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Autore: NovemberRain    03/01/2010    5 recensioni
Era diversa dalla regina delle stelle che aveva conosciuto l’altra sera. Gli stessi capelli che si erano sparsi sul suo petto come rivoli di passione adesso erano più chiari,niente onde solo piastrati e tenuti indietro da un cerchietto nero. La canotta azzurra si sposava perfettamente con la canagione abbronzata e i pantaloncini neri intonati col cerchietto. Era bella certo,ma in quel momento si accorse che la stava guardando con occhi diversi,sotto un nuovo punto di vista completamente diverso da come era abituato prima a vedere una donna. Era il punto di vista di un padre...
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Another part of me - Saga'
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Another part of me…

Salve ragazzi!!!!!!

Con questa storia non intendo offendere i protagonisti in nessun modo,purtroppo non li conosco e non ci guadagno assolutamente niente!!!

1 - Something in the way

7 luglio .

Una serata di festeggiamenti per i Guns n’ Roses;l’ultimo album Chinese Democracy è stato premiato per notevoli meriti soprattutto del front man Axl Rose. Ed è stato organizzato un festino in onore del gruppo.

Axl stava vicino al tavolo del buffet chicchierando amabilmente con uno dei produttori.

Il sole ormai non si vedeva più ma regnavano le stelle nel cielo blu scuro. Nonostante ciò a Los Angeles il caldo infuocava l’ambiente in modo incredibile,per questo la festa si stava svolgendo all’aperto,nel giardino di una villa privata. Diversi gazebo si stendevano per metri,buffet iper assortiti,persino una pista da ballo dove il dj faceva scatenare delle avvenenti fanciulle sui loro tacchi 12.

Era lì il nostro protagonista,vestito di tutto punto con la camicia nera lucida sbottonata,i jeans ultima moda e le treccine rossicce legate dietro il capo:un bell’uomo non c’è che dire. E accanto a lui la sua donna:Stephanie decisamente più giovane rispetto al quasi 40enne Axl,alta e perfetta nel fisico avvolto da una leggero abito di raso bianco.

-Una performance unica Rose,davvero complimenti!!!- diceva un’ometto sorridente. Il cantante annuì e ricambiò il sorriso.

Dopotutto era felice. Ricco,bello,ammirato,con una bella donna e un tenore di vita eccezionale.

Non gli importava un fico secco se i suoi attuali colleghi non fossero i Guns originali anzi a dire la verità ci parlava poco con quelli là,giusto per dirgli il pezzo da fare e dargli gli spartiti che solo lui scriveva.

Niente a che vedere con i pomeriggi passati con Izzy a scribacchiare qualcosa,o tutte le cazzate che sparava con Slash tre una sigaretta e l’altra.

Ma lui era il grande dio Axl Rose e la sua felicità non dipendeva di certo dalle persone che lo circondavano ma unicamente da se stesso.

Proprio a Slash pensava in quel momento forse perché sua moglie aspettava un altro bambino e perché non se lo immaginava proprio quell’animale con un neonato in braccio. Lo odiava era vero,era un coglione ma era stato uno tra le persone che più aveva voluto bene nella sua vita,insieme a Duff,al mitico Steven -pop corn-.

E ovviamente a Jeff,il suo Jeff.

Quanto gli aveva voluto bene non lo sapeva. Per un periodo aveva creduto addirittura di esser diventato gay confondendo il sentimento di amicizia con l’amore.

Avrebbe voluto vederlo,almeno un’altra volta,anche se solo di sfuggita. Invece erano ormai anni che non lo vedeva più.

Si era reso conto di cos’era l’amore solo quando aveva conosciuto lei:Annie.

Si poteva dire che era lei l’unica alla quele aveva veramente voluto bene. Non che non amasse Stephanie ma non era la stessa cosa.

-Oddio Kleo!!!! Guarda ma è Axl Rose!!!- urlò una voce femminile. L’ennesima fan assatanata.

Quando l’uomo si voltò vide una ragazza che dimostrava si e no 16 anni,capelli neri legati in due treccine e vestitino elegante. Gli corse incontro e dandogli un bacio per ciascuna guancia disse

-Mi scusi Mr Rose mi farebbe un autografo???-

-Certo bellezza come ti chiami?- rispose lui divertendosi a farla arrossire

-Susy-

-Figo! Ecco per te dolcezza- e le porse il foglietto autografato. Lei squittì un grazie mentre la sua presunta amica si avvicinò annoiata

-Susy quando la smetti di fare la ragazzina?- era bella quella lì,l’intenditore la notò subito.

Capelli rossi lunghi sulle spalle leggermente ondulati,lineamenti delicati e due occhi enormi verde-azzurri. Sembrava un’attrice degli anni ‘80 proiettata nel futuro.

Axl pensò che gli occhi della ragazza assomigliavano tantissimo ai suoi così come i capelli.

Portava un abitino rosso cortissimo e attillato che metteva in evidenza le forme perfette e i movimenti naturalmente sinuosi della fanciulla.

Prese una boccata di fumo dalla sigaretta e si passò una mano tra i capelli sanguinei.

-Buonasera mr Rose. È un piacere conoscerla,ma sa ero impegnata a farmi delle foto con Duff Mckagan e non ho potuto…-

-Duff è qui?!?!?!- urlò quasi il cantante sgranando gli occhi. La ragazza rise poi aggiunse

-C’è anche Slash,Izzy,e Steven. Guardi sono tutti lì!!- e indicò con la mano.

E aveva ragione.

Il vento le scompigliò i capelli e soffiò su Axl sconvolto,su Susy piena di gioia,su Slash sorridente nel suo abito con la sua inimitabile tuba,sul figlioletto che teneva per mano,su Perla sua moglie incinta di un secondo bimbo,su Duff e Mandy che sorridevano tenendosi per mano,su Steven che biondissimo beveva un liquore,su Izzy che fumava e teneva la mano sulla spalla di…

Il cuore di Axl mancò di un battito. Quella era Annie.

Gli inconfondibili capelli neri ondulati,gli occhi grigio argento,le labbra carnose,la pelle chiara,il seno e i fianchi che farebbero invidia a Venere.

Se ne stava lì in tutto il suo splendore sui tacchi alti,un abito nero luccicante semplice ma stupendo.

-Mr Rose è stato un piacere….-

-Aspetta come ti chiami?- chiese alla rossa

-Kleopatra perché?-

-No…niente arrivederci- e corse ad intanarsi nell’angolo più remoto del giardino.

Cazzo cazzo cazzo!!!! pensava disperato Axl seduto col culo a terra dietro un cespuglio di rose. Gli occhi verdini cerchiati da un’ombra scura,sudava freddo. Che doveva fare?

Una parte di lui diceva di mandarli tutti a fanculo. Tanto il leader era lui e a chi non andava bene era lo stesso.

Ma l’altra parte che corrispondeva grosso modo al cuore diceva che erano comunque stati i migliori e gli unici amici che avesse mai avuto e che doveva ammetterlo gli erano mancati da morire.

Quante sere d’inverno aveva passato dopo la rottura della band con una sigaretta tra le labbra,la testa fra le mani a guardare la neve scendere e a chiedersi se anche loro si stessero godendo un momento del genere e se stessero pensando a lui,o meglio ai Guns n’ Roses;quelli veri però,non un gruppetto di artisti messi insieme a tavolino da lui e qualcun altro intenditore.

Gli mancava tutto di quei tempi,persino le serate passate seduti sul letto a consolare Slash alle prese con la grande cotta per Perla;se si erano sposati in gran parte era merito suo. Gli mancavano persino le notti in discoteca quando ballava con Mandy allo scopo di far ingelosire Duff che metteva su un broncio così lungo da far ridere tutti.

Ma alla fine per loro almeno in amore era andata bene. Lui invece?

Ok stava con Stephanie ma non la amava di certo. La loro non era una storia solo una serie di scopate e basta.

Chissà se Annie aveva trovato un sostituto a lui? Chissà se gli mancava almeno un po’…l’aveva lasciata anni prima. Il motivo è che la ragazza era incinta,incinta da lui.

E lui era scappato,fine della storia.

-Ehi rosso vieni fuori cosa fai? Giochi a nascondino?- Axl si alzò di scatto arrossendo violentemente. Si ritrovò Steven davanti.

-Ehi come va? Te la passi bene vero?- inspiegabilmente il biondo sorrideva.

Sorrideva a lui che lo aveva buttato fuori a calci da quella figosissima band,a lui che nonostante avesse ricevuto un sacco di aiuto in ogni situazione gli aveva girato le spalle senza cercare di recuperarlo dalla droga che lo stava consumando.

Eppure sorrideva,sorridevano entrambi.

-Si,sto bene Adler. Mi domando che ci fai qui…- Steven rise

-Siamo ad una premiazione dei Guns n’ Roses te lo ricordo!-

-E allora?- il rosso suo malgrado aveva smesso di sorridere.

-Anche noi abbiamo fatto parte di questa band e poi avevamo voglia di vederti- disse con semplicità

-Ah…- Axl non disse nulla colto di sorpresa da un abbraccio che inizialmente non ricambiò

-Ti ho buttato fuori dalla mia band Steven. Perché mi abbracci?-

-Perché siamo amici Axl. Quando gli amici non si vedono dopo tanto tempo si abbracciano sai? Un po’ come nei film…- affermò senza staccarsi

-Abbracciami William…- sussurrò e lui obbedì. L’unico modo per mettere Axl con le spalle contro il muro era ricambiare la sua cattiveria con l’affetto. L’affetto che non aveva mai avuto,quello che gli avevano tolto quando era solo un bambino.

Axl si aggrappò alle spalle di Steven come ad un’un ancora di salvezza,ispirò il suo odore che era sempre lo stesso:nicotina mista a shampoo per bambini.

Al cantante vennero le lacrime agli occhi,per un attimo credette che le gambe stessero per cedere,fortuna che era solo un’impressione.

-Mi fa piacere rivedervi Steven…- egli sorrise mentre Duff e Slash si avviavano verso di loro.

Si salutarono con affetto,Axl restò di stucco di fronte al grande combiamento del chitarrista che da un animale senza una minima goccia di sentimento si era trasformato in un padre dolce e affettuoso,il migliore che si potesse desiderare.

Di certo lui non era mai stato sensibile,era acido peggio di un limone lo sapeva eppure quando aveva bisogno di sfogarsi piangeva e anche parecchio.

Il pianto più grande era stato dopo la fine dei Guns n‘ Roses. Due giorni e due notti d’inferno,in una stanza claustrofobica a cantare senza base,drogarsi senza sosta e piangere fino a quando non sentì la pelle delle guancie andargli in cancrena.

Chi era stato a prendersi cura di lui in quel momento? Annie come sempre. Ricordava benissimo quando si era seduta sul vecchio divano…

Flashback

La ragazza si accomodò osservandolo mentre si asciugava le lacrime con le nocche delle mani come un bambino piccolo. Axl aveva sempre avuto un lato così…tenero.

-Cazzone che non sei altro…dimmi che è successo- il ragazzo si sedette vicino a lei che si stese. I capelli corvini si intrecciavano tra loro sul bracciolo del divano panna.

Il rosso si stese affianco a lei col viso sul suo petto caldo.

-I Guns n’ Roses non esistono più…- aveva cominciato mentre si sforzava di non piangere,mentre anche lei respirava a fatica accarezzandogli i capelli rossicci.

Solo alla fine della storia la ragazza pronunciò un’ultima frase in un soffio…

-Anche se vi siete sciolti i Guns n’ Roses vivranno sempre,ormai fanno parte del firmamento infinito dei grandi della musica. Vivranno nel cuore di ogni persona che canterà ancora Rocket queen sotto la doccia o delle giovani generazioni che asclteranno Patience nella loro prima delusione d’amore,o che dedicheranno Think about you alla persona che amano o che semplicemente penseranno a voi ascoltando November rain. Ciò vale a dire in eterno. Non morirete mai. Ora dormi Axl…ne hai bisogno…-

-Ma io…-

-Ti ho detto dormi,non c’è niente da piangere- e detto questo tirò su col naso mentre il rosso chiudeva gli occhi cercando di dormire cullato da chissà quale felicità nuova.

Fine Flashback

Durò poco la chiacchierata,un po’ perché tutti erano molto imbarazzati a causa dei vecchi rancori,un po’ perché Axl fu chiamato a parlare della produzione dell’album, di tutte le canzoni e tutti quei discorsi noiosissimi scritti da chissachi.

Non appena finì il discorso tutti applaudirono ed egli si recò a prendere un bel bicchierino di Jack Daniel’s mentre la festa vera e propria iniziava:molta gente ballava sulle note di una musica assordante,altri bevevano o ridevano.

Bevve con gusto il superalcolico poi si mise un po’ in disparte ad osservare la gente in giro.

Perché Izzy non era andato a parlargli? Non sapeva il perché,solo che aveva una voglia matta di farsi una chiacchierata con lui.

In quel momento Stephanie si avvicinò abbracciandolo di schiena,lui sorrise

-Amore non mi venire alle spalle,lo sai che mi fai prendere un colpo?- si voltò sorridente e la baciò. Si inebriò della sua passione nonostante non ci trovava nulla di speciale quando una voce strascinata,sensuale lo distolse

-Ciao Axl…- si separò immediatamente da Stephanie voltandosi a guardare negli occhi grigi di Annie. Notò con dispiacere che non sapevano più d’argento bensì di cenere,i rimasugli di un incendio duranto forse troppo per evitare la distruzione.

Ma era sempre bella,ogni battito di ciglia riusciva ad emozionarlo. Balbettò qualcosa che somigliava ad un “ciao”.

-Cos’hai detto Axl?- la donna si soffermò sul suo nome,pronunciandolo con estrema lentezza e facendolo schioccare tra le labbra rosse quasi in un soffio.La sua voce era calda e profonda,sapeva di peccato.

Sarà stato il Jack Daniel’s o il bacio di Stephanie o semplicemente il suono del suo nome su quelle labbra diaboliche ma lui sudava freddo.

Si sentiva ancora come un adolescente in piena crisi ormonale,brividi orgasmici scuotevano elettricamente il suo corpo;avrebbe voluto che se ne andasse velocemente.

Non poteva reggere una situazione del genere. O la amava o no,eppure voleva guardare ancora quegli occhi d’inferno,innamorarsi della loro espressività. Rise Annie. Ancora un brivido per Axl che si portò una mano alla fronte

-Hai intenzione di continuare a fissarmi per tutta la notte senza articolare una sola parola?-

-C-ciao Annie-

-Ricominciamo allora:ciao Axl-

-Come stai tesoro?-

-Come mi hai chiamato?-

-Niente scherzavo- che cazzo aveva detto?

-Si tira avanti. In questi anni ho continuato a vedere i tuoi ex compagni…mi sono stati molto d’aiuto soprattutto con la piccola…- Axl barcollò paurosamente reggendosi a Stephanie che era rimasta immobile. Tipico. Qualsiasi persona che conosceva Annie per la prima volta restava immobile.

-Chi “piccola“?-

-Ah ho dimenticato di dirti che la figlia l’ho avuta…-

-C-cosa???- sbiancò - e come si chiama? Quanti anni ha?- annaspò come se stesse annegando nel bel mezzo dell’oceano. Voleva una bottiglia di Jack Daniel’s istantaneamente.

-Non te lo dico…-

-Almeno posso sapere dov’è?- sbottò esasperato

-Cercala…lei non sa niente che tu sei suo padre-

-Ma è qui in questo momento?-

-Mmh…- lo sguardo vagò tra la folla -può darsi… comunque io vado adesso Axl,mi fa piacere averti visto-

-Aspetta…Annie…- le corse dietro abbracciandola dal di dietro mettendole le mani sul ventre

-Resta con me…-

-Ti manco Axl?-

-Si…molto-

-Bene te lo meriti,non mi avrai mai più- lui sospirò, aveva ragione. Le baciò una spalla mentre lei aggiungeva

-E poi adesso hai quella bacchettona affianco…-

-Non me ne frega un cazzo di lei-

-Ti prego ci stanno guardando tutti…-

-Non me ne frega un cazzo guardino quanto vogliono,comunque vai pure se vuoi. Quando hai bisogno sappi che d’ora in poi io ci sono sempre-

-Va bene…- e si dileguò. Axl sentì il suo profumo svanire e il vestito di seta scivolargli tra le dita. Fece un lungo sospiro poi si gettò tra gli invitati.

Riconobbe la ragazza dai capelli rossi

-Scusa hai per caso visto mia figlia?- chiese,si sentì imbarazzato a dire “mia figlia” anche se presto ci avrebbe fatto l’abitudine

-Tu non hai nessuna figlia Rose!!!- rise lei e gli si buttò addosso. Evidentemente era ubriaca.

It’s the final countdown

Più confuso che mai si recò nuovamente al banco degli alcolici. Solo allora si accorse che aveva un biglietto nella tasca,glielo aveva infilato Annie di nascosto. C’era scritto il suo numero di telefono.

Benissimo avrebbe potuto chiamarla e chiederle di organizzare un incontro con sua figlia perché non l’aveva trovata. In realtà credeva che l’avesse scovata seguendo l’istinto o magari avrebbe guardato nei suoi occhi e l’avrebbe riconosciuta,così si sarebbero abbracciati e sarebbe stato un bel lieto fine.

Ma spesso queste speranze vengono infrante lottando contro qualcosa di molto più grande di noi.

Specialmente se prima si è camminato lontano e si è persa una persona per la strada e ora bisogna ritrovarla.

Chiese un altro bicchiere di whisky quando arrivò Izzy,accompaganto dal tipico ritornello di “The final countdown” degli Europe.

Automaticamente si abbracciarono e chiacchierarono dopo un tempo che ad entrambi sembrò indefinito. Ora esistevano solo William e Jeff,occhi verde foglia in occhi verde bottiglia;e ovviamente l’amico Jack Daniel’s.

Ma si sa che a forza di bere si va in tilt e in poco tempo il cervello di Izzy si smaterializzò. La ragazzina che prima aveva chiesto l’autografo di Axl si gettò in braccio al chitarrista che la attirò subito cominciando a baciarla.

Il cantate bevve un altro sorso ma senza esagerare,non aveva intenzione di sbronzarsi completamente. Anche se era sufficientemente brillo da permettere che succedesse quello che stava per accadere…

Lo sguardo vacuo di Kleopatra vagò nella folla alla ricerca di un bel ragazzo per quella sera. Aveva bevuto davvero molto e faticava a reggersi impiedi.

Cascò un paio di volte e parecchie volte qualcuno le mise le mani addosso ma non ci badò,non lo sentì neppure.

Fino a quando non si trovò davanti quella meraviglia di Axl Rose. Era lui quello adatto e stavolta la vocina della coscienza avrebbe detto “Calma è molto più grande di te…” ma l’alcol la aveva zittita.

I've seen everything imaginable
Pass before these eyes
I've had everything that's tangible
Honey you'd be suprised

Axl dal suo canto la riconobbe e la attirò a sé per i fianchi. La giovane disse qualcosa a metà tra un sussurro e un gemito ma egli non capì. Poi gli infilò direttamente la lingua in bocca.

Lui ricambiò abbondantemente,si sedettero su una poltrona bevendo mentre consumavano le soro passioni. Poi fu la mossa decisiva:se la sarebbe portata a letto.

La prese in braccio portandola in una camera del lussouso albergo,nella sua camera e chiuse a chiave la porta. La gettò sul letto. I capelli rossi si sparsero sul cuscino candido come rivoli di passione.

Il loro rapporto fu tra i migliori che Axl avesse mai avuto,più di una volta la ragazza gli sussurrava che quello era il suo sogno,che lui era il suo idolo. Spesso si accorse che aveva le lacrime agli occhi mentre lo abbracciava tenendolo su di sé quasi avesse paura che tutto crollasse improvvisamente.

Here I am

And you're a Rocket Queen oh yeah

I might be too much

But honey you're a bit obscene


Nella camera presto si espansero i gemiti,la sensualità eccessiva per una ragazza di appena 17 anni lo travolse come un uragano. E si baciavano,tocchi talvolta dolci a volte pesanti scendevano in quella notte di peccato;mentre il fuoco della passione bruciava in quel letto maledetto.

Kleopatra chiuse gli occhi,sentiva che quella non era la cosa giusta da fare ma era proprio quello che la spingeva ad eccitarsi di più. Le labbra gonfie per i troppi baci carnali non smettevano di mordere e leccare quell’uomo che certamente non avrebbe mai più rivisto,anche se nessuno dei due sapeva che si sarebbero rivisti eccome e che quello che ora sembrava un sogno per entrambi,consumare sesso con una ragazza focosa come lei o con un uomo dotato come lui,solo tre giorni dopo sarebbe stato un incubo.

I'm a sexual innuendo

In this burned out paradise

If you turn me on to anything

You better turn me on tonight

Quando finirono il cantante si stese distrutto al suo fianco. I capelli dello stesso medesimo colore si fusero gli uni con gli altri. Per un po’ le labbra non baciarono più,le mani non toccarono nulla.

Almeno fino a quando la sconosciuta non si coprì col lenzuolo e sussurrò

-E’ finito tutto,Axl?- era tornata lucida

-Credo…-

-Mi terrai con te stanotte?- chiese avvicinandosi. Lui si voltò,vide negli occhi verde foglia un velo di lacrime,era una supplica. Sorrise e annuì.

-Ma certo…l’importante è che non dici niente a nessuno sennò siamo nei guai intesi?- lei fece sì col capo per poi abbracciarlo e nascondere il viso nell’incavo del suo collo.

Axl accarezzò distrattamente i suoi capelli mentre osservava le stelle nel cielo infinito dalla finestra. Pensò a quella che poteva essere sua figlia. Magari avrebbe avuto i capelli rossi come i suoi o le avrebbe amato il rock come lui…avrebbe voluto averla lì vicino…

Solo allora però capì che era rassicurato dal fatto che un presentimento gli diceva che era più vicino di quanto si aspettasse. Guardò Kleopatra stesa affianco a lui e notò che non dormiva

-Lo facciamo ancora?- domandò iniziando a baciargli il collo. Lui le sorrise perverso

-Perché non me lo hai chiesto prima?-

-Aspettavo che stesso finendo di pensare- detto questo la ragazza gli inondò il petto di baci.

No one needs the sorrow

No one needs the pain

I hate to see you

Walking out there

Out in the rain

So don't chastise me

Or think I, I mean you harm

Of those that take you

Leave you strung out

Much too far

Baby - yeah

   
 
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