Perdiamoci
Si può amare una persona e trovarsi ugualmente a
desiderarne un’altra con tutta l’anima? Ritrovarsi a volerla, a
pensarla anche nei momenti meno opportuni, a sobbalzare ad ogni minimo contatto
fisico e accorgersi che la persona che amiamo non occupa più neanche un
pensiero nella nostra testa.
Questo Nami si chiedeva mentre gustava un ghiacciato succo di
frutta, tentando di trovare un po’ di fresco all’ombra di uno dei
suoi adorati mandarini.
Era semplice desiderio il suo? Solo un desiderio fisico?
E qual era il modo per resistere da questa fantasia che la stava
facendo impazzire?
Nami guardò il ponte della nave e lo vide. Osservò
con lo sguardo il fisico, a dir poco, perfetto del suo fidanzato. Si stava allenando e Zoro non si allenava mai con la
maglietta addosso quindi Nami ebbe modo di osservare a fondo nonostante avesse
già una conoscenza abbastanza vasta. Ovviamente una visione del genere
scatenava desiderio, ma era naturale ed umano. Si sarebbe preoccupata del
contrario. Però non riusciva a fare a meno di chiedersi: se la vista di
Zoro che si allenava scatenava quel così piccolo brivido, come poteva il
solo sguardo di lui scatenare una
reazione molto più intensa?
Finì la sua bibita in un borbottio soffocato, ma che le
stava capitando?! Scese nella cucina badando bene di non passare vicino a Zoro.
- Buonasera, Nami. – la salutò una voce appena lei
ebbe varcato la soglia.
- ‘Sera Robin. – rispose al saluto borbottando
mentalmente, di bene in meglio!
- Cosa ti turba? – le chiese indagatrice.
Ecco una delle cose che odiava di Robin, il suo essere così
tanto sensibile cui non si poteva nascondere nulla. E, per giunta, a lei non
poteva rivelare la vera natura del suo problema, a lei no.
- Non ho nulla, sul serio. – tentò di troncare subito
la conversazione. Sapeva che con lei non riuscivi a mentire a lungo.
- E’ una bugia ma se non vuoi parlarmene non posso
costringerti. – concluse calma Robin.
Detta da altre persone quella frase poteva suonare una presa in
giro o un modo per farti dire quello che volevi, ma per Robin tutto ciò
non valeva. Era la verità, senza sottotesti di alcun genere. Nami non
rispose, era troppo imbarazzata.
Uscì dalla cucina per evitarla. Il suo essere così
sincera e accomodante la metteva a disagio, a volte.
Fece pochi passi finché la persona dei suoi desideri, la
persona che le stava scuotendo l’anima le comparve davanti.
Eccola lì davanti a lui. Bella. Era quello il suo primo
pensiero quando la vedeva e non era riferito ad un livello prettamente fisico.
Lui la trovava semplicemente bella, qualunque cosa stesse facendo anche quando
cercava di imbrogliare gli altri o quando lo picchiava.
Amaramente pensò che alla sua fidanzata non aveva mai rivolto pensieri del genere. Robin era
bella senza alcuna ombra di dubbio. Era splendida. Eppure con lei non era
quello il primo pensiero che le veniva in mente. Anzi, non v’era proprio
un pensiero fisso.
E dopo la prima impressione arrivava la tempesta che bruciava
più di un fuoco. Una tempesta cui aveva dato un nome grazie a Robin:
passione, desiderio.
Diventava sempre più difficile soffocarla e continuare a
trattenerla, ma d’altronde non poteva fare altro.
- Ehi, Nami! – la salutò scuotendo le mani. Quei modi
infantili lo aiutavano, gli mettevano una maschera di innocenza che non aveva più.
- Ciao Rufy. – ricambiò il saluto debolmente
smorzando tutto l’entusiasmo di Rufy.
- Qualche problema? – voleva prenderle la mano ma si
trattenne.
- Sto bene, ora scusami, vado nella mia cabina. Ci vediamo a cena.
–
Nami andò via lasciando nell’aria il profumo di
mandarini, addirittura il suo odore trovava bello e al contempo maledettamente
soffocante.
Quella situazione era diventata insostenibile. Diamine, era
soltanto Rufy! Il ragazzo di gomma. Il suo migliore amico. Il ragazzo in cui
nella sua testa non aveva mai affibbiato nemmeno un carino. Come poteva provocarle quelle reazioni e quelle
stramaledette sensazioni?
Le stava venendo il mal di testa. Poi sentì la porta
aprirsi e percepì la, seppur brevissima, speranza che fosse Rufy. Okay,
era da manicomio.
In ogni caso ad aprire era stato Zoro. Un senso di colpa
l’avvolse: da quanto tempo non pensava più a lui, non ci riusciva.
Eppure lo amava.
Qualche mese fa gliel’aveva persino detto. Gli aveva detto
“Ti amo” e lei non era una che esternava i suoi sentimenti
facilmente, a meno che non ne fosse completamente convinta.
Zoro si avvicinò per baciarla e lei, sentendosi uno schifo,
ricambiò con maggiore intensità.
- Ehi, ehi calma. – scherzò Zoro sogghignando.
Lo baciò ancora, e ancora. Voleva dimenticare per un
po’ tutti i suoi pensieri.
Zoro non si fece pregare, la prese in braccio spingendola verso il
letto.
Rufy entrò nella cucina fischiettando. Aveva fame, quella
era una cosa che non sarebbe mai cambiata. Vide Robin intenta a leggere un
libro e Sanji che trafficava ai fornelli.
- Gli altri dove sono? – stava per arrivare l’ora di
cena e solitamente tutti scendevano, soprattutto Usopp, Chopper e Franky.
- Sono nella Factory di Franky. – rispose Sanji girando una
padella.
- Anche Brook? –
- Sì, non so che razza di esperimento stanno facendo quegli
squinternati e Brook, curioso, è voluto restare a vedere. Ma ora
scendono. –
Rufy annuì e si avvicinò a Robin.
- ‘Seraaa! – la salutò calorosamente
avvicinando il suo viso a quello di lei.
- Ci siamo visti dieci minuti fa. – rispose Robin
sorridendo.
- Davvero così pochi? – chiese baciandola.
Quelle parole gli suonavano così false e il salutarla in
quel modo stava diventando non più una cosa che desiderava fare, quanto
un gesto che doveva fare. Non che non
fosse piacevole, anzi.
L’amore per Robin l’aveva cambiato. Oppure
l’aveva semplicemente fatto crescere. Non era più il ragazzino
ingenuo che era anche se, un po’, era riuscito a preservare il suo
carattere allegro e un po’ infantile.
Sorrise a Robin tentando di nascondere il suo turbamento. Non era
semplice, per niente. Non era facile baciarla, toccarla, fare l’amore con
lei pensando costantemente a Nami. Pensò che sarebbe stato, in un certo
senso, sollevato nel pensarla solo in quei momenti. Avrebbe significato che per
lei nutriva solo desiderio fisico. Invece lei lo perseguitava continuamente, e
in modo più intenso al tramonto quando guardava il colore del sole
facendo il paragone con quello dei suoi capelli. Quando fissava le stelle e il
suo sorriso le compariva davanti.
Guardò Robin cercando di ricordarsi quando si era accorto
di amarla. Era stato semplice, allora. Sentiva un affetto diverso verso di lei
ed era stato facile avvicinarsi e dirglielo. Ancora di più ricambiare il
suo bacio e il suo amore. Sapeva quanto Robin l’amasse e lui sapeva
quanto amava lei.
E i suoi pensieri verso Nami erano solo passeggeri, doveva
ignorarli e sarebbero andati via.
Sì, avrebbe fatto così.
Poco dopo entrarono nella cucina Franky, Usopp, Chopper e Brook. I
primi tre avevano un muso che arrivava a terra mentre Brook aveva un’aria
solamente imbronciata.
- Cos’è successo ragazzi? – si preoccupò
Rufy.
- Preferiamo non parlarne, grazie. – rispose mogio mogio
Chopper sedendosi a tavola, seguito da Usopp e Franky.
- Il loro esperimento è stato un fiasco. –
sussurrò Brook in direzione di Rufy, per poi sedersi.
- Ah. Vabbè, dai mangiamo! – esclamò contento
Rufy.
- Un attimo! La mia dea e quel buzzurro non sono ancora arrivati!
– gridò Sanji.
- Non credo arriveranno, saranno impegnati in attività
parecchio piacevoli. – disse Robin con sorrisetto furbo.
Sanji fumò di rabbia ma cominciò ugualmente a
servire il cibo. Rufy aveva sentito una stretta allo stomaco a quella battuta
ma l’aveva ignorata attribuendola al fatto che avesse fame.
Nami e Zoro avevano appena finito di fare l’amore e Nami si
sentiva uno schifo totale, nonostante fosse stato, come al solito,
meraviglioso. Ricordava benissimo il suo ultimo pensiero prima che la sua mente
si offuscasse.
Dimenticare
per un po’ tutti i suoi pensieri.
Ecco. Aveva fatto l’amore perché il piacere la
inebriasse lasciandole la mente vuota. Era orribile. Quello era sesso ed invece
con Zoro, fin dalla prima volta, era stato amore.
Le salirono le lacrime, che le stava capitando?
Dov’era finita la scintilla che l’univa al suo amato
spadaccino? Dov’era finita la voglia di lui?
Si alzò e guardò l’orologio, era l’1:00.
Avevano saltato la cena ed era notte. Probabilmente si era addormentata.
Un borbottio partì dal suo stomaco: aveva fame.
Uscì dalla cabina, andando verso la cucina.
Dopo cena, mentre Sanji imprecava lavando i piatti contro lo
spadaccino idiota, Robin si era avvicinata a Rufy baciandolo e augurandogli la
buona notte. Mentre usciva gli rivolse un sorriso… provocante. Rufy non
ci mise molto a lasciare la cucina per seguire Robin.
La beccò prima che entrasse nella stanza e cominciò
a baciarla. Non era più il ragazzino ingenuo di prima, decisamente no.
Si svegliò poche ore dopo. Fissò Robin al suo fianco
che dormiva. Era bella da togliere il fiato.
E poi le venne in mente Nami, come le era venuta in mente mentre
baciava Robin. Per questo si odiava, come poteva pensare a Nami mentre baciava
il suo amore? Come si sarebbe potuta sentire lei se mai avesse scoperto una
cosa del genere?
Scosse la testa e si alzò. Tutto quell’esercizio
fisico gli aveva messo fame.
Tu mi entri
nella pelle
altro io non so
e se è giusto o se è sbagliato
non me lo chiederò
Nami entrò nella cucina e lo vide. Il tormento dei suoi
pensieri. Si morse il labbro, si sentiva travolta. Lo vedeva davanti a lei,
erano soli ed era notte. Il desiderio la colpì con forza e smise di
dirsi che era sbagliato, lui la coinvolgeva troppo.
l’attrazione
non si spiega
ma dagli sguardi che mi dai
si capisce che qualcosa in mente hai
Alzò lo sguardo dal frigo e vide Nami venirgli incontro.
L’attrazione verso di lei si accese nuovamente, anche se non riusciva
proprio a spiegarsela. Osservò i suoi occhi nocciola e notò
qualcosa di diverso nel suo sguardo, qualcosa che gli era familiare.
contro le
regole
contro il buon senso
perdiamoci, amiamoci
lo voglio io e lo vuoi anche tu
e lo sai, e lo sai
Nami arrivò di fronte a lui. Era contro tutte le regole:
lei stava con Zoro e Rufy con Robin. Non era saggio, non era giusto. Era folle.
Poggiò le sue labbra su quelle di Rufy. Non avevano neanche parlato
però sapeva che lui la voleva. Lo
sapeva.
siamo due
anime, siamo due corpi
liberi stringimi
è troppo tardi per fermarsi ormai
siamo occhi e siamo mani
siamo carne d’anima
siamo l’alba di domani
che vicini ci troverà
Appena arrivò il suo bacio Rufy capì che era troppo
tardi. Quella notte si erano spinti troppo avanti e non potevano più
resistere. La baciò con passione sentendo la tensione di quei giorni
svanire. La voleva. Quella notte era solo loro, almeno fino all’alba di
domani.
siamo vento
di passioni
quasi invincibili
per la forza che l’amore
ora ci da … aaa
contro le regole
contro il buon senso
perdiamoci, amiamoci
lo voglio io e lo vuoi anche tu
e lo sai e lo sai
Nami sentiva la passione crescere istante per istante. Erano
spinti da una nuova forza che non riuscivano a contestare. Rufy la prese in
braccio baciandole il collo. La poggiò sul tavolo sfilandole la
maglietta. La fece sdraiare e si mise sopra di lei, tempestandola di baci.
Quanto aveva sognato quei momenti, costringendosi a non pensarci. Si erano
completamente staccati dal mondo esterno persi in un amore desiderato da tempo.
siamo due
anime, siamo due corpi
liberi stringimi
è troppo tardi per fermarsi ormai
è una cosa naturale
ma ogni volta un po’ speciale
quella che ci spinge adesso
uno verso l’altro
uno dentro l’altro
eh, eh, eh
Rufy guardò Nami non riuscendo a descrivere le sensazioni
che sentiva. Sapeva che il piacere era una cosa naturale ma quello che sentiva
con lei era speciale. Non aveva mai provato una cosa del genere con Robin.
Quella scintilla che rendeva il sesso un atto d’amore.
Poi le loro menti si staccarono mentre le loro anime e i loro
corpi si univano.
contro le
regole
contro il buon senso
perdiamoci, amiamoci
lo voglio io e lo vuoi anche tu
e lo sai, lo sai, lo sai
siamo due anime, siamo due corpi
liberi stringimi
è troppo tardi per fermarsi ormai, ormai
Quindi ritrovarsi a far l’amore sopra un tavolo. Ma il luogo
non importava. Un atto contro le regole. Era folle, sì, ma anche per
questo maledettamente meraviglioso.
e perdiamoci
e troviamoci
e perdiamoci e troviamoci e perdiamoci
Trovarsi e poi perdersi. Baciarsi fino a non avere più
aria. Guardarsi negli occhi per leggervi le medesime emozioni. E poi tornare
alla realtà, dove la consapevolezza di aver sbagliato ti colpisce come
un macigno.
Nami non voleva alzarsi, era teneramente accoccolata tra le
braccia di Rufy che l’accarezzavano dolcemente. Quella carezza era
così bella ed era stato così meraviglioso fare l’amore con
Rufy.
Si era sentita così unita a lui, da non sapere dove finiva
il suo corpo e iniziava il suo. E vedeva che per lui era lo stesso. Si erano
trovati ma non potevano stare insieme.
- Rufy… -
La prima parola che si erano rivolti da quando era entrata nella
cucina.
- Nami… -
Non trovava parole. Anche se continuavano a negarlo entrambi
sapevano di essersi amati, desiderati da tempo.
Ma non era giusto.
Rufy stava con Robin, non dovevano farla soffrire. Nami stava con
Zoro e anche lui non meritava un trattamento di quel genere.
Nami era la sua donna,
come avrebbe reagito sapendo che era stata con il suo migliore amico?
Per Robin la situazione era uguale, Nami era la sua migliore
amica.
Si sentirono orribilmente in colpa.
- Abbiamo sbagliato. Non è giusto per Zoro, per
Robin… -
- Era giusto per noi, Nami. Non potevano continuare a ignorarci.
–
- E’ stato bellissimo. –
- Lo so. –
- Ma io amo Zoro. – si accorse di quanto fosse falsa
quell’affermazione non appena l’aveva detta.
- E io amo Robin. –
Si fissarono, comprendendo subito che le loro erano solo bugie.
Rufy la baciò. Nami però si staccò e si alzò dal
tavolo.
- Torno in camera. - era l’ultima cosa che volesse fare. Si
sentì salire un groppo. Sperava che dopo essere stata fisicamente con
Rufy si sarebbe sentita meglio, invece era uno schifo. Il suo non era solo
desiderio fisico e se n’era accorta mentre diceva di amare Zoro.
- Finisce così? – domandò Rufy forse
più a se stesso che a Nami. Era tempo di dare un taglio alla loro
assurda pantomima, continuando a dirsi che il loro era stato solo sesso.
- Sì, non possiamo stare insieme, non è giusto verso
Zoro e Robin. –
- Ma è giusto per noi? E’ giusto negare quello che
sentiamo? –
- No. – rispose semplicemente Nami.
- Io ti amo Nami. – le disse schietto Rufy.
- Anche io, anche io. Sennò non ti avrei baciato e non
avrei fatto l’amore con te. Ti amo Rufy ma non possiamo stare insieme.
– le rispose con le lacrime agli occhi.
- Diavolo, Nami, perché no?! E’ vero io sto con Robin
e tu con Zoro… -
- Non è giusto, loro ci amano! Io ho amato Zoro! Non posso
fargli questo! –
- Anche io ho amato Robin ma… - non continuò la
frase. Era vero non potevano ferire così tanto le persone che avevano
amato.
Nami uscì dalla cucina e Rufy si rivestì, entrambi
continuavano a pensare a quello che avevano fatto.
Ma avevano mai veramente amato? Nami si fermò davanti alla
sua cabina. Aveva mai veramente amato prima di amare Rufy?
Rufy si chiedeva la stessa cosa, forse l’amore per Robin era
solo affetto.
Arrivò l’alba e sottili raggi di sole cominciarono ad
inondare la nave e a illuminare il mare. La notte era finita, il loro tempo era
finito.
Nami entrò nella cabina e si coricò guardando Zoro.
Rufy fece lo stesso, stendendosi accanto a Robin.
- Io amo
Zoro. -
- Io amo
Robin. –
E allora
perché stare vicino a loro faceva così maledettamente male?
Perché non desideravano altro che baciarsi di nuovo se amavano quelle
due persone?
Perché?
Fine.
Commenti!
Okay, sono pronta per il linciaggio xD, volete uccidermi perché la fic
fa schifo, ammettetelo u.u Ma non è colpa mia, o perlomeno, non solo.
E’ colpa della canzone che è “Perdiamoci” degli Stadio.
Adoro questa canzone, è davvero troppo bella sia come musica che come
testo.
Comunque ascoltandola svariate volte, mi è venuta in mente
questa storia Runami, perché il mio animo è Runami u.u. (ma come
si sa scrivo anche Rurobin e Zonami XD)
Il rating Arancione penso che sia la scelta giusta, penso sia
esagerato quello Rosso e per evitare problemi non metto quello Giallo XD
I “lieto fine” fanno raramente parte delle mie storie
o_o, ma temo che io non possa farci nulla xD.
Bene, ho finito, potrei dire altre mille cose su ogni parola della
storia, ma mi fermo qui.
Se commentate mi farete felicissimaaaa! =D
Bacio a tutti.
Marty De Nobili.