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Autore: Carly_31    24/11/2009    1 recensioni
E' la vigilia della grande battaglia che vede fronteggiarsi l'esercito di Salah-al Din e i soldati cristiani capeggiati da Baliano. Il nostro eroe ripensa alla sua vita prima di arrivare in Terra Santa e a come questo viaggio gli abbia cambiato la vita. Pensa anche alla passione nata in lui per Sibilla. Il tutto sulle note della canzone Muoio per te di Sting.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A un passo da Gerusalemme

Sono fuggito dal mio villaggio perché ho ucciso un uomo, un prete. Ho commesso un peccato. Sono venuto in Terra Santa per espiare i peccati di mia moglie e i miei, ma ne ho commessi altri. A mio padre e ai miei compagni di viaggio non importava.

Mi avevano detto che a Gerusalemme sarei stato un uomo diverso, migliore. Avrei finalmente trovato ciò che il mio villaggio non avrebbe più potuto darmi.

Arrivato in città aspettavo un segno da parte di Dio, il suo progetto per me, ma avevo smarrito la fede.

A un passo da Gerusalemme

e a solo un miglio dalla luna

sotto un cielo di milioni di stelle

ho il cuore perso in un pianeta lontano

che gira intorno e cade giù

con archi di tristezza

io muoio per te, muoio per te!

Poi ti vidi, e tutto cambiò. Mi sei apparsa come una luce in una notte senza luna né stelle.

Ma eri sposata. Ed eri una principessa, la sorella del re di Gerusalemme.

Irraggiungibile per me.

E se il mio regno diventa sabbia

e cade in fondo al mare

io muoio per te, muoio per te!

Mi fu affidato un compito in Terra Santa in qualità di nuovo signore di Ibelin. Davanti ai miei semplici occhi di fabbro era stata posta una realtà completamente nuova e sconosciuta, ma finalmente la mia strada era stata scritta sul grande libro dell’universo che è la volontà di Dio.

Col passare del tempo, nei rari momenti in cui mi veniva regalata la tua presenza, mi perdevo sempre di più nelle profondità cristalline dei tuoi occhi, intensi come il mare. Il tuo sorriso mi rapiva il cuore. Non passava giorno che non pensassi a te. Ma anche solo sognarti era un peccato.

E dalle fonde oscure valli

canzoni antiche di tristezza

ma ogni passo io pensavo a te

ogni passo solo te

per ogni stella un granello di sabbia

gli avanzi di un asciutto mare

dimmi quanto tempo, quanto ancora.

Mi hai detto che in oriente fra due persone c’è soltanto luce. Una notte la luce fra noi si spense e il buio colmò lo spazio che ci divideva. Da quel momento fummo una cosa sola. I nostri corpi si unirono assieme ai nostri spiriti.

Potranno separare i corpi, ma non le anime.

Quella notte, Sibilla, ho capito che avrei dato la vita per te. Anche se non avevo idea di quale sarebbe stato il nostro futuro.

C’è una città nel deserto riposa

la vanità di un antico re

ma la città riposa in pezzi,

dove il vento urla all’avvoltoio

quello che ha fatto l’uomo

con l’ambizione, è tutto questo

farò prigione la mia vita

se sei la sposa per un altro.

Che i miei nemici siano liberi,

io cado e sono qui,

che muoio per te, muoio per te!

Mi è stata offerta la possibilità di diventare tuo marito, ma non ritenevo giusto il modo in cui ti avrei avuto. Non era giusto il compromesso subdolo a cui avrei dovuto sottostare ignorando la religione e le dottrine che mi furono insegnate.

Ma così facendo ti ho persa per sempre Sibilla.

E non avevo capito che la guerra sarebbe stata inevitabile. Una guerra stupida, in cui si sono commessi troppi errori. Il re era morto, e la città con lui. Ma io avevo ancora un compito a cui adempiere: difendere il popolo.

E solo come mai

così solo come ora mai

Con tutti i miei domini

cosa sono qui

sono niente così

non ci sono vittorie

nelle nostre storie senza amore.

Ti sentivi colpevole per la rovina di Gerusalemme ma, amore mio, il primo a sbagliare sono stato io. Ho sbagliato a non capire che se avessi seguito il cuore anziché la fede e la morale adesso, probabilmente, sarebbe tutto diverso.

Troppi errori sono stati commessi in nome del volere di Dio.

Ma Dio in tutto questo non centra. Gli errori degli uomini ricadono sugli uomini stessi.

A un passo da Gerusalemme

e a solo un miglio dalla luna

sotto un cielo di milioni di stelle

ho il cuore perso in un pianeta lontano

che gira intorno e cade giù

con archi di tristezza

io muoio per te, muoio per te!

E’ la vigilia della battaglia.

Sibilla, non so come finirà. Chi sarà il vincitore e chi lo sconfitto. Ma sicuramente io in tutto questo ne uscirò perdente. Perché non ho saputo evitare a Gerusalemme la rovina. Proverò comunque a difendere il popolo, l’unica cosa che conti ora che il re non c’è più.

Sibilla, sappi una cosa: ti ho rifiutata non perché non ti amassi, ma perché non ti meritavo. Forse dopo questa battaglia sarò diventato degno del tuo amore. Per il momento non posso fare altro che aspettare. E pregare, se veramente esiste un Dio. Pregare affinché tu possa perdonarmi e per la salvezza di Gerusalemme.

Sibilla, il tuo viso mi appare in quest’attesa e mi ricorda perché io mi sia innamorato di te.

Mi hai risvegliato dal sonno di morte e desolazione in cui ero precipitato. Grazie a te, al tuo sorriso, ai tuoi occhi, sono rinato e il mio cuore batte ancora.

Affronto la battaglia imminente con coraggio sapendo che affianco al mio cuore ci sei tu, Sibilla. Ti amo, comunque vada.

E anche se hai le chiavi

e distruggi quel che ho

ogni prigione in polvere

nemici più non ho

e i regni miei di sabbia che

che vanno in fondo al mare,

io muoio per te, muoio per te!


  
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