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Autore: semplicementeme     10/12/2009    5 recensioni
- È finita.
- Non capisco, che significa.
- Che non voglio più stare con te.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Inner Senshi
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VIII

 

   La pioggia continuava a scendere sulla città di Tokyo mentre le due ragazze erano sedute sulla panchina ad attendere il ritorno di Mamoru. Dopo il tentativo di Rei di alleviare la tensione di Usagi, erano cadute nuovamente nel silenzio più assoluto. Ognuna era persa nelle proprie riflessioni ma, in ogni modo, quei pensieri conducevano in un’unica direzione: quello di Usagi era stato davvero un sogno?

   Il rombo del motore di una moto fece sollevare di scatto la testa di Usagi e quel movimento destò Rei immersa nei suoi pensieri.

       - Usagi cosa…

       - Rei è lui!

   Rei non ebbe modo di bloccarla perché Usagi si lanciò verso il portone del palazzo in cui abitava Mamoru, senza darle neanche il tempo di formulare una qualche protesta. La guerriera di Marte sorrise un po’ più serena e se ne andò lasciando soli i due innamorati.

 

   Usagi saliva quelle scale a perdifiato; come poche ore prima aveva fatto Mamoru, anche lei non aveva atteso l’ascensore, era troppo il bisogno di vederlo, di parlargli, di sentirlo. Arrancava come se avesse il diavolo alle calcagna. Saliva gli scalini due a due cercando di non inciampare nei suoi stessi passi.

   Mamoru era vicino, sentiva la sua presenza, poteva percepire il calore della sua anima. Arrivata all’appartamento di lui stava per bussare quando le porte dell’ascensore si aprirono. Non seppe neanche lei spiegarsi il perché, ma girò la testa di novanta gradi e lo vide con il casco in mano e lo sguardo fisso sui suoi piedi. Non disse nulla, semplicemente si mise a correre verso di lui, riempiendo con pochi passi i metri che li separavano. Lo slancio con cui l’abbracciò, fece barcollare Mamoru che andò ad appoggiarsi con la schiena alle porte, adesso chiuse, dell’ascensore.

       - Usako…

   Le braccia di Usagi si strinsero maggiormente attorno al torace di Mamoru e le lacrime spingevano per uscire ma lei riuscì a trattenerle.

       - Mi sentivo morire… non sapevo dove cercarti… non sapevo se stavi bene… non sapevo nulla! Ti prego non farlo più! Non sparire più senza dirmi niente!

   La voce le tremava forse per le lacrime oppure per il freddo che improvvisamente sentiva, non sapeva spiegarselo neanche lei. Mamoru non la lasciò andare, anche lui aveva sentito la sua mancanza, anche se per poche ore, anche lui non riusciva più a resistere senza saperla costantemente al suo fianco.

       - Perdonami Usako… non credevo di farti preoccupare tanto!

   Lasciò un bacio tra i capelli biondi di lei che, a quel lieve contatto, sollevò finalmente la testa per incontrare i suoi occhi; sorrise debolmente e cercò subito le sue mani: aveva bisogno di un contatto costante.

 

§§§§§

 

   Era bloccata in quella dimensione senza spazio e senza tempo. All’interno di una teca di cristallo che le impediva di comunicare con il mondo esterno. Non sapeva nulla di ciò che era accaduto al suo regno, non sapeva se i suoi cari fossero al sicuro, sani e salvi, non sapeva nulla di nulla e non poteva fare altro che aspettare... e pregare.

   Provò ancora una volta, l’ennesima, a fuggire da quella prigione. Senza curarsi del dolore che avrebbe provato da lì a pochi istanti, poggiò le mani sul cristallo concentrando nei palmi ciò che rimaneva del suo potere. La scarica elettrica che la colpì fu talmente intensa da strapparle un gemito di dolore. Interruppe quel contatto ed osservò le ustioni che si era provocata; ferite provocate dall’intenso potere che era stato sprigionato da quella parete che non riusciva a scalfire, figurarsi a distruggere.

       - Ancora non hai capito che da qui non potrai fuggire?

   Quella voce, bassa e sibilante, le fece ghiacciare il sangue nelle vene. Era una voce che proveniva dal nulla, ma lei sapeva che non era così, sapeva che Lui era lì a gioire della sua sofferenza.

       - Wiseman ancora non hai capito che non mi arrenderò? Non riuscirai nel tuo intento, mai!  

   Wiseman comparve proprio davanti alla teca, il volto celato dal cappuccio del mantello nero. La sua mano ossuta si levò a toccare la teca, senza risentire del minimo effetto.

       - Sei sempre stata così battagliera… ma dimmi, adesso che sei mia prigioniera, come riuscirai a salvare i tuoi cari ed il tuo amato pianeta?

       - Non provarci, o dovrai vedertela con me…

   Era una minaccia la sua… lo stava minacciando proprio lei che mai lo aveva fatto.

       - Serenity cara, non sei nelle condizioni per minacciare…

   Lei chiuse gli occhi sapendo che Wiseman aveva ragione ma non poteva darsi per vinta, non voleva credere che tutto sarebbe finito per mano di quel vecchio folle.

       - Demand prima o poi si accorgerà di come lo stai sfruttando!

       - Quando ciò accadrà il Principe Demand farà la fine che merita!

   A quelle parole, Serenity strinse i pugni dimenticandosi delle sue ferite. Il sangue macchiò ulteriormente il suo abito un tempo candido.

       - No! Mai!

       - Ed invece sì. Ti ritroverai a scegliere se salvare la sua vita o la tua...

 

§§§§§

 

      - Posso sapere dove sei stato per tutto il pomeriggio?

   Era seduta sul divano, le mani attorno ad una tazza di tea caldo, i vestiti sul termosifone in camera di Mamoru ad asciugare; vestita solo del suo intimo, era avvolta semplicemente in una coperta. Accanto a lei sedeva Mamoru. Anche lui teneva in mano una tazza di tea ed indossava una comoda tuta.

       - Ad Elysion.

       - Elysion…

   Quel nome non le era nuovo, lo aveva già sentito, ma non ricordava dove… quando… e poi un altro nome si affacciò nella sua mente e le sue labbra inconsciamente diedero voce a quel ricordo lontano e sbiadito dal tempo.

       - Helios…

   Mamoru la osservò concentrata nel tentare di ricordare a chi appartenesse quel nome, nell’associargli un volto, un significato, ma vedeva perfettamente che i tentativi di Usagi erano infruttuosi.

       - Ricordi qualcos’altro?

   Cercò tra i suoi ricordi del passato ma non ottenne il successo sperato. Ricordava solo quei due nomi: Elysion ed Helios e si sentì una buona a nulla. Mamoru aveva provato a seguire una pista mentre lei era rimasta senza far nulla, anzi peggio: aveva piagnucolato senza provare a capire a ricordare qualcosa che l’aiutasse a capire il significato di quel sogno… sempre se poteva definirsi tale.

       - Non ricordo nulla. So che dovrei ma non ci riesco… mi spiace…

   Mamoru posò la sua tazza sul tavolino basso che gli stava davanti.

       - Non devi scusarti. Anch’io ho ricordato solo oggi. Credo che sia normale, ci vorrà del tempo prima che i nostri ricordi tornino a galla.

       - Mamoru è tutto avvolto nel buio più totale. Non ricordo nulla della nostra vita passata, mi sforzo di ricordare ma è inutile, non riesco.

   Usagi strinse con più forza la tazza di porcellana. Non solo quel giorno ma anche altre volte, aveva provato a ricordare ma era sempre stato un buco nell’acqua. Un fitto banco di nebbia avvolgeva i suoi ricordi legati al Silver Millennium. Ricordava solo di Endymion e delle sue Guerriere, poi il resto era un buco nero.

   Non ricordava il viso di sua madre; non ricordava la stanza che occupava a palazzo; non ricordava la vita che conduceva nel suo regno. A volte si chiedeva se effettivamente esistesse un passato o semplicemente si trattava di uno scherzo della sua mente. Era triste vivere senza ricordare nulla di ciò che si era stato.

       - Non devi preoccuparti di nulla, i ricordi ritorneranno quando meno te lo aspetti, come è accaduto a me stamattina...

   Poteva capire il disagio di Usagi anche lui ne era stato vittima quando non ricordava chi fosse e non sapeva chi o cosa cercare. Aveva solo un sogno da inseguire e nient’altro, doveva fidarsi delle sue intuizioni, non aveva avuto altra scelta.

       - Parlami di Elysion…

   Parlarle di Elysion fu facile, le parole gli uscirono direttamente dal cuore. Gli raccontò di Helios e dei sogni dell’umanità. Di come era possibile raggiungere la dimensione onirica e di come fosse splendida. Gli raccontò della stanza dei sogni e delle rose di cristallo e lei rimase per tutto il tempo in silenzio guardandolo parlare ed ascoltandolo.

   Non aveva scoperto nulla riguardo il suo sogno, anzi, aveva scoperto che non aveva proprio sognato quella notte e questo gettava altri misteri su quella ferita che attraversava il suo fianco, ma non era questo che al momento le interessava, non in quel momento che vedeva Mamoru così felice di aver ritrovato un pezzo del suo passato… che aveva ritrovato un frammetto di Endymion,  mentre lei… non faceva altro che rincorrere un ricordo sbiadito dal tempo. Senza neanche rendersene conto la domanda che la tormentava da quando aveva saputo di Elysion era stata formulata senza tanti giri di parole.

   - Tu… come hai fatto?

   Quella domanda era stata a malapena sussurrata; Mamoru, che le sedeva accanto, aveva faticato a sentire quelle parole.

       - A ricordare?

       - No, come hai fatto a vivere sapendo che c’era qualcosa che dovevi necessariamente ricordare ma che non riuscivi a farlo. Io… mi sento derubata della mia anima!

   Mamoru guardò Usagi e la vide china su se stessa, sotto il peso di quelle responsabilità che non era ancora pronta ad affrontare: una nuova guerra stava per iniziare quando ancora si doveva completamente riprendere da quella conclusasi da poco. A questo si sommava il fatto che i ricordi tardavano ad arrivare e lei si sentiva incompleta senza di essi, poteva capirla perché anche lui, al principio, quando aveva scoperto che esisteva qualcosa che andava al di là di quella vita, si era sentito come lei: defraudato della sua anima. Non era difficile immaginare la sofferenza di Usagi perché quella era stata anche sua. Come aveva fatto a vivere sapendo che doveva ricordare qualcosa d’importante? La risposta era semplice, molto più semplice di ciò che credeva Usagi.

       - Io… litigavo con te…

   Usagi sollevò la testa e lo guardò perplessa. I suoi occhi azzurri gli chiedevano di continuare perché, ancora una volta, era stato troppo machiavellico per lei.

       - Non guardarmi così, è la verità. Il fatto di non ricordare mi demoralizzava parecchio, mi svuotava di tutte le forze… fino a quando non sei entrata tu nella mia vita, anzi ad essere corretti, fino a quando il tuo compito d’inglese non è finito appallottolato sulla mia testa!

   Mamoru non era riuscito a trattenere il sorriso che era nato sulle sue labbra al ricordo di quel pomeriggio di fine novembre quando aveva (ri)incontrato Usagi per la prima volta. Un modo davvero originale se si considerava che lei lo aveva colpito, accidentalmente, con il compito andato male. Quello che era seguito a quell’incontro-scontro era stato uno scambio di battute che ricordava ancora, dopo più di sei mesi.

       - Ah, Mamo-chan sei il solito! Io parlo seriamente e tu ti prendi gioco di me!

   Usagi era risentita per la risposta che le aveva dato Mamoru. Lei parlava di qualcosa che era davvero importante e lui le rispondeva prendendosi gioco di lei e dei suoi sentimenti. Poggiò la tazza sul tavolino, accanto a quella di Mamoru, e si voltò verso la grande portafinestra che dava sulla città di Tokyo.

   Improvvisamente si ritrovò sdraiata sul torace di Mamoru che la strinse a sé come mai aveva fatto.

       - Non sto scherzando Usako, è la verità. Dopo i nostri battibecchi mi sentivo rigenerato, come tornato a vita nuova. Sei stata tu in quei mesi ad avermi dato la forza necessaria per affrontare il buio che riguardava il mio passato. Oggi non m’interessa più ricordare, adesso per me è sufficiente averti accanto per sentirmi ancora vivo, come allora… è solo questo che mi interessa, il resto perde di importanza…

   Quelle parole erano state sussurrate vicino al suo orecchio e stavolta non riuscì a trattenere le lacrime che scesero lungo le sue guance. Si girò quel tanto che le permise di nascondersi nell’incavo del collo di Mamoru; lì inspirò la sua fragranza, la sua essenza e comprese le sue parole: anche per lei non contava il passato adesso che lo aveva vicino.

   Si separò di poco, giusto il minimo indispensabile per poterlo guardare negli occhi e sorridergli radiosa: Mamoru era la sua medicina contro la tristezza.

       - Grazie Mamo-chan…

       - Grazie a te Odango…

  Il bacio che seguì fu la giusta conclusione di quella dichiarazione perché, quella di Mamoru, non poteva essere altro che una dolcissima dichiarazione.

   Le labbra di lui cercarono quelle di Usagi con lo stesso bisogno di quella mattina, stavolta con la consapevolezza che dopo sarebbe stato tutto più difficile, ma allo stesso tempo più bello.

   Usagi, dal canto suo, si strinse maggiormente al torace di Mamoru e cercò subito i suoi capelli. Adorava la loro morbidezza… erano il suo unico legame con il presente giacché quel bacio la stava portando in paradiso.

   Le braccia di Mamoru si strinsero attorno all’esile corpo di Usagi, coperta solo da quella coperta che improvvisamente le causava solo un fastidiosissimo calore; lei tremava nuovamente, proprio come pochi minuti prima, ma stavolta non era né il freddo né le lacrime trattenute: adesso era il desiderio impellente di lui.

       - Usako…

   Usagi si strinse maggiormente a Mamoru quando sentì il modo in cui il ragazzo l’aveva chiamata. Iniziò a baciare titubante il collo di lui mentre le sue mani cercavano di intrufolarsi sotto la felpa.

   Non voleva fermarsi né tanto meno guardarlo, se lo avesse fatto era certa di non poter continuare ciò che era appena iniziato.

   Aveva paura di ciò che le stava accadendo, aveva paura ma non voleva fermarsi, doveva necessariamente andare avanti, Mamoru era la sua aria… era la sua vita.

       - Usako aspetta… ti prego, fermati!

   Lui le bloccò i polsi e, a malincuore, cercò di allontanarsi dalle labbra della sua Odango. E lei non comprese il perché di quella interruzione.

       - Mamoru… oddio io…

   Era entrata nel panico più totale, si dava mentalmente della stupida per essersi fatta trascinare dalla foga di quel bacio e per essere saltata – al solito suo – a delle conclusioni affrettate, troppo affrettate.

       - Va tutto bene… non preoccuparti.

   Mamoru si era ritrovato costretto a cercare i suoi occhi e per far ciò le aveva sollevato con l’indice il mento. L’imbarazzo che lesse negli occhi azzurri di lei lo fecero sentire in colpa per il modo in cui aveva interrotto il susseguirsi degli eventi, ma era necessario. Lui doveva parlarle. Doveva farle capire che non pretendeva nulla e che avrebbe rispettato i suoi tempi…

       - Io… mi sento una stupida…

       - Ma non lo sei…

       - Invece sì! Ti sono saltata addosso come una… oddio che imbarazzo!

   Si era alzata di scatto scordandosi della coperta che era solo adagiata sul suo corpo e quella scivolò lasciandola con solo l’intimo, di semplice cotone bianco, indosso. Le sue gote divennero subito scarlatte mentre Mamoru sbiancò. Cercò di riprendere la coperta ma inciampò nei suoi stessi passi e finì addosso a Mamoru che per istinto la afferrò per i fianchi. Restarono così fermi ed in silenzio. I cuori pronti ad esplodere ed uscire fuori dal petto. Il primo a riprendersi fu Mamoru che le portò una ciocca bionda dietro l’orecchio.

       - Tu… attenti al mio autocontrollo…

   Così dicendo sfiorò con le sue dita il collo di Usagi che come una gatta iniziò a fare le fusa.

       - Usako… sei sicura di voler andare fino in fondo?

   Era sicura? No, non lo era, ma aveva bisogno di lui. L’incubo di quella notte le aveva fatto comprendere che non aveva tempo, che la vita era breve, troppo breve per aspettare… e lei aveva atteso più di mille anni.

       - Guardami, ti prego…

   Mamoru le aveva parlato con quella voce capace di farle perdere la ragione… e lui questo lo sapeva, stava giocando sporco il principe del Gold Kingdom…

       - Ho paura… ma… sì sono sicura.

       - Non voglio costringerti in nessun modo…

       - No! Non mi sento costretta… io…

   Adesso veniva la parte difficile del discorso.

       - Io… io… ecco vedi… il fatto è che io…

       - Calmati Usako. Non devi fare nulla che tu non voglia…

   Ma perché Mamoru doveva sempre interromperla? Era di per sé difficile affrontare quel discorso, con Mamoru che la bloccava ogni due secondi diventava impossibile! Chiuse gli occhi, inspirò ed espirò, e sempre ad occhi chiusi riprese a parlare.

       - Mamoru io voglio… lo voglio tantissimo solo che… per me è la prima volta… io…

   Mamoru sorrise davanti alla paura di lei… sorrise di cuore, la strinse al suo torace ed iniziò ad accarezzarle la schiena. Se solo lei avesse saputo…

       - Cosa ci trovi di così divertente?

   Si sentì chiedere da lei. Il sorriso presto si trasformò in risata visto la piega che stava prendendo quella discussione. Cercando di tornare serio tentò di rispondere ad Usagi che stava perdendo la pazienza.

       - Scusa… non volevo…

   Ma era davvero difficile davanti al viso imbronciato di Usagi…

       - Scusami tu!

   Così dicendo, e stringendo a sé la coperta, Usagi si alzò dal divano e si diresse a passo spedito verso la camera di Mamoru dove avrebbe trovato i suoi vestiti ormai asciutti. Il suo polso presto fu bloccato dalla mano di Mamoru che lo avvolse in una presa sicura, salda, indolore.

       - Scusami… ti prego… solo che… anche per me è la prima volta.

   Usagi si ritrovò a boccheggiare per la sorpresa inaspettata. Lei era certa che Mamoru, vista la sua bellezza e la sua prestanza fisica, avesse già prima di lei… il sorriso stavolta comparve sulle sue labbra.

       - Anche tu…

       - Sì, anch’io…

   Il sorriso presto, come pochi minuti prima era capitato a Mamoru, si trasformò in un attacco di risa stavolta più fragoroso di quello che aveva avuto Mamoru solo pochi minuti prima.

       - Adesso io dovrei sentirmi offeso…

       - Siamo due casi senza speranza…

       - Potremmo sempre recuperare…

   Forse fu il tono di voce di Mamoru, oppure il modo in cui aveva parlato, o ancora il significato nascosto di quelle parole, ma Usagi si sentì improvvisamente avvampare. Le braccia di Mamoru adesso erano strette attorno ai suoi fianchi, ma lui non si muoveva, attendeva una risposta da parte di lei… lei che sorrise e parlò con calma ritrovata…

       - Recuperiamo allora…

   Ripresero da dove si erano interrotti. Le mani di Usagi a cercare l’orlo della felpa di Mamoru e le mani di Mamoru a cercare di superare la barriera data dalla coperta. Le loro labbra unite in un bacio nuovo; un bacio che preludeva a qualcosa di più…

   Quando le mani di Usagi entrarono in contatto con la pelle del torace di Mamoru si sentì attraversata da scariche d’adrenalina. Era tutto nuovo e stava per scoprire quel mondo sconosciuto con Mamoru quando improvvisamente…

   Si fermò lasciando la presa attorno al torace di lui e spalancando gli occhi come colpita a tradimento. Mamoru avvertendo l’irrigidirsi di lei si fermò a sua volta cercando il viso di lei e trovandolo deformato in un’espressione di… disagio.

       - Usako…

   Provò a chiamarla ma senza ottenere risultati. Poggiò le mani sulle sue spalle e provò a scuoterla ma Usagi era sempre immobile, come se il tempo attorno a lei si fosse fermato.

       - Usagi cosa succede?

   Il bip del sailorphone la riportò al presente. Senza rispondere a Mamoru si precipitò in cucina, dove lo aveva lasciato appena entrata.

   Il viso serio di Ami le confermò ciò che aveva avvertito pochi minuti prima: un attacco del nuovo nemico.

 

§§§§§

 

 

       - Ho paura…

       - Non devi, sei una Principessa e le Principesse sono coraggiose!

       - Sì ma io…

       - Ti fidi di me?

       - Sì!

       - Ed allora vai!

       - Va bene…

       - Fa attenzione…

       - Ti voglio bene Pù!

       - Anch’io piccola mia!

  

 

 

   L’angolo dell’autrice

 

Catania, l’11 ottobre 2009

  

   Buona domenica a tutte voi! Ho deciso di adottare la stessa tecnica del mese scorso, prima rispondo alle vostre recensioni e poi provo a scrivere il capitolo. Le idee ci sono ma ad essere latitante è l’ispirazione, non trovo il modo giusto per mettere insieme le parole! Spero tanto che con il vostro aiuto – leggasi come: rispondendo alle vostre recensioni – io riesca a superare questo periodo che ormai va avanti da tanto!

 

Catania, il 28 ottobre 2009

 

   Buon pomeriggio gente. Purtroppo vi ho fatto attendere parecchio con questo aggiornamento ma non è stata solo colpa mia. Dopo un iniziale momento di blocco dovuto ad una stanchezza disumana è subentrato un problema di linea che mi ha lasciata per ben 15  giorni senza ADSL… adesso il capitolo è pronto per essere pubblicato, spero il prima possibile… tecnici permettendo dato che ancora oggi il problema sussiste!

   Come avrete notato in questo capitolo ho provato ad essere leggermente meno pesante e rendere l’atmosfera tra Usagi e Mamoru più leggera anche se non mi soddisfa pienamente, spero solo di non essere accusata di plagio ma al momento sto scrivendo senza potermi collegare al sito e leggere le altre fic e vedere se alcune situazioni sono simili a quelle descritte in altre fic.

   Per quel che riguarda i personaggi come avrete capito, e se così non fosse ve lo dico io, sta per fare il suo ingresso la Piccola Peste, altro che Piccola Lady! Adesso non mi resta che darvi appuntamento al prossimo capitolo, a presto… ADSL permettendo!

 

RINGRAZIAMENTI:

 

- HATORI: Tania ciao tesoro, lo so, in questo periodo sono assente ma non farmene una colpa tra studio, tirocinio e fidanzato ho davvero poco tempo da passare al pc! Guarda non so se effettivamente è stato merito della pioggia, ma il capitolo scorso è uscito discretamente bene. Per quel che riguarda questo spero a questo punto di fare altrettanto, sono solo curiosa di sapere cosa hai intuito… un bacio e scusami ancora se sono stata pochissimo al pc (N.B. Se ti va di leggere ho aggiornato anche l’altra fic, L’ultimo Bacio!)…

- LUCIADOM: tranquilla, non hai fatto nessun tipo di gaffe ed hai scritto il nome corretto: Elysion. Lo studio ci uccide non solo fisicamente, uccide – per quel che mi riguarda – anche la fantasia e le storie ne risentono! La parte riguardante i sogni è stata una sorpresa anche per me che non speravo di riuscire ad esprimere così semplicemente il concetto che mi frullava per la testa (ogni tanto sono soddisfatta dei miei capitoli, in questo caso di una parte di essi!). Effettivamente il fetentone di turno è proprio Demando, ma sai non ci voleva poi molto a capirlo dato che ho deciso di riscrivere la seconda serie, anche se la sto trasformando in una AU altro che What if? Passo alle altre, ricambio il tuo “in bocca al lupo” e spero di riuscire ad aggiornare presto!

- MARYUSA: le rose di cristallo a quanto pare sono piaciute a tante persone, meno male. L’idea mi è venuta per caso, inizialmente ero perplessa, non volevo sembrare troppo romantica o scontata ma poi, alla fine quando il pezzo era scritto sono rimasta soddisfatta ed ho deciso di non cambiarlo assolutamente. Presto farà riferimento la peste è vero, ma da qui a rendertela simpatica… io ci provo, non ti assicuro niente però! Per quel che riguarda la rottura tra Usagi e Mamoru credo che dovrai attendere ancora qualche capitolo se l’ispirazione arriva presto! Adesso ti saluto e passo alle altre!

- NEPTUNE 87: ciao Cri, mi spiace che lo studio ti stia uccidendo ma se ti può consolare non sei la sola, anzi siamo in tante, tantissime! Sono lieta di sapere che anche a te la parte dedicata alle rose sia piaciuta, ripeto, è stato un fulmine a ciel sereno che, a quanto pare, ha fatto un miracolo dato che è piaciuto a tutte! Per quel che riguarda Rei ed Usagi… diciamo che sto cercando di rendere il loro rapporto quanto di più simile a quello che ho sempre immaginato io. Rei rispetta Usagi non perché sia la Principessa Serenity o Sailor Moon, Rei rispetta Usagi semplicemente perché è sua amica e la vede come la sorella che non ha mai avuto. Per quel che riguarda il cattivo di turno diciamo che questa presentazione l’ho sognata dal primo istante, questa fic è nata immaginando proprio la sua entrata in scena… non vedo l’ora di leggere il seguito di quello che combina Rei nella tua fic, sempre pc permettendo! Adesso ti saluto a presto!

- ELLEPHEDRE: i tuoi complimenti mi fanno arrossire e sicuramente, in questo capitolo, farò qualcosa per farti ricredere, mi conosco, io sono come il gambero: un passo avanti e due indietro. Comunque, al momento, mi godo questi complimenti! Per evitare le ripetizioni che tanto temo cercherò d’ora in poi di usare periodi un po’ più lunghi e soprattutto di utilizzare le frasi correlative, cercando di non fare sfracelli!  ^^ Per quel che riguarda Rei ed Usagi ho usato i dialoghi che ci sono tra me e la mia migliore amica dove lei di solito è quella hentai ed io sono la povera verginella e devo dire di essere soddisfatta del risultato. Sono felice di leggere che anche per te l’accostarsi della rosa ai sogni sia stata una scelta azzeccata, non mi sono sforzata più di tanto per questa similitudine che è nata da sé e che, a quanto pare, conferma la mia ipotesi: le cose scritte di getto sono quelle che risultano meglio! Per quel che riguarda la confusione data dalla presentazione del nemico diciamo che è stata voluta, almeno in parte, spero che con il procedere dei capitoli la nebbia si possa diradare! Alla prossima e scusa se non ho commentato affatto ma purtroppo ho avuto il pc ko!

- LAGADEMA: ciao, se ti sei persa dimmi dove e cercherò di farti un riassuntino, sempre se riuscirò ad essere chiara. Per quel che riguarda l’utilizzo della similutidine rosa-sogno puoi usarla tranquillamente, ma se non ricordo male ti avevo già accordato il permesso per mail. Alla prossima!

- PULCINAELE87: benvenuta! Sono felice di sapere che la storia ti piaccia, spero di poter trovare altre recensioni, alla prossima!

 

Catania, il 10 dicembre 2009

 

   Mi scuso per questo immenso ritardo ma non è dipeso da me. Sono stata priva di linea ADSL per ben 15 giorni (cioè fino al 5 novembre 2009) successivamente, tornata la linea, dal giorno 6 novembre mi si è rotto l’alimentatore del pc e non ho potuto aggiornare prima perché ho atteso per quasi un mese, fino al 3 dicembre… poi dal 3 dicembre ad oggi… vi dirò la verità, non ho avuto il tempo per aggiornare. Spero possiate scusarmi. Il capitolo era pronto da tantissimo tempo, ho aggiornato la storia originale (per chi la volesse leggere si intitola L’ultimo bacio

) ma poi sono stata di corsa. Adesso finalmente mi sono presa 5 minuti per rileggere il capitolo (pronto dal 28 ottobre) e rispondere alle ultime due recensioni!

 

… ringrazio le 19 persone che mi hanno inserito tra i preferiti, ultime ad essersi aggiunte sono Fasana e Pulcinaele87:

 

1. ANGELINA93;

2. BELLA95;

3. BIMBASTUPENDA;

4. CHICHILINA;

5. CRISTA 85;

6. ENIGMA;

7. FANTASY_MARY88;

8. FASANA;

9. FEFERICA;

10. ILARY;

11. JORDY KLEYN;

12. M00NLIGHT;

13. MELI_MAO;

14. MYLA_CHAN;

15. NEPTUNE 87;

16. PULCINAELE87;

17. ROMANTICGIRL;

18. STELLA93MER;

19. _ MADDY_.

 

Ed un grazie ai 20 che mi hanno inserito tra i seguiti:

 

1. CHICHILINA;

2. DRAGON85;

3. ELIE191;

4. ELLEPPHEDRE;

5. HATORI;

6. JAJ84;

7. KAGOME_86;

8. LEILANI;

9. LUCIADOM;

10. LUISINA;

11. MARY85;

12. MIKAYLA;

13. MORGANAB83;

14 MYLA_CHAN;

15. PIKKY91;

16. POTTER92;

17. PULCINAELE87;

18. SHALYA;

19. SOGNODIUNANOTTEDIMEZZAESTATE;

20. STELLA93MER.

 

Do un benvenuto a Leilani, Morganab83 e Pulcinaele87. Mi spiace aver perso Mary Angel, spero di non averla delusa per via dei tempi biblici tra un aggiornamento e l’altro…

Grazie ancora ed alla prossima!

 

   
 
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