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Autore: Lou Asakura    12/11/2009    2 recensioni
~Seven scraps of being, sette frammenti di esistenza.
[1/7]
7. Non è rimasto più nulla a cui essere legati.
Il fuoco crepitò per l’ultima volta prima di spegnersi, precipitando la foresta nel buio più totale. E istintivamente le dita di Asch, ancora calde della stretta tanto a lungo cercata della mano di Natalia, andarono a sfiorare il petto all’altezza del cuore.
»[Basata sui promps forniti dalla community di LJ "Syllabes of time"].
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Titolo: (Titolo della vostra fic)

Titolo: the charred Remnants of the Sacred Flame.
Autore: lou_asakura

Fandom: Tales of the abyss.
Personaggi: Il gruppo protagonista (Asch the bloody).
Rating: PG.
Prompt: 7. Non è rimasto nulla a cui essere legati.
Conteggio Parole: 957 (contatore di Word).
Avvertenze: Il finale della shot è ambientato successivamente all’episodio 17. Spoiler per chi non l’ha raggiunto nell’anime e nel gioco. 
Disclaimer: I personaggi di Tales of the abyss appartengono alla Namco, Bandai Visual e Sunrise. Questa fanfic non ha alcuno scopo di lucro e, ovviamente, i personaggi citati non hanno mai compiuto le azioni qui descritte.

Tabella: Qui.

 

 

7. Non è rimasto nulla a cui essere legati.

 

 

 

 

«Luke, Luke, non piangere!»

«Signorino Luke, faccia attenzione!»

Senti la rabbia montare in te come una bestia ringhiante. Sei solo un bambino di dieci anni che spia la sua famiglia nascosto dietro una siepe mentre stringe tra le piccole mani una spada impolverata. Un ragazzino di dieci anni che, gli occhi celesti sgranati e colmi di rabbiosa incredulità, vede la mamma tenere tra le braccia un bambino singhiozzante che non sei tu e chiamare col tuo nome un bambino che non sei tu.

Perché, perchè? Ti chiedi, incapace di trovare risposta alla litania ossessiva. Ricordi Van-sensei che ti porta via dal castello, e poi buio, buio e dolore.

«Perché? Mi aiuti, sensei!».

Nulla. Van era rimasto immobile, insensibile alle tue suppliche, ed il dolore lancinante era aumentato. Come se dovessero strapparti a forza l’anima dal corpo, il cuore dal petto.

«Ehi, Luke! Un uomo non deve piangere, lo sai?».

Ti riscuoti nell’udire quella voce familiare. Guy.

Vedi il ragazzo che era come tuo fratello avvicinarsi a quel bambino sconosciuto e rimetterlo in piedi sorridendo, come se lo conoscesse da sempre. «Ma quello non sono io», vorresti urlargli, «io sono qui e rivoglio la mia vita indietro!».

Ma il tuo grido silenzioso non viene udito, e sei ancora un bambino di dieci anni che spia la sua famiglia nascosto dietro una siepe.

 

 

Poi accade, dopo un altro giorno di osservazione silenziosa e lacrime amare trattenute. Io non sono un frignone come quell’impostore!, ripeti a te stesso, mentre il gorgo che ti stringe la gola si fa sempre più opprimente.

L’ora di pranzo è passata da pochi minuti e ti sforzi d’ignorare i crampi della fame che ti torcono lo stomaco. Perché, ne sei certo, oggi andrà bene. Oggi riuscirai a riprenderti ciò che ti è stato tolto.

Attendi con impazienza che l’impostore esca fuori in giardino, dopodiché verrà il momento di fare la tua comparsa e spiegare a tutti la verità. Certamente ti crederanno. Certamente vedendoti sapranno che il vero Luke sei tu.

Non devi aspettare molto. L’ennesimo crampo allo stomaco ti fa sobbalzare proprio mentre, con passi incerti, vedi lui varcare il portone del palazzo. Ha un espressione stupida e più confusa del solito mentre biascica parole e versi inesistenti rivolto a qualcuno accanto a se.

Non serve sporgerti di più per vedere chi sia: è la sua voce la prima a giungere al tuo orecchio, allegra e squillante come la ricordavi, eppure venata da qualcosa d’impercettibile simile a tristezza. Rimani immobile, paralizzato ed al contempo irrazionalmente rassicurato.

Lei mi riconoscerà. Lei capirà che…

«Sei sicuro di non ricordartela?».

Ora puoi vederla. E’ una bella bambina bionda dagli occhi verde acqua con indosso un vestitino celeste. Fissa corrucciata il ragazzino dai capelli rossi scuotere il capo freneticamente, dopodiché tira un lungo sospiro.

«Beh, non fa niente. L’importante è averti di nuovo qui, Luke». Sorride, lo stesso sorriso che amavi e che rivolgeva sempre a te. «e lo giuro, prima o poi riuscirò a farti ricordare di quella promessa!».

E’ troppo. Ti ritiri nel tuo nascondiglio tra i cespugli, tremante di rabbia, di freddo e di dolore, trattenendo stentatamente le lacrime. Le lacrime che un bambino di dieci anni dovrebbe versare. 

Senti la voce ridente di Natalia chiamare l’impostore con il tuo nome, parlargli della promessa che tu le hai fatto, che quando saranno adulti e si sposeranno…

Non resisti più e devi morderti un braccio a sangue per non saltar immediatamente fuori ed urlare la verità. Che tu sei Luke, che sei tu quello che Natalia sposerà e che insieme cambierete il vostro regno in modo che nessuno possa più essere povero.   

Ne sei certo. Perché possono toglierti tutto, ma non lei. Non Natalia. Non la promessa che vi siete scambiati, pur essendo ancora due bambini.

 

Ma la vita non va cosi, e ti travolge con una valanga di eventi che mai ti saresti aspettato. Il ritorno di Van-sensei e, finalmente, la verità, insieme alla tacita ma non indolore accettazione del fato che ti è toccato.

Replica, fomicry.

Parole che non avevi mai udito prima e che fanno d’improvviso la loro comparsa nella tua esistenza, costretto ad udirne il rimbombo nel cervello fino al tuo ultimo spiraglio di vita.

Vendette da compiere non ne hai; colui che ti ha sconvolto l’esistenza è adesso il tuo protettore, e tu lo aiuterai a salvare le Outer lands. E’ per questo che sei stato replicato. E’ per questo che la vita ti è stata strappata fin da dentro ossa.

Non tornerai più da Natalia. L’hai sentita sussurrare “rivoglio indietro il mio Luke” durante il tuo ultimo appostamento dietro i cespugli, per darle l’addio. Le sei grato, e sai che inconsciamente lei continuerà a cercarti.

Ma Luke fon Fabre, il suo Luke, ormai è morto. Adesso tu sei Asch, la cenere della fiamma sacra.

 

 

***

Seven years later

 

Il solito sogno, lo stesso di tutte le notti. La credenza comune dice che i ricordi del passato arrivino a tormentare chi sta per morire.

Ironico, pensò Asch il sanguinario, accarezzandosi la ferita infertagli da Van ancora fresca sul petto. Gli anni erano passati in fretta ed il bambino che stringeva tra le mani la spada impolverata era diventato uno dei sei God-generals degli Oracle Knight. Van, lo stesso che gli aveva distrutto l’esistenza, era adesso un nemico da combattere. Non per la salvezza delle Outer Lands e per l’umanità che l’aveva rinnegato, accogliendo invece quella stupida replica.

Non era rimasto più nulla a cui essere legati, in un mondo tanto insulso.

Crack. Il fuoco crepitò per l’ultima volta prima di spegnersi, precipitando la foresta nel buio più totale. E istintivamente le dita di Asch, ancora calde della stretta tanto a lungo cercata della mano di Natalia, andarono a sfiorare il petto all’altezza del cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice.

Ce l’ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *accende cero*. Ho completato il primo prompt *A* Data la scarsa ispirazione degli ultimi tempi, temevo che non ce l’avrei fatta òwò. Uh. Dunque, innanzitutto chiariamo: questa fanfic è una raccolta di sette one-shot\flash fics (dipende da cosa mi verrà fuori) dedicate a sette personaggi di Tales of the abyss (Luke, Tear, Jade, Anise, Guy, Natalia e Asch), e basate su altrettanti bellissimi prompt forniti dalla community di livejournal syllabes of time. Quelli da me scelti sono questi:

1. Indugia sulla punta della lingua. Luke.

2. Fino all'ultima sillaba del tempo stabilito. Tear.

3. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Jade.

4. C'è ancora troppa rabbia dentro. Guy.

5. Disarmarti con un sorriso. Anise.

6. Ho pianto per te sul pavimento della cucina. Natalia.

7. Non è rimasto nulla a cui essere legati. Asch.

Ho cominciato da Asch perché lo adoro avevo di cosa scrivere ù___ù. Ah, per inciso, io sono una sfegatata di Asch\Natalia e Luke\Tear. Giusto per farvi sapere cosa aspettarvi da questa fanfic ùwù. Per quanto riguarda questo capitolo, la parte iniziale (il sogno di Asch) è ambientata dopo il suo rapimento e la “clonazione” ad opera di Van. La parte finale, invece, è ambientata dopo l’episodio diciassette (per intenderci, quando Natalia stringe la mano di Asch e lui chiede a Van “non ce l’hai anche tu qualcuno che vuoi proteggere?”). Ecco, ho adorato quella scena >___<. Il mio scopo era quello di mostrare un Asch che, pur auto-convincendosi di non essere più legato a nulla, dimostra che c’è ancora qualcosa (Natalia) che lo lega al resto del mondo.

Seven scraps of being, il titolo della fanfic, significa “sette frammenti di esistenza”. Non ha un significato preciso, me l’ha consigliato Hota e non avendo altro in mente l’ho approvato xD. Adesso sono parecchio di corsa, perciò non posso dilungarmi oltre òwò. Sappiate però che Luke sarà probabilmente l’ultimo che tratterò, perché prima di scrivere il suo prompt aspetto di ultimare il gioco (e sono appena dopo Akzeriuth >e<). Aspettatevi forse Tear come prossima, ma non ve l’assicuro <3.

   
 
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