Vacanze babbane
Chap 01
Ma quant’è bello stare
dai Dursley
Era una
mattina come tante altre, nulla di più, nulla di meno.
Le vacanze
estive erano iniziate da pochi giorni, ma Harry già
trovava insopportabile la presenza dei suoi zii e dell’odiato cugino, e
cominciava a chiedersi come avrebbe potuto sopportare tre mesi in loro
compagnia.
Si sedette
in giardino ad osservare placidamente la luce del sole filtrare dalle nuvole,
attendendo qualcosa che turbasse la sua quiete e che sicuramente, che fosse la
richiesta di zia Petunia di apparecchiare la tavola o di zio Vernon di preparargli la colazione, sarebbe arrivato.
Non che Harry fosse particolarmente ansioso di eseguire gli ordini
di quel trio di bastardi, ma così è la vita e lui non solo non ci poteva fare
niente, ma doveva anche fingere di essere allegro e felice. “Sennò
sembra che ti maltrattiamo. Chissà che cosa penserebbero di noi i vicini se ti
vedessero con il tuo solito muso lungo…” gli ripeteva sempre sua zia, che non
faceva altro che ricordargli quanto dovesse essere loro grato per l’aiuto che
gli davano offrendogli un tetto sopra la testa e del cibo (se così poteva
chiamarsi) che in fondo lui non si era mai meritato, e che non poteva proprio
permettersi quell’aria da ragazzino afflitto e incompreso dopo tutto quello che avevano fatto per lui nonostante fosse così
anormale, e soprattutto dopo aver fatto vergognare il loro piccolo Dudders per avere un “fratello” come lui…
Sarebbe
potuto stare ore e ore a ripensare a tutte le cattiverie che i suoi unici
parenti gli avevano detto in quegli anni, ma si impose
di rivolgere la sua mente ad altro.
Hogwarts…
i suoi amici… Hermione… Ron… Ginny,
Fred, George… la famiglia Weasly…
E poi il quiddich, Hogsmeade, i dolci, i
professori (non tutti, però), le persone che amava… Draco…
Già, Draco… il
pensiero più dolce e nello stesso tempo più doloroso a cui avrebbe potuto
rivolgere la sua mente…
Cominciò a
pensare a lui, ai suoi bellissimi occhi argentei così profondi e freddi, ma
nello stesso tempo colmi di dolore e sofferenza… che lui riusciva a cogliere
perfettamente…
Pensò a
tutto quello che era successo tra di loro in quegli
anni, ai litigi, le offese… eppure non era mai riuscito ad odiarlo… anzi…
Forse era
spinto da una sana dose di masochismo, perché gli sembrava che più il serpeverde lo allontanava, più se ne sentiva attratto…
Era così
bello, così affascinante; lo attirava ogni cosa di lui, l’eleganza dei suoi
movimenti, la sua sicurezza: anche se si comportava da bastardo Harry era sicuro che in realtà era una persona
meravigliosa, che solo non aveva avuto la possibilità di mostrarsi per come era veramente.
E poi molte
volte aveva avuto l’impressione ce l’altro lo
fissasse, che le sue parole non fossero solo dettate dall’odio. Come se ci
fosse dell’altro, qualcosa che non poteva ammettere nemmeno con se stesso.
Ma forse
si sbagliava.
Draco
innamorato di lui era un’idea totalmente assurda, chiunque al
suo posto si sarebbe messo a ridere al solo pensiero…
Lui no.
Non sapeva
cosa avrebbe dato per poter sfiorare quel corpo perfetto, per poter baciare
quelle labbra sottili… per poterlo stringere fra le sue braccia…
Per
sentirsi dire “ti amo” da lui… solo da lui…
Aveva
passato tutta la mattinata ad oziare, e stranamente i Dursley
non gli avevano creato problemi.
Solo in
quel momento capì il motivo.
Li vide
uscire di casa con dei grossi bagagli colmi di roba
probabilmente messa così alla rinfusa, dato la manica di una camicia che usciva
dalla valigia del cugino e i bozzi molto evidenti sul borsone di zia Petunia.
– Noi andiamo da mia sorella – disse zio Vernon
– purtroppo per te non vuole gente anormale per casa. Queste sono
le chiavi, staremo via due giorni, solo per il week-end. Non fare
casini, non distruggere casa, e soprattutto (qui fece una pausa) NON CONTATTARE GENTE ANORMALE COME TE!
Harry
fece spallucce, prese le chiavi e tornò a sedersi.
Zio Vernon sembrava un po’ irritato da quel
comportamento, ma zia Petunia gli sussurrò compiaciuta all’orecchio – Finalmente
ha capito qual è il suo posto in famiglia…
Dudley
sembrava impaziente di partire, continuando a chiedere quale sarebbe stato il
numero dei regali che gli avrebbe fatto la zia.
– Allora
noi andiamo!!! – disse acidamente zio Vernon mentre Harry accendeva la
tv
– Buon
viaggio – rispose distrattamente.
Lo zio uscì
sbattendo la porta, mentre Harry non poteva credere a
tanta fortuna.
“Forse
rimarranno lì un po’ più a lungo… speriamo ^^” disse fra sé e sé.
Poi si
ricordò di una cosa.
Andò nella
sua camera (se così poteva definirsi) e prese un po’ di polvere volante* che
tempo addietro gli aveva regalato Ron.
Ringraziò
mentalmente l’amico mentre, avvicinandosi al camino del salotto** accese il
fuoco e ve ne gettò un po’ sopra.
– Diagon Alley!
Disse ad
alta voce.
Ma tanto
per fare una cosa nuova, aveva sbagliato pronuncia.
E si
ritrovò da tutt’altra parte.
– Oh, no… Nocturn Alley… Di nuovo!
Disse
prendendosi mentalmente a calci.
Sì, era
proprio un idiota.
Note
*
probabilmente essendo una casa babbana Harry non avrebbe potuto usarla lì. Ma io me ne infischio e
per stavolta glielo concedo
** Da
quanto ne so io era murato… ma facciamo finta di
niente.
Ciao a
tutti!!! Come va?
Tanto per
cambiare anche questa è una Harry-Draco…
I primi due capitoli fungono un po’ da introduzione, ma non vi aspettate nulla
a breve termine (vedi “Solo tu nei miei pensieri” dove si dichiarano già al
primo capitolo), perché stavolta mi voglio divertire un po’ alle loro spalle… ehehehe… (sorriso bastardo)
Vi
ricordate che su “Sweet Christmas”
avevo detto che ne avevo iniziate un paio che non
sapevo se postare o no? Bè, ho deciso di postarle.
Leggete e
commentate ^^
Un bacione
Vahly