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Autore: ka_chan87    17/11/2009    0 recensioni
Salve a tutti. Questa sarà una piccola e modesta raccolta di alcuni racconti Noir (sul genere dei racconti brevi di Roald Dahl), in tutto quattro, scritti ormai un anno fa e che mi sono decisa solo ora a pubblicare.
In ogni racconto c'è un riferimento a una canzone sempre diversa, la quale si intreccia con il contenuto dell'episodio.
Spero siano di vostro gradimento, buona lettura!
Tratto dal quarto racconto: "[...] Un'innocente creaturina di appena qualche mese. Le guance di solito di quel rosso così vivido ha già l'impressione che stiano impallidendo, sotto i suoi occhi dall'espressione indefinibile."
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Istinto materno”

 

Captured effortlessly
Thats the way it was
Happened so naturally
I did not know it was love
The next thing I felt was
You holding me close
What was I gonna do?
I let myself go...”

L'ha fatto. L'ha addormentato. Lo guarda, quel piccolo e paffutello bimbo, stretto tra le sue braccia, come se lo stesse ancora cullando, il collo un po' troppo ciondolante rispetto al normale.

Un'innocente creaturina di appena qualche mese. Le guance di solito di quel rosso così vivido ha già l'impressione che stiano impallidendo, sotto i suoi occhi dall'espressione indefinibile.

Non perde la calma, la giovane Sally. Tiene in braccio la sua creatura senza vita, guardandosi intorno, la cucina, dove è accaduto tutto così velocemente, risplende nel sole del pieno giorno.

Sistema sulla spalla il corpicino del piccolo James, studiando l'ambiente che la circonda. Deve trovare un luogo dove nasconderlo, cosicché nessuno possa disturbarlo nel suo sonno.

L'ha fatto per lui, in fin dei conti. La sua dolce creatura non poteva sopportare la sua canzone preferita, che puntualmente ascoltava quasi ogni momento. Ma lui, il suo James, non la tollerava. Nonappena le prime note di “Ain't nobody” riempivano l'aria, lui iniziava a piangere come un disperato. E il mix del suo pianto disperato mescolato alle note della canzone erano la cosa peggiore che avesse mai sentito. Perciò, pochi istanti prima, quando per l'ennesima volta ha cercato di ascoltare la canzone, ha liberato il suo piccolo da quella maledizione, facendolo dormire in tutta tranquillità.

Ora, non resta che trovargli il luogo adatto per non arrecargli disturbo. Guarda oltre la finestra, Sally, fissando il giardino. Sotto il grande noce?, pensa. No, lo troverebbero subito e il sole lo infastidirebbe. Nel laghetto del parco? No, non ha il tempo per raggiungerlo e i pesci disturberebbero il sonno del piccolo.

Si guarda di nuovo intorno, Sally. Il suo viso pallido non è affatto segnato dal turbamento, gli occhi pieni di un vuoto immobile. Osserva la cucina come se questa le stesse parlando, suggerendole chissà quali risposte. Poi, arriva, il sussurro. Le iridi si spostano sul lavandino e da lì, al tritarifiuti.

Una volta lì, nessuno avrebbe più disturbato il suo James, in primis la canzone che odia tanto.

Con movimenti calmi, Sally si avvicina, il piccolo ancora tra le braccia che to tengono saldo ma allo stesso tempo delicate, per non disturbare il suo sonno. Lo sposta, avvicinandolo al tritarifiuti, che aziona subito. Un moto di disapprovazione passa tra i suoi occhi, spera che il terribile rumore del marchingegno non svegli il bimbo. Deve fare in fretta. Ecco allora che avvicina prima una gamba di James e sente il rumore amplificarsi. Preme con più forza cominciando a canticchiare le note della sua canzone a bassa voce, per non svegliare il piccolo. Ora anche l'altra gamba è vittima del tritarifiuti, così il tronco, il collo e così via. Il rumore si arresta. Il suo James ora sì che potrà riposare indisturbato. Sorride, per la prima volta, anche se sul suo viso comincia a scorrere qualche lacrima. Le mancherà il suo bimbo, ma è meglio così, l'ha fatto per lui, si dice.

Ora non resta che completare il tutto. Con un'inaspettato moto di rabbia, Sally comincia a buttare a terra alcune sedie, un piccolo tavolo e qualsiasi oggetto alla sua portata, creando un sacco di confusione. Lo stesso nel salotto e nell'ingresso.

Poi, come se niente fosse, esce di casa, riparandosi gl'occhi dal sole che la colpisce in pieno. Va a farsi un giretto per il quartiere, la rilassa e intanto che c'è, andrà a prendere qualche bel fiore dal giardino di uno dei vicini, che ne è sempre pieno.

Fa con calma, Sally, l'orologio è controllato a dovere e sa quand'è il suo momento. Infatti, con passo tranquillo, si riavvia verso casa. Nei pressi della stradina privata sorride leggermente nel vedere la macchina famigliare parcheggiata davanti la sua villetta.

In pochi istanti è già lì che suona il campanello. Ad aprirle arriva una donna più anziana di lei, ha lo sguardo teso e serio.

“Sally! Meno male, sei qui! Ma cos'è successo in casa, hai visto?” domanda con foga e spaventata la donna.

“Non lo so, cos'è successo?” chiede più nervosa dell'altra, Sally, entrando in casa. Rimane basita dal trovarla a soqquadro.

“Devono essere venuti dei ladri o qualche teppistello. I figli dei vicini sono così scalmanati... per fortuna non hanno rubato niente” osserva la donna, esaminando attentamente la situazione. “Bè? Immagino tu arrivi dalla tua passeggiatina quotidiana... E James, non ce l'hai con te?” le domanda stupita di vedere quei due non insieme.

“Non lo so mamma... io l'avevo lasciato a casa! Sicuramente sarà l'unica cosa che avranno portato via!” singhiozza sorpresa Sally, gl'occhi invasi dalle lacrime.

“Su, su, non fare così... vedrai che sistemeremo tutto... Chiederemo a papà di risolvere la cosa... Infondo si trattava solo di un bambolotto, te ne compra quanti ne vuoi, non preoccuparti! E ora ascoltiamoci la nostra canzone preferita mentre riordiniamo questo macello!”

“Certo mamma!”.

Captured effortlessly
Thats the way it was
Happened so naturally
I did not know it was love
The next thing I felt was
You holding me close
What was I gonna do?
I let myself go...”.

 

  
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