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Autore: Manu_Hikari    20/06/2005    4 recensioni
Quante cose accadono nelle sere d'estate intorno al fuoco, il calore del fuoco si irradia e raggiunge perfino i cuori più freddi... si canta si scherza, si gioca...si ama...
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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…Alla calda luce di un falò

 

 

Ciao raga|!!!!!!!

Purtroppo per me e fortunatamente per voi, siamo giunti all’ultimo chappy di questa storia. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno commentato. Grazie a Giodan, Driger, Ale, Maura 85 e Summy. Questa storia non è affatto vera, purtroppo…ma avrei tanto voluto incontrare uno come Sesshomaru! Chissà, magari quest’estate! Fatemi gli auguri!

Cmq commentate in tanti!

 

                                                                                       

Stage 5

 

 

Una nottata piuttosto movimentata attese il bel ragazzo dalle iridi ambrate; si girava e rigirava nel letto, non riuscendo a chiudere gli occhi, vuoi per il caldo, vuoi per il nervosismo.

Stizzito, alla fine, quando l’orologio segnava le quattro e mezza, decise di alzarsi, si infilò qualcosa addosso molto velocemente e uscì in terrazza. Diamine se faceva caldo fuori! Ma Sesshomaru non si lasciò intimidire, appoggiò le mani al parapetto e inspirò profondamente, cercando di calmarsi.

Si guardò le mani; per un istante, per un solo, maledettissimo istante, mentre  stringeva Rin teneramente fra le braccia, l’aveva sentita sua, e invece… invece lei era scappata, lasciandolo solo e infinitamente triste…col cuore vuoto, privo di qualsiasi gioia, ma gonfio di dolore.

Mordendosi le labbra porto alla mente il momento in cui le aveva poggiate su quelle tenere e lisce di Rin. Non aveva mai immaginato che il suo cuore potesse battere tanto ferocemente, gli era sembrato che volesse scoppiare. Non si era mai sentito così, Rin era diversa da tutte le altre, muoveva in lui qualcosa di sconosciuto, era quello l’amore? Non lo sapeva, ma sapeva che se in quel momento Rin fosse stata al suo fianco forse non avrebbe avvertito quella fastidiosa sensazione, come se il suo cuore avesse difficoltà a battere.

Il caldo era davvero asfissiante, nonostante di notte la temperatura calasse lievemente, la pelle di Sesshomaru sembrava bruciare sotto l’aria calda dello scirocco, diede uno sguardo alla spiaggia di sotto, la sabbia bianca sembrava particolarmente fresca e invitante.

Silenzioso e discreto come un felino, uscì di casa, diretto in spiaggia; qui giunto, si tolse le scarpe, godendo del contatto dei piedi nudi sulla sabbia fine. Alzando lo sguardo rimase rapito dall’incantevole riflesso della luna e delle stelle nelle acque mediterranee, ora scure nel riflettere il cielo nero della notte. Lo stesso cielo che lui e Rin avevano guardato poco prima.

Cominciò a camminare sul bagnasciuga, mentre l’acqua gli sfiorava, di tanto in tanto, i piedi nudi. Sembrava in quel modo, aver trovato un po’ di tranquillità.

Improvvisamente rimase impalato, immobile con lo sguardo fisso davanti a se.

Se non fosse stato alquanto scettico riguardo all’esistenza di angeli e creature mistiche, avrebbe giurato di averne uno davanti agli occhi. Una intensa e pallida luce lunare, avvolgeva una graziosa figura che teneva i piedi e le caviglie immerse in acqua, i lunghi capelli scossi dal vento caldo. Le braccia abbandonate lungo i fianchi, il peso scaricato su una gamba, il capo inclinato da un lato, davano l’impressione che stesse pensando a qualcosa molto intensamente.

Le si avvicinò, cercando di non disturbarla, mentre le onde sfioravano la battigia e l’orizzonte si colorava del bianco dell’aurora.

Immersa nei suoi pensieri, Rin si accorse solo dopo un po’ che Sesshomaru le stava di fianco. Non si voltò né fece nulla che potesse in qualche modo tradire la sua emozione o il suo imbarazzo. Nascose il rossore delle sue guance.

«Non riesci a dormire? » Le chiese Sesshomaru.

Rin si voltò lievemente, lo guardò, poi tornò a guardare l’immensa distesa d’acqua che cominciava ad illuminarsi dei primissimi raggi del sole. Scosse la testa. «Cercavo di capire quanto io sia stata stupida e infantile. » Disse sottovoce.

Sesshomaru aveva già capito cosa la spaventasse in quelle intense sensazioni, e non la biasimava affatto. Anche lui si sentiva spaventato da quel peso enorme che erano i suoi sentimenti verso Rin; così come erano arrivati, sarebbero presto potuti sparire e lasciarli affranti,come era successo la sera prima, quando la ragazzina aveva interrotto il contatto fra le loro labbra. «non dire così » Le disse passandole un braccio intorno alle spalle e stringendola a se. Lei non fece alcuna opposizione. «Io ti capisco… »

«E tu? » Chiese Rin «Perché sei qui? »

Sesshomaru tremò alla nuova confidenza della ragazzina.«Non riuscivo a dormire, a causa del caldo, così ho deciso di fare una passeggiata…ma non è servito a niente dato che mi sento molto peggio di prima. »

«Hai male da qualche parte? » Chiese Rin apprensiva voltandosi verso di lui.

«Si…Qui. » Rispose lui prendendo una mano di Rin e premendosela sul cuore. «Penso si sia rotto…»

Rin arrossì a questo gesto.

«Sai, » riprese il ragazzo con voce sensuale «c’è una sola persona in grado di curarmi…ma sembra non averne intenzione…»

Rin abbassò gli occhi, non riuscendo a sostenere lo sguardo di Sesshomaru, così bello, luminoso e pieno d’amore per lei.

«Ehi, che cosa c’è’ ?» Chiese Sesshomaru mettendole due dita sotto al mento.

«È solo che… »

«Oh, Rin, dimmi che non ti piaccio  e sparirò per sempre, te lo giuro, non sentirai mai più parlare di me! » implorò Sesshomaru.    

«Oh, Sesshomaru, come fai a non piacermi, certo che mi piaci! » Esclamò dandogli le spalle e stringendosi nelle braccia.

Sesshomaru la abbracciò da dietro, intrecciando le sue dita con quelle sottili e affusolate della ragazza. «Io so di cosa hai paura…» Sussurrò affondando il volto nell’incavo fra il collo e la spalla di Rin, provocandole un piacevolissimo solletico. Per qualche attimo si perse in meravigliose fantasie, provocate dal dolcissimo profumo di lei, poi la fece voltare, obbligandola a guardarlo negli occhi. «Senti, dal primo istante in cui ti ho vista ho capito che tu eri fuori dal comune, che eri diversa da tutte le oche che di solito mi stanno intorno, dai tuoi occhi irradiava una luce piena di gioia…una voglia di vivere che a me è sempre mancata…. pensi davvero che io potrei trattarti come una di loro? » fece una pausa accarezzando le guance rosse di una confusa Rin. «Tu sei speciale, Rin…sei speciale per me… »

«Come faccio a sapere che ciò che dici è vero?…tu sei…grande e così…così bello! » obiettò Rin non riuscendo a trattenere una lacrima che, dispettosa, le rigò il viso. Quella situazione stava diventando insostenibile, per quanto desiderasse abbandonarsi a Sesshomaru, alle sue labbra, alle sua braccia, non poteva fare a meno di avere una gran paura, una maledettissima paura di soffrire.

Di nuovo Sesshomaru la strinse a se, premendole lievemente il capo sul suo petto; «Lo senti?» le chiese. «Non ha mai fatto così…sei tu, è la tua sola presenza che lo manda il mio cuore in tilt… » appoggiò la sua fronte contro quella della ragazza. «Ti prego, Rin…devi credermi… »

Fu come un pugno nello stomaco, per Rin, vedere una sottile lacrima solcare il volto del ragazzo dagli occhi d’ambra. Non sapeva più che fare; se avesse continuato a pensare al futuro, o a ciò che le altre persone avrebbero potuto dire, sentiva che non sarebbe più riuscita a fare le cose che voleva. Per tanto chiuse gli occhi, scacciò via ogni pensiero e fece la prima cosa che il cuore le disse di fare.

«Ti credo Sesshomaru…» sorrise, cancellando con le dita candide le lacrime del ragazzo. Fece una cosa che non avrebbe mai pensato di poter fare, si sporse in aventi, sollevandosi lievemente sulle punte, e unì le sue labbra a quelle di Sesshomaru.

Ci volle qualche secondo perché Sesshomaru si rendesse conto di ciò che Rin stava facendo; cinse la vita della ragazza con le sue forti braccia, mentre lei, imitandolo, percorse con le mani il petto e le spalle di lui, per poi unirle dietro il suo collo, per attirarlo di più a se.

Per Sesshomaru fu come ritrovare acqua nel deserto; mentre le sue labbra, sempre più avide, prendevano possesso di quelle di Rin, le sue mani accarezzavano lievemente la pelle liscia e morbida sotto la maglietta di lei. Temendo quella che poteva essere la reazione di Rin, il ragazzo si limitò a sfiorarle a malapena le labbra con la lingua, ma fu la stessa ragazza a cercarlo, subito dopo, assaporando fino in fondo il sapore di quelle labbra morbide e dolci.

Il loro bacio, il primo vero bacio, era fresco come le acque del mare che lambiva loro i piedi nudi, ma caldo e passionale come le notti estive…illuminato dai primissimi raggi del sole, un nuovo giorno, un nuovo amore.

Per Rin nulla aveva più importanza, non sapeva quanto Sesshomaru sarebbe restato al suo fianco, ma l’importante era che in quel magico istante lui ci fosse. Sentiva le forti braccia stringersi intorno al suo corpicino sottile, e le mani esplorarne ogni piccola parte come se non avesse aspettato altro che quello per tutta la vita. I loro cuori sembravano impazziti e, se non fossero completamente dediti ognuno all’altro, avrebbero potuto udirne distintamente il fracasso.

Mentre la piccola Rin prendeva ad accarezzare i morbidi capelli d’argento, il loro bacio diminuiva di intensità, trasformandosi in una serie di fugaci carezze a fior di labbra, alternandosi con dolcissime coccole, che Sesshomaru compiva sfregando il proprio naso contro quello di Rin o accarezzandole lievemente le guance con le labbra.

Sesshomaru si accomodò a terra, sulla sabbia umidiccia, invitando Rin a fare lo stesso. Quando la ragazzina fu al suo fianco, lui la abbracciò forte, incrociando le sue dita con quelle di lei e depositandole, talvolta, qualche bacio sul collo.

«È meravigliosa l’alba…eh, Rin? » le chiese mentre il sole era quasi alto in cielo.

«Questa è meravigliosa…. » Rispose lei dolcemente appoggiando il capo al petto del ragazzo. «Ah, Sesshomaru? »

«Mhm…»

«Ora puoi anche chiamarmi Rin chan…»

Sesshomaru rise dolcemente mentre un fresco venticello faceva svolazzare i capelli di Rin e assaporava a pieni polmoni l’aria salmastra, ora impregnata del profumo zuccherino di lei.

 

 

 

 

The End.

 

 

 

Allora che ve ne pare? Troppo sdolcinato come finale?

Mi raccomando commentate e non abbiate paura, è in cantiere una  nuova storia su InuYasha, solo che è un genere a cui non mi sono mai avvicinata, quindi i lavori procedono molto lentamente.

Grazie per essere giunti fin qui. Grazie 1000

  
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