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Autore: Nihal    04/01/2010    1 recensioni
Come si può notare dal titolo, la trama sarà quella di Death Note (solo una parte), ovviamente con i personaggi di Naruto!
Sasuke Uchiha è uno studente brillante, ma annoiato. Durante una giornata di scuola, trova un quaderno che provoca la morte delle persone. Basta scrivere sopra il loro nome…
Il suo sguardo, però, fu attirato da un piccolo oggetto situato dietro ad un cespuglio. Raccogliendolo, si rese conto che doveva trattarsi di quel quaderno che era stato buttato giù dalla finestra quella mattina. Fece per buttarlo di nuovo a terra, quando la scritta sulla copertina, attirò la sua attenzione. Gli sembrò davvero una trovata insulsa. Chi mai avrebbe chiamato il proprio quaderno Death Note?
Prima classificata all'Anime Contest indetto da ValeHina e vincitrice del premio attinenza
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Shino Aburame
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 8

Capitolo 8

 

“Haruno Sakura?”

Per l’ennesimo giorno, Sakura era assente. Quella gita sull’autobus doveva proprio averla sconvolta. Ormai la notizia aveva fatto il giro dell’istituto e Sasuke, poiché si trovava con lei, era stato tempestato di domande riguardo alla compagna.

Purtroppo per i pettegolezzi, lui non aveva sopperito a nessuna delle loro curiosità. Se volevano sapere qualcosa, potevano andare a chiederlo alla diretta interessata.

Mentre pensava a queste cose, sentì la porta dell’aula aprirsi, e così si voltò per osservare chi era entrato. Un ragazzo dai capelli scuri e con una faccia molto annoiata, si piazzò di fianco alla cattedra, in attesa che l’insegnante dicesse qualcosa.

“Adesso, prima di iniziare la lezione, voglio presentarvi il vostro nuovo compagno, Ryuga Hideki.”

Ryuga saluto i suoi nuovi compagni, dopodiché il professore gli indicò un posto libero.

“Puoi sederti vicino a Sasuke. Così, se all’inizio non capirai qualcosa, lui te la potrà spiegare. È uno dei migliori alunni della scuola.”

Non sapeva perché, ma quell’Hideki non gli piaceva. Dopo aver udito il suo nome, metà della classe aveva iniziato a bisbigliare. Ovvio. Aveva lo stesso nome di un famoso cantante, ma l’Uchiha dubitava seriamente che si trattasse della stessa persona.

“Ciao.”

“Ciao.”

Quelle furono le uniche parole che si scambiarono durante tutta la lezione.

Ogni tanto Ryuga si voltava a squadrarlo, come se volesse leggergli dentro. Quel suo atteggiamento lo infastidiva. Si sentiva studiato. Come d’abitudine, comunque, durante il corso della giornata non mutò la sua espressione, fingendo che il suo stato d’animo non fosse minimamente cambiato. In realtà non era così.

Al suono della campanella, che avvisava tutti che ormai era ora di ritornare a casa, si alzò e, senza degnare di uno sguardo il suo nuovo vicino di banco, si diresse verso l’uscita.

“Ehi, aspetta.”

 

Fu quasi tentato di non girarsi, al suono di quelle parole. Non avevano parlato per tutta la mattinata, quindi per quale motivo lo stava chiamando?

“Che c’è?”

Ryuga lo affiancò, ma non disse nulla. Sasuke, dal canto suo, non aveva voglia di ascoltare cosa avesse da dire, così ignorò la presenza silenziosa che si trovava di fianco a lui e continuò per la sua strada; visto che il suo nuovo compagno non sembrava intenzionato ad andarsene, gli chiese se per caso abitasse vicino a lui. Almeno così si sarebbe spiegato perché continuava a seguirlo.

“No.”

Senza fare altre domande, l’Uchiha continuò a camminare. Non gli importava il motivo dell’interesse dell’Hideki per lui, tanto meno il motivo per cui, in quel momento, lo stesse fissando.

“Sasuke, se mi dai un pacco di patatine, ti rivelo una cosa!”

Cercando di non farsi notare dalla persona che si trovava di fianco, annuì impercettibilmente in direzione dello shinigami.

“Non si chiama davvero Ryuga Hideki.”

Giusto. Choji, con i suoi occhi, aveva la capacità di vedere il vero nome delle persone. Perché, però, Ryuga Hideki aveva utilizzato un nome falso? Che ci fosse qualcosa, nascosta dietro quel volto annoiato?

Ansioso di scoprire qualcosa di più, svoltò velocemente per avvicinarsi a casa sua. Lì avrebbe trovato il modo di farsi rivelare la vera identità da Choji. Ormai in prossimità del cancello, fu bloccato.

“Sasuke, posso offrirti qualcosa da bere?”

La cosa iniziava a sembrare più strana del dovuto. Perché gli aveva proposto di bere qualcosa? Ovviamente, dalla sua espressione, Ryuga, o come si chiamava davvero, non aveva la minima voglia di fare qualsivoglia cosa con lui.

“Non puoi andare! Sei in debito di un pacco di patatine che io voglio in questo momento!”

Forse, accettando quel suo invito, sarebbe venuto a capo del mistero che circondava quel personaggio. Odiava non sapere le cose, soprattutto se si ritrovava davanti proprio ciò che non conosceva.

“D’accordo.”

Invece di entrare nel vialetto che conduceva verso casa sua, fece una piccola deviazione, alla ricerca di un luogo dove avrebbe potuto scoprire qualcosa su quel personaggio.

“Sasuke, perché non mi ascolti? Guarda che io posso benissimo ucciderti!”

Ignorando le lamentele di Choji, guidò Ryuga attraverso una stradina laterale che portava dritto di fronte ad un locale poco frequentato. Voleva scegliere lui il luogo dello scontro, che era sicuro sarebbe avvenuto.

Ryuga non era un normale studente. Lui neanche, però.

Non capiva nemmeno perché quel ragazzo lo preoccupasse tanto. Era la prima volta in vita sua che accettava un invito da parte di qualcuno.

“Entriamo.”

Dopo essersi seduti ad un piccolo tavolo nascosto alla vista esterna, ordinarono, più per obbligo che per reale volontà, qualcosa da bere.

Dopo che il cameriere si fu allontanato, si squadrarono per diversi secondi, in attesa che uno dei due parlasse.

“Io sono S.”

Una rivelazione, pronunciata in tono totalmente annoiato, che stupì Sasuke. Persino Choji, che non aveva ancora smesso di mandare minacce, aveva taciuto dopo la sua rivelazione. Lui conosceva il vero nome di quell’individuo, ovvero Shikamaru Nara, ma non avrebbe mai pensato che in realtà fosse il detective che dava la caccia a Kira. In realtà la questione non gli interessava neanche più di tanto.

“Allora, vuoi darmi il mio pacco di patatine?”

Quella volta Sasuke faticò davvero molto a trattenere la sua sorpresa. Se davvero Ryuga fosse stato S, non si sarebbe mostrato subito; inoltre, il fatto che avesse compiuto tale gesto, dimostrava che era stato smascherato? Era impossibile. Aveva pianificato tutto, nessuno avrebbe potuto sospettare di lui. Inoltre chi mai avrebbe postulato l’esistenza di un Death Note?

A quel pensiero si calmò. Non c’erano prove contro di lui.

Anche se gli risultava difficile credere a quanto aveva appena sentito, avrebbe dovuto comunque misurare le sue parole, in caso Ryuga avesse detto la verità. Se così fosse stato, allora in quel momento si trovava di fronte al suo ostacolo numero uno.

“Dovrei crederci? S non si è mai rivelato a nessuno, perché avrebbe dovuto farlo proprio davanti ad uno studente?”

Giocando la carta dello scetticismo, avrebbe allontanato i dubbi che potevano esserci su di lui. Qualunque sospettato avrebbe cambiato espressione dopo essersi reso conto di essere stato smascherato. Lui non aveva fatto nulla del genere e quello era un punto a suo favore. Non era neanche sicuro che Ryuga, o S, sospettasse davvero di lui. Forse stava controllando tutti i parenti degli agenti.

“Non sei uno studente qualsiasi. Sei il figlio di Fugaku Uchiha, quindi confido che tu possieda le sue stesse abilità.”

Forse, aveva frainteso tutto. Il discorso che stava facendo, mirava più a chiedere il suo aiuto che a dimostrare la sua colpevolezza. Magari, essendo in alto mare con le ricerche, stavano cercando nuove persone in grado di aiutarli. Eppure, la situazione non quadrava lo stesso. S non si sarebbe mai smascherato per quel motivo. Era ragionevolmente convinto del fatto che non sospettasse di lui, ma continuava a non capire come mai si fosse manifestato.

“Non capisco cosa intendi.”

“Mi riferisco al fatto che dobbiamo catturare Kira.”

A quel punto, Sasuke era ormai sicuro che non sarebbe mai stato accusato da S, anche se non sapeva dove voleva andare a parare.

“Mi sembra ovvio. Nessuno ha mai portato tanto scompiglio quanto Kira, fino ad ora. Io, però, cosa c’entro?”

Ryuga si prese molto tempo, prima di rispondere. Dopo aver terminato la sua bevanda, iniziò ad osservare il fondo del bicchiere, come analizzandolo. Dopo quel suo minuzioso controllo, finalmente, si decise a rispondere.

“Tu fai parte del mio piano.”

“Il piano per catturare Kira? Non credo di essere la persona più adatta.”

Ormai Sasuke aveva riacquistato la sua solita calma. Gli sembrava ovvio che S, se di lui si trattava, perché ancora non poteva esserne sicuro, non sospettasse minimamente di lui. Era persino arrivato a chiedere il suo aiuto. Forse riteneva che lui avesse il potere per battere Kira. Peccato che non avrebbe mai potuto sconfiggere se stesso.

“Io penso che tu sia proprio la persona adatta.”

Forse, se avesse finto di aiutarlo a cercare di risolvere il caso, avrebbe evitato anche dei dubbi futuri. A rigor di logica, Kira non avrebbe mai collaborato ad un’indagine che avesse come scopo la sua cattura, quindi quale miglior modo per eliminare per sempre il suo nome dalla lista dei sospettati?

“La persona adatta, dici.”

Per la prima volta durante quella giornata, il famoso detective sorrise. Allontanò da sé il bicchiere e si sporse verso Sasuke, in modo da trovarsi faccia a faccia con lui.

“Esatto. Non è forse Kira, la persona più adatta per catturare Kira?”

 

Fine!

 

Ma fine fine! E sì, il capitolo è cortissimo e avrei potuto incorporarlo all’altro, ma ho preferito mantenere la struttura dei capitoli che avevo utilizzato nel contest!^^

Che dire… quando ho scritto questa storia, ero sicura che non fosse un granché, però mi piaceva la fine che in realtà non è una fine ma solo l’inizio della fine di Light/Sasuke. Però ho voluto finire la storia qui, per due motivi: il primo è che non sarei riuscita a revisionare tutto Death Note in versione Naruto, l’altro, ma non meno importante, è che penso che il momento in cui Light viene scoperto sia fondamentale per la storia, quasi come se fosse una conclusione.

Sì, i miei sono ragionamenti senza senso e probabilmente non interesseranno a nessuno, però ci tenevo a precisare i motivi della mia scelta.

Beh che dire, ci tengo molto a questa storia e voglio ringraziare tutti coloro che l’hanno messa tra i preferiti e le seguite o che hanno soltanto letto.

Spero che vi sia piaciuta e adesso evaporo. Sto continuando a scrivere cose senza senso, forse perché mi dispiace di essere all’ultimo capitolo! Sì, magari dispiace solo a me._.

Ma che ci volete fare!^^

Sì, ora evaporo davvero, visto che avevo già detto che avrei tolto le tende, ma in realtà sono ancora qui a rompere.-.

 

 

Darkshin: beh, in realtà alla fine non si discosta molto, il finale è quello, soltanto che io non l’ho continuata, visto che credo che in un certo senso anche questo potrebbe essere un finale, anche se molto aperto…

E poi tutti potrebbero dirmi che è davvero molto aperto, però non posso negare che la storia l’ho conclusa così principalmente per il motivo di prima e poi perché sono pigra!xD

Comunque spero che questo ultimo capitolo (?), ok mini capitolo, ti piaccia!

Ciao ciao!!^^

 

beat: ehm… ok, puoi anche tirarmi dietro una sedia, visto che come fine può essere un po’ scontata._.

Sono contenta che l’altro capitolo ti sia piaciuto! Adesso aspetto solo che arrivi gente con i forconi per come ho fatto finire la storia (si nasconde)!O.o

No, scherzi a parte, io penso che come finale sia abbastanza adatto, perché evidenzia il senso di sicurezza di Light/Sasuke e l’immediata fregatura successiva!xD

Comunque, spero che il finale (?) ti piaccia o che se così non fosse, non venissi sotto casa mia con i forconi!

Ciao ciao!!^^

 

*Scappa evitando forconi*

Ebbene sì, questo è davvero il vero finale, non tiratemelo dietro, lettori!

 

E ora evaporo (davvero!)!^^

Ja ne,

 

Nihal

 

 

 

  
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