Il
PRIMO BACIO
Dopo un’ora erano ancora in palestra a ballare sulle note
di una canzone che non poteva essere sentita da nessun’altro se non dai loro
cuori.
I loro sguardi rimasero per tutto il tempo incatenati l’uno all’altro
sorridenti.
Tutto ciò che stava fuori appariva lontano e irrilevante, almeno fino a quando
l’orologio della scuola non suonò la mezzanotte, risvegliando Hime-chan .
- Devo tornare a casa-
- Eh…cosa…..- Daichi per la
prima volta era in imbarazzo e rosso almeno quanto lei.
-Giusto. Hai ragione. Non ci siamo accorti, ma è tardi-
- Già- rispose lei, abbassando lo sguardo.
-Bene. Sarà il caso di accompagnarti. E’ vero che sei un maschiaccio, ma c’è
chi potrebbe non saperlo-
-Screanzato!- urlò Hime-chan dandogli un pugno sulla
spalla.
-Ohi, ohi,cerca di farmi arrivare tutto intero a casa- scherzò ancora lui.
-Insomma!-
Evitando una sicura reazione da parte sua, Daichi
iniziò a scappare, seguito subito da Hime-chan che
voleva fargliela pagare.
Quando furono completamente senza fiato si calmarono.
-Dai. Andiamo-
Solo allora si resero conto che Hikaru era ancora a
terra addormentata: Sey aveva detto loro che, una
volta svegliatasi non si sarebbe ricordata nulla del Regno della Magia e di ciò
che aveva combinato, ma era anche vero che anche una civetta come lei sarebbe
parso alquanto strano di ritrovarsi a dormire nella palestra della scuola di
domenica sera.
Mentre stavano riflettendo su cosa, notarono che di fronte alla scuola c’era
una macchina lussuosa con un uomo alla guida, che pareva alquanto agitato e
dedussero che potesse essere un dipendente della famiglia della loro amica, in
fondo non era un segreto che era piuttosto ricca. Decisero quindi di portarla
fino alla macchina, facendo attenzione a non svegliarla.
L’uomo nell’auto li ringraziò di cuore: era evidente che si era molto
preoccupato per l’assenza della giovane. Dopodiché se ne andò, lasciando i
nostri eroi di nuovo soli.
-Per fortuna che Hikaru non si
ricorderà niente-
-Meno male Daichi, pensa se si
ricordasse che stava per sposarti- lo prese in giro Himeko.
-No, per favore, non mi parlare di quest’incubo!-
-Perché Daichi- continuò lei imperterrita. – non ti
sarebbe piaciuto sposare una ragazza così ricca e carina come lei?-
-Sempre meglio di certi maschiacci!- ribattè secco
lui.
Himeko punta sul vivo, esplose: - Ah, davvero?Allora
mi dispiace di avervi fermato, ma si può sempre rimediare- e fece per allontanarsi, ma Daichi la fermò, sorridente.
-Andiamo Himeko, non essere così gelosa!-
-Cosa???- Urlò la biondina, inviperita. –Io gelosa?ma quando mai?Non me ne
importa niente né di te né di quel….-
Ma non riuscì a continuare, perché Daichi le si era
avvicinato e aveva preso ad accarezzarle i capelli dietro l’orecchio, facendola
rabbrividire.
-Sch, calmati, non c’è bisogno di ingelosirsi così-
esclamò lui, prendendola evidentemente in giro.
-Come ti permetti?- e cercò di prenderlo a pugni, senza grandi successi, mentre
lui la schivava.
Si comportavano come se niente fosse. Daichi
la prendeva in giro e lei si arrabbiava come sempre…..eppure……eppure qualcosa era cambiato.
Davanti a casa della ragazza, lei scese dalla bicicletta e lo ringraziò.
-Di niente. Con un maschiaccio come te che si mette sempre nei guai, bisogna
stare sempre in guardia- la prese in giro di nuovo.
-La pianti?!- ribatté arrabbiata Hime-chan e alzò il
braccio per i suoi soliti pugni, ma stavolta Daichi
le afferrò il braccio in tempo.
-visto?Ormai sei prevedibile? Ih ih ih-
E scoppiarono a ridere tutti e due.
Quando però i loro occhi s’incontrarono, la voglia di ridere e scherzare passò improvvisamente.
Una piacevole morsa strinse lo stomaco di Hime-chan e
il suo cuore si mise a battere forte come un tamburo.
Daichi era lì, davanti che la fissava con
l’espressione più dolce che gli avesse mai visto. La presa sul suo braccio non
si era allentata, anzi si era fatta più decisa.
Pian piano i loro visi si avvicinarono l’uno all’altro e i loro respiri si
fecero sempre più pesanti e tremolanti.
Le labbra timide si sfiorarono dolcemente e poi allontanarsi subito
spaventate.
I due ragazzi restarono vicini, increduli per ciò che era appena successo. Ma
forse solo Hime-chan era incredula, Daichi sorrise e le accarezzò la bocca con un dito, per poi
baciarla di nuovo.
Stavolta il bacio era più profondo e appassionato, mandando in vacanza i loro
cervelli e moltiplicando le emozioni.
Improvvisamente però Daichi, resosi conto che non
poteva continuare così a mezzanotte davanti a casa di lei, si staccò e tenendo
lo sguardo basso, prese la bicicletta e se ne andò, lasciando Hime-chan completamente stordita.
Entrambi tornarono a casa e si misero a letto, ma nessuno dei due riuscì a
dormire. I ricordi di quel bacio scaldarono i loro cuori innamorati per tutta
la notte.