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Autore: Yvaine0    20/12/2009    4 recensioni
– Sei preoccupato, Lee? – chiese all’ amico.
Il ragazzino dai riccioli scuri diede un alzata di spalle, ostentando naturalezza. – Certo che no! Tu? –
Angelina Johnson si mordicchiò il labbro inferiore, indecisa se ammettere che era terrorizzata e meno, ma poi decise di dire la verità. – Io sì. Questa è una delle scuole più importanti di tutto il mondo magico, chissà che cose difficilissime ci faranno fare! – borbottò, a mò di scusa. – E tu, Jeff? –
- Fred! – la corresse lui, con uno sbuffo. – No, io so cosa ci faranno fare alla Cerimonia! – ghignò, vedendo gli sguardi imploranti e colmi di curiosità dei due ragazzini. – Se venite a vedere, giuro che ve lo dico! – promise il piccolo Weasley, posandosi una mano sul cuore e assumendo una posizione solenne, senza però che il suo sguardo furbetto cambiasse di una virgola.
One Shot sulla nascita dell' amicizia tra Fred e George, Angelina e Lee. ( Non tiene conto degli avvenimenti del quinto libro. )
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro, personaggio, Angelina, Johnson, George, e, Fred, Weasley | Coppie: Angelina/George
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, II guerra magica/Libri 5-7
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And so the friendship was born

 

 

 

 

- Ti dico che è così! – ripetè per l’ennesima volta il ragazzino.

Era il primo settembre ed era appena iniziata la scuola. Era la prima volta che Fred Weasley entrava alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma nei suoi occhi furbetti e svegli non c’era traccia di timore.

- Non ci credo! – ripetè il ragazzino di colore davanti a lui. – Vero Angie? – chiese appoggio all’ amica, anche lei dalla pelle scura.

Lei in risposta alzò gli occhi al cielo, con un espressione spazientita in volto. – Certo che non è vero! È impossibile! – ribattè, saccente.

- Se volete ve lo dimostro! – ripetè nuovamente Fred Weasley, mentre la sua tipica espressione biricchina gli si dipingeva sul volto. – Forza, seguitemi! – propose, muovendo qualche passo verso uno sgabuzzino.

- Non ora! Adesso c’è la cerimonia dello Smistamento! – ribattè la ragazzina. – Sei preoccupato, Lee? – chiese all’ amico.

Il ragazzino dai riccioli scuri diede un alzata di spalle, ostentando naturalezza. – Certo che no! Tu? –

Angelina Johnson si mordicchiò il labbro inferiore, indecisa se ammettere che era terrorizzata e meno, ma poi decise di dire la verità. – Io sì. Questa è una delle scuole più importanti di tutto il mondo magico, chissà che cose difficilissime ci faranno fare! – borbottò, a mò di scusa. – E tu, Jeff? –

- Fred! – la corresse lui, con uno sbuffo. – No, io so cosa ci faranno fare alla Cerimonia! – ghignò, vedendo gli sguardi imploranti e colmi di curiosità dei due ragazzini. – Se venite a vedere, giuro che ve lo dico! – promise il piccolo Weasley, posandosi una mano sul cuore e assumendo una posizione solenne, senza però che il suo sguardo furbetto cambiasse di una virgola.

- Sì! – rispose subito Lee, al settimo cielo. Finalmente poteva smettere di preoccuparsi. Perchè, sì, checchè avesse detto per farsi grande agli occhi del nuovo amico e della sua eterna compagna di giochi, aveva una paura del diavolo di ciò che sarebbe accaduto loro pochi minuti dopo. Era da quando la professoressa McGrann, o come si chiamava, era uscita dicendo loro di farsi belli e prepararsi per la Cerimonia, che stava sperando che facesse presto a tornare per togliersi quello stupido peso dallo stomaco.

Angelina, invece, incorciò le braccia e sbuffò, distogliendo lo sguardo. Sembrava pensare se accettare o meno, anche se in realtà stava solo cercando di far star sulle spine quei due. I due maschietti, infatti, fremevano di impazienza. – E va bene – accettò infine la ragazzina.

Fred mise su un sorrisetto soddisfatto, ma non meno pestifero dei precedenti, e fece segno ai due di seguirlo. Lee fece un piccolo salto di gioia, e poi seguì Fred, assieme ad Angelina.

Non si allontanarono molto, di modo che, arrivata la McGrannit, non avrebbe avuto motivo per arrabbiarsi con lui. Perchè, Fred lo sapeva, la McGrannit avrebbe capito fin da subito con chi aveva a che fare.

- Ecco, siamo arrivati! – il piccolo Weasley si fermò davanti ad una grossa colonna, poco lontana. – Ok, ora vi farò vedere! -

- Io non ci credo che ne sei capace! – precisò Angelina, incrociando di nuovo le braccia e assumendo una posa autoritaria.

- Ti ricrederai, allora! – rise Fred. – Pronti? Vado – annunciò, sistemandosi dietro alla colonna, in modo che gli altri due non lo vedessero.

Lee non poteva crederci. Era possibile che quel ragazzino fosse in grado di sdoppiarsi ? Non aveva mai sentito parlare di cose simili. Una cosa era certa, se quel Fred ne era davvero capace, voleva impararlo anche lui! Gli piaceva quel ragazzino, davvero molto.

- Veloce! – sbottò Angelina, muovendosi nervosamente sul posto, e lanciando continue occhiate alla porta, terrorizzata all’ idea che la vicepreside li trovasse fuori dalla fila.

- Fatto! – proclamò Fred, e uscì dal suo nascondiglio con un sorriso soddisfatto stampato sul volto.

Angelina inarcò un sopracciglio. – Sei identico a prima – constatò.

E poi successe quella cosa, che fece rimanere di sasso Lee. Un altro Fred Weasley sbucò fuori da dietro alla stessa colonna, con la stessa espressione del primo e disse, con la medesima voce. – Lo so. Non ti avevo detto che sarei cambiato! –

Angelina sbarrò gli occhi, la bocca aperta per lo stupore. Non aveva parole. Quel ragazzino si era appena... duplicato!

Lee invece saltellava sul posto, entusiasta. – Ahah! Sei un grande! Sei un grande! Come fai?! Voglio imparare anche io! –

E fu allora che la porta si aprì, facendo rientrare la professoressa McGrannit. – Bene, è ora. Mettetevi in fila per uno e seguitemi – problamò.

- Dai, torna normale, svelto – consigliò Angelina ai due Fred Weasley.

I due si lanciarono un’ occhiata d’intesa e corsero di nuovo dietro alla colonna, mentre gli altri ragazzini del primo anno si mettevano in fila. – Veloce! –

I due Fred uscirono dal loro nascondiglio con un’ espressione di puro terrore stampata in volto. – Non riesco a tornare uno! – dissero in coro.

Lee impallidì. Non era più tanto sicuro di voler imparare a sdoppiarsi anche lui. – E ora? –

I Weasley non fecero in tempo a dire nulla, che un uomo brutto, mezzo pelato e dai modi bruschi li raggiunse e li portò in malo modo in fondo alla fila, borbottando tra sè: - Altri Weasley! Fantastico! Non bastava quelle due canaglie e quel lecchino, ora pure questi! –

I tre più il clone si lanciarono allarmato, e seguirono gli altri in fila, scoraggiati.

Poco dopo tutti i ragazzini del primo anno si ritrovarono raggruppati tra il tavolo dei professori e i tavoli delle quattro Case, a dare spettacolo con il loro chiacchericcio preoccupato, le espressioni terrorizzate quando il Cappello Parlante si metteva a parlare sulle loro teste e quelle di pura gioia e sollievo quando saltellavano allegri verso quello che sarebbe stato il loro tavolo per i seguenti sette anni.

- Johnson Angelina –

 La ragazzina lanciò uno sguardo allarmato ai due –e mezzo- amici e avanzò, per poi essere smistata a Grifondoro.

- Jordan Lee -

- Auguri, amico... o amici? Bè, auguri! – Lee diede una pacca sulla spalla ad entrambi i ragazzini e fece il percorso appena fatto dall’ amica di una vita. Anche lui si accomodò al tavolo di Grifondoro. Lui e Angelina, seduti vicini, si preoccupavano per Fred Weasley. Cosa sarebbe successo se alla fine dello Smistamento fosse rimasto un secondo Fred Weasley lì impalato davanti a tutti?

- Weasley Fred – dopo tanti altri ragazzi, finalmente le due new entry a Grifondoro sentirono chiamare il nome del loro nuovo compagno d’avventura.

Fred lanciò un’ ultima occhiata allarmata ai due amici, e si mosse svelto verso lo sgabello e la McGrannit. La donna gli mise il cappello alla testa, e questo non era ancora del tutto appoggiato che gridò -GRIFONDORO!-

Il tavolo della Casa scoppiò in grida di gioia, mentre due ragazzi dai capelli rossi come quelli dei due Fred sospirarono. Il più grande ghignò rivolto all’ altro. – Ne vedremo delle belle con quei due a Grifondoro! –

Angelina battè le palpebre più volte, per schiarirsi le idee. Quei due? Ma non erano uno?!

Fred si sedette allegro di fronte ad Angelina e Lee, al fianco di Charlie Weasley, che gli diede una pacca sulle spalle e si voltò ad osservare di nuovo lo Smistamento, proprio mentre la McGrannit chiamava – Weasley George - .

Angelina sbarrò gli occhi incredula. George !? Non poteva credere di esserci cascata in quel modo! La scena avvenuta poco prima con Fred Weasley si ripetè per il secondo ragazzino, e anche lui si andò a sedere al tavolo dei Grifondoro vicino al gemello.

- GEORGE?! – sbottarono esterrefatti Lee e Angelina, facendo ridere le due pesti.

Percy Weasley sbiancò, alla scena. – Non ditemi che l’avete fatto sul serio! – piagnucolò, vergognandosi dell’ assurdo comportamento dei gemelli. Non poteva credere che quei due avevano davvero fatto lo scherzo suggerito loro da Bill, il pomeriggio precedente. Viveva in una famiglia di pazzi!

Quando i due pestiferi misero su il loro ghigno biricchino e confermarono la supposizione del fratello, Charlie scoppiò a ridere dando pacche sulla schiena al minore, per consolarlo.

- Piacere, io sono George – si presentò infine il secondo dei gemelli Weasley, porgendo una mano ai due nuovi amici di Fred.

- Io sono Lee! – il ragazzino gli strinse subito la mano. – Siete geniali! Non posso crederci! Non ho mai visto Angelina cascarci così! –

La ragazzina in questione fissava i due gemelli, incredula. Era vero non era mai caduta in uno scherzo del genere. Ma quei due erano così... identici! – Tu invece scommetto che non ci hai creduto, eh! – disse sarcastica, rivolta all’ amico.

Lee diede un’ alzata di spalle. - Naturalmente no! L’avevo capito fin da subito, Angie. Mica tutti siamo così creduloni! – la prese in giro.

Angelina strinse le labbra in un’ espressione severa. Simile a quella della McGrannit, pensò Charlie, divertito, e infilò in pezzo di pane in bocca a Percy, che stava per rimproverare i gemelli. Era sempre così noioso! Fin da piccolo andava a riferire alla mamma ogni cosa che succedeva in casa. Charlie l’avrebbe visto bene come Prefetto, al posto suo.

- Comnunque io sono Angelina Johnson. – Quando il preside fece comparire il banchetto, anche lei si presentò e strinse la mano a George, rilassandosi: la parte peggiore della serata era passata, ormai. In fondo, ora che riusciva a pensare razionalmente, quei due erano davvero dei geni. Erano i primi che erano riusciti a fargliela a quel modo!

- Piacere – sorrise lui, divertito.

 

~~~

Sei anni dopo .

~~~

 

- Hey, Lee – salutò Fred Weasley, sedendosi sul divano davanti al camino, nella Torre di Grifondoro, con ancora la divisa da Quidditch indosso. Il gemello lo imitò, lasciandosi cadere sul divano accanto a lui.

- Ciao, Fred; ciao George – li salutò Lee, emergendo da quello che sembrava un libro di Storia della Magia.

- Stavi studiando? – chiese incredula Angelina, gettandosi su una poltrona, stanchissima dopo uno dei soliti durissimi allenamenti di Quidditch. – Non ci credo! –

A quell’affermazione Fred si alzò di scatto, dimenticando la stanchezza e balzò verso l’amico, togliendogli il libro dalle mani. – È impossibile! – esclamò quasi spaventato, per poi puntare lo sguardo sul libro che l’amico stava leggendo. – Aaaaah! Ora si capisce tutto! – ghignò il rosso, ridendo, mentre porgeva il tomo al fratello, per mostrargli la reale occupazione del ragazzo.

George scrutò per un po’ la pagina che gli aveva indicato il gemello, e ridacchiò sotto i baffi. – Carina – rise.

Angelina si alzò in piedi, le mani sui fianchi e un’ espressione severa. – Ditemi che non è ciò che penso! – sbottò la ragazza. Non sopportava quando quei tre facevano gli infantili guardando giornalini... bè, decisamente poco adatti all’ ambiente scolastico. Non che lei fosse una fissata con le regole, al contrario! Temeva solo per la squadra di Quidditch. Se i gemelli fossero stati sospesi, di certo la squadra se lo sarebbe potuto scordare di vincere la Coppa del Quidditch, quell’ anno. E allora oltre avrebbero dovuto vederselo con lei, oltre che son la McGrannit.

George restituì il libro al proprietario, ridendo. Afferrò la ragazza per la vita e se la fece sedere in braccio. – Non sarai mica gelosa dei miei giornalini, eh – la prese in giro.

Angelina incrociò le braccia in una posa che ricordava tanto una bambina indispettita. – Ma figurati. Puoi guardare quello che vuoi, non stiamo mica assieme – lo minacciò. In realtà sì che stavano assieme, ma il fatto che George fosse tremendamente geloso, rendeva le parole che aveva appena pronunciato il ricatto migliore che potesse inventarsi.

Il rosso rimase interdetto per qualche secondo, borbottando un ‘era solo un libro di barzellette, sta volta...’, poi si riprese e la abbracciò stretta. – Hey, noi siamo capaci di sdoppiarci, ricordi? Se non ti basto più io, posso sempre regalarti un altro me, per San Valentino! – rise il ragazzo, facendole l’occhiolino.

Angelina sbuffò divertita e gli diede un leggero bacio sulle labbra. – Se non mi bastassi tu, ci sarebbe Fred, non trovi? –

George ci rimase di sasso.

- Dai, stavo scherzano! – rise la ragazza, abbracciandolo a sua volta. – Non siete nemmeno lontanamente paragonabili! – affermò, sapendo che il suo ragazzo non avrebbe apprezzato nessuna risposta più di quella, e lo baciò.

Lee e Fred si lanciarono un’ occhiata piena di sarcasmo, e commentarono quell’ affermazione solamente inarcando un sopracciglio: altro che ‘non siete paragonabili’, erano identici! – Hey, Lee – esclamò Fred, ad un tratto. – Ho scoperto come clonarmi sul serio! –

I due innamorati si staccarono e Angelina sbuffò. – Smettetela con queste fesserie! –

I due amici la ignorarono. – Ah sì? E Come? – chiese Lee.

- Pozione Polisucco! – spiegò Fred, con aria da esperto. – Ron e Harry l’anno usata qualche anno fa, ed ha funzionato. Basta un mio capello, qualche goccia di pozione nel calice di qualcuno, e avremo un esercito di Fred e George Weasley a portata di mano! Purtroppo l’effetto è temporaneo... –

- Potremmo usare dei capelli di Hagrid e mettere la pozione del calice di gazza! – scoppiò a ridere Lee. – Vi immaginate che faccia? –

- Sei geniale, Lee! – esclamarono i due gemelli, soddisfatti. Avevano un nuovo scherzo da organizzare.

- Oh, Merlino! – sospirò Angelina, ormai rassegnata al comportamento dei tre ragazzi.

 

 

One Shot sulla nascita dell' amicizia tra Lee, Angelina e i miei adorati gemelli. ♥

Spero vi piaccia. ^^

PS: Scusatemi se ci sono degli errori, ma non l'ho ricontrollata.

  
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