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Autore: Grimus    12/11/2009    9 recensioni
Aveva la strada spianata verso un futuro giusto, felice. Ma la vita ha la pessima abitudine di andare a zig-zag.
"Tredici gennaio 2001, è un giorno come gli altri. Severus ha quarantun'anni (più quattro giorni) e la sua foto ancora in terza pagina. A pagina quattro c'è l'intervista all'ennesimo Psicomago che dice la sua."
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tredici gennaio 2001

Non aveva bisogno di molte ore di sonno,  era come se il suo corpo avesse deciso di essere più avanti negli anni di quanto non fosse in realtà. La verità, per quanto non potesse essere pensata senza uno storcere di bocca, era che oramai dormiva quanto un vecchio. Si faceva le sue sei ore di sonno leggero, a volte inquieto, quando apriva gli occhi il risveglio era definitivo ed immediato. Era inutile far finta di nulla, girarsi su un fianco e costringersi a stare disteso ancora un poco.
Quindi, mai più tardi delle cinque e mezzo, Severus puntellava i gomiti appuntiti contro il materasso e si tirava su, facendo regolarmente cadere sul pavimento il libro con cui si era addormentato, tenendolo tra le mani come fosse stato sul punto di risvegliarsi da un momento all'altro per girare pagina. Allungava automaticamente la mano verso la bacchetta sul comodino, sapeva già l'ora senza aver bisogno di sbirciarla sulla sveglia dei Chudley Cannons da ragazzino daltonico che Harry aveva voluto comprare a tutti i costi. Alla luce di un Lumos trovava il libro fuggitivo, lo raccoglieva, infilava i piedi nudi nelle ciabatte già pronte, lasciate a lato del letto come se la sera prima si fosse messo con squadra e righello ad allinearle perfettamente.
La luce fredda del Lumos gli bastava per trascinare i piedi fino al bagno, il Nox veniva subito dopo il click dell'interruttore. Faceva scorrere l'acqua nel lavandino, cercava a tentoni un asciugamano, si sfregava la faccia senza mai alzare gli occhi sullo specchio. Non c'era niente da vedere, in fondo - no comment, come salutava i giornalisti da tre anni a questa parte.
Si spostava nella cucina grattandosi automaticamente la pelle insensibile della gola, la cicatrice contorta in cui gli sembrava di poter riconoscere ogni singolo dente della bocca di Nagini, senza degnare di un pensiero la morte evitata per un soffio o le terminazioni nervose defunte al di sotto dell'epidermide contorta, raccapricciante.
L'odore del primo caffè rimaneva nell'aria fino al secondo, quello che preparava facendo finta di non averlo già preso, per il solo motivo di potersi sedere a tavola con il suo coinquilino. O con suo figlio, come credevano i vicini, magari dimostrando empatia attraverso qualche commento sulla pigrizia della gioventù d'oggi. Ancora a casa dai genitori, a vent'anni, senza neanche l'idea vaga di trovarsi un lavoro? Eppure, ai loro tempi...
Dopo il caffè bevuto in piedi, accanto al lavabo lindo e scintillante nella luce elettrica e tuttavia calda, veniva il momento della poltrona vecchia, con la coperta pelosa e ispida come un vecchio cane che compensava il riscaldamento ancora spento. Lo accendeva solo verso le otto, lasciando alla casa quell'oretta di tempo per riscaldarsi prima del risveglio di quello che una volta era un salvatore, e che adesso la stampa additava come un paria. Si sedeva con la bacchetta in una mano e il telecomando nell'altra, quasi senza ricordarsi di aver passato vent'anni - l'età di Harry, ma questo era un pensiero pericoloso - senza la compagnia di pubblicità accattivanti ed innocue, di programmi tutti uguali.
Ma adesso lasciava passivamente che le immagini in movimento gli si riflettessero negli occhi neri, inespressivi quanto quelli di un rettile. O di una semplice vittima. 

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Tredici gennaio 2001, è un giorno come gli altri. Severus ha quarantun'anni (più quattro giorni) e la sua foto ancora in terza pagina. A pagina quattro c'è l'intervista all'ennesimo Psicomago che dice la sua.
Ancora la cucina, bacchetta e frigorifero, si è Mezzosangue per sempre. Coltelli che tagliano da soli, lavorando a mezz'aria seguendo un ordine impartito dalla magia, ma quelle che aprono l'anta del frigo sono mani come quelle di chiunque, mago o Babbano.
Arriva il solito gufo con la Gazzetta del Profeta, Severus paga ma non legge, appoggia il giornale dove capita, l'interruzione rende le fette di pane più bruciacchiate che tostate, ma non ci sono commenti se non l'angolo delle labbra che s'inclina appena verso il basso. E' ancora lì, a capo chino come un prigioniero, la schiena come un muro che tiene fuori tutti, quando sente una mano sul fianco. E un bacio sulla guancia scavata, come d'abitudine, come se ai fornelli ci fosse una mamma sostitutiva, una Lily che anzichè marcire metri sotto terra tira fuori latte e cereali.
Harry trova come sempre la Gazzetta ovunque Severus l'abbia dimenticata, al primo colpo, come se il cervello ancora insonnolito e lento fosse dotato di un radar più efficace di quello dei pipistrelli. Anzichè stridere come uno di loro, pare orientarsi con biascichii impastati e sbadigli a bocca spalancata.
Severus neanche si gira, gli occhi fissi sui fornelli e l'udito completamente staccato dal cervello, occupato dallo sfrigolio dell'olio.
Harry mangia latte e cereali come un ragazzino, gli occhi ancora semichiusi, un'ombra scura di barba non tagliata sul viso. Se la gratta distrattamente, sbirciando la prima pagina della Gazzetta, la foto in movimento di un uomo smagrito. 'Troppa attesa per quel Bacio', dice il titolo enorme, il sottotitolo stampato in una linea ondulata recita 'Lauren Parkinson finalmente giustiziato, la famiglia ripete: non era coinvolto.Intervista ai parenti delle vittime: abbiamo aspettato troppo per avere giustizia' .
Nessuna parola tra Harry e Severus, forse perchè non c'è niente da dire, forse perchè uno dei due non ha neanche letto e all'altro ormai non importa più nulla. Il rumore della pagina che viene voltata coincide con il clack dei piatti posati sul tavolo, Snape si siede col suo secondo - finto primo - caffè, senza guardare in nessuna direzione in particolare. La voce di Harry non lo spinge a guardarlo, benchè gli occhi verdi dietro alle lenti degli occhiali siano belli e tristi come sempre.
"Ci hanno rimesso la foto di quando sei stato fatto Preside, sai?", lo informa, salvo poi spalancare la bocca e ficcarci una cucchiata di cereali. Il croc croc della masticazione quasi riesce a coprire la voce roca, bassa dell'altro, che ancora suona sgradevolmente rovinata dopo quel morso che quasi gli ha portato via la gola.
"Sono sempre stato poco fotogenico. La tiratura della Gazzetta crollerà, se continueranno a metterci la mia..."
"Senti qua: 'Colui-che-ci-salvò-tutti ma che non fu capace di salvare se stesso. Il totale distacco dalla società magica di Harry Potter dopo lo scandalo Snape si arricchisce di nuove, inquietanti sfumature. Dopo due anni d'improbabile convivenza tra l'ex Mangiamorte e il Salvatore del mondo magico pare che la relazione abbia raggiunto un limite estremamente malsano e preoccupante. Fonti sicure ci informamo che il signor Potter ha da tempo rinunciato alla compagnia dei vecchi amici, passando così interamente le sue giornate rinchiuso in quella che, a tutti gli effetti, è più una prigione che il sospirato nido d'amore a cui nessuno ha mai veramente creduto. Mancando ancora oggi le prove a favore di un Imperius o del ripetuto abuso di Amortentia, l'opinione pubblica cerca risposte nelle opinioni di esperti. A pagina quattro l'intervista allo Psicomago Henry J. Warrington, che ci guiderà durante il tragitto che parte dai traumi della sua infanzia arrivando all'erronea interpretazione della propria sessualità, spiegandoci i motivi che l'hanno portato alla relazione autodistruttiva con un uomo di ventun'anni più anziano di lui'."
"Affascinante", replica la voce flebile, la bocca coperta dall'orlo della tazza. Non c'è bisogno di guardare Harry negli occhi per confermare la rabbia che si sente nella sua voce. Severus vuole perlomeno risparmiarsi di riconoscere l'insoddisfazione, le accuse nello sguardo dell'altro.
"Non hai altro da dire?"
"Le uova si freddano."



Note: Prossimo aggiornamento esattamente tra una settimana. Numero complessivo di capitoli ancora da definire, comunque saranno minimo minimo quattro.
Anticipazioni per il prossimo capitolo:
POV di Severus Snape, lodiamo l'onnipotente Hermione che tutto sa e tutto può e parliamo un poco di più della nostra cara componente 'What if' della storia.
  
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