Ciao
a tutti!
Dopo aver visto la tragica fine di Asuma, ho pensato di mettere in poche righe l’amarezza e il dolore di Shikamaru. Spero di esserci riuscita.
Parole.
Sono
cresciuto grazie alle tue parole, ai consigli che elargivi con tanta
decisione.
Consigli
che diventavano insegnamenti, insegnamenti che si tramutavano in
lezioni di
vita.
Contavi
sempre sulla nostra forza interiore per spingerci a diventare grandi. A
diventare forti, dove forza non ce n’era. Io, Ino e Choji,
siamo diventati
ninja seguendo il tuo esempio. E ora… vedendo le labbra
serrate intorno
all’ultima sigaretta non posso fare altro che piangere e
trovare l’ironia in
questo tragico momento. La tua vita è appesa a un filo ed
esso, pare volare via
mescolato al fumo della sigaretta.
I miei
compagni piangono la tua morte, mentre io… io muoio
lentamente pensando che ero
l’unico a poterti salvare. L’unico a cui hai dato
la possibilità di salvarti e
ho fallito.
Non
merito la stima che avevi in me. Dovrei essere io a morire e non tu
maestro.
Il tuo
nome mi si ferma in bocca amaro come la consapevolezza che presto non
potrò
più giocare con te… che non potrò
più batterti, ridendo e parlando
di strategie… amare ed invisibili lacrime scendono,
rimpiazzi di quelle vere
che non riescono ad uscire, troppo addolorate per mostrarsi.
Sei stato
un maestro, un amico, un secondo padre. Ho corso per venirti a salvare,
per
soccorrere quello che rappresentavi per me. Sono inutile, lo ammetto, e
questo
non mi fa sentire meglio. Anzi… La tua voce ancora rimbomba
nella mia testa,
come un maledetto mantra. Alzo
gli occhi e
guardo il cielo, nuvole nere coprono il sole, nuove nuvole coprono la
tua vita
che viene spazzata via in un istante. Rombi di tuono cantano la tua
esistenza
perché nessuno dimentichi.
I miei
compagni piantono, ma io piango dentro. Ora, amico mio, anche il cielo
piange
per te. E a loro si mescola il mio dolore.
Addio Asuma sensei.