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Autore: Dark Sider    30/12/2009    1 recensioni
Cap 1: Naruto Uzumaki amava la Vigilia di Natale non perché riceveva doni, come gli altri, o perché era un’occasione per stare insieme alla propria famiglia; ma perché nessuno stava con lui. Perché era solo. Perché nessuno lo avrebbe rimproverato, deriso, o additato come fallito. Fallito… Lui era un fallito. [SasuNaru]
Cap 2: Doveva essere il giorno di Natale. Sasuke non ne era del tutto sicuro: era da parecchio tempo che non teneva più il conto dei giorni. [SasuNaru]
Cap 3: «Nii-san, mi aiuti a finire l’albero?» chiese Sasuke, ad un tratto. Itachi si voltò e vide che negli occhi del suo fratellino c’era dipinta quella speranza che solo i bambini sanno avere. «Mi dispiace, otouto, ma oggi non ho tempo. Sarà per un'altra volta» gli dispiacque quasi rispondere così, soprattutto quando il sorriso di Sasuke si spense e i suoi occhi si inumidirono. [ItaSasu]
[terza classificata al contest natalizio indetto da Pazza io e vincitrice del Premio Stile e del Premio Yaoi]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Panta rei

                  [tutto scorre]

 

 

 

 

 

CAPITOLO 1: A LITTLE PROBLEM: I MISS YOU

 

 

 

 

I suoi piedi affondarono leggeri nella neve fredda, appena caduta da un cielo troppo cupo per essere partecipe della gioia che avvolgeva il villaggio.

Per quel giorno, almeno, tutti sarebbero stati troppo impegnati a fare altro per prestare attenzione a lui.

Naruto Uzumaki amava la Vigilia di Natale non perché riceveva doni, come gli altri, o perché era un’occasione per stare insieme alla propria famiglia; ma perché nessuno stava con lui. Perché era solo.

Perché nessuno lo avrebbe rimproverato, deriso, o additato come fallito.

Fallito… Lui era un fallito.

Glielo ripeteva sempre, Sasuke: «dobe», e lui ci rideva su e, fingendosi imbronciato, urlava: «teme!»

Ma quel giorno, mentre intorno a lui impazzava un’irrefrenabile allegria; mentre i bambini urlavano correndo sotto la neve che cadeva morbida; mentre dalle case si intravedevano alberi di natale e sorrisi di gente davvero felice, solo allora Naruto si rese conto della realtà di quella parola: dobe. Fallito.

Sono un fallito”.

Sasuke odiava i falliti. Forse era per quello che se n’era andato.

Forse era per quello che l’aveva lasciato solo.

Solo.

Un sorriso amaro si allargo sulle labbra del biondo: un attimo prima Sasuke lo stringeva a sé facendolo sentire la persona più importante sulla faccia della terra; facendolo sentire perfetto, protetto. E, un attimo dopo, se n’era andato, lasciandolo solo e piangente, impedendogli di riportarlo indietro.

Sarebbe stato bello passare la Vigilia di Natale con il suo teme.

Sarebbe stato bello dargli il suo regalo e sentirsi rispondere: «non serviva che mi regalavi qualcosa: lo sai che odio le feste. E poi io non ti ho comprato niente».

E sarebbe stato bello sorridere di quel regalo mai ricevuto, di quelle parole dette con freddezza ma con un sorriso appena accennato: sorriso che solo Naruto riusciva a cogliere.

Sarebbe stato bello. Ma il condizionale non è il tempo della realtà. Il tempo della realtà, della certezza, è il presente.

E quel presente colpiva Naruto come una dolorosa coltellata, incessantemente.

Sasuke non c’era, se n’era andato e lui non era riuscito a riportarlo indietro.

Sei un fallito”.

Se n’era andato, ripudiandolo. Preferendo la vendetta all’amore. Abbandonandolo in un mondo che non lo voleva.

Sei solo”.

E quella solitudine faceva male. Troppo.

Senza accorgersene, Naruto si ritrovò di fronte alla porta di casa sua. Gli sembrava più triste e desolata che mai, quel giorno.

Aprendo la porta scricchiolante, si ritrovò di fronte al familiare corridoio buio e deserto. Non c’era niente, nemmeno una decorazione, che potesse far pensare al Natale.

Naruto non si era nemmeno premurato di fare l’albero. Non aveva senso tentare di rendere la casa allegra se poi lui, dentro, moriva lentamente. Giorno dopo giorno, ora dopo ora. Dolorosamente la sua anima si logorava strappandosi violentemente su ricordi troppo dolci per essere dimenticati.

Perché Naruto lo sapeva che l’unico modo per non soffrire più era cancellare Sasuke, rinnegarlo, odiarlo persino.

Ma, purtroppo, anche il solo pensiero di non amarlo più lo spaventava a tal punto da fargli salire le lacrime agli occhi: non poteva vivere senza il suo teme. Anche se il suo teme poteva vivere senza di lui.

Naruto sapeva che doveva dimenticarlo. Doveva, non voleva: e questa era la sottile differenza che gliel’avrebbe impedito.

 

 

[531 parole]

 

 

 

 

 

***

Non mi aspettavo proprio di essere arrivata terza *_*

Non con questa raccolta, almeno U_U

 

Passando ad altro (XD) direi che serve una spiegazione per il titolo: il titolo della raccolta (panta rei) è in greco e significa letteralmente “tutto (panta) scorre (rei)”, ed è, sostanzialmente, il sunto del pensiero filosofico di Eraclito. Egli sostiene che tutto scorre: in uno dei suoi testi più famosi sostiene che poiché tutto diviene e tutto si trasforma, non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume poiché le sue acque mutano col passare degli attimi, così come il nostro essere, non può essere colto nel presente poiché diviene insieme al resto del mondo, ovvero il nostro Io non sarà mai uguale a ieri o uguale ad oggi poiché ogni giorno muta grazie alle esperienze – belle o brutte che siano – che vive.

Così, i personaggi di questa raccolta hanno modo di riflettere sulla loro solitudine – che sentono più forte che mai sotto il periodo natalizio – e di constatare come questa, ogni giorno, li muti e li trasformi e come ogni cosa, ogni piccola esperienza, sia andata, perduta per sempre e come tutto sia sempre in continuo movimento ed evoluzione; come tutto, appunto, scorra. E, riflettendo, hanno modo di rendersi conto che nulla è mai come il giorno prima o come il giorno dopo. Anche la loro solitudine.

Il mio più grande rispetto va a chi capirà questo vaneggiamento XD

 

Riporto il giudizio:

 

Originalità: 6.66/10
Non ho trovato molto originale il tutto, cioè ho pensato: chiunque potrebbe pensare di scrivere dei sentimenti di Naruto e Sasuke lontani nel giorno di Natale, mentre nell’ultima flash l’originalità era già maggiore.
Grammatica: 10/10
Il tuo tallone d’Achille, insomma. Davvero perfetto. Cioè a meno che non mi sia scappato qualcosa ^^’, ma non credo l’ho riletta ben tre volte *-*. Bravissima.
Caratterizzazione personaggi: 4.90/5
L’unica cosa che non mi ha convinto è stata Sasuke, cioè le lacrime di Sasuke. Per il resto era perfetto.
Attinenza al tema + Foto/citazione/(o altro da cui vi siete ispirati):8/10
Tutto scorre, è vero ma non ho ben afferrato nelle tue Flash cos’è che scorreva, oltre ai pensieri dei protagonisti, ovvio.
Gradimento personale: 5/5
Davvero stupendo il tutto, m’è piaciuto assai. Anche se la malinconia e la tristezza erano ben presenti in quei Natali che ha scritto.
Totale: 34.56/40

 

 

E i bellissimi bannerini *_*:

 

    

 

 

 

Complimenti anche alle altre partecipanti e alle mie compagne di podio ^_^

  
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