Cosa c’è che non va nelle fiabe?
Sbuffava infastidito appena si rendeva conto che, pezzo dopo
pezzo, diventava sempre più difficile riempire quel desolante vuoto.
Qualcosa gli premeva all’altezza del petto…
Qualcosa che, somigliando all’ impazienza, prendendo prima
le sembianze dell’insoddisfazione, si trasformava, poi, in rabbia ed
infine
diveniva… Invidia?
Stava per distruggere quanto composto fino ad allora, quando
l’allegra musichetta di un videogame lo distrasse dalla sua impresa;
sollevò
gli occhi e vide entrare nella grigia stanza la chioma fiammante del
suo
compagno.
Mail..?
Si mise a sedere, fissando il bambino con lo stesso sguardo
col quale, fino ad un attimo prima, studiava il puzzle.
Sentendosi prudere dietro le orecchie (la ti pica reazione allergica
agli sguardi troppi intensi),
il nuovo venuto mise in pausa il suo Super
Mario, sorridendo al bambino biondo.
“Ancora alle prese con quel puzzle, Mihael?”
“Ancora alle prese con quello stupido videogioco, Mail?”
Ribatté il bambino indispettito, con un’occhiata glaciale.
L’altro sospirò pesantemente, spegnendo la console: era arrivato
ad un livello estremamente elementare,
dopo sarebbe riuscito a concluderlo in pochi minuti.
“Bhé, allora che ne diresti di fare qualcosa di diverso?” Propose
allora, agitando pigramente le gambe penzolanti dal letto.
“Di diverso?”
“Uhm, si! Sai, oggi ho visto dei bambini aldilà del cancello
che, rincorrendosi, si raccontavano delle storie…” Confessò Mail,
lanciando uno
sguardo alla finestra che dava su un allegro tramonto arancione.
Mihael inarcò un sopracciglio…
Da quando Mail alzava
gli occhi dai suoi videogames?
“Le loro voci mi hanno distratto..!” Si giustificò subito
con una scrollata di spalle, imbarazzato all’espressione assunta dal
compagno.
Keehl annuì, credendogli.
“E cosa vorresti fare?” Chiese, sinceramente interessato.
Curioso, Mihael in
quel momento aveva completamente rimosso dalla sua mente
l’umiliante incapacità
di completare il puzzle.
Come incoraggiato dallo strano
coinvolgimento dell’amico, Mail sorrise e il giovane Keehl pensò che
fosse
strano vederlo sorridere, abituato com’era a fissare quella testa rossa
continuamente
china su dei mini schermi.
Ed allora ricambiò il gesto, spinto a farlo dal caldo
momento in cui erano immersi e nel quale si ritrovò ad essere appena a
disagio.
“Creiamo una nostra fiaba!” Esclamò, quindi, il piccolo
Jeevas, saltando giù dal letto.
Mihael lo guardò inizialmente sorpreso, ad occhi spalancati.
Poi, quando fu costretto a sbattere le palpebre, si strofinò
quegli stessi occhi lacrimanti, così da poter guardare Mail come se non
avesse
capito.
E solo quando il suono di quelle sciocche parole
assunse una vera forma nella sua mente, Keehl alzò
lo sguardo al cielo, con fare esasperato.
“Torna ai tuoi
videogames, Matt.” Soffiò, con una
punta di delusione nella voce infantile.
La sua attenzione fu presa nuovamente dai pezzi bianchi del
puzzle; ne prese uno, studiandolo critico.
“Perché Mello?
Cosa c’è che non va nelle fiabe? Il nostro cervello verrebbe comunque
stimolato
a creare immagini di fantasia.” Mail parlò con un tono troppo
professionale, per essere quello di un ragazzino di dieci
anni.
Mihael si immobilizzò, mordendosi nervosamente un labbro.
“La fantasia, le fiabe… Non sono la realtà. A cosa serve
rifugiarsi nelle illusioni, quando queste sono la schifosa
distorsione dello schifoso
mondo dove viviamo? E’ inutile, Matt. Noi non abbiamo bisogno della
fantasia.”
Rispose distaccato, accennando una punta di soddisfazione quando riuscì
a
riempire l’ennesimo spazio vuoto del puzzle.
“Ma agli altri bambini piace…” Tentò un’ultima volta Mail, tornando
a sedersi sul letto e ricercando ansioso con la mano il suo Game
Boy Color sul lenzuolo.
“Gli altri bambini sono stupidi.” Concluse il discorso
Mihael, immergendosi nei soffocanti pezzi di un’opera che sarebbe
rimasta per sempre incompiuta.
Matt chinò il volto con un cenno di forzato assenso.
*Owari*
Questa piccola storia è nata d’improvviso, senza
un preciso
motivo.
Desideravo da tempo scrivere qualcosa su Mello e Matt e
questo è quello che ne è uscito ^^.
Spero che, nonostante non sia un granché, questa storia vi
abbia lasciato qualcosa ^^.
Aspetto commenti, critiche e consigli =).
Un bacio, grazie per l’attenzione.
Iria.