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Autore: lewis_alice    19/12/2009    2 recensioni
Il re degli zingari è una donna enorme e vecchissima. Gli occhi verdi sono infossati in strati di pelle scura e rugosa. Hanno conosciuto la dolcezza ma l’hanno dimenticata da tempo.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il re degli zingari

 

 

 

Il re degli zingari è una donna enorme

e vecchissima.

Gli occhi verdi sono infossati in strati di pelle scura

e rugosa.

Hanno conosciuto la dolcezza

ma l’hanno dimenticata da tempo.

 

Il re degli zingari aveva una corte di anime

e vedeva il futuro ed il passato

nelle notti terse

in cui si respira bene.

 

Il re degli zingari aveva un amore

che si è perso nell’oceano

ed ora è incastrato nelle profondità

e negli scogli,

circondato dalla bellezza

e dall’acqua scura.

Con la luna piena il re metteva una coda da sirena

e nuotava sempre più giù,

per stare con lui,

almeno un paio d’ore.

Ed era stupenda, morbida ed impalpabile

come un velo nuziale

di alghe e disperazione.

Ma era secoli fa

e forse non lo ricorda più nemmeno lei.

 

Il re degli zingari era una donna misteriosa

dei sobborghi parigini,

con i capelli neri,

guanti di pizzo tatuati sulla pelle scura,

rossetto sangue.

Era circondata da artisti,

poeti e forse ragionieri

che pensavano di averla capita,

-illusi!-

ma ne venivano schiacciati

e ciò che rimaneva di loro era solo

l’involucro

e le prime note di un tango

ballato troppo in fretta,

sulle rive della Senna.

 

Il re degli zingari era una strega bretone,

che gelava gli stagni

e guastava i raccolti,

ed era seguita da un branco di cani randagi,

volpi e corvi,

che di giorno non si trovavano più.

Venne impiccata tre volte

e bruciata forse quattro,

nella piazza ghermita di gente stanca

che cercava un pretesto per scaldarsi,

per sfogare la fame

e la paura attraverso un pubblico esempio

di cristiano perdono.

i testimoni si trovano facilmente,

ma non danno mai versioni coincidenti.

 

Il re degli zingari aveva una figlia

che nacque con i capelli biondi e serici,

senza una macchia di sangue

o un gemito.

Veniva da un mondo fatto di acqua ed echi:

troppo preziosa e bella,

come tutte le cose fuggevoli del mondo

che, è noto,

non sopportano le difficoltà e le inezie terrene.

Ad esempio respirare.

Era bianca e fredda

come un sogno di neve.

Venne seppellita in una radura

vegliata dalle rocce e dal muschio.

C’era un profumo di legna tagliata quella notte.

 

Il re degli zingari era a capo di una carovana nel deserto.

Erano ballerine, flautisti

e violinisti, acrobati e giocolieri.

Si fermavano nelle oasi

e nelle città di fango

a fare festa e vivere le sere.

Il pubblico era sempre numeroso

e avvolto nel caldo fumo.

Si esibirono per la principessa d’Arabia

- occhi erano di perle e sorriso mai schiuso,

fino ad allora.-

Ma non era ancora il momento

e dovettero correre veloci

come sabbia nel vento

per sfuggire alle guardie del sultano.

 

Il re degli zingari ha un sacchetto di plastica e due denti d’oro

 Ora chiede l’elemosina di fronte alla stazione

ed ai centri commerciali,

nel suo guscio di stracci e tanfo di nicotina.

 

 

Il re degli zingari

-si può pensare-

era solo una vecchia ubriacona e bugiarda

che inventava per scaldarsi

e beveva per non rimanere sola.

Ha occhi verdi

infossati in strati di pelle scura e rugosa,

che forse hanno dimenticato la dolcezza

ma riflettono ancora tutte le vite che non ci si spiega.

   
 
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