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Autore: piperina    06/01/2010    46 recensioni
ULTIMO CAPITOLO - CAP 1: ringraziamenti "Obsession"
Hermione Granger. Un nome, una garanzia. Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.
Sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata. Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà. (cit. Cap 1)
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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Note:
Due precisazioni di numero sul capitolo precedente. La frase finale “
Che vengano aperte le porte del Paradiso, cosicché io possa rotolare attraverso di esse e raggiungere l’Inferno che mi aspetta…” non vuol dire niente di particolare, è solo un modo per dire che Hermione non attraverserà un periodo facile, con una Parkinson pazza che ha cercato di uccidersi e un Malfoy diseredato^^

E a proposito di questa cosa: Draco NON ha rinunciato al nome della sua famiglia per amore di Hermione
Draco aveva già deciso di non seguire le orme di mamma e papà Malfoy. Draco non molla i Malfoy per Hermione, ma per una sua decisione personale che non ha NULLA a che fare con lei.

Buona lettura!

 

 

*Act XVII*
- No one ever… -

 

 

 

 

 

Il petto caldo del mio ragazzo culla il mio sonno e abbraccia il mio risveglio.

La mia relazione con Draco è di pubblico dominio e nessuno dice più niente se la sera non dormiamo sempre nei nostri letti. Anche i professori sono abituati a vederci entrare insieme in Sala Grande per colazione, ma credo - cioè spero - che non sappiano che io e Draco dormiamo insieme.

La cosa più incredibile è non ci sfiniamo di sesso. La maggior parte delle volte ci rotoliamo tra le lenzuola fino a orari improponibili - è difficile non mettergli le mani addosso, capitemi - ma spesso e volentieri ci limitiamo a dormire abbracciati - e quasi completamente vestiti! - come stanotte.

Da quando la Parkinson ha tentato il suicidio sono piuttosto irrequieta, non ci vuole una predizione della Cooman per saperlo.

Draco capisce il mio stato d’essere e mi rispetta. Ci sono tante cose che non conosco ancora di lui e del suo carattere… spero di poterle scoprire nel corso del tempo.

Certo però che io e Malfoy siamo davvero strani come coppia. Ci eravamo cornificati ancor prima di metterci insieme, voglio dire, non è normale!

Comunque sembra che le cose stiano andando bene. Sostanzialmente tra di noi non ci sono incomprensioni. Solo un po’ di cocciutaggine da parte di entrambi, ma era prevedibile, insomma… non siamo esattamente il ritratto di principe e principessa in una favola per bambini!

Ad ogni modo si sta facendo tardi, non è il momento di mettersi a pensare. Anzi, meno rimugino su questa cosa meglio è, ho il cervello già abbastanza fritto.

- Ehi, principino.- poso una mano sulla spalla di Draco per svegliarlo - E’ tardi, dobbiamo andare a lezione.-

- Mh, sì… arrivo…- mugugna lui girandosi dall’altro lato - …cinque minuti…-

- Va bene.- sospiro sorridendo appena. Scendo dal letto e mi porto davanti allo specchio per darmi una sistemata.

Nel giro di mezz’ora siamo entrambi pronti per un nuovo giorno sui libri. Usciamo dal dormitorio e ci incamminiamo con calma verso la Sala Grande.

C’è chi sta ripassando nei corridoi per compiti o interrogazioni da sostenere. Un po’ mi viene da sorridere. E’ vero, studio tanto, forse troppo, però il mio ripasso prima di una verifica è appunto un ripasso, non un tentativo di studiare in cinque minuti ciò che non ho studiato per settimane.

- Signorina Granger!- sento chiamare dietro di me - Signor Malfoy!-

Ci voltiamo e davanti a noi vediamo la professoressa Sprite - Buongiorno professoressa.- saluto educatamente.

- Buongiorno a voi.- risponde - Vi cercavo. Il Preside ha bisogno di voi.-

Io e Draco ci scambiamo uno sguardo interrogativo.

- Non chiedetemi il motivo perché non lo so.- anticipa la nostra domanda.

- Va bene. Grazie mille professoressa, andiamo subito.-

Affrettiamo il passo per raggiungere lo studio di Silente. Cosa può volere da noi? Che ci siano novità dall’ospedale? Oddio, non sarà successo qualcosa di grave alla Parkinson…?

- Calmati.- sussurra Draco stringendomi la mano - Magari il vecchio non ci dirà niente di preoccupante.-

- Lo spero…-

 

 

***

 

 

- Benarrivati ragazzi.- ci saluta Silente - Prego, accomodatevi.-

- Signore, cosa deve dirci?- chiedo mentre prendiamo posto.

Lui mi fissa con calma per qualche istante prima di rispondere - La signorina Parkinson desidera parlarti.-

Forse ho sentito male…

- Io?- mi indico col dito - Vuole parlare… con me?-

- Esattamente.- annuisce lui - Si è ripresa e le sue condizioni di salute stanno lentamente migliorando, e ha chiesto di poter parlare con lei.-

Sono senza parole. Di cosa vorrà parlarmi la Parkinson? Perché vuole parlare proprio con me, e non con Draco, magari?

- Ovviamente l’invito è esteso anche a te, signor Malfoy.- aggiunge il preside.

- Ovviamente.- rimarca Draco con tono freddo. Credo che non mi avrebbe comunque lasciata andare da sola.

 

 

***

 

 

- Signorina Granger. Signor Malfoy.- i professori Piton e McGranitt hanno atteso il nostro arrivo al San Mungo. Meglio così, non saremo soli.

La direttrice di Gryffindor ha un’espressione molto seria e sofferente. Non può certo essere contenta che una sua alunna abbia tentato il suicidio a causa di problemi mentali.

Vorrei dire qualcosa ma un Medimago sbuca da una porta che non avevo visto e guarda verso di noi - Prego, entrate.-

Vorrei non essere qui.

Sento la mano di Draco chiudersi calda intorno alla mia, fredda come un ghiacciolo.

Vorrei essere con lui, ovunque. Non mi importa dove. Portami via.

- Granger.- il mio nome viene sputato con acidità e freddezza ancor prima che sia completamente entrata nella stanza. Iniziamo bene.

Pansy Parkinson è letteralmente l’ombra di se stessa.

Vederla mi mette i brividi.

Piton e la McGranitt sono dietro me e Draco. Credo che non possano lasciarci soli con lei.

E’ pallida come un lenzuolo, le labbra sono secche e due profonde occhiaie violacee le segnano il viso.

- Sono stata io.- dice in un sussurro acuto - Ho cercato io di far fuori la Granger.-

I suoi occhi scuri si puntano su di me - Ho preparato il veleno e ti ho spinta dalle scale. Volevo toglierti di mezzo.-

Deglutisco a vuoto. Sento un movimento dietro di me, probabilmente la McGranitt è rimasta colpita da ciò che ha appena detto la Parkinson.

- Draco era mio. Mio. Era tutto perfetto.- scuote la testa - Tutto pianificato fin da quando ero una bambina.-

Vorrei intervenire, dire qualcosa, ma credo sia meglio far parlare lei e lasciare che si sfoghi. È al capolinea, non ha più carte da giocare contro di me. E non voglio aggravare la sua precaria situazione mentale.

- Io e Draco dovevamo sposarci!- strilla all’improvviso in un impeto di rabbia - Ho vissuto tutta la vita… TUTTA!, preparandomi ad un futuro insieme a lui…-

La mano calda del mio ragazzo stringe con forza la mia. L’ho notato da un po’ di tempo: quando si parla del suo futuro, dei genitori, della famiglia e cose personali Draco si chiude. Diventa freddo e il discorso cade.

- …sarei stata la moglie del Mangiamorte più in vista!-

La McGranitt sussulta apertamente a questa affermazione così limpida e sincera.

Draco parla per la prima volta da quando siamo entrati - Non diventerò un Mangiamorte.- la sua voce è dura, fredda nel rispondere all’ombra di una persona che conosce fin da quando era bambino.

È triste sapere che possono accedere cose simili.

La mora si zittisce e per qualche istante la collera le colora lievemente le guance di un rossore quasi impercettibile.

- Sapevo che c’erano dei problemi su questo punto.- risponde dopo qualche attimo ancora di silenzio - Ma sarei comunque stata la moglie di un Malfoy! L’ultimo del casato, l’unico discendente… avrei dato la luce agli unici eredi di una delle famiglie più ricche, antiche e potenti del mondo magico!-

È così che l’hanno cresciuta, allora? Con l’idea che sposare un ragazzo ricco e di famiglia importante sia la strada giusta? Che puntare all’eredità e al nome di qualcun altro sia tutto ciò che conta nella vita?

Draco resta in silenzio per qualche istante. Poi un accenno di ghigno si fa spazio sul suo viso. È un ghigno freddo, diverso da quello che mi ha mostrato spesso in questi mesi.

È il ghigno di suo padre.

- Spiacente, Pansy, ma non ci sarebbe stata nessuna Lady Malfoy né un’eredità a cui puntare.-

Lei aggrotta le sopracciglia senza capire. Credo di essere una delle pochissime persone a conoscenza delle intenzioni di Draco riguardo l’eredità del nome Malfoy…

- Niente futuro da Mangiamorte,- inizia - …nessun nome da sfoggiare. Nessun patrimonio di cui vantarsi… verrò diseredato.-

A questo punto Pansy non è la sola a guardare il biondo con la bocca spalancata. Neanche Piton sapeva di questa folle decisione?

- Cosa… tu… io non…- balbetta Pansy - …diseredato?-

- Esattamente.- annuisce lui - In parole povere, sarò un Malfoy fuori casta.-

- Ma… perché?!- la sua voce è stridula e insopportabilmente acuta. Si sta alterando sempre di più, forse dovremmo chiamare qualcuno… - E’ per lei?- chiede con un cenno nella mia direzione.

Draco mi guarda, accenna un sorriso e riporta gli occhi verso di lei - No.- risponde con la semplicità di un bambino - E’ una decisione presa tempo fa.- spiega - Marchio Nero ed eredità. Entrambi, o nessuno dei due. Io ho scelto la seconda opzione. Non morirò di fame, ma essere un Malfoy senza esserlo al cento percento sarà difficile. Probabilmente avrò molti guai con chi credeva che sarei diventato un Mangiamorte.-

Pansy sembra una statua di marmo. Fatico a credere che stia ancora respirando. Credo che la notizia l’abbia shockata ancor più di quanto già non fosse.

Noto un lieve cambiamento nella sua espressione. Ci distende, poi si fa pensierosa e di nuovo si rilassa.

- Sei pazza.- mormora infine alzando lo sguardo scuro verso di me - Sai a che cosa stai andando incontro?-

- Più o meno.- rispondo.

- Ti uccideranno.-

- Che ci provino.- alzo le spalle - Sarò pronta a difendermi.-

Nei suoi occhi passa un lampo di consapevolezza, e capisco al volo il suo pensiero. Lei non lo farebbe. Neanche per Draco. Il Marchio Nero, un marito Mangiamorte, il nome dei Malfoy… sono più importanti di Draco stesso.

- Nonostante tutti i miei sforzi per allontanarvi, ho ottenuto l’effetto contrario. Gli stai appiccicata ancora più di prima.- dice dopo una breve pausa - Spero che ti ammazzino, Granger.- sputa velenosa - Solo in questo modo potrò pensare “E’ meglio che sia andata così.”-

Apro la bocca per ribattere, ma mi accorgo che è inutile. Credo che la nostra visita sia finita.

Stringo la mano di Draco e ci scambiamo un’occhiata complice - Andiamo via.-

 

 

***

 

 

Hogwarts. Ultimo giorno dell’anno scolastico.

Pansy Parkinson non ha potuto sostenere le prove d’esame per ovvi motivi, mentre tutti gli altri studenti della scuola hanno appena tirato un sospiro di sollievo per aver finalmente posato le piume.

Dal punto di vista scolastico sono tranquilla. Agitata per i risultati, sicuramente avrò commesso qualche errore, magari invece di dieci avrei dovuto rileggere ogni pergamena quindici volte… scrivere ancora più in piccolo per farci stare ancora più nozioni…

- Ehi.- sento una voce accanto a me - Smettila di pensare agli esami.-

- Non stavo pensando agli esami.- ribatto automaticamente.

- Chi credi che sia, Potteridiota?- il mio meraviglioso ragazzo sa sempre come strapparmi un sorriso, anche quando insulta più o meno lievemente i miei amici.

- Hai ragione. Pensavo agli esami.- ammetto alzando le mani in segno di resa - Credo che avrei potuto…-

Due labbra calde e invitanti si posano sulle mie impedendomi di finire la frase. Ma sì, che mi importa di una parola in più o in meno, quando posso essere baciata in questo modo?

Mi abbandono tra le braccia del mio ragazzo e in pochi minuti finiamo stesi sull’erba. No, questo non possiamo farlo… cioè, non qui all’aperto sotto gli occhi di tutti!

- Malfoy, saresti così gentile da togliere i tentacoli dalla mia migliore amica?-

Ecco, lo sapevo.

- Potteridiota.- ultimamente lo chiama sempre così, si è affezionato a questo simpatico nomignolo - Che bello vederti.-

- Ciao Harry.- mi ricompongo - Ron, Ginny.- mamma che imbarazzo. Draco è un pervertito. Deve smetterla di stendermi su qualunque superficie piana ci sia a disposizione e in qualunque momento, soprattutto dovunque!

- Herm, volevamo parlarti.- dice Harry sedendosi sul prato di fronte a me, subito imitato dai fratelli Weasley - Malchecca, resta.- quanto bene si vogliono questi due ragazzi non si può spiegare…

- Dimmi tutto.-

- Cosa hai deciso di fare dopo Hogwarts?-

Eh? - Pensavo di provare con la carriera di Auror insieme a te e Ron.- rispondo in tono ovvio - E se non dovesse essere la strada giusta per me diventerò avvocato.- abbiamo parlato tante volte di questo argomento, non capisco il senso della domanda.

- Vedi, Ginny vuole dedicare un anno intero ad allenamenti intensivi e stage per entrare in una delle migliori squadre di Quidditch.- inizia a spiegare - Io e Ron vorremmo seguirla. Come sostegno, manager, guardie del corpo… e iniziare il corso di Auror al nostro rientro.-

- Insomma volete cazzeggiare per un anno con la scusa di stare dietro alla rossa.- commenta Draco prima ancora che io possa elaborare una risposta. In effetti però credo che avrei detto più o meno la stessa cosa.

- A differenza tua, Malchecca, i nostri anni a scuola sono stati molto difficili.- ribatte Ron.

- Un anno di pausa non nuoce di certo alla salute, sono in tanti a farlo.- aggiunge Harry, poi torna a guardarmi - Penso che anche tu abbia bisogno di staccare da tutto e pensare un po’ a te stessa.- lancia uno sguardo di fuoco al biondino - E all’idiota che frequenti. Magari ti accorgi che non è la persona giusta per te e te ne liberi prima di cominciare i corsi.-

Draco si esibisce con una mezza bestemmia all’indirizzo del mio migliore amico. Sembra più irritato di quanto dovrebbe.

- Pensaci su, ok?- Harry mi posa un bacio sulla fronte, poi si alza e se ne va insieme a Ron e Ginny. Ma che diavolo…?

- Potter della malora.- bofonchia Malfoy.

- Non starai esagerando?-

- No, perché quell’idiota come sempre vede le cose a modo suo.- ribatte stizzito - Sono stato io a dirgli che volevo stare un anno a spasso con te.-

Strabuzzo gli occhi. Cosa?! Harry e Draco che parlano da soli, civilmente magari, senza riportare danni permanenti? Deve essere un sogno. No, un incubo.

- Poi quel cretino mi ha detto di aver pensato la stessa cosa per la Weasley. Lenticchia da solo non sa fare nulla quindi segue a ruota gli altri due.- è strabiliante il modo che questo ragazzo ha di insultare la gente mentre parla, facendola anche sembrare una cosa assolutamente naturale.

- Quindi, riassumendo… vorresti dedicare un anno intero a me, e poi cominciare insieme gli studi?-

I suoi occhi grigi si fissano sul mio volto - Sì.- la sua espressione si fa seria, e al contempo… dolce. Tenera.

- Hermione…- prende le mie mani tra le sue -…non possiamo dire che la nostra sia una storia da manuale.-

- No, decisamente.- rispondo.

- Al di là delle stronzate di Potter, penso che dovremmo dedicare davvero un po’ di tempo a noi, a stare insieme… conoscerci meglio e rimediare agli errori che abbiamo commesso in questi mesi iniziali.-

Oddio, è un discorso non serio, di più!

- Sì.- le mie labbra pronunciano queste parole prima ancora che la mente le abbia formulate - Io credo in noi. Davvero. Voglio sistemare le cose, vivere serenamente la nostra storia e se proprio non dovessimo essere fatti per stare insieme, almeno potremo dire di averci provato finché abbiamo potuto.-

Lo sguardo di Draco si illumina. È quello che penso. Sul serio.

Sono davvero innamorata di lui, anche se caratterialmente ci scontriamo spesso e avremo sicuramente problemi in futuro con la sua famiglia… non mi importa.

Io sto con Draco, non con la sua famiglia. Se ci siamo innamorati nonostante le differenze, le difficoltà e gli ostacoli, allora… potremmo davvero far fiorire in pieno questo sentimento che ci lega.

È questo che penso mentre lui mi si avvicina con uno sguardo al limite della dolcezza e mi stringe a sé in un bacio indimenticabile.

A tutto esiste un perché. Ogni cosa ha il suo perché.

Noi, evidentemente, siamo il nostro perché reciproco.

E io ci credo con tutta me stessa, così come credo nella sincerità e nell’intensità di questo bacio.

Nessuno mi ha mai baciata come mi bacia lui, e questo per me è più che sufficiente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 



 

 

Penso di essere piuttosto convinta di come è finita la storia, delle frasi che ho usato e del breve dialogo interiore di Hermione.
Perché, in fin dei conti, la protagonista della storia è lei. Il suo cambiamento è ciò che ha provocato tutto questo, e mi sembrava giusto, più che su lei e Draco, concludere la storia su come lei si pone nei confronti della loro relazione.
Non faccio nomi, semplicemente voglio ringraziare tutti voi in primis che avete letto, commentato e seguito questa storia passo dopo passo. Grazie a chi l’ha seguita dall’inizio, a chi l’ha presa a metà o alla fine.

Grazie per aver creduto in me, per non pensato “Questa ha sbagliato tutto”, per aver visto qualcosa in più in questa storia dal tema già trattato più volte da moltissimi altri autori.
Grazie per le vostre parole e il vostro sostegno, sia nei periodi belli che in quelli difficili che ho attraversato. Mi siete stati vicini e questo per me è davvero importante.

Un grazie speciale alle mie migliori amiche. Vi amo dal profondo dell’anima.


Ancora una volta, grazie di cuore a tutti voi.

Vi voglio bene.

   
 
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