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Autore: padme_skywalker    30/11/2009    3 recensioni
Una ragazza con una storia dolorosa, abbandonata anche dal ragazzo che lei credeva più vicino. Una lettera per spiegargli che cosa stia provando... "Caro Nick, un modo un po’ banale e stupido per iniziare ma serve un preambolo, no? Lo so che prima eri tu il perfezionista fra i due ma almeno questa volta voglio fare le cose per bene."
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Nick,

Caro Nick,

un modo un po’ banale e stupido per iniziare ma serve un preambolo, no? Lo so che prima eri tu il perfezionista fra i due ma almeno questa volta voglio fare le cose per bene. Non so se riuscirai mai a leggere questa lettera, se andrà persa, se non vorrai mai aprirla una volta che l’avrai in mano o se i miei genitori la nasconderanno per cercare di tenere segreta la verità. Probabilmente mia madre tenterà di convincere te, gli altri e anche se stessa che si sia trattato solo di un incidente, una tragica fatalità. Non potrà accettare che la sua bambina abbia deciso tutto questo essendone pienamente consapevole. Mio padre non avrà bisogno di spiegazione per apprendere quanto accaduto: nel momento stesso in cui la voce al telefono gli dirà che sono morta capirà il fatto. Lui cercherà davvero di comprendermi, come ha sempre fatto, ma so che questa non ci riuscirà; leggerà la mia lettera ma non gli basterà: non troverà le mie motivazioni abbastanza forti e convincenti. L’unica che forse mi perdonerà per quello che sto per fare è Silvia: la mia sorellina ha capito già che c’è qualcosa che non va, non sembro più l’adolescente spensierata che ero quando mi hai conosciuto. Anche se non stiamo più insieme e non avrei il diritto di chiederti nulla, ti pregherei ti ricominciare a venirla a trovare, una volta che me ne sarò andata: lo sai che ti è molto affezionata, ti vuole bene come se fossi il suo migliore amico e ha molto sofferto anche lei da quanto hai smesso di farci visita. Quella volta al mese che venivi a casa nostra, con i tuoi fratelli, era il momento più bello per entrambe e aspettavamo con grandissima ansia la data successiva: ero proprio innamorata, ma in realtà lo sono tuttora… Ti prego di esserle accanto, come dovrei fare io, perché, per quanto sia molto sveglia per i suoi 13 anni, avrà bisogno di un sostegno per superare il dolore.

Non sono una pazza visionaria che vuole uccidersi per un alto scopo: come tu sai meglio di me, non credo in Dio né nell’aldilà. Il mio paradiso l’ho già avuto in terra: i due anni che ho passato con te sono stati bellissimi, semplicemente stupendi. Ricordo ancora come mi sentii la prima volta che ti vidi dal vivo, accanto a me: eri sorridente, disponibile, d’altra parte ero la fortunatissima fan che aveva vinto il concorso “una giornata con i Jonas”. Non sarebbe stata una grande cosa, nulla di diverso dagli incontri con altre migliaia di fan che avevi già avuto, solo una delle tante, se non avessi scoperto che avevo una vasta cultura musicale, sapevo suonare violino e pianoforte e componevo musica. La musica era la mia vita, proprio come per te. Ti sembrai diversa dalle altre, più profonda,non interessata solo alla fama e decidesti di conoscermi meglio: anche adesso, nonostante sia alla fine, non posso che essere contenta della tua scelta. Ma adesso sto divagando troppo e non ho più tempo da buttare via in cose inutili.

Non ti scrivo questa lettera per farti compassione, pena o altro…Il mio suicidio non è un modo per farti sentire in colpa, non è un tentativo per farti soffrire: non lo faccio per te ma per me stessa. Ti ricordi che sorridevo sempre, ero aperta, estroversa, affettuosa, piena di amicizie e di vitalità? Non so se mi riconosceresti vedendomi ora: sono l’ombra di quella che era. Nick, io ti amavo con tutta me stessa, in una maniera che sono convinta che non potrai mai capire pienamente. Sei stato tutto per me in questi ultimi due anni, e anche in questi ultimi mesi, anche se non avrei dovuto, non ti ho cancellato dalla mia vita. E questo mi ha distrutto: 4 mesi fa hai deciso di rompere con me. Hai pensato che il nostro rapporto non fosse abbastanza forte da resistere alle pressioni esterne, e forse avevi ragione: il punto è che io non sono abbastanza forte senza di te. Era difficile, non dico di no, ma potevamo resistere, bastava crederci. E vero, io abitavo a Milano e tu a LA, ci vedevamo solo qualche giorno al mese ma è stato stupido lasciare perdere proprio quando ormai mancavano pochi mesi alla mia maggiore età: avrei potuto seguirti ma tu non me ne hai dato la possibilità. Non ti fidavi abbastanza di me per esporti maggiormente, credo sia questa la verità: sapevi che il nostro rapporto stava diventando davvero serio ed hai avuto paura di dover rinunciare a qualcosa per me, e non hai nemmeno voluto prendere in considerazione questa possibilità. Per te non ero così importante come credevo, evidentemente. Non mi sto uccidendo solo a causa tua, voglio che questo sia chiaro: non è solo per colpa tua che sto male al limite dell’immaginabile. Hai scelto il momento peggiore della mia vita per lasciarmi: ricordi forse Marco, il mio cuginetto malato? Lo hai conosciuto solo 2 mesi prima di lasciarmi ma non posso credere che tu abbia dimenticato la sua malattia: leucemia. È morto neanche una settimana prima che mi lasciassi… Aveva solo 1o anni: la malattia l’ha portato via in fretta. Sognava di fare il musicista, sono stata io che. Al suo settimo compleanno, gli ho regalato la mia vecchissima chitarra, comprata quasi per sfizio. Io adoravo quel bambino: quante volte il primo anno che stavamo insieme ti stordivo con le mie chiacchere riguardanti lui? Quante le volte che, dopo aver scoperto il male che lo affliggeva, ho cercato in te un conforto? Prima di lasciarmi volevi mettere su una campagna di raccolti fondo per la ricerca: non hai mantenuto nemmeno questa promessa. Mi avevi promesso “per sempre” e così non è stato. Però sto di nuovo divagando: stavo parlando di Marco.

Posso immaginare la tua espressione in questo istante: la bocca leggermente socchiusa, stupita, gli occhi quasi spalancati come per aiutarti a comprendere meglio, l’incredulità in ogni tratto del tuo volto. “Perché non me lo hai detto quando è accaduto?” sarà probabilmente il tuo pensiero. Non avevo la forza di parlarne, Nick, avevo bisogno di tempo per assimilarlo ma non ne ho avuto occasione: mi hai lasciato e non avevo più motivo di dirtelo. Dal giorno stesso in cui ricevetti del maledetto messaggio non ebbi più contatti con te: evitai accuratamente i tuoi cd, la tua musica, le tue interviste: tutte le nostre foto sono in uno scatolone nel mio armadio, se vuoi puoi riprendertele adesso. Da quella settimana la mia vita è cambiata radicalmente:sono rimasta da sola ad affrontare la situazione e a vedere la mia famiglia andare allo sfascio. I miei genitori erano sempre intrattabili, litigavano sempre di più, non avevo più voglia di tornare a casa. Sai bene che i miei erano im crisi da un po’ ma questo lutto ha distrutto mia madre in una maniera che non avrei potuto credere possibile fino a che non l’ho vista con i miei occhi. Non ha più avuto voglia di resistere, di lottare e hanno scelto, di comune accordo, la via più semplice: la separazione. Mio padre è tornato dai suoi genitori, a Foggia, e mi ha lasciata sola: io non posso andare a trovarlo, la mamma non me lo permette, ha paura che non tornerei più indietro. E non c’eri neanche più tu a sostenermi: ero sola. Non ho più toccato il pianoforte, il violino l’ho venduto per lasciare un po’ di soldi a Silvia: so benissimo che non ne abbiamo abbastanza. Una parte del ricavato è in un conto a parte: dovrebbe bastare a coprire le spese per il mio funerale e forse anche per dare un po’ di aiuto contro la depressione a mia zia. Non so se questa lettera basterà a farti capire perché, a soli 17 anni, io abbia scelto di morire: io non voglio vivere così, io non sono più me stessa. Non rido, non piango neanche, come facevo tutte le volte che qualcosa mi toccava nel profondo, non esco più con le mie amiche, non ascolto più musica. Ti ricordi come mi entusiasma l’imparare nuove cose? Tutte quelle volte che dovevi praticamente trascinarmi via dai miei libri per uscire un po’? Ecco: dimenticale. Spesso non vado neanche a scuola, limitandomi a rimanere tutta la mattina nel parchetto dove ti feci conoscere Marco, senza riuscire a dire o fare niente. Forse avessi creduto in Dio sarebbe stato diverso, forse avessi avuto più fiducia in me sarebbe stato diverso. Se non avessi scelto un’attricetta in cerca di fama al mio posto, se avessi almeno avuto il coraggio di dirmelo in faccia, se Marco non fosse morto, se tu mi fossi stato accanto… Troppi se che non portano a nulla.

Saluta Joe, Kevin e anche naturalmente Frankie: sono stati come dei fratelli per me. Addio, Nicholas: sei stata la persona più importante della mia vita e non riesco più a vivere senza di te. Sei stato il mio migliore amico, il mio fidanzato, il mio confidente per troppo tempo perché io riesca a fare a meno di te. Molti pensano che la scelta del suicidio sia la più semplice ma non è affatto così: è difficile portare a termine il proprio proposito sapendo quanto male questo recherà alle persone alle quali hai voluto bene. Ma io non riesco a vivere una vita che non è la mia: è come essermi trovata con una altra testa nel mio corpo e così non riesco a resistere un giorno di più. Ho rimandato il più possibile nella speranza che un miracolo ti riportasse da me: mi sono sforzata di credere negli angeli ma è evidente che non esistano. Se Dio esistesse le mie preghiere l’avrebbero smosso e mi avrebbe ridato indietro il mio angelo dai capelli ricci. Ti amo, nonostante tutto

                                              Amy

 

P.S.: Nick, per favore, prega per me. Nel caso tu avessi ragione e Dio esistesse, anche se io non credo, non vorrei essere dannata. Se andassi all’inferno non potremmo mai più stare insieme: è ovvio che tu andrai in paradiso e voglio essere con te, quando sarà il momento. Non sono una pazza: sono solo troppo innamorata.

  
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