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Autore: samek    05/01/2010    4 recensioni
«Perché dovrei farlo io al posto tuo? Perché non puoi tornare anche tu, a Narnia? Sei più forte di me, se ci sarà bisogno sarai più utile» sbotta il moro e l’altro si ritrova a sorridere.
(Scritta per la Criticombola di Criticoni.)
ATTENZIONE: E' una incest Edmund/Peter.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Edmund Pevensie, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Le Cronache di Narnia;

Fandom: Le Cronache di Narnia;
Pairing: Edmund/Peter;
Rating: Pg13;
Genere: Introspettivo, Romantico;

Warning: Incest, Slash;

Beta: Narcissa63;

Summary: «Perché dovrei farlo io al posto tuo? Perché non puoi tornare anche tu, a Narnia? Sei più forte di me, se ci sarà bisogno sarai più utile» sbotta il moro e l’altro si ritrova a sorridere.

(Scritta per la Criticombola di Criticoni.)

 

Note: Post “Il Principe Caspiane pre “Il Viaggio del Veliero”.

Scritta per la Criticombola di Criticoni. Prompt 66 – “Perché dovrei farlo io al posto tuo?”.



Otherwise

 

A che servono le ali

se non puoi nemmeno sentire il vento sulla faccia?

 

L’ennesima rissa. Peter s’è cacciato un’altra volta nei guai ed Edmund, quando ha visto che le cose si stavano mettendo male, è intervenuto per aiutarlo. Ora però è davvero stanco di questa faccenda.

Appena rientrano a casa, afferra il suo fratello maggiore per un polso e lo trascina in giardino, recupera due scopettoni, ne svita la spazzola e gliene porge uno.

«Che significa?» domanda il più grande, ma l’altro non risponde, semplicemente lo attacca facendo sì che debba usare quel pezzo di legno come un’arma,  per difendersi.

«Ti stai rammollendo, Re Peter il Magnifico, passi troppo tempo a fare a pugni come un ragazzino qualunque» Edmund lo provoca di proposito. D’ora in poi farà in modo che Peter sfoghi con lui tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, non può permettere che continui a comportarsi in quel modo.

Lo attacca con ferocia ed il fratello ribatte colpo su colpo con altrettanta foga, come se prevedesse ogni sua mossa e conoscesse ogni suo schema, ma il più piccolo non se ne stupisce… Peter, d’altronde, è stato uno dei suoi maestri di scherma ed Edmund  ricorda ancora bene i loro duri allenamenti, prima della battaglia contro la Strega Bianca.

«Tutto qui quello che sai fare?! Di questo passo, quando tornerai a Narnia, ti farai battere!» lo aizza, ma il biondo è più veloce, riesce a fargli perdere l’equilibrio e lui si ritrova steso a terra, disarmato.

«Io non tornerò più a Narnia, lo sai, è stato Aslan a rivelarmelo» replica tentando di fingere indifferenza, mentre lascia cadere il bastone e gli tende una mano per aiutarlo ad alzarsi.

Edmund però, quando l’afferra, se lo tira addosso con uno strattone, facendolo cadere sopra di sé. «Dimentichi una cosa fondamentale: quando si è Re o Regine di Narnia, si è Re o Regine per sempre, Aslan ci ha detto anche questo» i suoi occhi neri trafiggono Peter fin nel profondo, sino a toccare il suo cuore, come sono sempre stati capaci di fare.

Il fratello maggiore posa la testa sul suo petto e si lascia sfuggire un sospiro. Re Edmund il Giusto… la sua lingua tagliente trafigge quanto la sua spada, sa sempre trovare le parole giuste, buone o cattive che siano. Ha fatto del suo più grande difetto il suo miglior pregio e, dopo aver sbagliato una volta a causa di questo, non ha mai più commesso lo stesso errore. Lui sì che è maturato davvero! C’è un grande uomo racchiuso nel corpo di quel ragazzino, un Re intelligente e saggio. Peter, invece, sente di non essere cambiato affatto e, nonostante questa sia la sua seconda adolescenza, sa di essere rimasto sempre il solito impulsivo.

«Mi manca il nostro regno» ammette.

«Non capisco» sussurra il suo fratellino.

«Che cosa?» domanda il maggiore, perplesso.

«Perché dovrei farlo io al posto tuo? Perché non puoi tornare anche tu, a Narnia? Sei più forte di me, se ci sarà bisogno sarai più utile» sbotta il moro e l’altro si ritrova a sorridere.

«Non è vero, Edmund. Forse io sono più abile con la spada, ma tu sei uno stratega» replica serenamente «Sono quasi adulto, non c’è più spazio lì, per me. Narnia ha bisogno di cuori puri, che non siano stati corrotti ancora dall’orgoglio...io, invece… hai visto come mi sono comportato l’ultima volta, no? Non ho avuto fede in Aslan, non ho saputo dare ascolto a Lucy e ho messo in pericolo tutti. Il mio tempo, come Re, è finito».

Il più giovane passa le braccia attorno alla sua schiena, stringendolo forte a sé, e nasconde il viso tra i capelli dorati dell’altro: «Non voglio tornare lì senza di te, non sarà veramente Narnia se tu non ci sarai» mormora avvilito e Peter si sente morire.

«Non fare così, altrimenti…» sussurra, scostandosi appena per cercare il suo sguardo e ritrovandosi ad un soffio dalle sue labbra.

«Altrimenti?» Edmund lo incita a continuare e, ad ogni parola, il suo fiato si abbatte contro la bocca del fratello.

«Altrimenti non rispondo più di me, e qui non possiamo permettercelo» sono in Inghilterra, infatti, e  non tra le spesse mura della loro reggia, unici Figli di Adamo in un mondo di creature bizzarre.

«Non m’importa» sibila il moro, e poi lo bacia, incurante di tutto e tutti, conquistando nuovamente ciò che gli appartiene di diritto.

 

FINE.

 

*La frase d’introduzione è tratta dal bellissimo film “City of Angel”.

 

   
 
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