a me ma solo nelle missioni più lunghe e importanti.

Per comunicare usiamo dei nomi in codice. Il mio è Fawn.

Sono bravissima ad uccidere.

Mai lasciata una prova.

Mai beccata dalla polizia.

Mai un sospetto su di me.

Una cosa che ho dimenticato; i miei colleghi sono dei vampiri. Si nutrono se è possibile solo delle loro vittime.

Ci guadagnano in termini di soldi e di sangue.

Connubio perfetto.

Jasper è un’altro ragazzo che lavora con me come me. Nella vita di tutti i giorni è un ricercatore ma quando si tratta di organizzare le missioni diventa il migliore.

Freddo e calcolatore. L'ideale per la nostra squadra.

Il suo nome in codice è: Assasin.

Jasper è il cervello del gruppo. È in grado di progettare un contrattacco in meno di un minuto. In alcune missioni anche lui interviene di persona ed è spietato.

Una macchina per uccidere.

Una sua missione è leggendaria. È riuscito a rubare dei progetti ritenuti inaccessibili direttamente dal Pentagono.

È un genio, il suo quoziente intellettivo è drasticamente sopra la media.

La sua arma preferita è il veleno che lui stesso ignetta, oltre ad avere il potere di controllare gli animi delle persone riesce anche a produrre un diverso tipo di veleno da ignettare alle sue vittime. Se gli altri mordendo le persone possono far subire una trasformazioni, lui da semplicemente la morta. Non può trasformare nessuno. Il suo veleno sparisce nel giro di pochi minuti ed è impossibile che i medici lo trovino nei corpi delle vittime.

Io invece preferisco lo scontro diretto. Corpo a corpo.

Mi sono allenata con i migliori insegnanti.

Crudele e spietata è Rosalie. Nome in codice: Fire.

Lei sì che è una killer professionista. Sembra nata apposta per farlo e forse tutta la rabbia repressa che ha soffocato per anni l'hanno aiutata a diventare quello che è adesso.

Le è del tutto naturale, come se non avesse fatto altro da quando è venuta al mondo, o da quando si è trasformata.

È capace di utilizzare qualsiasi tipo di arma. È versatile, elegante e sofisticata. La cosa che più mi è piaciuta in lei è che tiene sempre i suoi fedeli coltellini sulla coscia sinistra o negli stivali; come se ne avesse bisogno con l'affilatezza dei suoi denti.

L’ho osservata parecchie volte in azione. Ed ogni volta era precisa ed efficace.

È una ragazza molto bella, forse la più bella che abbia mai visto.

La prima cosa che mi ha colpito di lei, oltre la sua bellezza, sono stati i suoi occhi.

Neri come la pece.

Neri come l’anima che li contiene. Perennemente neri, perennemente incazzata o affamata.

Il suo miglior lavoro è stato quello di far passare come suicidio, l’assassinio del Primo Ministro Olandese. Un lavoro impeccabile, non c'è dubbio.

È stata reclutata direttamente da Aro.

Strano ma vero è una senatrice. Con l'appoggio dell'organizzazione è arrivata in fretta in alto.

La più "giovane" senatrice che ci sia mai stata. Come avevo già spiegato lavoro sia con Rosalie che con Alice.

Alice. Nome in codice: Celebrity.

Una bellezza pura.

La prima volta che l'ho vista ho subito pensato che fosse un folletto. È molto minuta ma nello stesso tempo altamente letale.

Di lei si dice che se posa gli occhi su di te è soltanto per ucciderti. Peccato che molti non l’abbiano capito prima. Alice...per chi non lo sapesse ancora…è irraggiungibile.

Certo. Per tutti tranne che per Jasper.

La sua arma preferita è la collana che porta sempre al collo. Nell’evenienza si trasforma in un laccio d’oro permettendole di uccidere la sua vittima soffocandolo. Dicono che però tutti muoiono di una morte piacevole. Non ho voluto indagare oltre.

L’ultimo ma non per questo meno importante.

Emmet. Nome in codice: The Rock.

Peccato che abbia deciso di frequentare l'Università. Non ho ancora capito cosa ci trovino i vampiri nel seguire queste usanze umane. Io non andrei mai a scuola ma Emmet ha una specie di scommessa con Alec su quante università riesce a frequentare nella sua non-esistenza. Valli a capire questi vampiri, si divertono con poco.

Molte tra le spedizioni più eccitanti se le è perse per questa stupida scommessa e le rimpiange una per una quando ci sente rivangare il passato. Ovviamente noi lo facciamo apposta per stuzzicarlo.

Naturalmente non tutti i suoi ottimi voti sono frutto del lavoro come studente. Jasper controlla mensilmente i suoi voti per dargli una ritoccatina.

Il capo vuole il meglio per noi. E di certo non permette che una suo protetto esca con un voto basso. Anche per quanto riguarda le abitazioni. Emmet infatti vive in un bellissimo grattacelo all’ultimo piano. Ci sono stata solo una volta e di certo un ragazzo universitario può solo sognarsi di vivere in mezzo a quel lusso.

Un’altra sua capacità è quella di sfasciare qualsiasi cosa ma con classe.

La sua specialità però riguarda il campo automobilistico. Non è che faccia un grande lavoro sul campo in azione a meno che non sia strettamente necessaria la sua forza bruta.

È anche l’ideatore anche della collana che indossa Alice con la collaborazione di Jasper.

Mi fermo davanti al bar dove sono solita a prendere un caffè nei momenti liberi.

Leggo la targa. “Volturi”. Bar con una entrata secondaria di una nostra base a NY.

È una delle tante sparse per la città. Una specie di punto di raccolta.

Entro nel bar. Non c’è molta gente a quest’ora.

Mi dirigo verso il bancone sedendomi su uno sgabello.

-Bella! Che bello vederti! È da tanto che non ti vedo!-mi dice accogliendomi Caius.

-Ciao. Sono stata lontana da casa…-gli rispondo facendogli l'occhiolino.

Caius è il fratello del capo ma in un certo senso non vuole avere niente a che fare con la vita malavitosa di suo fratello.

-Un altro dei tuoi viaggi?-mi dice prendendomi in giro.

Sorrido al solo pensiero di vedere Caius in certe mie situazioni.

-Ma cosa ci fai qui a quest’ora?-dice notando che non sono andata dietro verso la porta abilmente nascosta dalla visuale di un cliente.

-Volevo passare a dare dei documenti ma penso che è meglio darglieli prima a Mike…e poi ho un lavoro in questa zona.-gli rispondo semplicemente bevendo l’ultima goccia del mio caffè.

-Sempre lavoro…non è meglio prendersi un po’ di ferie, Bells?-mi chiede prendendo le ultime tazzine da un tavolino infondo al locale.

-Magari un giorno…adesso vado. -gli dico mettendo i soldi con una cospicua mancia sul bancone.

-Spero di rivederti presto!-mi dice Caius mentre apro la porta ed esco.

Mi avvolgo nuovamente nella sciarpa. Ascolto il rumore della città di notte.

Guardo la Luna ormai alta nel cielo.

-Stanotte si lavora…-sussurro continuando a guardare il cielo stellato.

Sento dei passi dietro di me. Dal rumore so perfettamente di chi si tratta. Era anche ora che arrivasse. Entro dove mi hanno detto che lo avrei incontrato. È un locale a luci rosse.

Il traditore è pure un porco. Mi renderà il lavoro molto più facile.

Impressa nella mia mente c’è il suo volto. Non avevo sbagliato...l’ho trovato viscido appena l’ho visto in foto.

Scendo la scalinata senza scompormi. Entro nella sala dove alcune ragazze semi nude stanno già dando spettacolo. Scruto la stanza per riuscire ad individuare il mio obbiettivo.

Lo vedo seduto mentre si gode uno spogliarello. Mi avvicino da dietro.

Quando finalmente sono vicina mi slaccio la giacca e mi siedo accanto a lui. Poso la giacca sul divanetto ed incrocio le gambe.

Il porco ha subito notato la mia presenza. Sono riuscito a distrarlo dalla ragazza.

Slaccio alcuni bottoni della mia camicetta un po’ troppo trasparente e poso una mano sulla sua gamba.

Mi avvicino e lo invito a seguirmi fuori in un vicolo.

Il porco non se lo fa ripetere due volte. Raccatta le sue cose e con impazienza mi conduce verso l’uscita. Sono quasi divertita dalla scena.

Appena arriviamo al vicolo il porco mi mette le mani addosso. Lo lascio fare. Le sue grasse mani palpano ogni centimetro del mio corpo. Con riluttanza lo lascio fare.

Poi si blocca improvvisamente. Vedo i suoi occhi spalancati e sorpresi. Un filo è intorno al suo collo. Invano cerca di liberarsi.

-Questo è da parte di Mike, lurido bastardo. -gli sussurro all’orecchio.

Dopo alcuni secondi muore.

Mi ricompongo abbassando la gonna e allacciandomi nuovamente il giubbotto.

-Perfetta come al solito. -commenta Alice attaccandosi subito dopo al collo per succhiare il sangue.

-Grazie. È il mio lavoro.-gli rispondo guardando i suoi occhi rossi luccicare nella poca luce del vicolo. All'inizio sentivo un po' di nausea per il sangue, ora è diventato normale.

Se ho mai pensato di farmi trasformare?

sì.

Nonostante tutto non ho mai trovato il coraggio necessario per intraprendere quel passo.

Mike è l'unico a non essere un vampiro e diciamo che è stato tipo un errore di Aro, il capo, con un'umana con cui aveva scopato. Alla fine però si è rivelato essere utile, può stare in mezzo alla gente comune senza avere la tentazione continua di squarciare gole.

È un utile rappresentate per l'organizzazione ma niente di più.

Aro lo sfrutta, io lo sfrutta. Tutti lo sfruttano.

-Allora alla prossima. -mi dice scomparendo nell’oscurità da dove era uscita.

Esco dal vicolo. Una macchina nera è sul ciglio della strada.

La guardo per alcuni secondi. Poi due uomini, Felix e Alec escono e si dirigono verso il vicolo da dove sono uscita. Mike sarà contento.

Mi avvio verso casa. Prendo l’ascensore e aspetto che arrivi il mio piano. Come Emmet e gli altri anche io vivo in un grattacielo all’ultimo piano. Vista da mozzare il fiato.

Apro la porta e come al solito tutto è perfettamente in ordine.

Mi hanno mandato la donna delle pulizie.

Vado verso il bagno e faccio scorrere l’acqua. Ci vuole un bel bagno caldo per rilassarmi e togliermi di dosso quelle luride mani.

Mentre la vasca si riempe vado in cucina e prendo un bel bicchiere di vino rosso.

Lo porto in bagno e me lo gusto rilassandomi nelle calde acque della vasca.

Domani sarà un altro giorno.

 

Allora? Che ne dite? Vi piace come ho organizzato i protagonisti? siete un pò curiosi per il prossimo capitolo?  Spero proprio di sì. Ricordatevi di lasciarmi un commentino che mi fate contenta! Un bacione vale

   
 
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