Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Alektos    12/11/2009    3 recensioni
La definizione “Principe azzurro” non si discosta molto dalla descrizione di Ted Lupin, fidanzato di Victoire e di due anni più grande.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO NOVE

 

La giornata non era delle migliori, il cielo era coperto e una lieve pioggerellina era caduta per tutta la mattinata e minacciava di ritornare, ma più forte.
Ted e Amelia passeggiavano in silenzio verso Hogsmeade. Nei giorni precedenti S. Valentino, dopo il litigio, si erano allontanati: avevano passato poche serate insieme e anche durante il giorno non stavano molto da soli a causa dei rispettivi impegni.
Ted, due giorni prima, era andato al colloquio di orientamento che gli aveva tolto ogni dubbio sul suo futuro. Vitious gli aveva parlato della possibilità di diventare un Guaritore, di intraprendere studi in Magisprudenza, Astronomia o Edilimagia ma nessuna di queste professioni lo attiravano: per la prima ci volevano troppi anni di studio, in più non sopportava l’odore di “ospedale”. Magisprudenza la trovava una cosa noiosa, libri infiniti di codici e, peggio ancora, di cavilli, le stelle adorava guardarle e studiarle faceva perdere loro molto del fascino che Ted gli attribuiva; l’edilizia e l’ingegneria, infine, non gli interessavano minimamente. Non vedeva altra scelta che provare a diventare Auror. Quando lo aveva detto a Vitious, questi ne era rimasto entusiasta ma non sorpreso.

“Manca un’ora all’appuntamento con mio zio.” Ted lo chiamava così e a ben pensarci tra tutti componenti della famiglia, di sangue o meno, aveva un sacco di zii, “Cosa ti va di fare?” Chiese cavallerescamente ad Amelia.

“Facciamo un giro, finché il tempo regge.” Giro che finì in un piccolo vicoletto appartato al limiti del paese.
“Che ci sta succedendo?” Chiese dopo poco la ragazza, notando, così come Ted, che c’era qualcosa di diverso.

“Non lo so. Forse siamo un po’ sotto stress tutt’e due. Io di sicuro, almeno.” Il ragazzo non capiva, era molto legato ad Amelia e le voleva bene. Forse, però, dopo quasi un anno volerle bene non bastava più: ormai sarebbe dovuto subentrare un sentimento più forte, che però non si era ancora presentato. Diede uno sguardo al suo orologio, poi baciò nuovamente la ragazza. “Dobbiamo avviarci. Spero solo che mio zio possa essermi di aiuto.”

L’appuntamento con Harry era ai Tre Manici di Scopa e quando Ted entrò nel locale trovò il suo padrino già seduto ad un tavolo, intento a parlare con alcuni uomini; non appena lui si avvicinò al tavolo quelle persone si congedarono.
“Ciao Teddy, come stai? È un giorno un po’ insolito per vederci… non ti pare?” Disse Harry ammiccando. A ben guardare, il paese era pieno di coppiette, certo, con le dovute eccezioni. Le vetrine dei negozi erano gremite di cuoricini rossi e pizzi
Ted alzò gli occhi al cielo e si sedette. “La prossima volta andiamo da Madama Piediburro?” Scherzò lui mentre il suo padrino ordinava da bere.
“Allora, di cosa volevi parlarmi?”
“Mi serve il tuo aiuto… non so come convincere nonna che io voglio realmente frequentare il corso per Auror.”
“Oh…” Questa era una questione piuttosto spinosa. Harry conosceva le aspirazioni di Ted, ma non ne avevano mai parlato apertamente.
“Lei non vuole nemmeno che gliene parli…” Aggiunse con un tono un po’ meno deciso di prima.
Nel mentre l’oste arrivò con le loro ordinazioni.
“Posso capirla… ma tu, come mai vuoi diventare Auror?”
Ted ponderò la risposta; esitò qualche secondo. “Non ho mai pensato ad un altro lavoro. Ho letto tutti i libri consigliati dal professore di Difesa e riesco molto bene in questo corso. Poi…” Non finì la frase.
“Poi, vorresti seguire le orme dei tuoi genitori… giusto?”
Ted annuì. Harry poteva capirlo perfettamente.
“Non è un lavoro così entusiasmante… poi ci vuole molta preparazione e il percorso, sempre che tu riesca ad intraprenderlo, è lungo e faticoso. Proprio non hai pensato ad altro per il tuo futuro?”
Di tutte le persone che potevano mettersi contro le sue scelte, Harry era l’ultimo a cui avrebbe pensato, almeno per certi argomenti.
“Così, anche tu sei contro questa mia decisione? So benissimo cosa mi aspetta: se ho studiato con impegno tutti questi anni è stato solo per poter avere i risultati necessari per accedere al corso, mi sono impegnato e non ho mai nascosto questa mia aspirazione! Adesso che sono ad un passo dal riuscirci perché devo avere tutti contro?” Ted si era scaldato e aveva alzato leggermente la voce.
“Calmati, io non sono contro questa tua decisione, ma non posso assecondarti se si tratta solo di un capriccio o di un desiderio di vendetta. Visto che così non è, perdonami, proverò a parlare con Andromeda. Gli chiederò almeno di darti un’opportunità. In più, se lo vorrai, potrai venire con me in ufficio per un’intera giornata, così potrai farti un’idea di com’è il mio lavoro dal vivo. Ti va?”
A Ted si illuminarono gli occhi. “Se mi va? Certo che mi va! Quando?”
“Appena terminati gli esami per i M.A.G.O.
Almeno Ted avrebbe avuto la possibilità di vedere di persona, anche se solo per qualche ora, com’era il suo lavoro e, in caso di dubbi, avrebbe potuto anche cambiare idea riguardo alla sua scelta.
Harry pagò il conto e i due uscirono dal locale.
“Spero di esserti stato di aiuto almeno un po’…” Ted annuì, ma non sembrava pienamente sicuro. Il suo padrino stava cercando di aiutarlo per quello che lui gli aveva chiesto, ma c’era un altro argomento che avrebbe voluto toccare con lui, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di fare la prima mossa.
“Hai un appuntamento con la tua ragazza, adesso?”
Eccolo l’argomento…
“Sì…”
“Oh… va tutto bene tra di voi? Se non sbaglio, è un po’ che state insieme…”
Ted non rispose.
“Mi spiace… avete litigato?”
“No, non proprio. È che mi trovo nella situazione di non sapere più cosa provo… credo. Sono un po’ confuso ultimamente.” Ted sentì le guance andargli a fuoco; si aspettava una presa in giro di qualunque tipo ma, con sua sorpresa, Harry non aveva un’espressione divertita in volto: era serio, stava soppesando le parole da dirgli.  Il mago gli fece cenno di sedersi su una panchina, al lato della strada, andando poi ad accomodarsi al suo fianco.
“Ammetto di capire quello che stai provando. Non voglio forzarti a raccontarmi ulteriori particolari, ma posso dirti che non sempre la prima ragazza è quella giusta. O la seconda, o la terza… ma quando arriverà, te ne renderai conto. Come, non lo so. Credo che per ognuno di noi sia diverso.” Sì, erano parole scontate, ma lui avrebbe fatto piacere, quando era un ragazzo, se qualcuno gliele avesse rivolte e pensò fosse lo stesso per il suo figlioccio.
Ted soppesò le parole del suo padrino. “Tu, come ti sei accorto che la zia era la persona giusta per te? Sempre se posso chiedertelo…” L’ultima frase fu aggiunta dopo che il ragazzo si fu accorto dell’espressione di terrore che era comparsa sul volto del suo padrino.
“Beh, ecco… diciamo che mi è scattato qualcosa dentro. Mi ero accorto di detestare profondamente ogni ragazzo che ci provava con lei. Poi avevo una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Cose così. Ma comunque non arrivare a conclusioni affrettate, prenditi tutto il tempo per capire quali sono i tuoi sentimenti. Adesso hai molti pensieri in testa, devi prima fare chiarezza.”
Ted annuì poi abbracciò il suo padrino, cosa che faceva di rado.
Harry sapeva bene di essere la persona che per Ted si avvicinava di più ad un padre. Probabilmente era stato molto assente nei primi anni di vita del ragazzo, preso a sistemare la sua vita e a cercare di costruirsi un futuro. Era stato solo con il suo matrimonio e con la nascita del suo primo figlio che aveva iniziato a rendersi conto di cosa volesse dire essere padre a tempo pieno.
Ted non aveva avuto una famiglia accanto, ma un mix di persone. Nessun punto fisso. Eppure Harry aveva dovuto constatare che era cresciuto bene, era una ragazzo in gamba. Probabilmente però, non aver nessun punto di riferimento fisso, a parte sua nonna, non gli aveva permesso di confidarsi con qualcuno. Ora voleva rimediare, cercare di assumere quel ruolo che adesso gli era più congeniale e che, forse, riusciva a comprendere meglio, probabilmente perché era maturato anche lui. D’altronde, un ragazzino non può crescere un bambino come un adulto. Remus gli aveva lasciato un’enorme responsabilità per la quale, all’epoca, non era pronto.
“È quella la tua ragazza?” Chiese Harry, scorgendo una figura femminile che camminava avanti e indietro dal lato opposto della strada.
Ted guardò e poi annuì. “Vuoi conoscerla?” Chiese titubante.
“No, non voglio farvi perdere ulteriore tempo.” Guardò l’orologio. “Tra poco dovrete rientrare a scuola. Se è quella giusta, avrò altre occasioni.” Scompigliò i capelli al suo figlioccio e si smaterializzò. 

 


Grazie a chi ha lasciato un commento o a chi ha messo la storia tra i preferiti!

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alektos