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Autore: dina    24/11/2009    10 recensioni
Leggendo il diario della tua peggior nemica, la ragazza che disprezzi di più in assoluto puoi capire molto.. e scoprire cose che non ti saresti mai aspettato.. anche di te stesso..
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si guardò intorno annoiato, intorno a lui c'era il solito gruppo di Serpeverde che non lo mollavano nemmeno un secondo, cercava di leggere un libro di Trasfigurazione, ma visto che odiava quella stupida materia, professoressa compresa, gli riusciva molto difficile restare concentrato.

Scorrendo lo sguardo tra i presenti si accorse del solito gruppetto di sfigati, gli amici di Potter, Sfregiato compreso nell'appello.

Il primo che guardò fu Ronald Weasley, alias Lenticchia, quoziente intellettivo pari a quello di un Troll di montagna, poveraccio e con pessimi gusti a giudicare dalle attenzioni che rivolgeva alla sua migliore amica, la mezzosangue Granger. Una brutta imitazione di una ragazza, secchiona oltre i livelli consentiti, che ricambiava appieno i sentimenti di quel pesce lesso del Weasley.

Poi toccò ad Harry Potter, ma decise di non commentare, Madre Natura era già stata fin troppo crudele con lui, quindi meglio non infierire oltre.

Accanto a San Potter vi era seduto Neville Paciock, intelligente quanto la cioccorana che aveva nel baule ed avvenente come una lucertola in calore.

L'analisi proseguì fino alla minore dei Weasley, l'eterna innamorata di Potter, la Regina dei Pezzenti. Aveva lunghi capelli lisci, ma orrendamente rossi, ed anche se in una classifica la si sarebbe potuta mettere prima della mezzosangue Zannuta, non era poi quel granchè, una ragazza appena mediocre.

La vide raccogliere le sue cose e dopo aver gettato uno sguardo speranzoso allo Sfregiato, allontanarsi dalla biblioteca, delusa.

Quella era una giornata decisamente noiosa, e siccome l'analisi degli sfigati era terminata e non voleva guardarli oltre, i suoi aristocratici e bellissimi occhi già protestavano, quindi pensò di andare a cercare un po' di divertimento dove era certo che l'avrebbe trovato.

Automaticamente si alzò e la seguì, cosa c'era di meglio per Draco Malfoy di infastidire una Weasley?

La seguì fuori, in cortile e la guardò da lontano sedersi sotto un albero, prendere dallo zaino un quadernetto ed iniziare a scrivere qualcosa.

Doveva essere un diario o qualcosa del genere, suppose.

Si avvicinò di soppiatto e non appena arrivò poco dietro di lei, con una mossa agile le rubò il diario, facendola sobbalzare.

-M-malfoy!- disse quando si fu ripresa dallo stupore.

-Si Weasley?- chiese beffardo.

-Dammi quel diario, mi appartiene- si alzò in piedi, fronteggiandolo, sebbene fosse più bassa di lui di almeno due teste.

-Davvero?- fece innocentemente il biondo.

-Si, davvero-

-Beh, allora prendilo- sghignazzò alzando il braccio, fuori dalla portata della rossa.

-Dammelo immediatamente!- urlò fuori di sé la ragazza, tentando invano di riprenderlo.

-Non prima di aver capito cosa ci trovi in lui- la prese in giro aprendo il diario ed andando all'ultima pagina.

Si aspettava di veder scritto il nome di Potter avvolto dai cuori e dalle stelline, ma quello che lesse lo stupì enormemente:

Caro diario,

io non so se ce la posso fare, questi sentimenti mi stanno dilaniando, stanno consumando tutte le mie energie.. non posso continuare ad amarlo sapendo che lui non mi ricambierà mai.

Non posso svegliarmi la mattina con la consapevolezza che non mi sorriderà con calore, non riesco ad attraversare serena i corridoi aspettando di sentire il suo sguardo di disprezzo posarsi su di me.

Harry mi odia per questo, credo che abbia capito tutto, ha capito a chi è indirizzato il mio cuore, ha capito che non è lui, che è il suo peggior nemico che amo, che non è più il numero uno, non per me.

Lui è così speciale che nemmeno se ne rende conto, ed io..


La pagina finiva lì, dove l'aveva interrotta, sfogliò attonito le pagine precedenti, incurante delle sue proteste.

Ogni pagina vi era il suo nome, e la disperazione della ragazza per la sua cattiveria gratuita.

La guardò pietrificato, se lei l'avesse odiato e disprezzato non gli sarebbe importato, anzi fino ad allora aveva supposto che fosse così, ma che lei lo amasse.. era un qualcosa a cui non sapeva come reagire.

Che cosa aveva mai fatto per meritare l'amore di Ginny Weasley?

Anche Ginny lo guardava, nonostante le lacrime traboccassero dai suoi occhi chiari, nonostante la disperazione del suo volto, lei continuava a guardarlo, non abbassava lo sguardo.

E per la prima volta Draco la ammirò, anche se era stata umiliata da chi amava, se il suo trucco da attrice perfetta fosse crollato, lei affrontava coraggiosamente la vita, l'umiliazione, senza abbassare la testa.

Finalmente Ginny riuscì a strappargli il diario dalle mani, poiché lui era così stupito che non aveva nemmeno opposto resistenza.

Gli voltò le spalle e tirò su col naso prima di dire -non so davvero cosa ci trovo in te- e se ne andò via.

Draco rimase immobile, come una statua, a guardarla correre e sparire dentro il castello, con una domanda che gli torturava con insistenza il cervello: perchè la Weasley lo amava?


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Era seduta nei pressi del Lago Nero, sotto il famoso albero che aveva assistito alla sua rovina, quel giorno, quasi due settimane prima.

Era scappata perchè non ce la faceva, non voleva vedere la sua reazione, sentire le sue parole maligne e la sua risata spietata, non avrebbe retto.

Sapeva che non la ricambiava, che la odiava e disprezzava tutto ciò che era e che rappresentava, quindi perchè stare lì come una stupida ad aspettare la condanna?

Era fuggita ed in quei giorni si era fatta vedere solo per le lezioni, aveva consumato i pasti nella Torre di Grifondoro e non vi era uscita per nessun altro motivo.

Ad eccezione di quel giorno che da fonti certe aveva saputo che lui era andato ad Hogsmeade, quindi aveva il via libera.

Nessuno aveva saputo dell'incidente o dei suoi sentimenti per Malfoy, sospettava che lui aspettasse che lei fosse presente per parlare, per umiliarla ben bene davanti a tutta la scuola.

Diede un tiro alla sigaretta, perchè di tutte le persone che esistevano al mondo, proprio del suo peggior nemico, del ragazzo che aveva sempre odiato insieme alla sua famiglia, di colui che non perdeva occasione per deriderla, doveva innamorarsi?!

In un'altra vita doveva essere stata un'assassina sanguinaria o qualcosa di simile, per meritarsi una punizione simile.

-Non dovresti fumare-

Ginny trasalì, poiché riconobbe all'istante la voce strascicata di chi le aveva rivolto la parola, ma si impose di non voltarsi a guardarlo.

Ma non doveva essere ad Hogsmeade?! Cavolo!

-Faccio tante cose che in realtà non dovrei fare- a dispetto del suo stato d'animo, la sua voce era calma e pacata.

-Come amarmi?-

Sussultò visibilmente -tra le altre cose- ammise piano, tenendo sempre lo sguardo puntato dritto davanti a sè.

-Perchè Weasley, perchè sei innamorata di me?- chiese genuinamente curioso.

-Avrò sicuramente una malattia al cervello- alzò le spalle.

-Non si ama col cervello Weasley- spiegò divertito.

-Grazie di avermi illuminato, professor Malfoy, adesso puoi prendere il treno di sola andata per andare a quel paese- disse sperando che se ne andasse presto, non appena avrebbe messo le mani su chi le aveva detto che era andato via..

-Come ti sei innamorata di me? Si, insomma non sono mai stato un cavaliere con te..- cambiò argomento lui.

-Che importa oramai saperlo?- si voltò per la prima volta a guardarlo. Come al solito era impeccabile, ancora più bello con il suo golf nero ed i jeans attillati, e si vergognò dei suoi vestiti di seconda mano.

-Mi importa- insistette.

-Dopo mi lascerai in pace?-

-Si-

Ginny annuì e si voltò nuovamente verso il lago -mi sono innamorata di te, quando ho visto la tua forza, perchè nonostante le pressioni e il disprezzo di chi ti sta intorno, le sofferenze e le calunnie.. tu continui ad andare avanti, come hai sempre fatto...- sospirò -e quando ho visto la tua debolezza, quando hai pianto per il suicidio di tua madre e l'incarcerazione di tuo padre..-

-Eri lì?-

-Si, mi dispiace di averti visto.. so che non avresti voluto- fece una pausa -sono anche venuta al suo funerale..- ammise imbarazzata.

-Non ti ho vista..-

-Ero nascosta.. avrei voluto consolarti, abbracciarti e dirti che non eri solo, ma non ho potuto..- sussurrò lei.

-Adesso puoi farlo.. no?- disse lui dopo qualche minuto di silenzio.

Ginny si voltò stupita -come scusa?- domandò pensando di non aver capito bene.

-Abbracciami e dimmelo- sorrise sinceramente e lei rimase incantata.

-Io..- non le diede il tempo di finire la frase che era già stretta tra le sue braccia forti.

Aspirò il suo odore virile e lo strinse a sé con tutta la forza e l'amore che solo una donna innamorata può dare.

E non le importava se lui l'avrebbe ferita, se l'avrebbe presa in giro o umiliata, non importava se non sapeva perchè le chiedesse quell'abbraccio o perchè si degnasse di parlarle senza insultarla, in quel momento non servivano spiegazioni, era dove aveva sempre voluto essere.

Draco la scostò un po' da sé solo per chinarsi a baciarla, un bacio lungo ed intenso, il bacio che lei aspettava da troppo tempo.

-Dimmelo Ginevra- disse guardandola negli occhi, quando si staccarono.

-Non sei più solo, Draco- sussurrò poggiando la testa sulla sua spalla -non lo sarai mai più- promise.

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Una FF senza alcuna pretesa, mi è venuta in mente e l'ho scritta.. niente di chè.. comunque le recensioni sono molto apprezzate ;)

  
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