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Autore: Smolly    22/12/2009    1 recensioni
Due ragazze che vivono nella New York del ventunesimo secolo scoprono di essere in realtà due principesse catapultate nel futuro per scappare alla presa del loro regno da parte di uno scuro Conte...che cosa faranno mai????
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MALEDETTO CAPITOLO 10

Capitolo 10:

 

L’accampamento era lontano ormai, e calava la sera. Tre affannate figure si stavano accampando ai ripari di un piccolo smilzo boschetto. La sera era pungente, ma il riparo sufficientemente caldo per tre persone. La prima si tolse il cappuccio, rivelando nell’ombra il volto di Roy, il principe elfico. Si guardava intorno per controllare presenze nemiche, ma non ce n’erano, per sua fortuna. Fece un lieve cenno alle altre due figure incappucciate, Shiran e Nihal, che si liberarono dai cappucci.

-Finalmente a sedere-

-Aspetta a cantare vittoria:non sappiamo infatti per quanto riusciremo ad evitare i nemici-

-possiamo almeno sperare che per una sera non ci vengano dietro?abbiamo bisogno di riposarci-

-TU non hai idea di quanto veloci siano le truppe del Conte. Proprio non ne hai idea Nihal-

-Lo so. Ricordati che io non ho sempre vissuto qui. Veniamo da un posto completamente diverso, e non puoi biasimarci di non conoscere tutto quello che succede e come avviene-

-Scusate, sono sempre un po’ troppo precipitoso nel dire le cose…ma sono agitato: insomma, siamo in missione, dobbiamo distruggere quel cristallo!-

-questo lo abbiamo capito!!dove siamo di preciso???questa è una cosa che non sappiamo…-

-Credo dovremmo essere nel boschetto delle ombre…circa…10 miglia dall’accampamento…-

-Va bene. Quanto vantaggio abbiamo su di loro?-

-Non molto…un paio di giorni direi!ma dobbiamo stare attenti se non vogliamo rischiare di farci prendere sul serio!-

-Ok…ma adesso vorrei dormire un po:mi si stanno chiudendo gli occhi!-

 

i tre giorni successivi furono molto faticosi: la piccola compagnia non faceva altro che camminare in mezzo ad una steppa deserta ed esposta al sole…era una delle poche zone completamente disabitate del mondo parallelo, ed era anche una delle più fastidiose: pochissimi alberi e molto sole, solo uccelli e nient’altro cibio che piccole piantine selvatiche. Roy dovette mettere in moto tutto il suo ingegno per tenersi al riparo dagli eventuali ed invisibili occhi delle spie del conte. Non appena il paesaggio si trasformò in una piacevole collina, affiancata da un fiume, le due ragazze fecero salt di gioia.

-Shiran, un fiume!!finalmente acqua fresca, vieni-

-Ragazze, non isamo molto al sicuro:mi pare che da qui il villaggio di Baaltimora disti solo un…tre miglia diciamo…e Baaltimora è una ottima base nemica!!! Richiamo di farci sentire-

-E dai Roy…sono tre maledettissimi giorni che non facciamo altro che camminare, fermiamoci, visto che ne abbiamo l’occasione!!-

-Non posso concordare con voi…-

-Su, fratello…vieni con noi-

-Ho detto no, ragazze-

-Ti convinciamo noi…-

e le due gli spruzzarono dell’acqua addosso. A quel punto Roy non potè più resistere, scrollò i capelli e le raggiunse. Si divertirono talmente tanto che le loro risate sarebbero bastate e avanzate per un paio di milioni di persone. E Roy si dimenticò pure della sua preoccuazione, fino a che non sopraggiunse il tramonto. UN fruscio sospetto attirò le orecchie acute di Roy.

-che cos’era?-

-non lo so!- rispose accigliata Shiran.

-sembra quasi che ci sia qualcun qui…state all’erta-

-Ma non c’è ness…- …nessuno avrebbe dovuto dire la ragazza, ma non era così, perché una stretta freccia nera le passo ad un centimetro dalla faccia, apportandole un piccolo graffio rosso acceso.

-Merda- imprecò il principe, e tirò fuori l’arco a sua volta. Ma non aveva nemmeno finito di tirarlo fuori che lo rimise al suo posto: non gli sarebbe servito a moto in uno scontro con una pattuglia armata fino ai denti di vigorosi troll. Perciò sguainò prontamente lo spadone che teneva sempre a portata di mano. E partì lo scontro. I tre troll che si fecero avanti per primi erano i più deboli della squadra, e per Roy fu piuttosto semplice meterli fuori combattimento con un paio di vigorosi fendenti. Erano gli altri il problema. Ne schivò uno parandosi dal lato destro, e si slanciò in avanti, trovandosi faccia a faccia con un altro molto robusto. Provò a colpirlo dal basso, ma la clava del suo avversario era già pronta; riprovò dall’alto, ma anche questa volta la clava salvò il troll. Allora lasciò che questo tentasse di abbassare la clava sulla sua testa, si schivò gettandosi in avanti e lo colpì con un affondo sulla parte interna della gamba. Ne uccise un paio all’incirca allo stesso modo, poi si voltò per vedere come se la cavavano le sue sorelle, e constatò che non andava tutto molto bene. Due o tre si stavano avicinando alle ragazze indifese, che intanto indietreggiavano senza sapere cosa fare. Roy le raggiunse e si parò davanti a loro.

-Quanto vorrei che non fossimo qui!- esclamò Nihal.

-e dove vorresti essere…?-replicò il fratello. –non possiamo spostarci!_

-A New York…vorrei tanto che fossimo a New York…-

e qui accdde una cosa strana: alla parola New York, i tre elfi sentirono uno stappo allo stomaco, videro i volti dei troll sfuocarsi e tremare e poi scomparirono con un botto e una forte scarica di densa energia magnetica…per ricomparire svenuti a Street Avenue, New York, e proprio in mezzo alla strada, sotto gli occhi di una marea di persone e alla merce dei taxi.

   
 
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