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Autore: Fabi_    07/01/2010    1 recensioni
Fanfiction scritta per il contest “The Chosen” indetto da Senihal su EFP forum.
Le mie possibilità erano solo due: vivere secondo le regole di Felix o morire secondo le regole dei Volturi. Il mio piccolo esercito non sarebbe potuto esistere, ma la vendetta prima o poi si. Io non mi stavo arrendendo, stavo solo sfruttando un’opportunità, e lo facevo con l’aiuto di un nuovo compagno.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Victoria, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: New Moon, Eclipse
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Felix’s PoV


Chiedere qualcosa ad Aro non è semplice.

In parte sono convinto che non negherebbe mai a me, uno dei suoi servi più devoti, una richiesta di così poco conto, sincera. Entro nella sala e cammino verso i troni, noto Caius che annoiato guarda in alto, Aro prende la parola per primo: “Felix, mio caro, cosa possiamo fare per te oggi che richiedi di vederci”

Marcus e Caius sono i vice, anche se non lo ammetterebbero mai.  Aro sa quello che penso, come lo sa di tutti quelli che tocca. Non è possibile ingannarlo, per questo sono convinto che la mia sincerità potrà premiarmi.

“Buongiorno a voi anziani e saggi” Con un inchino mi avvicino ai troni. Nella stanza oltre a noi ci sono solo Renata in piedi dietro ad Aro, e Jane vicino all’ingresso.

“Parla senza preoccupazioni mio fedele amico.”

So che tra poco mi si avvicinerà per accertarsi che io non abbia secondi fini, quindi parlo con onestà: “Oggi sono qui per chiedere un periodo di pausa.” Marcus si solleva dal trono con sguardo sicuro, vorrebbe rispondere per tutti, ma sa che la parola finale non sarà sua, quindi parla cautamente, nel suo modo falso e pomposo: “Felix, sai bene che le vacanze non sono concesse a tutti. Che fine ti poni?”

“Nessuno signore.”

“Mio caro Marcus, come tutti noi ormai sappiamo bene, Felix si è sempre dimostrato fedele. Io vorrei concedergli la possibilità di mostrarmi le sue intenzioni.” Con la mano tesa verso di me, Aro sorride, e la crudeltà dei suoi occhi non è mascherata dal suo sorriso. Mi avvicino lentamente.

Con la mano prendo la sua, sento i miei pensieri scrutati. Nudo e inerme di fronte a lui aspetto la sentenza.

Aro mi fa un cenno per farmi tornare al mio posto. Io Indietreggio lentamente senza perdere il contatto con il suo sguardo,  che sembra soddisfatto.

“Fratelli, attendevamo da tempo la possibilità di mandare un fedele soldato a cercare nuovi componenti per la nostra guardia, possiamo approfittare del desiderio sincero di Felix di prendersi del tempo in solitudine per dargli un compito a lungo termine.

Mi sento di garantire che tornerà, e che sarà fedele, come è sempre stato”.

“Da cosa è partito questo desiderio?” Anche Caius dice la sua.

“Dalla visita che ci hanno fatto i due fratelli Cullen qualche mese fa. Anche il nostro Felix desidera cercarsi una compagnia. Come non comprendere un desiderio di questo tipo. La mia decisione è questa. Voi cosa dite miei cari e saggi fratelli?”

La mano di Marcus si solleva in un cenno di concessione, mentre Caius si alza. “Anche per me può andare, ma da solo.”

Non chiedo di meglio.

“Hai sentito Felix? Puoi andare immediatamente, appena sarà buio. Hai sei mesi di tempo. Tieniti in contatto se dovessi avere novità.”

Con un inchino esco.

Vado a preparare un bagaglio in modo da passare inosservato tra gli umani, per quanto un armadio a quattro ante come me possa passare inosservato. Devo scegliere la mia meta.

“Buongiorno Sig. Felix.”

“Buongiorno a te Gianna.” Questa stupida ma utile umana.

“Posso fare qualcosa per lei?”

“Mi prenoti un aereo per l’Alaska?”

“Detto, fatto. Partenza stasera, ma ci sono un paio di scali, va bene?”

“Si.” Vado a trovare uno dei pochi vampiri tra quelli che sono stati parte della guardia, che ha avuto la forza di andare: Eleazar.

 

Arrivo di giorno.

È inverno e la neve è ovunque. Del sole non c’è traccia.  Trovo subito la scia di Eleazar.

Oltre alla sua, avverto la presenza di altri vampiri, c’è qualcuno molto vicino.

Mi viene incontro: una creatura dall’aspetto selvaggio, tutto in lei è fuoco e terra.

I suoi occhi mi scrutano, immediatamente mi rendo conto che è diversa dal clan di Eleazar, credo di aver avuto fortuna, non avrò bisogno di lui.

“Tu non sei uno di quei selvaggi che bevono gli animali, era ora che trovassi qualcuno di normale, da queste parti è difficile” Sorride,  nei suoi occhi vedo soddisfazione.

“Hai qualcosa contro quei vampiri che si fingono amici degli umani?”

“Non ne parlerò con te.”

“E perché, puoi fidarti di quello che vedi.” Mentre si avvicina, noto che la sua bellezza selvaggia è prepotente, forte. Ha l’aria di avere un obiettivo. E di esistere per quell’obiettivo.

“Sto cercando vendetta.” La sua voce è fiera, resta attenta, in posizione di difesa.

“Racconta.” La osservo, cerca sicurezza, si vede che ha imparato a non fidarsi di nessuno nella sua esistenza. Sembra un’ottima combattente, istintiva e letale. Mi metto in posizione rilassata e aspetto che inizi a parlare.

“Un tempo avevo un piccolo clan, eravamo in tre, ora ci sono soltanto io. James, il mio compagno, è stato ucciso per colpa di un’insignificante umana, Laurent, è stato ucciso da un licantropo per lo stesso motivo. Io voglio un esercito, voglio sterminare quegli amici degli umani.”

“Chi sono, quelli che stanno qui a Denali?”

“No, vivono nella penisola Olimpica, si chiamano Cullen.” Pronuncia il nome con disprezzo.

“Capisco, conosco i Cullen.” Ora sembra interessata.

“Io odio quella piccola inutile umana.” Sicuramente si riferisce a Bella, l’amichetta del vampiro che voleva suicidarsi. La capisco, ma non posso darle il mio benestare per una guerra che farebbe sicuramente imbestialire Aro, lui tiene molto a sfruttare le potenzialità di quella famiglia.

“Non ti consiglio di metterti contro di loro. Ora che ho sentito tutto devo chiederti di ragionare.

Sono qui per conto dei Volturi”  La vedo tremare. A quanto pare sa chi sono. “Il grande Aro è un buon amico di Carlisle Cullen, e l’umana, Bella, è venuta da noi a Volterra qualche mese fa. È destinata a diventare vampira, ha grandi potenzialità.”

Il basso ringhio della selvaggia mi sorprende. “Io mi chiamo Felix.” Non l’attaccherò io per primo. Non ha possibilità contro di me, può soltanto scappare. “Non ho personale simpatia per il modo di vivere di questi clan, ma non posso lasciarti vendicare senza dirti niente. Come ti chiami?”

Il suo ringhio continua, Mi guarda con disprezzo. “Victoria”.

Ha capito che non l’attaccherò, quindi si rilassa un po’.  Potrei portarla con me, in fin dei conti mi piace, si dice che quando i vampiri si scelgono una compagna, non cambiano idea facilmente, io ho scelto e non uso lasciare andare le mie prede.

 

   
 
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