Bliss Llewellyn per la prima volta, provò un'odio profondo verso sé stessa. Non sapeva più chi era. Non sapeva quale fosse il suo destino. Non sapeva cosa ne sarebbe stato di lei. Non sapeva più a cosa e a chi credere. Non temere, figlia mia. Bliss rabbrividì e provò un forte impulso di gridare, un qualcosa che nasceva da dentro.
Sangue scuro. Sangue che evapora. Sangue che si dissolve dalla sua pelle come panna, che la macchia come se fosse un peccato da cui lei non poteva scappare. Gridò, disperata. Era stata lei a compiere tutti quei massacri, era stata lei che, comandata da un altro essere, aveva dissanguato Aggie Carondolet -ma lei era intrappolata in una prigione che era il suo sangue.
Quando il sangue si era affermato, a quindici anni, Bliss aveva iniziato ad avere quegli incubi strazianti, quei black-out in cui non ricordava nulla. La bestia la inseguiva, la voleva, voleva la sua anima. Ma la bestia, in realtà, era lei stessa.
E poi, Dylan. Dylan che era fuggito per essere acciuffato dai Venator e Dylan che ritornava da lei per avvertilrla. Lei che utilizzava la malia per fargli credere che fosse Schuyler.
Io amavo Dylan.
Iniziò a piangere, ma l'Essere nella sua testa la comandava. La casa degli Almeida era in fiamme e il fumo le inondava le narici, nauseante. Aveva mandato Dylan a morire, sacrificandolo sul Corcovado, lì, a Rio de Janeiro. Quante cose orribili erano successe in quel posto così magnifico.
La memoria, prepotente, voleva mostrarsi com'era ma Bliss rifiutò, cercò di opporsi, fino a quando, esausta, non la lasciò fare. E vide. Vide lei che si aggirava al The Bank, voleva aggredire Dylan ma l'amore, il sentimento profondo che provava per quel ragazzo, l'aveva fermata. La bestia, infuriata e affamata, si era allora avventata su un'altra vittima per dissanguarla e, allora, saziarsi.
Vide tutti i morti, e nella sua mente li sentì premere forsennati, il ritmo delle loro lacrime che scandivano i battiti del suo cuore impazzito. Strizzò gli occhi, digrignò i denti, ringhiando e piangendo allo stesso tempo. Voleva il silenzio. Voleva che la finissero! Silenzio! Silenzio! Basta, vi prego, basta!
Improvvisamente, regnò il silenzio. L'odore di zolfo che si diffuse nell'aria le era familiare. Le ginocchia le cedettero ma l'Essere la incitò a rialzarsi e Bliss scattò, dritta come un fusto. I rossi ricci le nascosero gli occhi verdi, velati dalle lacrime. Le gambe stremate si muovevano sotto un comando che non era il suo. L'Essere. L'uomo biondo dal completo bianco. I quattro cavalieri dell'Apocalisse. Il mare di sangue. Bliss sbatté le palpebre di scatto. Un'altra visione no. Basta.
Bliss cercò di nascondere il Marchio sulla nuca. La Stella del Mattino le bruciava la pelle. Si rese conto che Nan Cutler l'aveva distolta dalle indagini, e ora nessuno poteva fermarla. Lei aveva evocato il Leviatano -suo fratello, forse?
Rabbrividì.
Attorno a lei, c'era solo un paesaggio un po'brullo illuminato dal fuoco che stava rodendo la casa degli Almeida, il fuoco nero. Tirò su col naso. Da sola, immobile sulla cima della montagna, abbandonata, con il corpo ossuto di Dylan tra le braccia. S'inginocchiò, e le posò a terra, bagnandogli la maglietta di lacrime. Era stato suo, ma, adesso, non lo sarebbe stato mai più. E Bliss pregò, invocò qualsiasi Dio di salvarla, di ucciderla per sempre, di fermare quel sangue maledetto che le scorreva nelle vene. Perchè lei? Non aveva mai chiesto di essere la Figlia di Lucifero. L'ex Principe del Cielo.
Il suo vero padre. L'immortale.
In un atto di ribellione, Lucifero era stato delegato, rifiutato e bandito dal Paradiso. Alcuni angeli lo avevano seguito, tranne Gabrielle e Michael che erano scesi in terra come vampiri per aiutare i loro fratelli. E, invece, lei, la figlia della Stella del Mattino, non era stata aiutata. Perchè? Cosa c'era di sbagliato in lei? Perchè proprio quel suo corpo, quella sua anima, quel suo sangue era stato intaccato dal Male? Tutti i ricordi di quella vita, Houston con i suoi cugini e i suoi nonni, con la squadra di cheerleader, la sua casa, il suo ranch. Erano stati abitati da una creatura che, al suo interno, possedeva la Maledizione, da una creatura malefica. Odiò New York, perchè era da lì che era iniziato tutto. Lì, aveva solo ricordi tristi e orribili.
Una vocina triste pianse, nella sua testa.
Ma io non volevo essere così.
Poi ricordò il Marchio di Schuyler e il legame di parentela che vi era tra loro due. Erano sorelle e si narrava che la figlia di Allegra avrebbe salvato tutti i vampiri. Dato che Bliss era la figlia del Diavolo, non restava che Schuyler.
Adesso sapeva in cosa sperare. C'era ancora una possibilità, di metter fine a questi orribili massacri, a questa realtà perversa e orribile. Con le lacrime che ormai le offuscavano la vista, Bliss si distese accanto a Dylan, liberando tutte la sua tristezza, la sua collera e sfogandosi con le lacrime, che ora bagnavano la maglietta del suo amato.
Schuyler, ti prego, salvaci.
Salvami.

La guerra era appena iniziata.


Angolo Autrice
Piccolissima one-shot sulla povera Bliss, mia seconda preferitaç_ç Ho cercato di esprimere il suo dolore e di far capire che è ad Houston la sua casa, non a New York. Povera Bliss, che alla fine le è capitato il destino più orribileç_ç Aspettiamo The Van Alen Legacy, sperado di avere più chiarezza._.

P.S. Un'appello agli admin: Mettete i personaggi in questa sezione°-° Sono pochi°_° Mi permetto di postare l'elenco:
Schuyler Van Alen
Allegra Van Alen.
Cordelia Van Alen.
Oliver Hazard-Perry.
Mimi Force.
Jack Force.
Charles Force.
Bliss Llewellyn.
Dylan Ward.

Grazie^_^