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Autore: _Sister_    16/11/2009    1 recensioni
Una storia che ho sviluppato partendo da un'immagine:un'enorme città al tramonto.
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2   [Astragali]

Nei pochi secondi che la bestia impiegò ad attraversare lo spiazzo,i due improvvisati eroi riuscirono almeno a rendersi conto di quello che stava succedendo.

Quando la talpa si slanciò per travolgerli,Alec riuscì a scansarsi,ringraziando mentalmente suo padre per quel poco di addestramento militare che gli aveva fatto ricevere. Quest’ultimo,ora avanti con gli anni e non più scattante,venne preso in pieno e schiacciato dall’animale.

Il ragazzo si avventò sulla talpa,che stava cercando di mordere Chionne,il qualche riuscì ad estrarre la rivoltella e a sparare un paio di colpi,prima che un colpo di zampa glie la portasse via,insieme ad un paio di dita della mano buona.

Le urla dell’uomo coprirono quelle della ragazza,che stava osservando il combattimento da sopra il pozzo.

Sembrava che i colpi di Alec non avessero effetto sulla pellaccia della bestia e lui, disperato, continuava a batterle la lama contro il fianco;le forze di suo padre erano allo stramo e la talpa stava per sopraffarlo,quando il ragazzo venne spinto via da una figura che colpì l’animale alla testa.

Subito questo si afflosciò al suolo,soffocando Chionne;subito la figura fece rotolare via la carcassa,dando modo all’uomo di respirare,quindi si girò verso il ragazzo,che era rimasto senza parola per tale esibizione,si tolse il cappello e si sventolò,scacciando il caldo della sera estiva.

-Uff,salvi per poco,eh?-

 

In breve il nuovo arrivato aiutò la ragazza a scendere dal pozzo ed insieme ad Alec fece rialzare  Chionne, offrendosi per riaccompagnarli alla locanda,proposta che fu accettata con piacere,dato le brutte condizioni del ferito.

Mentre tornavano sui propri passi,l’uomo si presentò come Diego Salvathorn,un Portatore di Luce, che quella notte era di turno alla caserma principale del quartiere,era stato allertato da dei mendicanti ed era arrivato più velocemente che aveva potuto.

Alec restò in silenzio,approfittando di quel momento di calma per osservarlo con attenzione:

sembrava sulla quarantina,capelli abbastanza lunghi ed impomatati,barba non fatta da un paio di giorni.

Indossava un lungo cappotto in pelle nera ed un cappello a falde larghe dello stesso colore,che con la sua ombra copriva alcune cicatrici sulla faccia che Alec aveva notato quando l’uomo se lo era tolto.

Si sarebbe stupito del contrario,sapevano tutti che essere un Portatore di Luce era uno dei lavori più pericolosi del mondo:esplorare per primi le nuove vie al Sottomondo,a volte in squadra ma spesso con la sola compagnia delle nutrie,degli altri animali e delle altre creature che si erano adattate alla notte eterna delle sale sotterranee.

 

Attraversarono in silenzio le strade ormai illuminate solo dai lampioni ed una volta arrivati alla locanda Chionne venne affidato alla cura delle cameriere,mentre Diego e Alec si fermarono a parlare nella sala principale della locanda.

La stanza era vuota,dato che i pochi clienti erano andati a dormire.

Le uniche luci provenivano dagli ultimi tizzoni del camino e da una lampada posta tra i due.

Dopo essersi fatti portare due boccali di birra, il primo a prendere parola fu Alec.

-Quindi quella bestia proveniva dal Sottomondo?-

L’uomo si ripulì i baffi dalla schiuma e si mise a ridere.

-Sì, proprio da lì, e probabilmente gli abbiamo lasciato una vedova e parecchi orfani. E direi che non mi sembra una cosa molto educata, no?-

-E quindi?-

-Ho intenzione, a partire da domani, di trovare la Via dalla quale il nostro amico è arrivato fin qui e sistemare tutta la famiglia-

Alec rimase stupito:se per una persona normale era così difficile eliminare anche solo una di quelle creature,quanto doveva essere forte qualcuno capace di eliminarne un’intera famiglia?

Diego rise di nuovo,prima di parlare:

“Ti stai chiedendo come sono riuscito ad eliminare quella bestia,vero? Va bene,ti farò vedere il mio gioiellino.”

Dicendo questo,tirò su la manica della mano sinistra e mostrò al ragazzo il congegno che era attaccato al braccio.

“Vedi,ci sono alcuni ingegneri,nei paesi del sud,che hanno studiato parecchi modi per risolvere i problemi delle popolazioni locali con gli animali selvatici che si aggirano nel deserto.Le pallottole,le frecce,le spade…tutto inutile! Quegli esseri hanno la pelle spessa e dura come una lastra di ferro. Quindi hanno cambiato strategia. Vedi queste?”

Mentre parlava,iniziò a trafficare con le molle dell’oggetto,illustrando le sue funzionalità:in pratica si trattava di alcune molle di diverse durezze,che potevano essere collegate ad un lungo cilindro a punta conica di un metallo estremamente resistente.

Una volta tesa,la molla poteva essere rilasciata tirando un cavetto fissato vicino al palmo della mano:Alec non riusciva a capire la funzionalità dell’arnese,quindi l’uomo glie ne diede una dimostrazione con la molla più lenta.

Il risultato fu un buco di parecchi centimetri nel tavolo, di legno rinforzato (utilizzabile per creare una barricata,un’idea del padre)

Davanti alla faccia sbalordita del ragazzo,Diego spalancò il suo miglior sorriso:

“Allora,da dove può essere uscita fuori quella bestia?”

  
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