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Autore: Mistress Lay    01/07/2005    17 recensioni
LA FIC TORNA! XD *** Cosa si prova a veder crollare i ricordi di tutta una vita? Cosa si prova a sapere che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto? Cosa si prova a scoprire da uno sconosciuto che aveva un fratellastro? Cosa si prova a scoprire che sua madre aveva avuto un figlio da un altro uomo? *"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ONE THREE HILL -L'ultimo segreto

ONE THREE HILL - L'ultimo segreto

 

Titolo: One Three Hill - l'ultimo segreto (cap. I)
Autore: Mistress Lay

Raiting: R (ma potrebbe cambiare)
Categoria: triste, drammatico, romantico
Sottocategoria: Alternate Universe (AU), Slash

Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger, Draco Malfoy, Albus Silente, Nuovi personaggi

Pairing: sicuramente una Harry/Draco ma per ora nn lo so nemmeno io... ci sto lavorando

 

 

Lo dico chiaro e tondo: nn era mia intenzione scriverla! Un po' perchè mi sn messa nei casini da sola a scrivere 4 fic contemporaneamente e scartandone altre per portare avanti qst, un po' perchè nn è il mio genere...

Lo dico fin da ora onde evitare equivoci ma dal momento che è una sfida eccomi qui, con una fic imprevista da scrivere, un titolo preso da un telefilm e una trama che se mi impicco adesso è meglio per la mia sanità mentale.

Basta delirare, smetto subito.

Prima vi dico solo che i nomi delle quattro case e dei professori, nei limiti del possibile, sn nella loro edizione originali ma cmq sn perfettamente intuibili.

Mistress Lay

 

PICCOLA NOTA:

Le parti in corsivo sn i pensieri, le altre delimitate dagli asterischi (*) sn i ricordi e con gli slash (/) sn le parti di un film immaginario

 

 

 

Il sesto anno di Harry James Potter non poteva cominciare peggio.

Tanto per iniziare la sua prima lezione dell'anno era stata pozioni doppie con Slyterin, negli umidi sotterranei e con il professore più odiato, Severus Snape che aveva creduto opportuno interrogarlo, dargli una bella 'D' di Desolante e togliere venti punti a Gryffondor solo nella prima ora di lezione. Gli altri  sessanta punti che Snape aveva sottratto alla sua casa erano stati per per 'colpa' di Ron e Neville.

Il primo aveva preso le difese di Harry quando Snape si trovava in fase 'ora ho voglia di sfottere un po' Potter', il suo passatempo preferito, Neville non aveva colpa alcuna se non quella di non essersi accorgerto che Tiger aveva scambiato la sua radice di purvincolo con la radice di asfodelo causando la prima esplosione di calderone del suo sesto anno, la sua prima punizione, le prime ferite ai suoi compagni e cinquanta punti in meno a Gryffondor.

 

Ma non era finita lì.

 

Il pomeriggio stesso i Gryffondor si sono ritrovati a lezione di Difesa contro le Arti Oscure con i Slyterin e con... Snape che evidentemente aveva avvelenato Dumbledore con una pozione confundus per poter assumere quel ruolo così ardentemente desiderato.

Lì Harry era stato nuovamente interrogato. Nessuna 'D', ma, con grande scorno di Snape, una 'O', per altro immeritata, doveva essere una 'E' dal momento che aveva risposto correttamente a tutte le trenta e più domande. Ma dal momento che a Snape non andava bene, aveva tolto dieci punti a Neville per non essere preparato.

 

Era finita lì? Oh no, troppo semplice.

 

Come se non bastasse, Snape aveva cambiato le posizioni dei suoi studenti, mescolando Slyterin e Gryffondor e con chi era capitato Harry? Malfoy.

Ripensando all'assegnazione dei posti però Harry si era dichiarato abbastanza fortunato.  E questo considerando che Ron era stato appaiato a Goyle e aveva beccato una punizione e Hermione appaiata a Millicent Bulstrode, la sua anima nera, aveva preso la prima 'A' della sua carriera scolastica. Che poi è caduta in depressione non bisogna nemmeno dirlo, era scontato.

Ora era costretto a passare le ore di Difesa contro le Arti Oscure accanto a Malfoy, vedere la sua odiosa faccia per altre sei ore alla settimana, ascoltare le sue battute e... fare ricerche assieme.

 

Quella sera Harry era incavolato con il mondo.

Ma a cena lo aspettava UN'ALTRA sorpresina.

 

Cosa? Anzi... chi?

 

La nuova studentessa.

Slyterin, occhi perfidi, ghigno perfetto e la sua nuova compagnia con Pansy.

Lo aveva scontrato nei corridoi e Harry era caduto come un pesce lesso mentre Malfoy aveva tolto dieci punti a Gryffondor per aver 'urtato con intenzione' una Slyterin. 

Insomma, primo giorno di scuola e aveva riconfermato la sua celeberrima sfiga cronica.

 

E non era tutto. Eh no, la giornata non poteva finire così.

 

No, sarebbe stato troppo chiedere al destino una manciata di ore come tutte le persone normali.

La professoressa Minerva McGonagall era venuta nel bel mezzo della cena al tavolo Gryffondor e aveva avvertito Harry di raggiungere IMMEDIATAMENTE lo studio del professor Dumbledore.

E ci era andato, ma solo dopo aver incontrato per i corridoi Pix il poltergeist e aver ricevuto una bella doccia di inchiostro.

Per fortuna era intervenuta la professoressa McGonagall e lo aveva pulito alla bene e meglio... e poi nell'ufficio di Dumbledore aveva trovato LUI.

 

Un uomo sulla settantina, alto e robusto, capelli bianchi, occhi chiarissimi, abiti babbani in nero, smorfia orgogliosa del naso, tracotanza nella piega della bocca, rughe profonde, sguardo duro.

 

E Dumbledore? Stanco come mai Harry lo aveva mai visto. Occhi tristi, rughe pronunciate e.. dolore in quegli occhi azzurri e penetranti.

 

- Siediti, Harry, abbiamo cose sulle quali discutere - aveva detto solo. La McGonagall era uscita mentre Harry prendeva posto nella poltroncina comoda accanto a quella dell'uomo dallo sguardo orgoglioso e penetrante ma Harry lo aveva notato. Lo sguardo duro della professoressa verso quell'uomo.

Se ne chiese il perchè.

- Harry, questo signore è Archibald Whilher, signor Whilher questo è Harry James Potter -

Archibald Whilher fissò Harry negli occhi.

Harry si sentì in soggezione, spiato da quello sguardo duro e fermo. Era un uomo a cui non piace essere contradetto si disse Harry, assomiglia quasi alla McGonagall.

- Lieto di conoscerla, signor Whilher - rispose Harry con cortesia ma un sorriso proprio non riusciva a farlo, sentiva che aveva da dire qualcosa... e non gli sarebbe piaciuto.

 

"Vorrei proprio vedere come finire in bellezza questa fortunatissima giornata" pensò amaramente.

 

- Salve Harry - disse il signor Whilher con voce dura e senza veramente provare felicità nel conoscere Harry. I due lo percepirono.

Dumbledore prese la parola, stranamente a disagio: - Il signor Whilher, Harry è venuto qui dagli Stati Uniti per con... -

L'uomo lo interruppe: - Non esattamente, Dumbledore, io sono qui per portar via con me Harry - la stessa voce dura, un tono autoritario.

 

Harry sussultò di sorpresa.

"Portarmi via?"

 

Anche Dumbledore non era d'accordo evidentemente, aggrottò le sopracciglia, contrariato: - Questo non è stato deciso, Whilher -

Il viso del signor Whilher si rabbuiò, oscurandosi e divenendo minaccioso: - Pensavo fosse scontato, Dumbledore. Il ragazzo mi seguirà a casa -

- Harry è sotto la tutela dei signori Dursley, Whilher, e DEVE frequentare Hogwarts - continuò in tono tempestoso Dumbledore.

Ma il signor Whilher non si fece mettere in soggezione. Era deciso a non cedere. Harry si chiese, anche se allibito dalla richiesta di quell'anziano, come quel babbano non provasse paura di fronte a Dumbledore, il mago numero 1.

 

Anzi, numero 2.

Eh no, Harry era il numero 1, a detta dell'intero mondo magico.

 

- Il ragazzo non è tenuto a frequentare Hogwarts. La minaccia del Lord Oscuro è stata sventata e quindi verrà con me negli Stati Uniti, lei non ha voce in capitolo -

Harry, a giudicare dallo sguardo di Dumbledore fisso sul duro Whilher, ebbe l'impressione che nemmeno lui avrebbe potuto fare qualcosa.

"Bene" pensò "Degna conclusione della più sfortunata delle giornate"

Ma anche lui avrebbe avuto voce in capitolo.

 

 

Capitolo Primo - VUOI SAPERE UN SEGRETO?

 

Harry sospirò, stiracchiando i muscoli intorpiditi per il lungo viaggio che era stato costretto a compiere seduto in una scomoda poltroncina dell'aereo. Un viaggio lungo ore e ore.

Prima il viaggio in treno Hogwarts - King's Cross di Londra, taxi in un traffico stratosferico, una lunghissima coda all'aeroporto e... ore e ore in aereo.

Tutto perchè il signor Whilher odiava ogni forma di magia e non tollerava nè utilizzare Therstal nè auto sguscia- traffico nè una Passaporta nè la materializzazione. Niente che fosse lontanamente ricollegato alla magia.

Una stramaledetta mattina, un stramaledetto pomeriggio, una stramaledetta nottata... una stramaledetta giornata alla fine.

Stramaledetissima e sfortunatissima giornata com'era stata la precedente solo che di diverso c'era che il giorno prima quella giornata l'aveva trascorsa a scuola tra Slyterin, professori e strani colloqui mentre quella stessa giornata l'aveva passata tutto il santo giorno ad essere scarrozzato da una parte all'altra dell'Inghilterra e del mondo.

Harry sospirò silenziosamente mentre fissava con sguardo vacuo lo schermo proprio davanti a sè e infilandosi annoiato le cuffie per ascoltare i dialoghi dei due ragazzi del film... errore, non il dialogo ma il 'litigio'.

 

 

/- Non potevi startene a casa tua? - diceva uno, una faccia antipatica.

L'altro alzò le spalle, indifferente: - Non era in mio potere decidere -/

 

 

"Poveraccio..." pensò Harry "Stranamente mi sta simpatico..." continuò amaramente, tamburellando noisamente le dita sul bracciolo della poltroncina scomoda.

 

 

/- Dovevi importi - lo rimproverò l'antipatico.

- Non ne ho avuto la forza -/

 

 

"Simpatico... decisamente simpatico"

 

 

/- Lasciatelo dire, William, sei un rammollito -

- Lo so, Lance, lo so - amarezza nella sua voce. William calciò un ciottolo che venne slanciato dritto dritto nel lago./

 

 

"Chissà perchè mi sento preso in causa" sorrise interiormente Harry, accomodandosi di più sulla poltroncina, cominciando ad interessarsi alla scena dei due ragazzi.

 

 

/- Ma non ti capisco proprio, William! - scoppiò Lance, gesticolando furioso - Perchè non te ne torni a casa? Perchè non te ne vai se non sopporti stare qua? -/

 

 

"Perchè non ne ha la forza" rispose mentalmente Harry, comprendendo benissimo lo stato d'animo di William.

 

 

/- Non ne ho la forza -/

 

 

Harry stava decisamente prendendo gusto alla visione di quel film. Si chiese se veramente il Fato esistesse.

 

 

/- Perchè non ti sei imposto PRIMA di venire? -

William gli rivolse uno sguardo triste: - Quando cresci con la convinzione che tua madre amava VERAMENTE tuo padre e poi uno sconosciuto arriva, un bel giorno, e ti dice senza mezzi termini che tua madre, colei che credevi perdutamente innamorata di tuo padre, ha avuto una storia con un altro uomo e che con quell'uomo aveva un figlio, poi abbandonato e quello sconosciuto che ti ha detto tutto ti portasse via di punto in bianco dai luoghi in cui sei cresciuto, tu cosa diresti? -/

 

 

Harry sussultò a quelle parole e sentì gli occhi inumidirsi.

Maledizione! Adesso ci si mettevano anche i film a complicargli l'intrico della sua vita!

Non ascoltò la risposta e si tolse con la forza della rabbia le cuffie dalle orecchie, scattando in piedi.

- Dove vai? - abbaiò Archibald Whilher, disapprovando la sua condotta.

- Al bagno - rispose a bassa voce Harry, fissando con insistenza tutto ma non quegli occhi penetranti.

- Fai in fretta. Atterriamo tra poco -

Harry annuì solamente e si fiondò in bagno, chiudendo la porta dietro di sè a chiave e appoggiandovi contro la schiena stancamente.

Perchè tutto a lui doveva capitare?

Adesso che finalmente si prospettava davanti un futuro migliore, finito l'incubo di Voldemort, finito l'incubo dei Dursley... adesso che finalmente poteva essere un ragazzo normale e condurre una vita normale ai limiti del possibile, adesso che era Harry e basta e non un'arma... adesso che poteva lasciare Privet Drive e potersi stabilire lontano dai suoi parenti babbani, adesso che Voldemort era morto, adesso che era un salvatore, adesso che poteva preoccuparsi solamente della scuola... adesso che poteva avere una sua vita...

 

- Maledizione! - sibilò tra i denti, stringendo i pugni.

 

... adesso veniva quell'uomo, quel Whilher, che gli stravolgeva tutta la sua vita, la ribaltava, la faceva a pezzi e ne aggiungeva anche alcuni suoi...

 

 

*"Ti devo rivelare una cosa, Harry..."

"Cosa, signor Whilher?"

"Vuoi sapere un segreto?"*

 

 

Harry si lasciò scivolare fino a sedersi a terra, la schiena ancora premuta contro la porta chiusa, le gambe conserte, le braccia a cingerle.

 

 

*"Riguarda i tuoi genitori"

"Mi dica..."

"Riguarda più precisamente tua madre"*

 

 

Sua madre... quello che vedeva nelle fotografie che aveva di lei lo riempiva di gioia: sorriso raggiante al suo matrimonio, allegria a tutto spiano quando stringeva tra le braccia un fagottino, occhi sorridenti, occhi felici, occhi raggianti, occhi che riflettevano il suo stato d'animo, occhi che ridevano, occhi senza segreti.

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

Ricordi spezzati di una madre che lo amava e che amava suo padre.

Era così o no?

Era così bello pensare di sì.

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

Ma la verità qual'era? Cosa nascondevano quegli occhi raggianti?

Quali erano i VERI sentimenti di Lily Evans Potter?

 

 

*"Tua madre ha avuto un altro figlio con un altro uomo"*

 

 

Cosa si prova a veder crollare i ricordi di tutta una vita?

Cosa si prova a sapere che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto?

Cosa si prova a scoprire da uno sconosciuto che aveva un fratellastro?

Cosa si prova a scoprire che sua madre aveva avuto un figlio da un altro uomo?

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

Dolore... tanto dolore.

Immenso dolore.

E un vuoto dentro.

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?*

 

 

Rabbia nel scoprire che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto.

Un grande segreto.

 

 

*"Lascerai Hogwarts, Harry, verrai con me. Conoscerai tuo fratello. Conoscerai Nathan Wihlher"*

 

 

E poi lasciare tutti i luoghi in cui era cresciuto.

Luoghi amici.

Lasciare gli amici. Lasciare i ricordi. Lasciare la sua vita finalmente guadagnata con grandi sacrifici.

Lasciarla per una nuova e per un segreto che nessuno ha voluto rivelargli su sua madre.

 

 

*"Conoscerai Nathan"*

 

 

Suo fratello.

Lo voleva conoscere davvero?

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

No, avrebbe dovuto rispondergli, non voglio sapere nulla su di lei.

Ma non l'aveva fatto e ora era negli Stati Uniti.

Lontano da casa sua, da Hogwarts, dai suoi amici... dal mondo magico.

Era tornato in un mondo babbano con un parente inaspettato... non era quello che aveva sempre desiderato, una famiglia?

"Una famiglia felice però..." pensò Harry, sospirando.

 

 

*"Conoscerai tuo fratello"*

 

 

Fratello... adesso scopriva di avere un fratello.

"Non lo voglio conoscere... voglio solo dimenticare che mia madre ha avuto un figlio da un altro uomo che non era mio padre..."

Ma poi lui sarebbe riuscito a dimenticare?

Ci sarebbe riuscito a guardare gli occhi di sua madre e non scorgervi nulla all'interno? Nessun segreto celato dietro i due smeraldi?

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?*

 

 

No, non ci sarebbe mai riuscito. Mai.

Sua madre... un fratellastro...

 

 

*"Conoscerai Nathan"*

 

 

Nathan. Archibald Whilher.

Aveva ritrovato due parenti.

Un fratellastro e il nonno a quanto pareva.

 

 

*"Lascerai Hogwarts, Harry, verrai con me"*

 

 

Qualcuno bussò alla porta.

- Harry, dobbiamo atterrare - la voce imperiosa di Archibald Whilher.

Harry desiderò poter avere sottomano la sua bacchetta, prenderla e lanciare una bella fattura a quell'uomo che lo aveva brutalmente strappato dalla sua vita.

Ma non era colpa sua. Non era colpa di quel vecchio se sua madre aveva avuto un altro figlio.

 

 

*"Sono il nonno di Nathan"*

 

 

No, lui non c'entrava. 

Si alzò in piedi stancamente, aprendo la porta e ritrovandosi davanti quell'uomo, le sopracciglia aggrottate.

 

 

*"Perchè non me l'avete detto prima?"*

*"Non volevamo darti un dolore"*

*"Professore..."*

*"Lo so, ho sbagliato"*

 

*"Perchè lei non è venuto prima?"*

*"Mio figlio è morto. Voleva che Nathan conoscesse il suo fratellastro"*

 

 

Dolore, dolore simile al suo in quelle parole.

L'uomo con il quale sua madre aveva avuto una relazione era morto e come ultimo desiderio aveva pregato il padre di far conoscere il figlio della sua amata Lily Evans al proprio figlio.

Sapeva che un Harry Evans era nato con il cognome di Potter e che abitava a Privet Drive da Petunia Evans in Durlsey, che era cresciuto e che aveva ora sedici anni.

Harry non riusciva a detestare Archibald Whilher.

Era addolorato. Forse ancora più di lui.

 

 

*"Mio figlio è morto. Voleva che Nathan conoscesse il suo fratellastro"*

 

 

Si diressero senza una parola ai loro posti e si appuntarono le cinture nel più religioso silenzio.

Harry notò che la programmazione del film che prima aveva visto era stata sostituita dalle norme di sicurezza dell'atterraggio mentre il pilota avvertiva i passeggeri che stavano atterrando e  il viaggio era giunto alla conclusione.

Un sibilo alle orecchie paralizzò Harry per un attimo, nel dolore.

Poi, le rotelle dell'aereo toccarono terra, sull'asfalto della pista di atterraggio.

Il sibilo diminuì e finalmente Harry riaprì gli occhi.

Guardò l'ora sul suo nuovo orologio: 17.52.

A quell'ora a Hogwarts avrebbe sentito la campanella di fine lezioni e si sarebbe sentito un languorino in fondo al suo stomaco all'idea di consumare una cena coi fiocchi preparata dagli elfi domestrici.

A quel pensiero sentì tornare la sua angoscia.

Ancora poco e avrebbe conosciuto il suo fratellastro.

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

Lo avrebbe visto. Nathan Whilher.

Forse aveva anche lui gli occhi verdi.

Harry si sentì completamente solo.

Fissò l'orologio, come ipnotizzato dal veloce scorrere della lancetta dei secondi.

Ron, Hermione, Fred, George, Ginny, i signori Weasley, Seamus, Neville, Dean... i professori, i compagni di casa, i compagni di squadra... gli amici negli altri dormitori, i nemici...

Adesso avrebbe dato anche la sua Firebolt per un'umiliazione da parte dei Serpeverde o dieci punti in meno per la sua casa... tutto, ma di nuovo a Hogwarts.

E invece era lì.

Accanto ad un uomo duro e orgoglioso che si stava slacciando la cintura.

L'aereo era fermo. Le persone presero ad alzarsi scompostamente.

Harry si sentì morire.

 

 

*"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*

 

 

No, non lo voglio sapere.

Ma quelle parole lui non le pronunciò mai.

 

 

CONTINUA...

Mistress Lay

 

Se mi fate sapere… Grazie

  
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