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Autore: JulyAneko    29/09/2003    1 recensioni
Storie di ragazzi un po' diversi... ragazzi che hanno alle loro spalle un brutto passato e che, insieme, cercano di reagire a tutto il male che gli è stato fatto... fra cui, la perdita del filo invisibile che li teneva insieme...
Genere: Azione, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INTRO: Ciao ragazzi!! Volevo presentarvi questa mia piccola storia un po' diversa dalle altre... perché?! Perché non parla di persone comuni, ma bensì di ragazzi che hanno alle loro spalle una storia terribile e che tuttora lottano per la sopravvivenza in un mondo che li ha visti crescere troppo presto...! Spero di aver illustrato bene tutte le situazioni, i dolori e le gioie e di non averle lasciate legate al mio cuore... Spero solo vi piaccia... ^^
July*Aneko

LEGENDA:
-dialogo-
/pensiero/
ricordi
storie
altro...

 

AN ANGEL UPON MIAMI'S STREETS

[STREET ONE]

Il dolore più grande, è perdere la persona più importatente della propria vita, colui che ti ha salvato, la vita..

Il campanello suonò ripetutamente, una ragazza mora si affacciò alla finestra di un appartamento al terzo piano di quel buco che avevano il coraggio di chiamare edificio. A passi lenti si diresse verso la porta, schiacciò il bottene per aprire il portone d'entrata, che era un miricolo se funzionava ancora, e poco dopo si decise ad aprire la porta di casa. Pesantemente tornò a sedersi su un divanetto, aveva la faccia abbattuta che non lasciava trasparire nessuna emozione...
Sentì dei passi veloci salire le scale e, finalmente, vide il ragazzo che aveva suonato: alto, dai capelli mori che gli arrivavano alle spalle e piccoli occhi neri. Guardò per un attimo la ragazza poi sibillò -Dov'è?-
-E' da due giorni che non esce di camera- disse apaticamente lei indicando una porta malandata alla sinistra del ragazzo.
-E tu le permetti di comportarsi così?- chiese alzando la voce
-E sentiamo, eroe, cosa dovrei fare?!- disse fra l'ironico e l'amareggiato la ragazza.
-Uhm- sbuffò lui tirando fuori dalle tasce dei jeans un pacchetto si sigarette
-No, bello! Qua non si fuma!-
Il ragazzo la guardò male e buttò il pacchetto su un mobiletto di legno, fece qualche passo entrando definitivamente nell'appartamento e con un calcio chiuse la porta.
-Vacci piano! Qua cade tutto a pezzi!-
-Lo vedo anche da solo, Annis!-
-Allora vedi di darti un contegno!-
Lui non l'ascoltò neanche e si piazzò davanti alla porta che prima gli era stata indicata -Apri!- gridò.
Nessuna risposta...
-Ho detto di aprire!-
Nessuna risposta...
-Ma perché caxxo non la lasci in pace?!- sbraitò allora la mora
-Stanne fuori!- si girò verso di lei il ragazzo puntandole l'indice contro, minaccioso -Sarah, o api questa porta o la sfondo! Non mi ci vuole molto, sai!?-
/Razza di bastardo ipocrita/ pensò la ragazza chiusa dentro quella stanza. Aveva gli occhi rossi e gonfi di pianto che le facevano vedere ancora meno i già piccoli occhi castani. I capelli castani chiari le arrivavano poco sotto le scapole, erano liscissimi anche se ora non sarebbe sembrato dato che erano tutti scaruffati! Si alzò dal letto e girò la chiave della porta, ributtandosi subito sdraiata sul materasso.
Il ragazzo entrò a passi pesanti e la vide sdraiata su un fianco dall'altra parte rispetto a lui: poteva vederne solo la schiena e il retro delle gambe piegate e rannicchiate al petto.
-Alzati-
Nessuna risposta...
-Alzati e finiscila, una volta per tutte!-
Nessuna risposta...
-Caxxo Sarah!-
-Cosa vuoi!- gridò lei girandosi e fulminandolo con lo sguardo, così duramente che quasi gli incusse paura... Lui scosse la testa /Si può sapere perché diavolo sei l'unica a farmi perdere le staffe?!/ -Finiscila di comportarti a questo modo!-
-Vattene Austin!- urlò nuovamente lei ritornando nella sua posizione iniziale.
-Fottiti! Non me ne vado finché non cambierai atteggiamento!-
-Allora perisci qua!!-
/Cosa caxxo devo fare con te, eh?! Me lo spieghi?!/ -Ho detto che devi finirla, così facendo non lo riporterai certo in vita!-
-Non sono idiota, lo so!-
-E allora perché caxxo fai così?!-
-Sarebbe inutile spiegarti, tanto non capiresti!-
-Cosa non sarei capace di capire, sentiamo!-
-I sentimenti, Austin!- sbraitò alzandosi dal letto -Cosa ne vuoi sapere tu dell'amore? Eh?!- disse più arrabbiata che mai arrivandogli vicinissimo per guardare bene i suoi occhi... /Cosa spero, di trovarci qualche segno di sensibilità? Questo non succederà mai...!/
-Sei una stupida! Tutto questo non ha importanza! Non ti puoi rovinare la vita perché lui non c'è più!-
-E chi ti dice che mi sto rovinando la vita?-
-Perché lo vedo! Ti stai rovinando con le tue stesse mani! Caxxo, perché non lo capisci?!-
-Forse perché non lo voglio capire!-
-SMETTETELA!!!- gridò a quel punto la ragazza mora che fin'ora era rimasta in silenzio ad ascoltare, alzandosi dal divano ed andando di fianco ai due, dividendoli un poco -Austin ha ragione, non puoi rimanere chiusa in quella camera a vita! E poi, lo sai, torneranno...-
-Lo so, dannazione lo so!- disse con rabbia piegando la testa da una parte.
-E allora vediamo di non farci trovare impreparati!-
Sarah si direse verso il letto, sedendosi e portando le mani al volto -Lo odio, quanto lo odio...!- mormorò mentre si sentiva pungere gli occhi dalle lacrime che non tardarono a scendere sul suo pallido volto.
Il ragazzo le si sedette accanto, passando un braccio dietro la schiena di lei -Lo so, lo so... è un bastardo, uno stronzo bastardo! Ma... non possiamo lasciarci andare così, vuoi vendicare la morte di Jose, sì o no?-
-Sì, diavolo sì!- singhiozzò lei
La mora, restata sulla porta della camera, si appoggiò al muro e le sue labbra si contrassero in un sorriso...
E da ora, dovevano ricominciare...


/Jose... Jose era tutto per me... Era mio padre, mio fratello, mio amico, il mio ragazzo... era la mia ancora, Jose.../ pensava Sarah. Era seduta sul ciglio del piatto tetto del suo palazzo. Molte volte si recava là quando doveva pensare. Da lì poteva vedere gran parte della città, la sua città, Miami...
Quanto la odiava? Tanto, troppo...
Le aveva portato solo sofferenze, un sacco di sofferenze!
Sì, la odiava! La odiava!
Odiava vedere quelle lussuose ville sul lungomare (o lungo-oceano, dovrei dire?! ^^), tutta quella ricchezza di macchine e quant'altro!
Odiava... odiava vedere quelle ville accanto a palazzine malandate e pericolanti!
Odiava vedere gli occhi felici dei turisti mentre ammiravano quelle ricchezze, mentre andavano in cerca di qualche famoso vip...
Odiava, odiava tutto questo!
Loro, loro non sapevano quanta sofferenza nascondeva quella città!
Loro non potevano sapere, non potevano sapere che maggior parte delle persone, là, non possedevano nemmeno una di quelle ricchezze! Loro non potevano sapere...
/Jose.../
Jose, il suo Jose... Il ragazzo più dolce che avesse mai potuto incontrare! Ecco l'unica luce della sua vita! Ed ora, ora che lui era morto, anche quella luce si era spenta...
Se chiudeva gli occhi poteva ancora vedere la sua faccia limpida davanti a sé...
Ricordava ancora come l'aveva conosciuto...
...
-Torna immediatamente qua ragazzina!- stava gridando un uomo dulla quarantina mentre la rincorreva una ragazza di diciassette anni.
-Diavolo!- correva, correva..
-Per di qua- si sentì dire mentre qualcuno la prendeva per un braccio e la tirava dietro un piccolo vicolo in uno spazio ristrettissimo.
Ansimando per la corsa alzò lo sguardo e vide un ragazzo di poco più grande di lei, dai capelli biondi che stava guardando da un angolo se l'uomo arrivava.
-Chi sei?-
-Sshh!- la zittì lui. Passò qualche minuto e poi il ragazzo si girò verso di lei -L'uomo se n'è andato, possiamo uscire da qua- disse tornando nel vicolo, ma visto che la giovane non lo seguiva ritornò da lei -Che fai, non vieni?- le sorrise
-Chi sei? Cosa vuoi?-
-Ah...- cominciò un po' perplesso -Sono un ragazzo che ti ha appena aiutato, non voglio nulla da te...-
-Raccontalo a qualcun'altro!-
-Mah...- Lei continuava a guardarlo dritto negli occhi verdissimi, senza un segno di debolezza -Veramente, io non voglio nulla! Sono un ragazzo come te!- le sorrise nuovamente, ma un sorriso diverso dal precedente... era sincero e puro, mai nessuno le aveva sorriso così, mai nessuno si era mostrato così gentile con lei! -Cosa stava fecendo, ti stava inseguendo perché hai preso qualcosa nel suo negozio?- chise poi allegro.
Lei si lasciò un po' andare, forse quel ragazzo non era pericoloso, forse non l'aveva aiutata per portarsela a letto... -Sì, gli avevo chiesto di poter lavorare nel suo negozio, ma lui ha rifiutato, così prima di andarmene ho preso qualcosa...-
-Non si fa, signorina- disse lui uscendo da lì, stavolta seguito dalla ragazza -Ma per fame... sì! Hai un posto dove stare?-
-Uhm?-
-Sì, dove vivi?-
-Ora da nessuna parte, sono scappata- disse quasi senza rendersene conto, sentiva di potersi fidare di quel ragazzo!
Lui si fece serio -Victor Dalls-
-Sì...- balbettò, come faceva a sapere da chi era scappata? -Come...-
-Come lo so?- l'anticipò lui -Sei una bella ragazza, e lui ha solo merce buona...- Lei chinò la testa, diavolo se era vero! -Allora, vieni con noi?-
-Eh?-
-Siamo alcuni amici, abbiamo un posto dove stare, niente di speciale, sia chiaro! Tiriamo avanti lavorando un po' qui un po' là, per ora non abbiamo fatto molto lavori sporchi! Se vuoi possiamo provare a trovarti un lavoro-
-Uhm?- mormorò facendo un passo indietro
-Oh, un lavoro normale! Chessò... commessa?-
-Dici sul serio?-
-Sì- le sorrise di nuovo
-E perché?-
-Perché anch'io all'inizio ero finito come te, in un brutto giro, e la maggior parte di noi-
-Grazie-
-Bene, sono felice che tu abbia accettato! Mi ispiri simpatia!-
Stavolta fu lei a sorridere, mentre si incamminavano verso casa, e, stavolta, fu lui a rimanerne affascinato... -Come ti chiami?-
-Sarah-
-Sarah, e...?-
-Sarah e basta-
-Non hai un cognome?- domandò lui guardandola di sottecchi
-William-
-Sarah William- ripetè lui -Non ti piace?-
-No-
-Perché?-
-Io non piacevo ai mia, loro non piacciono a me-
-Ti hanno fatto qualcosa di male?- chise preoccupato, era sicuro che quella ragazza avesse una brutta storia dietro di sé.
-Uhm-
Lui di colpo si fermò -Scusa, io non volevo... Sono un cretino, lo so! Non voglio farti ricordare cose che possono essere brutte! Scusa, ma sai, io sono orfano, i miei genitori mi hanno abbandonato e così un po' invidio chi può aver conosciuto i propri genitori! Sai, anche se ti possono aver fatto del male sono sempre coloro che ti hanno messo al mondo e ti voglio bene, magari non se ne rendono conto e...-
-Ma tu non smetti mai di parlare?- lo interruppe lei guardandolo fisso
-Scusami è che...-
-Mia madre forse mi voleva bene, ma è andata via di casa quando io avevo dieci anni. Mio padre è uno degli scagnozzi di Dalls-
-Oh... ehm... io...- /Sei riuscita a lasciarmi senza parole... strano per me.../
-Come ti chiami, tu?-
-Jose-
-Piacere, Jose-
Lui sorrise e la prese per mano ed insieme si avviarono alla casa...
Sarah si ambientò subito bene là, erano in molto a vivere in quell'appartamentino ma la ragazza riuscì bene a fare amicizia con chi più e con chi meno... più passava il tempo e più scopriva che tutti quei ragazzi avevano una brutta storia dietro di loro, era ragazzi... diventati adulti troppo presto! Troppo presto dovettero affrontare la vita faccia a faccia!

...
Sarah si passò una mano sugli occhi arrossati dal pianto e dal vento. Dio come si erano legati fra loro! Gli ricordava tutti e di tutti ne sapeva la storia...

 

°°°Continua°°°

 

  
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