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Autore: amimy    12/11/2009    5 recensioni
POSTATO DI NUOVO il SECONDO capitolo causa mancanza del finale nella prima pubblicazione. INVITO TUTTI a dargli almeno una scorsa, per non perdersi un pezzo. Grazie.
(titolo provvisorio)
- E quello chi è? - sussurrai. Jessica si sporse verso di me, coprendosi la bocca con una mano.
- Come, non lo sai? Ma dove hai vissuto finora, su Marte? E’ sulla bocca di tutti: quello è Edward Cullen, il nuovo professore di musica. -
- Professore? Non è un po’ troppo giovane per insegnare qui? - s’intromise Mike, appoggiando una mano sulla mia spalla.
- Esatto. E guardatelo, non sembra troppo bello per essere un insegnante? Assomiglia di più a un fotomodello, secondo me. - aggiunse Jessica
- Già. Magari è un agente segreto in incognito! - bisbigliò Mike, - O magari è un vampiro e in realtà ha centodieci anni. -
- Sì, come no. O potrebbe essere uno zombie che ora ti mangerà e finalmente non dovremo più ascoltare le tue idiozie, Mike. -
In quel momento, il nuovo professore si girò, scandagliando tutta la classe con i suoi occhi inspiegabilmente magnetici. Probabilmente fu solo un’impressione, ma ebbi la sensazione che il suo sguardo indugiasse su di me più che su ogni altro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Here you are, my angel

Centinaia di volti diversi, con una varietà di espressioni differenti a deformarli, sciamavano e si riversavano all’interno come un fiume in piena.

Grida, schiamazzi, gemiti, lamentele e chiacchiere riempivano l’intera Forks High School, mentre studenti vecchi e nuovi si accalcavano nell’atrio e poi nei corridoi, ansiosi i dirigersi verso la proprio classe e sfuggire alla frenesia da rientro. I corpi caldi premevano sulle porte, si sbracciavano nella folla per arsi notare dai conoscenti, aggiungevano urla su urla alla confusione già soffocante che riempiva l’aria.

In poche parole, era il primo giorno di scuola.

Ad un tratto, mentre camminavo lentamente accanto ad Angela e Jessica, sentii qualcosa spingermi da dietro e dovetti aggrapparmi alle braccia delle mie amiche per non venir travolta. Jessica lanciò un’occhiata folgorante al ragazzino che corse via, superandoci e sparendo dietro un angolo.

<< Non capisco perché quelli del primo anno si ostinino a correre così. Insomma, per me è difficile non fuggire via a gambe levate, come possono correre in classe? >> protestò poi la mia amica.

<< Ciao, Bella. Ehi, ragazze, come va? >> esclamò in quel momento una voce alle mie spalle. Sentii qualcosa premere sulla schiena, mente Mike mi metteva un braccio intorno alla vita.

<< Oh, guarda chi si rivede. Stavamo iniziando a pensare che fossi scappato in Alaska per evitare la scuola. >> lo punzecchiò Jess.

Mike storse il naso. << Non è male come idea, se non fosse per mia madre. Sono sicuro che verrebbe a cercarmi fino in Alaska, se dovesse, e mi trascinerebbe in classe tirandomi per le orecchie. Sarebbe tremendo. >>

<< A proposito di supplizi, qual è l’incubo della prima ora? >> domandai, appoggiando la testa sulla spalla di Mike mentre ci dirigevamo inesorabilmente verso la nostra aula.

<< Musica. Ci è andata bene, almeno potremo schiacciare un pisolino, perché l’ora dopo c’è biologia. >> spiegò Jessica.

Mike si passò una mano fra i capelli biondo cenere. << Oh, fantastico. >>

<< Eccoci arrivati. >> annunciai tetramente, allontanandomi da lui e stringendo forte il polso di Jessica.

Mi feci coraggio, e spalancai la porta socchiusa dell’aula di musica. I miei tre amici mi seguirono all’interno. Io ad aprire la fila, loro dietro. Ci dirigemmo versi i banchi in fondo, quelli quasi addossati al muro. Le due ragazze si accomodarono nei banchi accanto al mio, mentre Mike si sedette alle mie spalle, praticamente attaccato alla parete dietro.

<< Il professore non è ancora arrivato. >> notai, sorpresa. Non era tipico del professor Wolf arrivare dopo gli studenti.

Nel frattempo, la classe si era riempita di alunni ronzanti di energia e nervosismo. Avvertii un brivido scendermi lungo la spina dorsale, senza motivo, come un presentimento. In quel momento, la porta sbatté un ultima volta, con un tonfo autoritario e deciso, e qualcuno entrò in classe.

Non capii perché, allora, ma mi accorsi subito che non era un alunno. Forse fu perché il vociare allegro sparì appena varco la soglia, o forse fu perché la sua grazia e la sua bellezza erano troppo deciso, troppo mature, per appartenere ad un liceale.

I capelli castano ramato gli cadevano sui lati del viso di pochi centimetri, e il volto perfetto sembrava scolpito nel ghiaccio, nonostante gli occhi color smeraldo trasudassero calore. Posso affermare, ancora oggi, che fosse l’uomo più bello che avessi mai visto.

<< E quello chi è? >> sussurrai. Jessica si sporse verso di me, coprendosi la bocca con una mano.

<< Come, non lo sai? Ma dove hai vissuto finora, su Marte? E’ sulla bocca di tutti: quello è Edward Cullen, il nuovo professore di musica.>>

<< Professore? Non è un po’ troppo giovane per insegnare qui? >> s’intromise Mike, appoggiando una mano sulla mia spalla. In effetti, l’uomo sembrava davvero troppo giovane. I lineamenti decisi somigliavano a quelli di un ragazzo sui venticinque, non di più. Ma forse anche meno.

<< Esatto. E guardatelo, non sembra troppo bello per essere un insegnante? Assomiglia di più a un fotomodello, secondo me. >> aggiunse Jessica

<< Già. Magari è un agente segreto in incognito! >> bisbigliò Mike, << O magari è un vampiro e in realtà ha centodieci anni. >>

<< Sì, come no. O potrebbe essere uno zombie che ora ti mangerà e finalmente non dovremo più sentire le tue idiozie, Mike. >>

In quel momento, il nuovo professore andò a passi decisi e aggraziati alla cattedra, si voltò e alzò il viso, scandagliando tutta la classe con i suoi occhi inspiegabilmente magnetici. Probabilmente fu solo un’impressione, ma ebbi la sensazione che il suo sguardo indugiasse su di me più che su ogni altro.

<< Buongiorno, ragazzi. >>

<< Buongiorno, professore. >> rispondemmo in coro, alzandoci in piedi. Anche i ragazzi più indisciplinati, come per magia, sembravano pendere dalle sue labbra.

<< Io sono Edward Cullen, e come avrete capito, sarò il vostro professore di musica, per quest’anno. Spero vi troverete bene con me. >> riprese lui. La sua voce era terribilmente sensuale, roca al punto giusto e dolce come una melodia antica.

<< Vediamo, cosa ne dite di conoscerci un po’ meglio, prima di iniziare? Vediamo…chi vuole iniziare? >> domandò. Nessuna mano si alzò, com’era prevedibile.

<< Bene, allora temo che dovrò scegliere io. Mmm…inizia tu, ti va? >> aggiunse lui, e puntò il dito verso le ultime file di banchi. Verso di me.

<< Ehm…io sono…Isabella Swan, ma può chiamarmi Bella… >> balbettai, accorgendomi solo qualche secondo dopo di quello che avevo detto. Sentii le ginocchia tremare e le guance colorarsi, mentre mi rendevo conto della figura che avevo fatto.

Il professore sembrò trattenere a stento un sorriso, girò intorno alla cattedra e percorse tutta l’aula a grandi passi, avvicinandosi al mio banco.

   
 
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