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Autore: Lady Gray    20/12/2009    2 recensioni
"Non ricordo come ci arrivai…ricordo solo di essere rimasta lì,ferma e sbigottita di fronte a quel mondo così bello e perfetto; là proprio dentro all’ armadio."
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Two Worlds Collide

Un altro mondo e l'incontro con il principe

Non ricordo come ci arrivai…ricordo solo di essere rimasta lì,ferma e sbigottita di fronte a quel mondo così bello e perfetto;là proprio dentro all’ armadio.

FlashBack

-Elena?! Rientra dentro! Ti prenderai un malanno là fuori! Capisco che siamo appena arrivati qui e tu voglia goderti il panorama,ma così ti prenderai qualcosa!! Ecco! Ha pure iniziato a nevicare!! Entra per l’amor del cielo!-

Rientrai,per non sentire ancora a lungo i rimproveri di mia madre sulla mia salute. Eravamo appena arrivati lì,in quella casa sul mare insieme a degli amici dei miei genitori per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Quest’anno avevamo deciso di cambiare e avevamo organizzato un viaggio,affittando una bella villa sul mare risalente più o meno agli anni di balli e feste in maschera.

Del XIX secolo,se non sbaglio.

E io che amavo le ville antiche avevo contato i giorni che ci separavano dall’arrivo alla nostra destinazione. Ora eravamo lì,6 persone in quella villa stratosferica…io,i miei genitori,Sarah e i suoi ad attendere la mezzanotte per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo.

Guardai il mio orologio…erano solo le 13.43 e avremmo dovuto attendere ancora un bel po’ prima di aprire champagne e festeggiare tutti insieme.

-Elena???! Dormi oggi?-

Sarah,la figlia degli amici dei miei mi chiamò destandomi dai miei pensieri. Non era il massimo della simpatia,tutta in tiro e pronta a far notare come lei fosse all’altezza di ogni situazione in confronto a te…ma avevo promesso a me stessa che avrei fatto di tutto per sopportarla…i miei ci tenevano a passare una bella “vigilia” aspettando l’anno nuovo e sicuramente io non gliel’avrei rovinata litigando con Sarah.

-oh ma ci sei?-

-si si ci sono!!!- dissi cercando di non sbottare

-tua madre ha detto di portare su i cappotti!- e così dicendo mi indicò il divanetto dove sopra vi giacevano i sei cappotti,che io avrei dovuto portare al piano di sopra riponendoli nel vecchio armadio.

-non puoi aiutarmi?- azzardai

-ma scherzi??!!!??- eccola lì,la ragazza viziata con il suo tono da io-sono-meglio-di-tutti.

-rischio di spezzarmi un unghia! Ci ho messo una vita a farmi la manicure…inoltre lo sai che…-

-va bene ho capito- dissi interrompendola,prendendo i cappotti e salendo la scala a chiocciola.

Raggiunsi la camera degli ospiti,dove vi trovai l’armadio,e lo aprii per buttarvi dentro i cappotti. Ma qualcosa andò storto.

Appena aprii le antine notai che delle foglie secche erano cadute ai miei piedi,trasportate da quella che sembrava una dolce brezza…arrivante dall’armadio.

Poggiai i cappotti sul letto e esamina meglio l’armadio entrandovici dentro.

E ciò che vi trovai mi lasciò a bocca aperta.

Fine FlashBack

Non era possibile.
Dov’ero finita?
Sembrava una foresta…ed era bellissima…ma come era possibile che si trovasse dentro a un armadio??

“probabilmente” pensai “ sono caduta dalla scala mentre portavo i cappotti al piano superiore e ora sono morta o sto sognando”

Avanzai con passi incerti guardandomi intorno.
Sì era decisamente una foresta…vi erano tantissimi alberi tra cui (riuscii a riconoscere) platani,querce e castagni….le loro foglie erano di un arancione acceso,che ormai avevano del tutto nascosto le poche foglie verdi rimaste. Il manto erboso su cui camminavo era arido e di uno strano giallo-marrone….sembrava che la natura si stesse preparando per andare in letargo. Sembrava autunno.

“impossibile”

Avanzai ancora,rimanendo sempre più sbigottita a quella strana magia dentro all’armadio…e la mia incredulità raggiunse il limite quando notai di non essere sola in quella foresta magica.
Più in là un cervo mi stava osservando con fare incuriosito,ma allo stesso tempo cauto.
Era bellissimo..un esemplare davvero bello.
Aveva il manto di un marrone scuro con una chiazza bianca proprio vicino alla pancia.
Il suo muso era dolce e attento a ogni mio movimento…le sue corna erano grandi e possenti,tanto che ebbi paura che partisse all’attacco ricevendomi un’incornata con i fiocchi.
Ma il cervo non fece nulla di tutto questo…era semplicemente lì.
Fermo a guardarmi,con le orecchie dritte e ferme,pronte a captare ogni singolo rumore.
Con molta lentezza azzardai a un passo verso l’animale,il quale non si mosse.
Feci un altro passo.
L’animale sembrava tranquillo e per niente intimorito. Cercai di compiere un altro passo,ma in quell’istante successe qualcosa.
Il cervo girò la testa di scatto,come se avesse sentito un rumore improvviso e sospetto,per poi tornare a guardarmi. Mi sembrò(ma probabilmente era un’altra mia allucinazione) di percepire in quegli occhi il pensiero dell’animale…come se mi avesse sussurrato un “scappa!”.
Vidi la bestiola girarsi e scappare a gran velocità,mentre io mi giravo a vedere cosa,o chi l’avevano messo in fuga. In un primo momento non vidi e sentii nulla.
Ma poi lentamente riuscii a percepire uno scalpitare di zoccoli…sempre più vicino…sempre più vicino..fino a che riuscii a vedere il cavallo che produceva quel suono.
Era un cavallo nero,decisamente alto.
Si muoveva con fare maestoso e sembrava andare a una velocità fuori dal comune per un normale cavallo.
Sulla sua groppa vi era seduto un giovane,che quando mi vide impartì al cavallo di fermarsi.
Il cavallo si fermò a qualche passo da me senza disobbedire all’ordine datogli.
Mi ritrovai a pochi passi dalla sella in cui era seduto il giovane.
Quando i suoi occhi e i miei si incrociarono,rimasi senza parole.
Era bellissimo…ma non bello come puoi definire un modello o un attore che ti piace…lui era..perfetto.
Aveva capelli di un marrone scuro che alla luce del sole brillavano facendoli sembrare chiari,quasi rossi-ramati. Sulla sua testa portava una piccola corona in oro intrecciata con foglie d’argento con incastonata al centro una pietra di quello che sembrava essere un rubino.
Il suo viso era squadrato,e chissà perché mi ricordava in quei lineamenti solenni e perfetti il David di Michelangelo.
La sua carnagione era chiara e piuttosto delicata.
E i suoi occhi color nocciola erano profondi, dolci ma anche piuttosto autoritari.
Non riuscii più a respirare e rimasi lì a fissare il giovane senza riuscire a spiccicare parola.
Per fortuna fu lui il primo a parlare.

-chi sei?- mi chiese con un tono leggermente confuso

-i…i…io….- iniziai balbettando… -mi..chiamo Elena.-

-stai bene?-

Fui piuttosto sorpresa dalla sua domanda…non mi conosceva e mi chiedeva se stavo bene?

-s..sì-

-mi sembri impaurita. Hai bisogno d’aiuto?-

-io…non lo so - risposi sentendomi sempre più confusa e agitata

-vieni ti porterò al mio castello…sembri sotto shock. Ogni abitante di Narnia che abbia bisogno di aiuto io sono pronto ad aiutarlo.- enunciò con fare solenne il misterioso ragazzo.

-Narnia??? Cos’è Narnia? E chi sei tu?- riuscì finalmente a domandare senza balbettare e con un certo tono sicuro.

Il ragazzo alla mia domanda sembrò cadere in una specie di sorpresa a lui non gradita.

-come cos’è Narnia? Questa foresta,il mio castello,le creature di questo mondo,il fiume…questa è Narnia. E io sono il principe Caspian X-

E fu allora che in preda forse a una sorpresa troppo grande svenni,accasciandomi dolcemente al suolo.

  
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