Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Castiel    18/11/2009    7 recensioni
E se per una volta la distaccata Riza volesse prendersi una bella rivincita sul suo superiore? Una piccola Royai tutta per voi.
"La prima cosa che le venne in mente fu che aveva una gran voglia di rientrare in ufficio e mettere quella stupida minigonna in testa al suo stupido superiore."
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Come sempre i personaggi non sono miei, ma di Hiromu Arakawa (Grazie x FMA!!!) e ho scritto questa storia per divertirmi e far divertire un pò anche voi...^^

Riza si guardò allo specchio e sbuffò. Alla fine l'aveva avuta vinta lui.
Era passato un anno dallo scontro con King Bradley, e Mustang era finalmente diventato Comandante Supremo.
"Certo, tutto bene, se non fosse per un piccolo particolare..." pensò Riza.
Aveva mantenuto la promessa fatta ad Havoc qualche anno prima e, con grande disappunto della ragazza, aveva introdotto minigonne OBBLIGATORIE per tutte le donne dell'esercito.
Quando gliel'aveva comunicato il suo superiore, la settimana precedente, era rimasta senza parole.
Che razza di leggi si mette a approvare l'esercito? .
"Quell'uomo non cambierà mai" pensò tra sé. Scese le scale e notò infastidita che attirava i vicini, vestita in quel modo.
Salutò tutti di sfuggita e partì con la macchina.
Ecco, era arrivato il momento che più che temeva: doveva andare a prendere il suo superiore, che avrebbe fatto per tutto il tragitto commenti ammiccanti su lei e le sue gambe finalmente libere.
Sospirò e attese che il Colonnello scendesse.
Lei era in netto anticipo, e con sua grande sorpresa Mustang si fece attendere solo due minuti, prima di scendere dai gradini saltellando con un allegro sorriso beota in volto.
– Si sente felice, signore? - .
– Certo, oggi il mio "decreto" diventa operativo e...Tenente! (Non lo era più da un pezzo, ma Roy era talmente abituato a chiamarla in quel modo che aveva tenuto il grado come "soprannome") Le dona moltissimo questo nuovo look! - .
– Grazie signore, ma ne avrei volentieri fatto a meno - .
– Chissà quanti sguardi attirerà in centrale! - .
– Sinceramente Colonnello, non credo molti più di quelli che attiro di solito. E poi non sono l'unica che porterà una minigonna, e ben presto la cosa svanirà di interesse - .
Silenzio.
- Beh, hai il mio sguardo assicurato – disse Roy, rivolgendole un sorriso seducente.
Riza non si scompose.
Scesero dalla macchina e si avviarono verso l'entrata.
– Signore, sa bene che abbiamo molto lavoro da fare, le spiacerebbe non perdere tempo a indietreggiare per vedermi il fondoschiena? Non credo che la gonna prenda il volo e me lo lasci scoperto – disse come se nulla fosse la bionda.
– E' un vero peccato – commentò Roy correndo per precederla ed evitare così che la ragazza tirasse fuori l'amica di metallo dalla fondina.
Salendo le scale per arrivare in ufficio, Riza si accorse che stava davvero attirando gli sguardi degli altri militari, ma non ci badò, motivando il tutto col fatto che non erano abituati a vederla in quel nuovo abbigliamento.
Quando si sedette alla scrivania, incominciarono i problemi: quanto era scomoda quella gonna!
Cominciò a spostarsi sulla sedia cercando di mantenere un contegno e, soprattutto, di non farsi vedere dal suo superiore, ma senza riuscirci.
Mustang infatti la guardava divertito e sembrava fosse sul punto di scoppiare a ridere.
– Vado in bagno – annunciò la bionda. "Così posso sistemarmi queste dannate calze...".
Entrata in bagno rimase a bocca aperta. Insomma, le gonne non erano state rese OBBLIGATORIE?!
– Tenente Ross, dov'è la sua gonna? - .
– Quale gonna, Riza? - .
– Quella...- ma non riuscì a terminare la frase.
Dal bagno uscì una giovane militare con giacca e pantaloni.
All'improvviso capì.
Mustang non aveva creato la legge della minigonna, e probabilmente non l'avrebbe mai creata, però era riuscito nel suo intento, ovvero vederla indossarne una.
La prima cosa che le venne in mente era che aveva una gran voglia di rientrare in ufficio e mettere quella stupida minigonna in testa al suo stupido superiore.
Scartò subito questa idea però, non tanto perchè sarebbe rimasta in mutande, ma perché non era il suo stile.
– Le dona davvero la gonna, signorina Hawkeye! – le disse improvvisamente la giovane militare.
Un lampo di genio le balenò in testa: poteva sfruttare la situazione a suo vantaggio e, per una volta, farla pagare al caro Roy.
– Trova davvero? - .
– Certo, mai stata più sincera! – disse la giovane e le rivolse un sorriso adorante da "IoTiAmmiroSeiBravissimaVorreiTantoEssereBravaQuantoTeConLeArmiETuttoIlRestoInoltreVorreiTantoAvereAncheIoIlComandante- SupremoComeDirettoSuperioreNonSaiQuantoTiInvidio".
Riza gongolò tra se e sé.
– Bene ragazze, è ora di tornare al lavoro. Buona giornata e arrivederci – e se ne uscì aggraziata dal bagno.
Appena aperta la porta sentì lo sguardo di Mustang che tornava a posarsi su di lei.
"Ci manca solo che fischi" pensò arrossendo.
– Signore, ho appena visto Maria Ross in bagno- .
– Ah davvero? – finse interesse il moro cercando di concentrarsi sul volto della ragazza e non sulle sue gambe.
"Sono stranamente accavallate" pensò. "Da quando Riza accavalla le gamb..." .
– Signore, mi sta ascoltando? - .
– Chi, io? ("Certo idiota, e chi se no?" si disse) Si certo la sto seguendo, prosegua pure. - .
– E sa qual è la cosa più strana? Il suo abbigliamento - .
Roy cominciò a sudare freddo e allentò un bottone del colletto della giacca.
Gli sembrava di sentire già il clic della sicura della pistola a meno di un centimetro dai suoi occhi.
Si guardò nello specchio sulla scrivania.
"Se è davvero giunta la mia ora e devo andare all'inferno, voglio almeno andarci con un bel look".
Sospirò mentalmente.
Distogliendo lo sguardo dalla bionda si interessò in ordine a una mosca sul suo cappello, l'inchiostro nella penna e dei documenti da firmare.
Il suo cervello lo portò istintivamente a concentrarsi sull'animale.
– Perchè, era nuda?! – tento di sdrammatizzare il giovane Fuhrer.
– No, indossava dei pantaloni - .
Sottolineò talmente tanto quest'ultima parola che Mustang sbiancò.
"E adesso? Che faccio?! Fingo di non sapere dello scherzo che le ho fatto? Cavolo, desideravo così tanto vederla in minigonna...non accetta mai i miei inviti a cena, dice che sarebbe "poco professionale"! Ma chi se ne frega, io volevo per una volta vederla con indosso qualcosa che non fossero pantaloni! Intimarle di venire in costume da bagno mi pareva esagerato, e così ho optato per la gonna! Che sarà mai, una gonnellina? Se lei non fosse così ligia al dovere le avrei evitato tutta questa storia, e adesso non sarei in pericolo di vita! Devo spiegarle tutto prima che mi spedisca all'altro mondo!" .
– Ecco, io...sa che vorrei uscire con lei, ma lei non si sbloccava per via del lavoro e io...- .
– Lasci stare, Signore. Fingerò che non sia successo nulla - .
Mustang pensò di non aver capito bene.
Riza Hawkeye, colei che ODIA le minigonne, lascia stare?!
Doveva esserci sotto qualcosa, e questo non gli piaceva affatto.
Inconsciamente rabbrividì.

All'ora di pranzo si diressero alla mensa.
Tutti gli occhi della sala erano puntati su Riza.
Questo le dava non poco fastidio, perchè non si sentiva a proprio agio.
Ma non era l'unica a provare un nodo allo stomaco: Mustang si era accorto che gli occhi di tutti gli uomini erano puntati sulla sua Riza, la sua amata guardia del corpo.
Due ufficiali le si avvicinarono, chiedendole un appuntamento.
Come si permettevano questi insulsi farfalloni?! Non avevano niente di fare che andare in giro per la centrale in cerca di appuntamenti?!
Stava già per tirare fuori i guanti, ma per fortuna Riza rifiutò in tempo e poterono sedersi al tavolo.
Non parlarono molto, Roy era più impegnato a fulminare (anzi, incenerire) con lo sguardo chiunque fissasse per più di 2 decimi di secondo la giovane accanto a lui.
Roy tornò in ufficio di pessimo umore e con meno voglia di lavorare del solito.
Passò le ore precedenti alla fine dell'orario lavorativo scacciando pretendenti, mazzi di rose, bigliettini contenenti numeri di telefono, profumi, cioccolatini, anelli e regalini vari per Riza.
– Ma che diamine succede qui?! – urlò aprendo la porta del suo ufficio.
– Non si lavora?! Il prossimo che becco a poltrire lo riduco così! – disse, polverizzando l'ultimo bigliettino rimasto.
Sbatté la porta e tornò a sedersi.
– Che c'è Signore? La vedo nervoso...si sente bene? - .
– Umpf - .
Grugnito di risposta. Riza aveva fatto centro: era bastato un tocco di femminilità, quella che le avevano insegnato a scuola da bambina e che tanto odiava, a farle prendere una rivincita sul suo superiore.
Lo guardò.
"Poverino, gli ho fatto proprio passare un pomeriggio infernale" si disse.
– Signore, volevo chiederle se posso staccare un'ora prima. Stasera dovrei uscire e...- .
Ecco. Aveva accettato un appuntamento.
Riza non usciva mai prima dal lavoro, lo faceva solo per motivi extrastraordinari.
Doveva essere un appuntamento importante.
Incenerì mentalmente Maes per avergli suggerito lo scherzo e la guardò.
Accennava un sorriso nella sua direzione, e sembrava in attesa di una risposta affermativa.
– Concesso, Hawkeye. - . - Grazie, Signore - .
All'ora prestabilita Riza si alzò, mise dei documenti sulla scrivania di Mustang e prese il suo cappotto dalla spalliera.
– Buona serata, Tenente. E...- cavoli, non riusciva a dirglielo. – Si...si diverta -.
Puff, che sforzo! Augurarle di divertirsi tra le braccia di un altro non lo entusiasmava affatto.
– Non c'è bisogno che me lo dica, Signore – sembrava sinceramente divertita.
Fece il saluto militare e uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
Roy era confuso e arrabbiato con se stesso.
Che diamine significava la frase di Riza?
Se dava per scontato che si sarebbe divertita, non c'erano più speranze...l'aveva persa.
Fissò i documenti che Riza le aveva portato.
Sopra, piegato delicatamente, c'era un fogliettino.
"Ancora?! Giuro che adesso lo brucio, anche se sotto ci sono dei documenti importanti! " pensò.
Stava per schioccare le dita quando si fermò.
Poteva essere il bigliettino dell'appuntamento.
Magari era firmato, e lui DOVEVA abbrustolire l'uomo che le aveva rubato la bella bionda.
Lo aprì in fretta e furia.
Solo poche parole, ma che gli fecero cambiare umore all'istante : " Passi a prendermi alle 8? R.H. "
Riconobbe la calligrafia minuta del Tenente e sorrise.
"Stavolta mi ha proprio fregato..." si disse, e scoppiò a ridere.
Si alzò per prendere il cappotto e fu seguito dallo sguardo incuriosito di Havoc, appena entrato nella stanza.
– Comandante, ma dove sta...? - .
– Non ve l'ho comunicato, ragazzi? Oggi esco con...- .
Guardò l'orologio.
– 43 minuti di anticipo! A domani! - .
- Bene Comandante, buona serata...- .
– Non c'è bisogno che me lo dica, Havoc! – e uscì dall'ufficio ridendo e ritirando gli insulti poco amichevoli mandati a Maes poco prima.

Note dell'autrice:

Quanto mi sono divertita a scrivere questa fic!
E' stato fantastico immaginare Riza che gongolava tra sé e sé con risata malefica e sadica annessa, e ancora di più immaginare Roy che si chiedeva " Come si permettevano questi insulsi farfalloni?! Non avevano niente di fare che andare in giro per la centrale in cerca di appuntamenti?!" (detta da lui è tutta un programma! xD)

Spero vi sia piaciuta, dedico questa fic a tutte le Royaiers, in particolare alla mia amica Cyndie e a Wildheart, akuby_ge e astrea89, grazie per avermi lasciato una recensione nella mia prima storia. ^^ Se volete, i commenti sono ben accetti ;)

Un bacio. GLoRi

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Castiel