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Autore: Uraken    23/06/2005    4 recensioni
Beh, è la mia prima esperienza di pubblicazione, spero vogliate lasciare qualche commento. La sotria si propone di analizzare cosa rimane nella mente di un assassino dopo il delitto e di trovare il movente che lo ha spinto a compierlo. Sempre ammesso che ci sia...Uno speciale saluto a Lylia!
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RICORDI

Ricordi

 

Un nome. Cosa mai c’è dietro un semplice nome ? Parole, semplici ammassi di lettere che, come la creta sul tornio, vengono sapientemente plasmati dalle abili mani dello scrittore.

Ma i nomi non sono parole. Un nome è qualcosa di più, come una finestra che, ogni mattina, ti offre uno scenario diverso.

Un nome è una persona, un volto, un anima. E’ il semplice compendio di un carattere, una personalità, di un modo di vivere e di pensare.

 

Ma un nome è anche un oggetto, di cui puoi accarezzare i contorni, scoprire l’immagine, assaporare ogni suo singolo dettaglio.

 

Un nome è un sentimento. E’ la gioia, il rimpianto, la paura, il dolore, la disperazione e quando

senti le lettere sibilare lentamente lungo le tue labbra, avverti una punta di soddisfazione e anche una piccola fitta allo stomaco, come quella che si prova per un’emozione improvvisa.

 

Un nome è un’azione, un gesto, un movimento.

Un nome è un ricordo, una sequenza sbiadita e catalogata di piccoli gesti, un mosaico di fotografie che compongono, poi, un’immagine fluida, anche se distorta dal passare del tempo. E’ un po’ come stare al cinema. Basta chiudere gli occhi ed eccoti davanti la tua vita.

Rivedi quella bicicletta rossa che zia Rose ti aveva regalato per il tuo ottavo compleanno, e quasi ti sembra ti poterla toccare, di poter sentire sotto le tue dita quel liscio metallo luccicante.

Rivedi il candido volto di Angeline, ne accarezzi i contorni e quasi ti perdi nell’intensità di quell’illusoria sensazione.

Rivedi le bambine, il loro primo giorno di scuola, e quasi ti pare ti sentirle vociare spensieratamente nei corridoi di quella grande scuola, coi loro zainetti rosa sulle spalle.

 

Non tutti i ricordi, però, sono uguali. Alcuni sono intensi e violenti come un temporale estivo, altri sbiaditi e deformi, e si perdono come gocce d’acqua nel lago della memoria.

Ma il pensiero più vivido è quello che, pian piano, prende forma  nel buio sinuoso della notte.

Oh, tutto è così chiaro! Ogni singolo dettaglio penetra lentamente nella mia anima intorpidita determinando ogni volta una leggera scossa. No, non è rimorso, tormento o angoscia.

E’ il semplice piacere del ricordare, del percorrere con la mente ogni fotogramma della propria esistenza.

Mi pare ancora di vedere quella lama, lucida, fredda, dritta. E la sento ancora affondare nella carne addormentata di Angeline e nelle tenere viscere delle bambine.

Talvolta mi pare persino di percepire il familiare odore del sangue, mentre osservo, trionfante, quel torbido liquido rosso riversarsi da quelle membra ormai esanimi e spargersi lentamente sul pavimento di marmo bianco, tracciando lentamente dei rivoli, delle affascinanti figure vermiglie.

E quel travolgente e inarrestabile stimolo che ti porta ad immergere le mani in quel fluido, a bagnartene le labbra, a farlo scorrere a poco a poco lungo il tuo corpo, per provare quella deliziosa sensazione di caldo strisciare lungo la schiena

 

E’meraviglioso il meccanismo del ricordo. E’ come un’immensa fonte che produce un sublime impasto di piacere e dolore.

E’ così incredibile la mente umana?

 

Arthur Burnt.

18 Settembre 2005.

Ospedale Psichiatrico del Maine.

 

Arthur Burnt fu condannato al carcere a vita il 16 agosto del 1982,  a causa del crudele assassinio della moglie Angeline e delle due figlie gemelle di 7 anni uccise e smembrate a colpi di mannaia. La pena fu commutata, dal giudice del Maine nell’internamento a vita nell’Ospedale Psichiatrico dello stato, in seguito al verdetto di una commissione di esperti in psicologia criminale.

 

Tutt’ora, dopo 23 anni, non esiste un reale movente in grado di spiegare quel gesto di inaudita efferatezza, se non il puro piacere di uccidere.

 

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E come si dice nei film…Ogni Riferimento a fatti e persone realmente esistite, è puramente casuale!

 

Uno speciale Grazie e un saluto a Lilya , con la speranza che non le prenda un colpo!

Ringrazio anche HaRrY che mi ha insegnato a visualizzare meglio la mia storia! GRAZIEEE!

Un altro grazie speciale a tutti coloro che commenteranno questa mia prima – e spero non ultima – esperienza di pubblicazione!

  
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