Capitolo VIII
La pioggia continuava a scendere
sulla città di Tokyo mentre le due ragazze erano sedute sulla panchina ad
attendere il ritorno di Mamoru. Dopo il tentativo di Rei di alleviare la
tensione di Usagi, erano cadute nuovamente nel silenzio più assoluto. Ognuna
era persa nelle proprie riflessioni ma, in ogni modo, quei pensieri conducevano
in un’unica direzione: quello di Usagi era stato davvero un sogno?
Il rombo del motore di una moto fece sollevare di
scatto la testa di Usagi e quel movimento destò Rei immersa nei suoi pensieri.
- Usagi cosa…
- Rei è lui!
Rei non ebbe modo di bloccarla perché Usagi si
lanciò verso il portone del palazzo in cui abitava Mamoru, senza darle neanche
il tempo di formulare una qualche protesta. La guerriera di Marte sorrise un
po’ più serena e se ne andò lasciando soli i due innamorati.
Usagi saliva quelle scale a
perdifiato; come poche ore prima aveva fatto Mamoru, anche lei non aveva atteso
l’ascensore, era troppo il bisogno di vederlo, di parlargli, di sentirlo.
Arrancava come se avesse il diavolo alle calcagna. Saliva gli scalini due a due
cercando di non inciampare nei suoi stessi passi.
Mamoru era vicino, sentiva la sua
presenza, poteva percepire il calore della sua anima. Arrivata
all’appartamento di lui stava per bussare quando le porte dell’ascensore si
aprirono. Non seppe neanche lei spiegarsi il perché, ma girò la testa di
novanta gradi e lo vide con il casco in mano e lo sguardo fisso sui suoi piedi.
Non disse nulla, semplicemente si mise a correre verso di lui, riempiendo con
pochi passi i metri che li separavano. Lo slancio con cui l’abbracciò, fece
barcollare Mamoru che andò ad appoggiarsi con la schiena alle porte, adesso
chiuse, dell’ascensore.
- Usako…
Le braccia di Usagi si strinsero
maggiormente attorno al torace di Mamoru e le lacrime spingevano per uscire ma
lei riuscì a trattenerle.
- Mi sentivo morire… non sapevo
dove cercarti… non sapevo se stavi bene… non sapevo nulla! Ti prego non
farlo più! Non sparire più senza dirmi niente!
La voce le tremava forse per le
lacrime oppure per il freddo che improvvisamente sentiva, non sapeva spiegarselo
neanche lei. Mamoru non la lasciò andare, anche lui aveva sentito la sua
mancanza, anche se per poche ore, anche lui non riusciva più a resistere senza
saperla costantemente al suo fianco.
- Perdonami Usako… non credevo di
farti preoccupare tanto!
Lasciò un bacio tra i capelli biondi
di lei che, a quel lieve contatto, sollevò finalmente la testa per incontrare i
suoi occhi; sorrise debolmente e cercò subito le sue mani: aveva bisogno di un
contatto costante.
§§§§§
Era bloccata in quella dimensione senza spazio e
senza tempo. All’interno di una teca di cristallo che le impediva di
comunicare con il mondo esterno. Non sapeva nulla di ciò che era accaduto al
suo regno, non sapeva se i suoi cari fossero al sicuro, sani e salvi, non sapeva
nulla di nulla e non poteva fare altro che aspettare... e pregare.
Provò ancora una volta,
l’ennesima, a fuggire da quella prigione. Senza curarsi del dolore che avrebbe
provato da lì a pochi istanti, poggiò le mani sul cristallo concentrando nei
palmi ciò che rimaneva del suo potere. La scarica elettrica che la colpì fu
talmente intensa da strapparle un gemito di dolore. Interruppe quel contatto ed
osservò le ustioni che si era provocata; ferite provocate dall’intenso potere
che era stato sprigionato da quella parete che non riusciva a scalfire,
figurarsi a distruggere.
- Ancora non hai capito che da
qui non potrai fuggire?
Quella
voce, bassa e sibilante, le fece ghiacciare il sangue nelle vene. Era una voce
che proveniva dal nulla, ma lei sapeva che non era così, sapeva che Lui
era lì a gioire della sua sofferenza.
-
Wiseman ancora non hai capito che non mi arrenderò? Non riuscirai nel tuo
intento, mai!
Wiseman comparve proprio davanti alla teca, il
volto celato dal cappuccio del mantello nero. La sua mano ossuta si levò a
toccare la teca, senza risentire del minimo effetto.
- Sei sempre stata così
battagliera… ma dimmi, adesso che sei mia prigioniera, come riuscirai a
salvare i tuoi cari ed il tuo amato pianeta?
- Non provarci, o dovrai
vedertela con me…
Era una minaccia la sua… lo
stava minacciando proprio lei che mai lo aveva fatto.
- Serenity cara, non sei nelle
condizioni per minacciare…
Lei chiuse gli occhi sapendo che
Wiseman aveva ragione ma non poteva darsi per vinta, non voleva credere che
tutto sarebbe finito per mano di quel vecchio folle.
- Demand prima o poi si accorgerà
di come lo stai sfruttando!
- Quando ciò accadrà il Principe
Demand farà la fine che merita!
A quelle parole, Serenity
strinse i pugni dimenticandosi delle sue ferite. Il sangue macchiò
ulteriormente il suo abito un tempo candido.
- No! Mai!
- Ed invece sì. Ti ritroverai a
scegliere se salvare la sua vita o la tua...
§§§§§
- Posso sapere dove sei stato
per tutto il pomeriggio?
Era seduta sul divano, le mani
attorno ad una tazza di tea caldo, i vestiti sul termosifone in camera di Mamoru
ad asciugare; vestita solo del suo intimo, era avvolta semplicemente in una
coperta. Accanto a lei sedeva Mamoru. Anche lui teneva in mano una tazza di tea
ed indossava una comoda tuta.
-
Ad Elysion.
-
Elysion…
Quel nome non le era nuovo, lo
aveva già sentito, ma non ricordava dove… quando… e poi un altro nome si
affacciò nella sua mente e le sue labbra inconsciamente diedero voce a quel
ricordo lontano e sbiadito dal tempo.
-
Helios…
Mamoru
la osservò concentrata nel tentare di ricordare a chi appartenesse quel nome,
nell’associargli un volto, un significato, ma vedeva perfettamente che i
tentativi di Usagi erano infruttuosi.
- Ricordi qualcos’altro?
Cercò tra i suoi ricordi del
passato ma non ottenne il successo sperato. Ricordava solo quei due nomi:
Elysion ed Helios e si sentì una buona a nulla. Mamoru aveva provato a seguire
una pista mentre lei era rimasta senza far nulla, anzi peggio: aveva
piagnucolato senza provare a capire a ricordare qualcosa che l’aiutasse a
capire il significato di quel sogno… sempre se poteva definirsi tale.
- Non ricordo nulla. So che
dovrei ma non ci riesco… mi spiace…
Mamoru posò la sua tazza sul
tavolino basso che gli stava davanti.
-
Non devi scusarti. Anch’io ho ricordato solo oggi. Credo che sia normale, ci
vorrà del tempo prima che i nostri ricordi tornino a galla.
-
Mamoru è tutto avvolto nel buio più totale. Non ricordo nulla della nostra
vita passata, mi sforzo di ricordare ma è inutile, non riesco.
Usagi strinse con più forza la
tazza di porcellana. Non solo quel giorno ma anche altre volte, aveva provato a
ricordare ma era sempre stato un buco nell’acqua. Un fitto banco di nebbia
avvolgeva i suoi ricordi legati al Silver Millennium. Ricordava solo di Endymion
e delle sue Guerriere, poi il resto era un buco nero.
Non ricordava il viso di sua
madre; non ricordava la stanza che occupava a palazzo; non ricordava la vita che
conduceva nel suo regno. A volte si chiedeva se effettivamente esistesse un
passato o semplicemente si trattava di uno scherzo della sua mente. Era triste
vivere senza ricordare nulla di ciò che si era stato.
- Non devi preoccuparti di
nulla, i ricordi ritorneranno quando meno te lo aspetti, come è accaduto a me
stamattina...
Poteva
capire il disagio di Usagi anche lui ne era stato vittima quando non ricordava
chi fosse e non sapeva chi o cosa cercare. Aveva solo un sogno da inseguire e
nient’altro, doveva fidarsi delle sue intuizioni, non aveva avuto altra
scelta.
-
Parlami di Elysion…
Parlarle di Elysion fu facile,
le parole gli uscirono direttamente dal cuore. Gli raccontò di Helios e dei
sogni dell’umanità. Di come era possibile raggiungere la dimensione onirica e
di come fosse splendida. Gli raccontò della stanza dei sogni e delle rose di
cristallo e lei rimase per tutto il tempo in silenzio guardandolo parlare ed
ascoltandolo.
Non aveva scoperto nulla
riguardo il suo sogno, anzi, aveva scoperto che non aveva proprio sognato quella
notte e questo gettava altri misteri su quella ferita che attraversava il suo
fianco, ma non era questo che al momento le interessava, non in quel momento che
vedeva Mamoru così felice di aver ritrovato un pezzo del suo passato… che
aveva ritrovato un frammetto di Endymion,
mentre lei… non faceva altro che rincorrere un ricordo sbiadito dal
tempo. Senza neanche rendersene conto la domanda che la tormentava da quando
aveva saputo di Elysion era stata formulata senza tanti giri di parole.
- Tu… come hai fatto?
Quella domanda era stata a
malapena sussurrata; Mamoru, che le sedeva accanto, aveva faticato a sentire
quelle parole.
-
A ricordare?
-
No, come hai fatto a vivere sapendo che c’era qualcosa che dovevi
necessariamente ricordare ma che non riuscivi a farlo. Io… mi sento derubata
della mia anima!
Mamoru guardò Usagi e la vide
china su se stessa, sotto il peso di quelle responsabilità che non era ancora
pronta ad affrontare: una nuova guerra stava per iniziare quando ancora si
doveva completamente riprendere da quella conclusasi da poco. A questo si
sommava il fatto che i ricordi tardavano ad arrivare e lei si sentiva incompleta
senza di essi, poteva capirla perché anche lui, al principio, quando aveva
scoperto che esisteva qualcosa che andava al di là di quella vita, si era
sentito come lei: defraudato della sua anima. Non era difficile immaginare la
sofferenza di Usagi perché quella era stata anche sua. Come aveva fatto a
vivere sapendo che doveva ricordare qualcosa d’importante? La risposta era
semplice, molto più semplice di ciò che credeva Usagi.
- Io… litigavo con te…
Usagi sollevò la testa e lo
guardò perplessa. I suoi occhi azzurri gli chiedevano di continuare perché,
ancora una volta, era stato troppo machiavellico per lei.
-
Non guardarmi così, è la verità. Il fatto di non ricordare mi demoralizzava
parecchio, mi svuotava di tutte le forze… fino a quando non sei entrata tu
nella mia vita, anzi ad essere corretti, fino a quando il tuo compito
d’inglese non è finito appallottolato sulla mia testa!
Mamoru
non era riuscito a trattenere il sorriso che era nato sulle sue labbra al
ricordo di quel pomeriggio di fine novembre quando aveva (ri)incontrato
Usagi per la prima volta. Un modo davvero originale se si considerava che
lei lo aveva colpito, accidentalmente, con il compito andato male. Quello che
era seguito a quell’incontro-scontro era stato uno scambio di battute che
ricordava ancora, dopo più di sei mesi.
-
Ah, Mamo-chan sei il solito! Io parlo seriamente e tu ti prendi gioco di me!
Usagi
era risentita per la risposta che le aveva dato Mamoru. Lei parlava di qualcosa
che era davvero importante e lui le rispondeva prendendosi gioco di lei e dei
suoi sentimenti. Poggiò la tazza sul tavolino, accanto a quella di Mamoru, e si
voltò verso la grande portafinestra che dava sulla città di Tokyo.
Improvvisamente
si ritrovò sdraiata sul torace di Mamoru che la strinse a sé come mai aveva
fatto.
-
Non sto scherzando Usako, è la verità. Dopo i nostri battibecchi mi sentivo
rigenerato, come tornato a vita nuova. Sei stata tu in quei mesi ad avermi dato
la forza necessaria per affrontare il buio che riguardava il mio passato. Oggi
non m’interessa più ricordare, adesso per me è sufficiente averti accanto
per sentirmi ancora vivo, come allora… è solo questo che mi interessa, il
resto perde di importanza…
Quelle
parole erano state sussurrate vicino al suo orecchio e stavolta non riuscì a
trattenere le lacrime che scesero lungo le sue guance. Si girò quel tanto che
le permise di nascondersi nell’incavo del collo di Mamoru; lì inspirò la sua
fragranza, la sua essenza e comprese le sue parole: anche per lei non contava il
passato adesso che lo aveva vicino.
Si
separò di poco, giusto il minimo indispensabile per poterlo guardare negli
occhi e sorridergli radiosa: Mamoru era la sua medicina contro la tristezza.
-
Grazie Mamo-chan…
-
Grazie a te Odango…
Il
bacio che seguì fu la giusta conclusione di quella dichiarazione perché,
quella di Mamoru, non poteva essere altro che una dolcissima dichiarazione.
Le labbra di lui cercarono
quelle di Usagi con lo stesso bisogno di quella mattina, stavolta con la
consapevolezza che dopo sarebbe stato tutto più difficile, ma allo stesso tempo
più bello.
Usagi, dal canto suo, si strinse
maggiormente al torace di Mamoru e cercò subito i suoi capelli. Adorava la loro
morbidezza… erano il suo unico legame con il presente giacché quel bacio la
stava portando in paradiso.
Le braccia di Mamoru si
strinsero attorno all’esile corpo di Usagi, coperta solo da quella coperta che
improvvisamente le causava solo un fastidiosissimo calore; lei tremava
nuovamente, proprio come pochi minuti prima, ma stavolta non era né il freddo né
le lacrime trattenute: adesso era il desiderio impellente di lui.
- Usako…
Usagi si strinse maggiormente a
Mamoru quando sentì il modo in cui il ragazzo l’aveva chiamata. Iniziò a
baciare titubante il collo di lui mentre le sue mani cercavano di intrufolarsi
sotto la felpa.
Non voleva fermarsi né tanto
meno guardarlo, se lo avesse fatto era certa di non poter continuare ciò che
era appena iniziato.
Aveva paura di ciò che le stava
accadendo, aveva paura ma non voleva fermarsi, doveva necessariamente andare
avanti, Mamoru era la sua aria… era la sua vita.
- Usako aspetta… ti prego,
fermati!
Lui le bloccò i polsi e, a
malincuore, cercò di allontanarsi dalle labbra della sua Odango. E lei non
comprese il perché di quella interruzione.
- Mamoru… oddio io…
Era
entrata nel panico più totale, si dava mentalmente della stupida per essersi
fatta trascinare dalla foga di quel bacio e per essere saltata – al solito suo
– a delle conclusioni affrettate, troppo affrettate.
-
Va tutto bene… non preoccuparti.
Mamoru
si era ritrovato costretto a cercare i suoi occhi e per far ciò le aveva
sollevato con l’indice il mento. L’imbarazzo che lesse negli occhi azzurri
di lei lo fecero sentire in colpa per il modo in cui aveva interrotto il
susseguirsi degli eventi, ma era necessario. Lui doveva parlarle. Doveva farle
capire che non pretendeva nulla e che avrebbe rispettato i suoi tempi…
-
Io… mi sento una stupida…
-
Ma non lo sei…
-
Invece sì! Ti sono saltata addosso come una… oddio che imbarazzo!
Si
era alzata di scatto scordandosi della coperta che era solo adagiata sul suo
corpo e quella scivolò lasciandola con solo l’intimo, di semplice cotone
bianco, indosso. Le sue gote divennero subito scarlatte mentre Mamoru sbiancò.
Cercò di riprendere la coperta ma inciampò nei suoi stessi passi e finì
addosso a Mamoru che per istinto la afferrò per i fianchi. Restarono così
fermi ed in silenzio. I cuori pronti ad esplodere ed uscire fuori dal petto. Il
primo a riprendersi fu Mamoru che le portò una ciocca bionda dietro
l’orecchio.
-
Tu… attenti al mio autocontrollo…
Così
dicendo sfiorò con le sue dita il collo di Usagi che come una gatta iniziò a
fare le fusa.
-
Usako… sei sicura di voler andare fino in fondo?
Era
sicura? No, non lo era, ma aveva bisogno di lui. L’incubo di quella notte le
aveva fatto comprendere che non aveva tempo, che la vita era breve, troppo breve
per aspettare… e lei aveva atteso più di mille anni.
-
Guardami, ti prego…
Mamoru
le aveva parlato con quella voce capace di farle perdere la ragione… e lui
questo lo sapeva, stava giocando sporco il principe del Gold Kingdom…
-
Ho paura… ma… sì sono sicura.
-
Non voglio costringerti in nessun modo…
-
No! Non mi sento costretta… io…
Adesso
veniva la parte difficile del discorso.
-
Io… io… ecco vedi… il fatto è che io…
-
Calmati Usako. Non devi fare nulla che tu non voglia…
Ma
perché Mamoru doveva sempre interromperla? Era di per sé difficile affrontare
quel discorso, con Mamoru che la bloccava ogni due secondi diventava
impossibile! Chiuse gli occhi, inspirò ed espirò, e sempre ad occhi chiusi
riprese a parlare.
-
Mamoru io voglio… lo voglio tantissimo solo che… per me è la prima volta…
io…
Mamoru
sorrise davanti alla paura di lei… sorrise di cuore, la strinse al suo torace
ed iniziò ad accarezzarle la schiena. Se solo lei avesse saputo…
-
Cosa ci trovi di così divertente?
Si
sentì chiedere da lei. Il sorriso presto si trasformò in risata visto la piega
che stava prendendo quella discussione. Cercando di tornare serio tentò di
rispondere ad Usagi che stava perdendo la pazienza.
-
Scusa… non volevo…
Ma
era davvero difficile davanti al viso imbronciato di Usagi…
-
Scusami tu!
Così
dicendo, e stringendo a sé la coperta, Usagi si alzò dal divano e si diresse a
passo spedito verso la camera di Mamoru dove avrebbe trovato i suoi vestiti
ormai asciutti. Il suo polso presto fu bloccato dalla mano di Mamoru che lo
avvolse in una presa sicura, salda, indolore.
- Scusami… ti prego… solo
che… anche per me è la prima volta.
Usagi si ritrovò a boccheggiare
per la sorpresa inaspettata. Lei era certa che Mamoru, vista la sua bellezza e
la sua prestanza fisica, avesse già prima di lei… il sorriso stavolta
comparve sulle sue labbra.
- Anche tu…
- Sì, anch’io…
Il sorriso presto, come pochi
minuti prima era capitato a Mamoru, si trasformò in un attacco di risa stavolta
più fragoroso di quello che aveva avuto Mamoru solo pochi minuti prima.
- Adesso io dovrei sentirmi
offeso…
- Siamo due casi senza
speranza…
-
Potremmo sempre recuperare…
Forse
fu il tono di voce di Mamoru, oppure il modo in cui aveva parlato, o ancora il
significato nascosto di quelle parole, ma Usagi si sentì improvvisamente
avvampare. Le braccia di Mamoru adesso erano strette attorno ai suoi fianchi, ma
lui non si muoveva, attendeva una risposta da parte di lei… lei che sorrise e
parlò con calma ritrovata…
-
Recuperiamo allora…
Ripresero
da dove si erano interrotti. Le mani di Usagi a cercare l’orlo della felpa di
Mamoru e le mani di Mamoru a cercare di superare la barriera data dalla coperta.
Le loro labbra unite in un bacio nuovo; un bacio che preludeva a qualcosa di più…
Quando
le mani di Usagi entrarono in contatto con la pelle del torace di Mamoru si sentì
attraversata da scariche d’adrenalina. Era tutto nuovo e stava per scoprire
quel mondo sconosciuto con Mamoru quando improvvisamente…
Si
fermò lasciando la presa attorno al torace di lui e spalancando gli occhi come
colpita a tradimento. Mamoru avvertendo l’irrigidirsi di lei si fermò a sua
volta cercando il viso di lei e trovandolo deformato in un’espressione di…
disagio.
-
Usako…
Provò
a chiamarla ma senza ottenere risultati. Poggiò le mani sulle sue spalle e provò
a scuoterla ma Usagi era sempre immobile, come se il tempo attorno a lei si
fosse fermato.
-
Usagi cosa succede?
Il
bip del sailorphone la riportò al presente. Senza rispondere a Mamoru si
precipitò in cucina, dove lo aveva lasciato appena entrata.
Il
viso serio di Ami le confermò ciò che aveva avvertito pochi minuti prima: un
attacco del nuovo nemico.
§§§§§
-
Ho paura…
-
Non devi, sei una Principessa e le Principesse sono coraggiose!
-
Sì ma io…
-
Ti fidi di me?
-
Sì!
-
Ed allora vai!
-
Va bene…
-
Fa attenzione…
-
Ti voglio bene Pù!
-
Anch’io piccola mia!
L’angolo dell’autrice
Catania,
l’11 ottobre 2009
Buona domenica a tutte voi! Ho deciso di adottare la stessa tecnica del
mese scorso, prima rispondo alle vostre recensioni e poi provo a scrivere il
capitolo. Le idee ci sono ma ad essere latitante è l’ispirazione, non trovo
il modo giusto per mettere insieme le parole! Spero tanto che con il vostro
aiuto – leggasi come: rispondendo alle vostre recensioni – io riesca a
superare questo periodo che ormai va avanti da tanto!
Catania,
il 28 ottobre 2009
Buon pomeriggio gente. Purtroppo vi ho fatto attendere parecchio con
questo aggiornamento ma non è stata solo colpa mia. Dopo un iniziale momento di
blocco dovuto ad una stanchezza disumana è subentrato un problema di linea che
mi ha lasciata per ben 15 giorni
senza ADSL… adesso il capitolo è pronto per essere pubblicato, spero il prima
possibile… tecnici permettendo dato che ancora oggi il problema sussiste!
Come
avrete notato in questo capitolo ho provato ad essere leggermente meno pesante e
rendere l’atmosfera tra Usagi e Mamoru più leggera anche se non mi soddisfa
pienamente, spero solo di non essere accusata di plagio ma al momento sto
scrivendo senza potermi collegare al sito e leggere le altre fic e vedere se
alcune situazioni sono simili a quelle descritte in altre fic.
Per
quel che riguarda i personaggi come avrete capito, e se così non fosse ve lo
dico io, sta per fare il suo ingresso la Piccola Peste, altro che Piccola Lady!
Adesso non mi resta che darvi appuntamento al prossimo capitolo, a presto…
ADSL permettendo!
RINGRAZIAMENTI:
-
HATORI:
Tania ciao tesoro, lo so, in questo periodo sono assente ma non farmene una
colpa tra studio, tirocinio e fidanzato ho davvero poco tempo da passare al pc!
Guarda non so se effettivamente è stato merito della pioggia, ma il capitolo
scorso è uscito discretamente bene. Per quel che riguarda questo spero a questo
punto di fare altrettanto, sono solo curiosa di sapere cosa hai intuito… un
bacio e scusami ancora se sono stata pochissimo al pc (N.B. Se ti va di leggere
ho aggiornato anche l’altra fic, L’ultimo Bacio!)…
-
LUCIADOM: tranquilla, non
hai fatto nessun tipo di gaffe ed hai scritto il nome corretto: Elysion. Lo
studio ci uccide non solo fisicamente, uccide – per quel che mi riguarda –
anche la fantasia e le storie ne risentono! La parte riguardante i sogni è
stata una sorpresa anche per me che non speravo di riuscire ad esprimere così
semplicemente il concetto che mi frullava per la testa (ogni tanto sono
soddisfatta dei miei capitoli, in questo caso di una parte di essi!).
Effettivamente il fetentone di turno è proprio Demando, ma sai non ci
voleva poi molto a capirlo dato che ho deciso di riscrivere la seconda serie,
anche se la sto trasformando in una AU altro che What if? Passo alle altre,
ricambio il tuo “in bocca al lupo” e spero di riuscire ad aggiornare presto!
-
MARYUSA: le rose di
cristallo a quanto pare sono piaciute a tante persone, meno male. L’idea mi è
venuta per caso, inizialmente ero perplessa, non volevo sembrare troppo
romantica o scontata ma poi, alla fine quando il pezzo era scritto sono rimasta
soddisfatta ed ho deciso di non cambiarlo assolutamente. Presto farà
riferimento la peste è vero, ma da qui a rendertela simpatica… io ci provo,
non ti assicuro niente però! Per quel che riguarda la rottura tra Usagi e
Mamoru credo che dovrai attendere ancora qualche capitolo se l’ispirazione
arriva presto! Adesso ti saluto e passo alle altre!
-
NEPTUNE 87: ciao Cri, mi
spiace che lo studio ti stia uccidendo ma se ti può consolare non sei la sola,
anzi siamo in tante, tantissime! Sono lieta di sapere che anche a te la parte
dedicata alle rose sia piaciuta, ripeto, è stato un fulmine a ciel sereno che,
a quanto pare, ha fatto un miracolo dato che è piaciuto a tutte! Per quel che
riguarda Rei ed Usagi… diciamo che sto cercando di rendere il loro rapporto
quanto di più simile a quello che ho sempre immaginato io. Rei rispetta Usagi
non perché sia la Principessa Serenity o Sailor Moon, Rei rispetta Usagi
semplicemente perché è sua amica e la vede come la sorella che non ha mai
avuto. Per quel che riguarda il cattivo di turno diciamo che questa
presentazione l’ho sognata dal primo istante, questa fic è nata immaginando
proprio la sua entrata in scena… non vedo l’ora di leggere il seguito di
quello che combina Rei nella tua fic, sempre pc permettendo! Adesso ti saluto a
presto!
-
ELLEPHEDRE: i tuoi complimenti mi fanno arrossire e sicuramente, in
questo capitolo, farò qualcosa per farti ricredere, mi conosco, io sono come il
gambero: un passo avanti e due indietro. Comunque, al momento, mi godo questi
complimenti! Per evitare le ripetizioni che tanto temo cercherò d’ora in poi
di usare periodi un po’ più lunghi e soprattutto di utilizzare le frasi
correlative, cercando di non fare sfracelli! ^^
Per quel che riguarda Rei ed Usagi ho usato i dialoghi che ci sono tra me e
la mia migliore amica dove lei di solito è quella hentai ed io sono la
povera verginella e devo dire di essere soddisfatta del risultato. Sono felice
di leggere che anche per te l’accostarsi della rosa ai sogni sia stata una
scelta azzeccata, non mi sono sforzata più di tanto per questa similitudine che
è nata da sé e che, a quanto pare, conferma la mia ipotesi: le cose scritte di
getto sono quelle che risultano meglio! Per quel che riguarda la confusione data
dalla presentazione del nemico diciamo che è stata voluta, almeno in parte,
spero che con il procedere dei capitoli la nebbia si possa diradare! Alla
prossima e scusa se non ho commentato affatto ma purtroppo ho avuto il pc ko!
-
LAGADEMA: ciao, se ti sei persa dimmi dove e cercherò di farti un
riassuntino, sempre se riuscirò ad essere chiara. Per quel che riguarda
l’utilizzo della similutidine rosa-sogno puoi usarla tranquillamente,
ma se non ricordo male ti avevo già accordato il permesso per mail. Alla
prossima!
-
PULCINAELE87: benvenuta! Sono felice di sapere che la storia ti piaccia,
spero di poter trovare altre recensioni, alla prossima!
Catania,
il 10 dicembre 2009
Mi scuso per questo immenso ritardo ma non è dipeso da me. Sono stata
priva di linea ADSL per ben 15 giorni (cioè fino al 5 novembre 2009)
successivamente, tornata la linea, dal giorno 6 novembre mi si è rotto
l’alimentatore del pc e non ho potuto aggiornare prima perché ho atteso per
quasi un mese, fino al 3 dicembre… poi dal 3 dicembre ad oggi… vi dirò la
verità, non ho avuto il tempo per aggiornare. Spero possiate scusarmi. Il
capitolo era pronto da tantissimo tempo, ho aggiornato la storia originale (per chi la volesse leggere si intitola L’ultimo bacio
)
ma poi sono stata di corsa. Adesso finalmente mi sono presa 5 minuti per
rileggere il capitolo (pronto dal 28 ottobre) e rispondere alle ultime due
recensioni!
…
ringrazio le 19 persone che mi hanno inserito tra i preferiti, ultime ad essersi
aggiunte sono Fasana e Pulcinaele87:
1.
ANGELINA93;
2.
BELLA95;
3.
BIMBASTUPENDA;
4.
CHICHILINA;
5.
CRISTA 85;
6.
ENIGMA;
7.
FANTASY_MARY88;
8.
FASANA;
9.
FEFERICA;
10.
ILARY;
11.
JORDY KLEYN;
12.
M00NLIGHT;
13.
MELI_MAO;
14.
MYLA_CHAN;
15.
NEPTUNE 87;
16.
PULCINAELE87;
17.
ROMANTICGIRL;
18.
STELLA93MER;
19.
_ MADDY_.
Ed
un grazie ai 20 che mi hanno inserito tra i seguiti:
1.
CHICHILINA;
2.
DRAGON85;
3.
ELIE191;
4.
ELLEPPHEDRE;
5.
HATORI;
6.
JAJ84;
7.
KAGOME_86;
8.
LEILANI;
9.
LUCIADOM;
10.
LUISINA;
11.
MARY85;
12.
MIKAYLA;
13.
MORGANAB83;
14
MYLA_CHAN;
15.
PIKKY91;
16.
POTTER92;
17.
PULCINAELE87;
18.
SHALYA;
19.
SOGNODIUNANOTTEDIMEZZAESTATE;
20.
STELLA93MER.
Do
un benvenuto a Leilani, Morganab83 e Pulcinaele87. Mi spiace aver perso Mary
Angel, spero di non averla delusa per via dei tempi biblici tra un aggiornamento
e l’altro…
Grazie
ancora ed alla prossima!