Questa volta
Sento l’esigenza di dire due parole prima di iniziare il
racconto.
Come ho accennato nella presentazione, si tratta di un vero e proprio
romanzo
che richiede un certo impegno anche da parte di chi legge. Ho deciso
quindi di
scinderlo in due parti perché è piuttosto lungo
in quanto era nato per essere
un libro e non per essere messo on line. Eccovi la prima che
però in
un certo senso arriva già
ad una conclusione. Sarà la verifica del
vostro gradimento a
dirmi se dovrò
postare anche la seconda o sarà
meglio
fermarmi qui.
Di solito amo descrivere luoghi che mi sono familiari, ma questa volta
la
fantasia mi imponeva una ambientazione in una zona mineraria. Come fare
allora ?
A Napoli e dintorni miniere non ce ne sono di certo! Per fortuna
però oggi non
occorre avere la genialità di un Salgari per parlare di
luoghi che non si è mai
visto, basta andare su Internet, e voilà, il gioco
è fatto! A me è successo
quasi un miracolo. Nelle mie ricerche ho trovato un sito molto
interessante che
si chiama “minieredisardegna.it”, l’ho
cliccato e mi sono persa in un viaggio
nel tempo e nello spazio. C’è la storia
affascinante di questi luoghi, legati
oramai all’archeologia mineraria, corredata di foto, cartine e
preziosi dettagli. Tutti i personaggi, frutto della mia
fantasia e dapprima
solo abbozzati nella mia mente, hanno preso magicamente vita e le loro
storie,
piene di sentimenti forti e di autentici momenti di vita vissuta,
alcuni dei
quali mi appartengono addirittura, hanno trovato una collocazione
ideale.
Per tutto questo desidero ringraziare
i
curatori del citato sito senza i quali
questo romanzo forse non sarebbe stato mai realizzato.
Inoltro mi scuso
con gli eventuali lettori
sardi per le possibili
inesattezze che ho potuto commettere. Mi perdonino e prendano comunque
il mio
lavoro come un atto d’amore da parte di una napoletana nei
confronti della loro
splendida terra.
Non mi resta che invitarvi ad iniziare la lettura sperando che vi venga
subito
la voglia di dirmi cosa ne pensate.