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Autore: tigrotta87    29/11/2009    3 recensioni
[Love + Dessin]
Love+dessin..un manga dolce e divertente. Lui più grande,disilluso e impacciato, lei al primo vero amore. Ne ho ritratto un momento come mi immagino potesse essere, un momento cruciale nella vita di una coppia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tetto leggermente a spiovente di un arancio un po’ sbiadito

         §§§§MARE§§§§

 

Il tetto leggermente a spiovente di un arancio un po’ sbiadito.  Un portico in legno, muri bianchi e finestre ampie e luminose. Il rumore e l’odore del mare che era vicinissimo.

 

“E’ perfetta!non trovi?..dopo tanta fatica l’abbiamo trovata!”  un sorriso incontenibile si fece strada sul suo viso, mentre guarda l’uomo accanto a lei.

Un alzarsi si spalle in risposta “mm…a me va bene tutto, l’importante è che sia vivibile”

“uff!..un po’ di entusiasmo non guasterebbe!”

“ehi mocciosetta!!..non sono io quello che si è voluto mettere alla ricerca della casa perfetta!..come se il mio appartamento non andasse bene!”

Un occhiata di puro disappunto si disegnò sugli zigomi un po’ infantili di Hirono, i capelli a caschetto scarmigliati dal vento a sottolinearla.

“Certo, ma dopo avere vissuto in una casa in stile occidentale per un po’ mi ringrazierai e capirai perché ho insistito tanto!”  poi gli occhi castani si posarono oltre le spalle dell’uomo, verso le acque scure, senza più disappunto. “inoltre,c’è il mare…”

Ren sorrise divertito “Significa che vuoi avere la possibilità farmi cadere in acqua a ogni stagione e ogni volta che ti va’?Guarda che mi è già bastato una volta!”

Ma non ti ci ho spin-…lasciamo stare!” scosse la testa sconsolata. Aveva pensato spesso che era al mare che dovevano il loro incontro e molti altri ricordi, quindi trovava veramente perfetto che lo avrebbero avuto sempre vicino ogni volta che desideravano. Si ricordava perfettamente che erano completamente bagnati di acqua salata la prima volta che l’aveva toccata e che in qualche modo era stata sua. Il sapore di Ren, di colonia e sigarette si era unito a quello della salsedine.

Probabilmente anche lui doveva avere pensato a quello stesso momento, perché lo sguardo con cui la scrutò le fece venire un brivido. Poi l’attirò a sé e la baciò. Un bacio lento e consapevole, un modo per dirle che anche lui ricordava. Lui era fatto così: ciò che non riusciva a comunicare a parole trovava il modo di comunicarlo con i gesti o non lo comunicava e basta. E quando il bacio finì, anche la sua risposta fu priva di suono. Gli sorrise cercando di infondere in quel gesto tutta l’emozione che gli suscitava ogni suo tocco. Le parole a volte erano necessarie, e lei l’aveva insegnato a ren, con pazienza, ma era vero anche il contrario. E questo era lei ad averlo imparato da lui. Incredibile.

Questo pensiero gli generò un altro tipo di sorriso, finchè non si mise a ridere apertamente. Era divertente.

“sei impazzita?..cos’hai da ridere a questo modo?”

cercò di frenarsi, ma ci riuscì solo dopo parecchi secondi, e solo perché sapeva che ren sarebbe diventato nervoso se avesse continuato troppo.

“E’ che mi è venuta in mente una cosa divertente..a te non capita mai?” mentre rispondeva iniziò a trascinarlo verso la casa tirandolo per la manica, avvicinandosi sempre di più al grosso cartellone con scritto vendesi che stava proprio di fronte al portico.

“una cosa divertente?..e cosa?..e no,non mi capita mai di ridere come un idiota senza un motivo apparente”

“già..ti capita solo di fare sfuriate ai tuoi collaboratori senza un motivo apparente!molto meglio!”

“ehi..vuoi litigare per caso?”

Che bambino…no no, stavo ridendo per una cosa stupida in effetti. eccoci qua!da vicino sembra ancora più bella vero?”

“non è male” il tono di chi stava trattenendosi dal dire qualcosa

“Ma?..lo so che c’è un ma..” incrociò le braccia sul petto pronta a discutere,sicuramente sarebbe stata una cosa lunga ma aveva tutta l’intenzione di spuntarla, c’era un valido motivo!

“Bhe è distante dal centro, non torna bene con il lavoro,e credo davvero sia troppo grande per due persone.Inoltre non sembra proprio in buonissimo stato

In effetti avvicinandosi si poteva notare che il portico aveva bisogno di una seria manutenzione e il tetto andava sicuramente sistemato, altrimenti una o due giornate di vento avrebbero probabilmente spazzato via tutte le tegole sconnesse, ma Aishoto gli aveva fatto vedere delle foto degli interni, che invece sembravano nuovissimi.

“non mi sembra niente di irreparabile, e per il prezzo che ha c’era da aspettarselo di fare due riparazioni , aspettiamo a vedere gli interni prima di  pensare a questo, la signorina dell’agenzia sarà qui a momenti..”

Ren si accese una sigaretta “qualsiasi cosa ti dica non cambierai idea eh?..ma perché hai voluto che venissi per forza anche io allora?potevi fare da sola..”

“siccome vivrai qui anche tu…mi sembra logico che la debba vedere anche tu..la tua opinione conta quanto la mia,solo che se fosse per te non ci sposteremmo di un millimetro !” iniziò a battere il piede sul terreno in modo ritmico. “e non fumare,fa male a entrambi!”

Gli tolse la sigaretta di mano e la gettò per terra, calpestandola con forza.

“bastava che me lo dicessi quando hai visto che tiravo fuori il pacchetto stupida!..comunque siamo all’aperto!”

poi la avvolse col braccio al collo,senza difficoltà, visto la loro differenza in altezza, e iniziò a strusciare le nocche sulla sua testa come piccola punizione per quella sigaretta sprecata.

“Ren!..così mi strangoli!..non volevo respirare l’aria appestata dal fumo!non mi piace lo sai!basta che non fumi in mia presenza e non perderai altre sigarette innocenti..” cercava disperatamente di spostare il braccio dal suo collo, ma anche se stava usando tutte e due le mani per riuscirci quello non si muoveva.

“dai lasciami”

“no..ti tengo; in modo che tu non possa nuocere ulteriormente..non voglio altre mosse ad effetto!in questi giorni mi posso aspettare di tutto da te”

Di tutto da lei?..“Cioè?” il braccio si allontanò all’improvviso e si sentì quasi cadere ritrovandosi libera.

“sei particolarmente irritabile…” lo disse cauto,come aspettandosi che potesse esplodere

Se n’è accorto allora… e questo è solo l’inizio. Sorrise e annuì “può darsi..

Un rumore di passi che si avvicinavano li fece voltare entrambi, due figure stavano avanzando verso si loro, la più alta e snella era avvolta in un cappotto nero , una ragazza giovane con una cascata di  capelli biondi che ondeggiavano a ogni passo . L’altra era un’anziana signora, con un giaccone di un orrendo verde e degli stivali arancioni che vi facevano un altrettanto orrendo contrasto; i capelli grigi acconciati in una lunga treccia.

La giovane vece un gesto di saluto con la mano “Salve!I signori Chitose?..sono la ragazza con cui ha parlato al telefono..”

Fu Hirono a rispondere “Buongiorno, sono io che le ho parlato al telefono..

“spero di non avevi fatto aspettare troppo..sa, il traffico per uscire di città, poi sono passata a prendere anche la signora Maria” indicò con la mano la donna più anziana accanto a lei “è l’attuale proprietaria della casa, vi ha vissuto per molti anni, visto che mi sembrava così interessata le ho chiesto se poteva venire così potrà farle delle domande”

la signora sorrise e guardò curiosa la coppia di fronte a lei. Probabilmente facevano un certo effetto. Non solo Ren era di molto più alto di lei ma si notava sicuramente anche che aveva una decina di anni di più. Il suo solito completo nero si intravedeva sotto il cappotto aperto, sembrava un perfetto uomo d’affari. Lei invece così piccina, col caschetto  sbarazzino e un cappotto a fantasia sale e pepe,poteva sembrare quasi un adolescente, le davano spesso meno dei suoi anni, ma non riusciva proprio ad adottare uno stile più adulto.

“non si preoccupi, anche noi siamo appena arrivati” e allungò la mano per stringere quella che la ragazza le aveva porto. Notò subito che aveva una stretta energica, doveva essere una ragazza in gamba.

“bene..allora non perdiamo altro tempo e andiamo a visitare la casa…Maria ha lei le chiavi?”

La donna frugò nella tasca del giaccone e vi estrasse un mazzo di chiavi “si ecco!” e lo fece dondolare avanti e indietro con una lieve scossa.

 

Poco dopo entrarono, si ritrovarono riuniti nell’ingresso della casa, era spazioso e luminoso proprio come si era aspettata, un tavolo da fumo, un attaccapanni,alcuni vasi con composizioni di fiori secchi, le scale che portavano al piano superiore, una porta finestre che dava sicuramente sul portico e che era la fonte della luce. Le piaceva soprattutto l’arco decorato di cotto che divedeva quello spazio dall’ambiente contiguo, probabilmente la sala.

“guarda Ren qui c’è un sacco di spazio per appendere alcune delle nostre opere, così, subito, all’ingesso.”

Ren stava analizzando la stanza, e doveva essere rimasto colpito dalla sua semplicità e luminosità, perché non aveva più l’aria scocciata,al contrario, sembrava interessato.

Visitarono la casa sotto la guida dell’anziana signora che ne parlava mescolandoci assieme ricordi di una vita passata. L’ultima stanza che videro era una specie di studio, o almeno lo doveva essere stato, non vi erano letti né poltrone, solo un grande tavolo, una delle pareti era completamente coperta da una libreria vuota e  nell’altra c’erano molti disegni di case e stanze. La finestra però era diversa da quella della altre camere era incassata e più alta così che tra il pavimento e il vetro stava incastrato un pianale che sembrava l’ideale per sedersi.

“questa era la mia stanza preferita, capisce perché signorina?” si era rivolta a Hiroko, poi proseguì senza attendere una risposta “La finestra:stando sul pianale sembra di essere direttamente sul mare…”

“E’ davvero molto bello” stavolta era stato Ren a parlare, si era avvicinato hai vetri e stava guardando fuori.

Si,lo è” e la signora ridacchiò leggermente “ma io sono sentimentale come avrete notato..mi faccio trascinare dai ricordi, ho amato molto questa casa, è stato il primo posto dove ho vissuto con il mio defunto marito”

“come mai non siete rimasti a vivere qui?”

“Oh, per vari motivi, principalmente per il lavoro di mio marito, e poi i figli e i nipoti non vi sono tornati, e mi dispiace che sia disabitata..allora vi piace?”

“A me piace moltissimo..anche a te Ren vero?!”  lo aveva raggiunto, e lo stava guardando aspettando che rispondesse. E ci mise un po’ o farlo.

“Ren? non abbiamo tutto il giorno!” si sedette sul pianale “e inizio a essere un po’ stanca”

“non si sente bene signorina? mi sembra anche un po’ pallida..”la giovane ragazza dell’agenzia la stava scrutando preoccupata.

“no,sto benissimo, solo un po’ di stanchezza non si preoccupi” le sorrise “adesso ren vuoi ammettere che questa casa ti piace una buona volta e la facciamo finita?” 

Ren la prese per aiutarla ad alzarsi “si mi piace..comunque sei davvero un po’ pallida..sicura di sentirti bene?” ma da come lo disse sembrava che fosse già convinto che non potesse essere così.

Le fece davvero tenerezza, forse non avrebbe dovuto tenere per se la cosa così a lungo. Ma se lo avesse rivelato prima era sicura che le avrebbe reso la vita impossibile, si sarebbe agitato per ogni cosa, e avrebbe fatto agitare anche lei . Però più tardi avrebbe dovuto parlargli.

“Non ho niente, sul serio!” prese una mano tra le sue “visto che hai detto che ti piace..possiamo dire che la prendiamo giusto?”quindi si giro’ verso le altre due figure “Prepari pure i fogli per il contratto appena può signorina! E levi la casa dal mercato!”. La bionda annuì “Ottima scelta! i documenti saranno pronti quanto prima!”

“così una nuova giovane coppia abiterà questa casa.." la anziana signora aveva una espressione molto soddisfatta “era l’ora”

 

Uscirono un’ora più tardi, avevano discusso gli ultimi punti e una volta fuori, avevano divelto il cartellone con la scritta vendesi. “signora adesso la riporto a casa o vuole essere lasciata in qualche altro posto?” . la ragazza tremava un poco stringendosi il colletto del cappotto intorno al collo, il sole era sceso di molto e faceva  freddo.

“Va benissimo se mi riporta a casa…noi ci rivedremo per la firma del contratto suppongo, è stato un piacere!” allargò la bocca in un ampio sorriso e poi si avvicinò a Hirono.

“comunque signorina forse è meglio che glielo dica a suo marito, ha continuato a lanciarle occhiate preoccupate da quando ha detto di essere stanca” la sfiorò lievemente sul ventre. “vedrà non sarà così tremendo, non è mica malata!” e le diede una pacca di incoraggiamento.

Le sopracciglia di Hirono scattarono verso l’alto, stupita. “come l’ha capito?”

“Giovane com’è vuol cambiare casa e dice di essere stanca dopo essere stata in piedi da un po’..e comunque il suo pallore più che altro mi sembrava nausea, ho avuto tre figli io sa?” le strizzò l’occhio, dopo di che si girò verso Ren che aveva assistito alla scena incuriosito.

 “Arrivederci anche a lei!” . Poi fece un cenno col capo alla ragazza che la stava cortesemente aspettando, e si avviarono per andarsene.

 

Da poco più di un quarto d’ora si trovavano in macchina sulla strada del ritorno, e Ren le avevo già rivolto un numero notevole di sguardi  che andavano dal preoccupato allo sconcertato, il tutto credendo di non essere visto. Era decisamente stufa.

“vuoi smetterla di guardarmi così?!

ren non provò nemmeno a giustificarsi “Tu mi stai nascondendo qualcosa!”

Neppure lei provò a giustificarsi “se lo faccio avrò i miei buoni motivi no?”

“Ehh?..come sarebbe a dire?!buoni motivi? Adesso tu mi dici tutto!.” Le sopracciglia gli si aggrottarono in maniera decisa

Hirono si ritrovò a pensare che Non poteva certo evitare di parlargliene,si rassegnò ad affrontare il discorso. Allungò una mano verso un suo braccio e ve la poggiò sopra con decisione  “va bene…però accosta, così mi stai ad ascoltare come si deve”

Ren si girò di scatto a guardarla, il livello della preoccupazione del suo sguardo era aumentato ancora. E al primo spazio accostò.

Hirono si slacciò la cintura e si posizionò più comoda nel seggiolino. “innanzi tutto..non ho niente che non va e sono perfettamente sana, quindi tranquillizzati, sei andato subito a pensare il peggio!”

L’altro sbuffò, poggiando la testa sul sedile “mi sembra logico!..tu mi dici anche qual è la tua marca di carta igienica preferita!”

Le guance le si imporporarono all’istante “bhe, viviamo insieme è normale!”

“a si?” un sorrisetto ironico si fece strada sul suo viso, la stava spudoratamente prendendo in giro.

Hirono strinse gli occhi e la bocca in un espressione imbroncata “si!”

“su, adesso dimmi cosa c’è” il tono più basso, dolce. Solo lui riusciva a farle cambiare subito umore semplicemente con una frase detta al momento giusto.

Gli si avvicinò e posò’ la propria fronte sulla sua “spero davvero che ti somigli ren” sussurrò quasi in maniera impercettibile.

Si sentì circondare la vita dalle sue braccia. “che mi assomigli?” una domanda fatta più a stesso che a lei, come per cercare una spiegazione che non c’è.

Lei si scostò leggermente “Si” prese fiato”aspetto un bambino ren, il nostro bambino, e se ti assomiglierà ne sarò felicissima”

La bocca di ren si spalancò e rimase aperta nella riproduzione di una perfetta O per parecchi secondi “Tu cosa?”

“hai sentito bene..tra sei mesi avrò un bambino” Ren la fissava ma sembrava non vederla. Scolvolto. “o una bambina..

quelle ultime parole lo destarono dalla momentanea apatia. E rivolse uno sguardo divertito verso di lei “in questo caso speriamo che non ti somigli…preferirei non fosse nana..

hirono non sapeva se essere più offesa da quell’uscita o sollevata visto che dimostrava che l’aveva presa meglio di quanto si potesse aspettare. Optò per la prima ipotesi.

“Tu!!..brutto cafone!!sei tu che sei uno spilungone capito?io rientro perfettamente nella media dell’altezza in giappone”

“cosa di cui andare fieri questa!” sogghignò “è risaputo che i giapponesi sono dei giganti!”

Hirono per tutta risposta si trincerò in uno sguardo che lo invitava a non continuare “comunque sia bassa o meno se mi assomiglierà sarà una ragazza affascinate e di talento!”

“buona questa!..al massimo sembrerà un eterna adolescente, e in effetti c’è gente che pagherebbe per questo!”

“Ren smettila!”

Improvvisamente lui scoppiò a ridere di gusto,e lei si ritrovò stretta in uno abbraccio soffocante. Poteva sentire le sue spalle scosse dalle risate, anzi non erano risate, non stava ridendo di divertimento ma di felicità. Era come se quel suono fosse un esclamazione di gioia. E anche Hirono si sentì invadere da un calore che le fece iniziare una reazione simile. Quando smisero si guardarono negli occhi, quelli di ren luccicavano.

Le sfiorò le labbra con un bacio. “sarà perfetto!ne sono sicuro..

“non sei spaventato quindi?..infondo non avevamo programmato questa cosa, non ne abbiamo neanche mai parlato, ci siamo ritrovati da appena un anno..”

“Hirono, che sia ora o tra dieci anni sarà comunque nostro figlio, saremo io e te!non ti farò scappare un’altra volta stanne certa..quindi non fa differenza!”

sentì come se un peso le fosse stato tolto “sarò io che non ti permetterò più di darmi per scontata…quindi hai ragione, ora o tra anni non cambia niente” adesso erano i suoi occhi a brillare.

“saremo una famiglia!”

Ren la fissò serio “Già..ma sei sicura che una mocciosa possa allevare un’altra mocciosa? Non credo sia legale sai?”

E l’aveva detto pure in tono serio, ma possibile che non riuscisse a parlare di cose così importanti in maniera adulta per più di tre secondi di fila?

 “io invece non sono convinta che uno a cui piacciono le corse di cavalli e che beve la birra pure la mattina possa, secondo te?”

stoccata contro scottata. Quello che era giusto era giusto!

“nessuna legge lo vieta che io sappia..” una mano venne agitata come per scacciare qualcosa di fastidioso

“io sono sicura di si invece, e anche in più di uno stato probabilmente..

Ren rise nuovamente “allora sarà un problema..sembra proprio che nessuno di noi due potrà allevare nostro figlio..”

“vedrai che troveremo una soluzione…” ormai il gioco stava divertendo pure lei

“si la troveremo, o meglio la troverò io!ci vuole una mente pensante per trovarle le soluzioni..

ah ah!Come sei div…mmmfhh” un altro bacio la fece tacere, le mani che le sfioravano le braccia erano così delicate,poi si soffermarono sul ventre. E quando il bacio finì  lo vide guardare la sua stessa mano soffermata sul quel punto.

“probabilmente già sente come stai trattando sua madre sai?attento!” e pose la sua mano sopra la sua.

..sarà sicuramente d’accordo con me allora, nessun problema, vero?”

si era abbassato e quella frase hirono l’aveva sentita come un alito caldo sopra lo stomaco.

Ma c’era sempre una sensazione fastidiosa che non riusciva a scacciare, nonostante la reazione inaspettatamente positiva che gli aveva mostrato

ho paura davvero ren”

lo sguardo tornò rapido su di lei “potrei veramente essere una pessima madre..e siamo entrambi così impegnati, come faremo?” non riuscì a trattenere la nota d’angoscia nella voce, e chiuse gli occhi.

“non sei sola piccola…troveremo il modo giusto..gli daremo quello che possiamo e il resto andrà da sé”

hirono riaprì lentamente gli occhi per soffermarli sulla la linea dolce e decisa delle labbra di ren, come per assicurarsi che avesse realmente pronunciate quelle parole, poi un sospiro  “vorrei avere le tue stesse sicurezze, forse perchè lo sai da pochi minuti..ma più ne prendi consapevolezza più ti spaventa”

per qualche minuto ci fu solo silenzio fra loro

“non sono sicuro e anche io sono spaventato in parte..”si fermò nuovamente per soppesare le parole e capire come proseguire “ ma qualcuno sta crescendo dentro di te, non si può, ne voglio, tornare indietro, basterà fare del nostro meglio come per ogni altra cosa, non importata essere perfetti…”

le baciò la fronte come se fosse di cristallo. Hirono pensò che poteva solo amarlo infinitamente e incondizionatamente, era un uomo meraviglioso. E sarebbe stato “..un padre meraviglioso,tu lo sarai di sicuro”

“anche tu non sarai malaccio...” iniziò a muovere ritmicamente la mano sulla sua schiena. Per rilassarla.

“non devi preoccuparti così tanto..ci sono figli destinati a nascere con genitori ben peggiori di noi hirono..”

“mmm…peggiori?” le labbra si piegarono all’insù quasi senza accorgersene “poveri loro allora

Ren annuì. Stava pensando a qualcosa per cui non recepì il, non tanto lieve , sarcasmo.

“comunque è una notizia che ci potevamo anche aspettare, potevo averlo già capito in effetti..

hirono era perplessa “e come? se io stessa ho fatto le analisi poco più di un mese fa?”

gli occhi di ren brillaro di una luce che non seppe identificare subito

“bhe, stavo pensando alla golden week di quest’anno sull’isolotto…credo che sicuramente è stato concepito lì questo nostro esserino non credi?”

Maliziosa. Ecco cos’era. Divenne di una tonalità di rosso così accesa che sembrava dovere prendere fuoco. “ma..ma..cosa dici?”

“sei un pomodoro!..non riesci a ricordarla senza arrossire,vero piccola hentai?”

 no, non ci riusciva. Degludì e lo guardò supplichevole.

“insomma!..eravamo in due, se io sono hentai lo sei altrettanto anche tu!”

“io non lo nego affatto!” e sorrise trionfante

“OH!..sei impossibile!” si staccò da lui e guardò verso il finestrino, si era accostato lungo una scogliera e si ritrovò a guardare il mare con le luci del tramonto.

Lui si riavvicinò subito a lei. E fissò anche lui quel gioco di luci.

“sarà bello poter vedere il tramonto sul mare tutte le sere che vorremo

si stava riferendo alla nuova casa.Un modo per lasciar perdere l’argomento e chiedere la pace?...

Hirono si lasciò andare indietro contro di lui e appoggiò la testa su una sua spalla. Sorridendo soddisfatta.

si, mi piacerà un sacco”sussurrò.Pace fatta per quel momento. E Ci sarebbero stati tanti altri momenti di riappacificazione vicino al mare negli anni a venire.

Intanto, quel tramonto era perfetto così.

 

                                                                 FINE

  
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