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Autore: SbiruHime    05/01/2010    1 recensioni
“Oh cielo, cielo! Faccio tardi ed ho cose importanti da sbrigare” l’interruppe Kisuke. Si girò e fece per salire le scale, ma ad un certo punto si bloccò. “Sayuri-dono, per caso ci siamo già incontrati?” chiese non riuscendo a trattenere la curiosità. **Ispirata alla saga del pendolo**
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Urahara Kisuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1

Il ricordo del giglio, il nuovo ufficiale.

Mayuri- san!”

Sussultò al sentirsi chiamare da quella voce ferma e delicata. I suoi sensi, intorpiditi dalle poche ore di sonno -da anni soffriva d’insonnia- si destarono. Maledì a bassa voce la ragazza: adorava quello stato di dormi-veglia… si sentiva inconsistente.

Un vantaggio per qualcuno che sarebbe dovuto rimanere nelle viscere della terra fino alla fine dei giorni.

Mayuri-san!”

Mosse la testa da un lato all’altro e alzò gli occhi al tetto.

“Che motivo c’è di fare tanto baccano?” chiese scocciato.

Da anni si scervellava sul perché una ragazza giovane come lei se ne potesse stare tranquilla e felice mentre trascorreva tutta la sua vita in un sotterraneo umido, assieme a uomini falliti e puzzolenti. Rideva e teneva sempre un buon comportamento, conservando le buone maniere che gli ricordavano quelle dei membri delle famiglie nobili. Forse era una del buon ambiente, quando era libera.

Spesso voleva essere contagiato dal suo ottimismo disarmante, ma era solo un desiderio assurdo e sfuggente.

“Sembra abbiano cambiato l’ufficiale di terzo seggio!” esclamò contentissima.

Kurotsuchi alzò le spalle. “e allora?” replicò annoiato, “non emozionarti per cose del genere”.

Lo guardò perplessa.

“Non cambierà niente a noi” spiegò, sperando che lei smettesse di fissarlo: non desiderava altro che toccarla e farle cose inconfessabili: da anni che non aveva il piacere di afferrare il corpo di una donna. “sarebbe la stessa cosa anche se fosse rimasto quello di prima!” proseguì, cercando di scacciare da sé i pensieri lussuriosi.

“Si chiama Kisuke Urahara” disse ignorandolo. Si sedette di fronte a lui, sul pavimento.

 Attraverso le sbarre che li separavano, Kurotsuchi intravide lo sguardo mesto della ragazza. Piegò un po’ la testa: che aveva ora? aspettò in silenzio delucidazioni.

“Facciamo un gioco?” riprese questa  improvvisamente.

 “Ti va?” lo esortò ancora, non ricevendo risposta.

“Dipende”

“Se io ti racconto qualcosa del mio passato, tu prometti di raccontarmi un po’ del tuo?”

Mayuri abbozzò un sorriso sadico. Fra prigionieri si aveva l’usanza di non raccontare la propria vita  prima del arresto o il motivo per il quale erano stati incarcerati: raccontarli, avrebbe significato ricordarli e desiderarli, e questo non potevano permetterselo, lì dentro.

“Ti squarterebbero se ti sentissero quelli fuori” sibilò minacciosamente.

“Lo so” replicò tranquilla. “ma non m’importa. Suppongo però che tu non mi racconterai niente, beh io lo faccio lo stesso, così sarai in debito con me”

Il sorriso scomparve dal viso dello scienziato, trasformandosi in una smorfia schifata.

“Non fare la furba con me” ringhiò; troppo tardi, una volta che Sayuri iniziava a parlare non la fermava più nessuno.

“ Io ho già incontrato quell’uomo: quando ero piccola, vivevamo nella stessa casa. Non ci siamo mai parlati, ma una volta ci siamo incontrati in un campo di allenamento, lui era seduto e notando che l’osservavo mi ha salutata… con la mano”

Mayuri sbuffò e abbassò la testa di colpo, lasciando che ciondolasse per la forza della caduta.

“Non aspettarti che si ricordi di te”

Annuì pensierosa.  “Sai, so perfettamente che è stupido, ma sono contenta di vedere una faccia familiare” replicò sorridendo mentre faceva per alzarsi.

“Familiare?” disse lui alzando la voce. “Lo hai visto solo una volta, e poi saranno passati chissà quanti anni... chi ti garantisce che sia lui? Magari ora non è che un orribile torturatore  venuto a seviziar...”

“Smettila!” esclamò inorridita dal commentò del compagno di prigione. 

“Oh cielo, oh cielo! Cosa sentono le mie orecchie?” intervenne una voce pacata alle loro spalle. “Chi sarebbe mai venuto a torturarvi?”

La ragazza si voltò di scatto: un uomo giovane e alto sorrideva tranquillamente. Lo riconobbe all’istante ma placò la voglia di chiamarlo per nome, sarebbe stato compromettente per la carriera del ragazzo.

 

Sentendosi quegli sguardi curiosi s’indicò: “Spero non stiate parlando di me!” protestò.

Mayuri lo osservò per qualche secondo. Sembrava un emerito idiota, quel Kisuke: nessuno abbastanza intelligente si sarebbe messo a scherzare con dei soggetti ritenuti pericolosi per la Soul society.

“Immagino sia tu… quello nuovo” affermò disgustato.

“Sono proprio io! Vedo che qui le notizie volano!” esclamò entusiasta per un motivo che fuggiva ancora all’agile mente di Kurotsuchi. Quello snervante modo di fare gli ricordava quell’esserino davanti a lui, che ora osservava inebetita il biondino.

Kisuke si avvicinò ai due carcerati. Gli era stato detto che erano i più pericolosi.

Kurotsuchi Mayuri era stato ritenuto pericoloso per la sua smania della scoperta, che lo aveva spesso messo, non solo lui ma anche suoi colleghi, in situazioni al limite del possibile. Rimaneva comunque uno shinigami dalle capacità impressionanti.

La ragazza seduta doveva essere Sayuri Tsukiyama, giovane promettente shinigami, ex vice-capitano della quarta compagnia, le era stato comunicato che lei era ancora in attesa di una condanna definitiva, ma dato il suo eccellente comportamento le era stato concesso di uscire liberamente dalla cella personale, come gli altri.

Invece per Kurotsuchi non si poteva affatto dire lo stesso.

“Piacere di conoscerla” lo salutò, alzandosi e facendo un profondo inchino. “Mi chiamo Sayuri

Kisuke…” rispose. Osservò attentamente la ragazza. Era alta e i lunghi capelli azzurri erano sciolti e un po’ spettinati, gli occhi blu lo scrutavano, contenti. “Urahara” completò la frase.

Aveva l’impressione di averli già visti, da qualche parte.

“Inutile presentarsi, ormai saprà persino la data del nostro compleanno” intervenne Mayuri.

“Insomma! Non essere così sgarbato! Ti sembra il modo con cui rivolgersi ad un ufficiale?”

“È solo un tirapiedi, ed è pure antipatico”

Mayuri-san!” protestò allarmata. Lo avrebbero punito per quella lingua lunga.

“Oh cielo, cielo! Faccio tardi ed ho cose importanti da sbrigare” l’interruppe Kisuke.

Si girò e fece per salire le scale, ma ad un certo punto si bloccò.

Sayuri-dono, per caso ci siamo già incontrati?” chiese non riuscendo a trattenere la curiosità.

Sussultò alla domanda. Si ricordava, anche lui ricordava! Presa dall’entusiasmo si apprestò a rispondere ma sentì la voce soffocarle in gola quando Kurotsuchi le sussurrò: “Pensa a quello che dici, Sayuri

Lo guardò con una espressione dispiaciuta in viso: odiava ammetterlo, però questa volta il pazzo aveva ragione; in quel carcere scontavano la loro sentenza, qualunque fosse stata la sua risposta non sarebbe cambiato nulla. Inutile farsi del male per nulla.

“No, signore. Temo mi abbia confusa con qualcun altro” rispose mesta fissando il pavimento.

Sentì la fragorosa  risata del giovane shinigami. “Hai ragione, ho una memoria piuttosto penosa per le facce”

 

Angolino di SbiruHime

Salve a tutti gente, io sono Sbiru!!! E io invece sono Hime!!! Ciao a tutti ^^ Siamo entrambi liete di presentarvi la nostra prima fan fintion insieme: A little lily in the darkness. Siamo molto affezionate a questa storia, vero Hime? Sì! È vero perciò vi preghiamo… lasciate qualche recensione!!! Giusto per farci sapere che ne pensate ^^. Bene, e ora passiamo alle anticipazione del prossimo capitolo, che questa volta sono sotto la mia supervisione ^^:

                                                                 

“Posso chiederti un’ultima cosa?”

            “Certo!” rispose cercando di assumere il tono più gentile che le riuscì.

            “Davvero non si esce mai da qui?”

            “Sì, davvero”

….

“Anzi, qualcosa ci sarebbe” disse voltandosi all’improvviso. La donna alzò un sopraciglio sorpresa, era strano quel giorno.

            “Sarebbe?”

            Sayuri Tsukiyama

La espressione dell’amica mutò improvvisamente, divenendo terribilmente seria.

 

Bene e con questo abbiamo finito, mi raccomando, fateci sapere e grazie per aver letto ^^, grazie anche da parte mia XD

Un bacio da SbiruHime

 

 

 

 

 

 

 

  
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