Attenzione:
Questa fanfiction non prende in considerazione il
sesto e settimo libro.
- Silente è vivo.
- Voldemort pure
-Draco è ancora ad Hogwarts
- Piton insegna ancora pozioni
Spero che la fanfiction vi piaccia, ma vi assicuro
che non mancherà di stupirvi.
La dedico a tutti gli amanti della coppia Draco-Hermione, e spero che qualcuno
recensisca al più presto per aiutarmi con consigli e opinioni. Ringrazio perciò
chiunque decida di leggerla, di seguirla, ma in
particolar modo chi mi aiuterà anche solo con l'appoggio in questa mia
"impresa". Grazie, davvero.
Prologo
"Harry,il
tuo sangue ora mi scorre nelle vene,
Le nostre bacchette fremono all'idea di un nuovo incontro, sono come noi:
indomabili,unite da un legame indissolubile...Harry, tu
sei l'unico che mi può battere, e l'unico che io voglia davvero sconfiggere...
Il tempo scorre lo senti?...Tic,Tac, Tic,Tac...prima o poi arriverà il
momento... lo sai che i nostri cuori battono all'unisono?Il mio non mi dà
pace,e le mie notti sono un inferno...oh, che sbadato...ti senti così anche tu,
non è vero? Questo è perché noi siamo...uguali, legati,ma
prima o poi uno dei due questo filo lo spezzerà, lo sai vero?Io però sono
stanco di aspettare:se noi due siamo il destino del mondo,cosa aspettiamo?E’
snervante attendere! Oh, è vero lo è anche per te...ma allora perché
aspettiamo?
La scatola che ti ho mandato è una passaporta, si azionerà oggi, a mezzanotte , ti porterà in uno spazio
lontano dall'universo, ma qui viene il bello: attorno a noi si creerà una
barriera...più o meno come quella in cui ci siamo scontrati durante il torneo
tre maghi...solo che nessuno potrà aiutarti, neanche i tuoi genitori, saremo
ad armi pari.
Come dire, la scelta è tua...io non capisco perché aspettare...e sono certo che
non lo capisci neanche tu.
p.s Questa è la nostra battaglia: mia e tua.
Tom Riddle
"
Harry rilesse la lettera, poi quel nome...era di
certo il suo modo per dirgli che sarebbero stati davvero da soli. Cazzo quanto lo odiava...odiava
tutto di lui, i suoi occhi, la sua viscida testa pelata...ma come poteva
odiarlo se era così simile a lui? Avevano lo stesso sangue, la stessa
bacchetta, gli stessi sogni, le stesse sensazioni, lo stesso destino...no! Era ora di finirla, per una volta doveva dargli ragione. Lui
si sentiva pronto, ma soprattutto non vedeva l'ora di farla finita, e quale
modo migliore di farlo da solo col suo nemico, senza far rischiare i suoi
amici?
Già s'immaginava le parole di Hermione:-Non accetterai
mica no? Ma che domande...neppure un pazzo potrebbe
farlo.- Già, ma forse lui era un pazzo, proprio come Voldemort.
Ormai aveva deciso.
Scrisse rapide righe ai suoi amici che già dormivano e poi si
diresse verso il parco, per evitare che qualcuno si svegliasse e lo vedesse.
Finalmente la resa dei conti, non poteva chiedere di meglio. Evitando gli
sguardi di alcuni compagni che giocavano in sala
comune, scese la torre di grifondoro, e temendo di incrociare qualche
insegnante o qualche prefetto di ronda si infilò il mantello dell'invisibilità.
Mancavano ormai pochi secondi, quando sentì un respiro affannato che si
avvicinava. Il bambino sopravvissuto si girò mordendosi forte un
labbro..."Non ora Herm...speriamo che questa passaporta sia puntuale..."
- Harry non ti azzardha...non
farah..aspettamh..-sbraitò
con la poca voce che le restava dopo la corsa che aveva intrapreso.
- Herm, questa volta non puoi venire...-
- Sono più che d'accordo, l'unica cosa che devi metterti in quell’ottusissima testa è che non ci andrai neppure tu.- continuò
lei imperterrita.
- Herm smettila! Questa è la mia
battaglia, la mia, capito? Non potrai esserci per sempre ok?-
-Ma chi credi di essere? Tu che se ti guardano indicando la cicatrice vai su tutte le furie, tu
che dici di essere uno tra tanti ...- gridò la riccia.
- Ma lo sai anche tu che non è così, io sono l'unico che può sconfiggerlo, lo sto facendo per tutti voi questo...e tu mi sgridi ...neanche stessi commettendo un crimine!-
- Tu...tu parli di
salvarci...ma ti senti? Lo stai facendo per te, perché non sopporti più la
situazione,ma questa è la nostra battaglia, non
solo la tua.-
-Ad ogni modo la vita è mia, va bene? E io non riesco
neppure più a dormire a causa di quell’uomo! Anche se sono il futuro di
questo mondo, la vita è mia…e scelgo io come usarla!- sputò Harry.
- Harry...tu....tu non sei
così, non sei un egoista...io ti conosco meglio di chiunque altro...ti prego.-
Lo implorò la ragazza con le lacrime agli occhi.
In quel momento la piccola scatola nera brillò.
- Devo andare Herm.-
- Harry James Potter tu non farai neanche un passo hai capito?- sillabò
lei riprendendo un po’ di contegno.
Harry le stampò un bacio sulla fronte e fece per
toccare la passaporta, ma Hermione si buttò tra le
sue braccia:quello era il suo migliore amico e gli
voleva un bene dell'anima, più di quanto si sarebbe potuto volere ad un
fratello.
-Harry - disse lei abbracciandolo -arriverà il tuo
momento, ma non è questo!-
Harry però toccò ugualmente il piccolo oggetto, senza
pensare alle conseguenze e così un lampo di luce lo avvolse, qualche raggio
però toccò anche la bella strega, catapultandola in uno stato molto
particolare: il suo corpo si accasciò privo di vita nell'umido parco, giusto in
tempo da essere visto da un ragazzo molto preoccupato dai capelli rossi.
- Hermione!- gridò correndole in contro.
Intanto il suo spirito veleggiò assieme al bambino sopravvissuto verso la
dimensione di cui aveva parlato Lord Voldemort.
- Herm ma tu che ci fai qui!?-
sbraitò il ragazzo sbiancando poi vedendo che la sua amica pareva un fantasma:
- Ma che hai fatto Herm?- balbettò Harry
- Io... non...non lo so...-Disse lei osservandosi . Capì che qualcosa non
andava, e sentì che quella che aveva attraversato non era una normale passaporta, ma per la prima volta non aveva
letto nulla sull'argomento.
- E così, Harry, non hai saputo venire da
solo...avevi paura?- sibilò la voce che tanto odiava.
- Dove sei? Cosa le hai fatto? sbraitò
il bambino sopravvissuto spostando lo sguardo in quella nebbia viola in cui si
trovavano.
- Eccomi qui Harry...-
- Hermione! Rispondi, riprenditi! Ma
che hai?- gridò Ron tra le lacrime.
- Cos'hai lenticchia? Non si può più stare in pace neppure a
quest'ora?- ironizzò una figura pallida con i capelli biondissimi. Draco
Malfoy stava tornando al dormitorio dopo essersi
fatto una passeggiata nel parco, non sapendo che atro fare, ma poi aveva
incontrato l'amichetto dello sfregiato che urlava...chissà forse era ubriaco, e
così aveva sorriso, felice di poterlo prendere in giro per scansare la noia.
Poi però il rosso si voltò, ed il serpeverde capì che
qualcosa non andava...quello sguardo...pura disperazione.
Si avvicinò a passi svelti verso il grifondoro accucciato, lo scansò e vide.
Senza perdere la testa, si accucciò anche lui, chiedendogli: - Ma che cazzo hai combinato?-
- I...io...n..nnnon...- tirò su col naso- l'ho...vista ...cccccadddere
e...-
- Ok, ok, capito, togliti!-
Ron obbedì, e Draco iniziò a controllare la ragazza.
I suoi occhi si spalancarono, ed una goccia di sudore gli
scese dalla fronte.
- Cos'ha?! Cos'ha?!- gridò il rosso con la voce incrinata.
- Weasley! Stà zitto, va bene?- sbraitò lo Slitherin -
...questa è magia proibita, dobbiamo chiamare Silente.- aggiunse poi.
Aveva perfettamente riconosciuto l'aura delle maledizioni che suo padre gli
lanciava da piccolo.
Ron fece per issarsela sulle spalle, ma Draco lo
fermò poco gentilmente :- Stupido idiota! Ho detto chiamare
Silente, non portarla da lui! Non dobbiamo muoverla di un millimetro.-
Ron rimase immobile per qualche secondo.- Beh che
aspetti? Questa è magia nera, non gli scherzetti dei tuoi fratelli...Muoviti!- Ron si mise allora a
correre,più veloce che poteva, " Ma che succede"pensava "e Harry non si sa neanche dov'è...non può essere andato
davvero....e Hermione poi..."
- Lei ormai è morta…non c’è più niente da fare- ridacchiò il signore oscuro “morta…nulla da fare…”quelle parole rimbombarono nelle orecchie del giovane grifondoro. Non poteva essere…- Bugiardo!- le stesse parole che gli aveva urlato in faccia al loro primo incontro, quando Voldemort era ancora debole, rifugiato sulla testa del professor Raptor.
-Non sei cambiato Harry eh? Ma non dilunghiamoci…. Sei pronto a morire?-sibilò con gli occhi iniettati di puro odio.
- Sono pronto…a sconfiggerti!- gridò Harry
E allora Hermione vide ciò che
aveva tanto temuto: un lampo verde, l’avada kedavra…ed Harry che
iniziava a cedere, sempre di più. “ lei è morta…nulla da
fare” quelle parole che l’avevano fatta tremare….se era davvero così, allora c’era un’unica cosa
da fare: quando Harry mollò la presa della bacchetta,
prima che la maledizione potesse investirlo, la grifoncina
gli si gettò davanti, e poi tutto fu buio.
-Hermione!- Ron entrò nella sua visuale appannata.
- Dove sono? Cos’è…Harry! Dov’è Harry?-
Il sorriso di Ron si spense. – Non è il momento di parlarne. Sei a San Mungo…il tuo spirito si era separato dal corpo, e ha subito gravi danni…pensavamo di averti persa, ma grazie al furetto i soccorsi sono arrivati in tempo.-
- Draco Malfoy?- si stupì lei.
- Sì, l’unico che potesse riconoscere una magia proibita…cosa ti aspettavi da un mangiamorte come lui?-
- Ma mi ha salvato…-obiettò lei.
- Ha fatto il suo dovere di studente…niente di più.-
- Cos’è successo poi? Da quanto sono qui?- chiese lei mettendosi seduta.
- Due mesi ormai…poco meno…- disse vago
- Ed Harry? Devo saperlo…-
- Lui…è vivo.- Hermione sospirò.- Ma non si è ancora svegliato.- aggiunse il rosso – Il vero problema è un altro- ammise con un tono triste.
- Cosa?- chiese la ragazza pronta a tutto.
- Tu sai Chi ha...preso il potere…ora nessun posto è sicuro, forse solo Hogwarts, ma non so per quanto.-
- Cosa? E…-sbiancò Hermione
- Tutto è controllato da lui, i mangiamorte sono ovunque, ma ancora nulla di tale…anche se le nostre spie stanno registrando un gran fermento…e dobbiamo tornare ad Hogwarts oggi stesso.-
- Vieni…Harry si è sveglia…-una testolina rossa spuntò dalla porta: Ginny
- Hermione…anche tu!- gridò lei gioiosa saltandole quasi addosso.
- Andiamo ragazze…Harry…- disse Ron mesto. Anche Ginny sospirò. – Ma che succede?Perché quelle facce…si è svegliato no?-chiese Hermione senza capirci nulla.
Ginny tirò avanti. –Ron?- pretese interrogativa la riccia.
- Probabilmente resterà per sempre paralizzato.-
Hermione si sentì svenire: non poteva essere, lui era Harry Potter. Sospirò: non l’avrebbe accettato facilmente, sarebbe dovuta stargli molto vicina.
Spazio autrice:
Grazie per l'attenzione, mi spiace di non aver potuto scrivere la vera e propria storia, ho dovuto fare un capitolo di introduzione, ma dal prossimo in poi ... vedrete! recensite per piacere, non per mia vanità, ma per farmi sapere se vi piace e cosa vi aspettate da me. Vi ringrazio di cuore, e vi assicuro che questa sarà una fanfiction Draco- Hermione, anche se in questo momento potrebbe non sembrarla… se vorrete...vedrete: sarà un po’ diversa da quelle a cui siete abituati...insomma : vedrete
Fairy
Dimenticavo: Questi personaggi non sono miei, ma appartengono alla fantasia di J.K Rowling, io li ho usati per scrivere una storia mia, mantenendo però alcuni tratti fondamentali.