Tre goccie si schiantarono sulla sua fronte madida di sudore, lasciando solchi incancellabili, posandosi sulle sue labbra prive di rossetto.
Alzò il capo e osservò il cielo che minaccioso la sovrastava con le sue nubi scure.
Chiuse gli occhi e si passò una mano sul volto, alla cieca, sospirando e posando per terra, accanto a sé, gli attrezzi da lavoro.
Era davvero passato così tanto tempo?
Lanciò uno sguardo alla macchina che mano a mano prendeva forma sotto alle abili e sapienti mani della scienziata.
Scostandosi una ciocca di capelli dal viso decise di rialzarsi e rientrare in casa e, mentre voltava le spalle al suo lavoro, pensò che era passato un'altro giorno.
Un altro lungo giorno.
Senza di lui.