Libri > Twilight
Segui la storia  |      
Autore: amimy    27/11/2009    2 recensioni
Tutto sembra andare a gonfie vele fra Isabella Swan e Jacob Black, quando, il giorno prima delle nozze, Jacob la lascia e manda a monte il matrimonio. Bella, disperata, decide di lasciare tutto e fare un viaggio per schiarirsi le idee. Ma in aeroporto, Bella troverà e raccoglierà un cellulare misterioso senza un apparente proprietario, e da lì inizierà la sua avventura: dovrà scoprire a chi appartiene il telefono e restituirlo, e al contempo dovrà riemergere dal baratro nel quale è caduta quando il suo amato le ha spezzato il cuore.
Una storia dalle tinte puramente rosa che vede coinvolti un Edward e una Bella entrambi umani. Una storia per dimostrare che l’amore è imprevedibile, e che guarire un cuore spezzato è difficile, ma non impossibile. (N.d.A: non è una Jacob/Bella, ma una Ed /Bella)
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo: Giorno Zero

<< Ti prego, testoro, stai tranquilla. Andrà tutto bene. >> sospirò Renèe, abbracciandomi da dietro.

<< Lo so, mamma, lo so. >> la rassicurai, tentando di nascondere il tremolio della mia voce. No, non lo sapevo. Non lo sapevo affatto. Ma non potevo farmi prendere dal panico.

<< Ecco qua. Sei pronta. >> esclamò Renèe, appoggiando la spazzola sul tavolino basso. Alzai lo sguardo, terrorizzata all’idea di quello che avrei potuto scorgervi.

A restituirmi lo sguardo fu una versione di me più adulta, con i tratti addolciti e definiti dal trucco, un vestito bianco come una nuvola di panna montata con una vertiginosa scollatura e una pettinatura complicata, intrecciata di perle che sembrava reggersi in equilibrio sulla mia testa.

Sbattei le palpebre. Ero io, ma non sembravo io.

<< Sei bellissima, tesoro. >> mormorò mia madre, leggendo lo sgomento nel mio sguardo. Le feci un sorriso rincuorante, ma non ne era affatto convinta. Ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.

Feci un respiro profondo, sperando che il vestito non si strappasse sul davanti e gli odiati tacchi su cui era costretta a barcollare mi reggessero fino in fondo.

In quel momento, qualcuno bussò alla porta.

Mia madre corse ad aprire, intimandomi di non muovermi.

<< Oh, Jacob. Cosa ci fai qui? Lo sposo non può vedere la futura moglie con l’abito da sposa prima delle nozze, è la regola. >>

<< Renèe, ti prego, lasciami passare. È importante. >> supplicò Jacob. Mi voltai a guardarlo, allibita. Perché era venuto lì? Indossava il completo marrone che gli avevo comprato contro voglia per quel giorno speciale, e sembrava nervoso quanto me, se non di più.

<< Bella, devo parlarti. >> esclamò, avvicinandosi.

<< D’accordo, Jake. Ti ascolto. >> bisbigliai, con la voce che faticava ad uscire.

Renèe colse al volo il suggerimento dell’occhiata di Jacob, alzando le braccia in segno di resa.

<< Va bene, va bene, me ne vado. >> borbottò, uscendo e richiudendosi la porta alle spalle.

<< Jake, cosa succede? >> lo esortai. L’attesa stava iniziando ad irritarmi.

<< Bella, ascoltami. Non è facile per me dirtelo, devi credermi. E ti chiedo perdono per aver fatto durare tutto così tanto, per non essere riuscito a dirtelo prima. >> iniziò, interrompendosi a metà come per radunare il coraggio.

<< Bella, io mi vedo con un’altra donna. Mi dispiace. Davvero. Ti chiedo perdono per averti rovinato il tuo giorno speciale, ma non ce la faccio. Non posso sposarmi. Bella, io amo lei. >> disse, tutto d’un fiato. Solo in quel momento notai gli occhi gonfi e le rughe che li circondavano.

Mi sentii mancare il respiro, e per un attimo la vista mi si appannò. Mi accasciai sul divanetto, improvvisamente esausta.

<< Da quanto? >> mi limitai a chiedere con la bocca improvvisamente asciutta. Non avevo più forza per lottare, per insistere. Mi sentivo prosciugata dentro, e il pensiero che avrei dovuto prevederlo o quantomeno intuirlo mi rimbalzava nella testa, oscurando il resto.

<< Quattro mesi. Mi dispiace, credimi. Non avrei voluto farti questo, davvero. Ma quando le ho parlato del matrimonio, mi ha detto che se mi fossi sposato non l’avrei più rivista. E non posso vivere senza di lei. Non ce la faccio. >>

<< Chi è? >> ringhiai. Jacob sgranò gli occhi, intimorito.

<< Chi è? Dimmi chi è! >> urlai, furiosa. La rabbia era l’unica cosa che mi rimaneva. Non potevo credere che mi stesse lasciando, non dopo due anni insieme, non il giorno delle nozze, non nel mio giorno speciale.

Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile. << Cosa? >> sbraitai.

<< Rosalie Hale. >> ripetè.

La vista mi si appannò di nuovo, e mille stelline rosse mi esplosero negli occhi. << Rosalie Hale? Rosalie Hale! >> gridai, ancora più fuori di me. jacob arretrò, terrorizzato, mugugnando qualcosa.

Non ci vidi più. Afferrai la spazzola dal tavolino, e gliela scagliai addosso. Jacob la schivò, e strisciò velocemente fuori dalla porta come quel verme che era.

Solo in quel momento, sola nella minuscola stanzetta dietro la chiesa, mi resi conto che lacrime nere mi colavano sul vestito, macchiandolo. Tutto il trucco si stava sciogliendo, lasciando lunghi solchi della vera me sul mio viso.

Stavo male. Più che male. La stanza mi girava intorno, mentre cercavo di capire quello che era successo. Il mio cuor non riusciva a concepirlo, semplicemente. Non riusciva ad assorbire il colpo.

In quel momento, le campane suonarono a festa. Era domenica. Ma quel giorno non ci sarebbe stata alcuna festa per me.

   
 
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: amimy