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Autore: sushiprecotto_chan    07/01/2010    3 recensioni
Come si può dare, a parole, un saluto definitivo ad una persona?
Come si può ammettere dentro la propria coscienza le uniche due sillabe della parola addio, così semplici eppure così devastanti?
Johnny Gill non lo sapeva ed in cuor suo non lo avrebbe mai voluto scoprire.

[Johnny POV, ambientata durante la morte di Tapp.] [Angst, Introspettiva.]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Johnny Gill
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Addio [parole].
Fandom: D.Gray-man.
Personaggi/Pairing: Johnny Gill, Tapp Dop; nominati Reever Wenham, Allen Walker, Lenalee Lee e Komui Lee.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Katsura Hoshino. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale nell’amare alla follia il personaggio di Johnny Gill.
Avvertenze: Flashfic, One-shot, Missing Moments.
Genere: Introspettivo, Drammatico.
Rating: Verde.
Conteggio parole: 438 con il titolo (contate via Word).
Introduzione: Come si può dare, a parole, un saluto definitivo ad una persona?
Come si può ammettere dentro la propria coscienza le uniche due sillabe della parola addio, così semplici eppure così devastanti? Johnny Gill non lo sapeva ed in cuor suo non lo avrebbe mai voluto scoprire.

Note Autrice: Diciamo che questa fiction mi è dovuta. Adoro Johnny con tutta me stessa, ed ho sempre desiderato scrivere qualcosa su di lui o comunque sulla scientifica – perché fra i miei pupilli ci sono anche Reever, Cache e Komui, eh. *_*
Il fatto è che non c’è nemmeno una fiction su EFP riguardante lui o comunque Reever/Cache/Tapp/qualcunaltrochecertamenteoramisaròscordata se non una (bellissima**) fic ReeverKomui che fa parte di una raccolta, e la cosa mi dispiace particolarmente. ç_ç Pare che, nonostante l’autore lo inserisca continuamente nel manga, la maggior parte dei fan snobbi completamente lui e la scientifica. XD
Quindi ho voluto provare a fare qualcosa io. *sguardo infuocato* Bon; spero che la fiction possa essere di vostro gradimento!
Questa flash partecipa al One Hundred Prompt Project con la parola “Addio”. Alla prossima. <3












Addio [parole].



 

Come si può dare, a parole, un saluto definitivo ad una persona?
Come si può ammettere dentro la propria coscienza le uniche due sillabe della parola addio, così semplici eppure così devastanti?
Johnny Gill non lo sapeva ed in cuor suo non lo avrebbe mai voluto scoprire.
I cambiamenti nella vita sono inevitabili, e lui li aveva sempre accettati di buon grado, soprattutto se comportavano la nascita di una nuova amicizia o comunque l’acquisto di un nuovo membro nella squadra. Spesso nella scientifica succedeva di venire trasferiti chissà dove, sebbene alla fin fine la squadra del Caposezione Reever non avesse mai subito grossi cambiamenti. Tuttavia quando erano accaduti Johnny li aveva sempre accettati, in quanto variazioni naturali della vita.
La vita continuava, così come il lavoro, che, per quanto fosse sfiancante, lui amava terribilmente.
La routine da lui adottata gli era cara come nessun’altra cosa; amava le persone che lo circondavano: i compagni della scientifica, Reever, Allen, Lenalee e gli altri esorcisti, il – pazzo – supervisore Komui… Tapp. Era tutto quello di cui aveva bisogno. Era l’unica cosa di cui aveva bisogno.
Ed ora, la morte del suo migliore amico. Il cambiamento che mai avrebbe immaginato di fare entrare nella propria esistenza. Johnny lo teneva sul grembo, aggrappato al capo del mostro in cui gli Akuma lo avevano fisicamente trasformato.
«Tapp… Non morire…» Una preghiera, una stupida ed essenziale supplica, una speranza senza fondamenti che però sentiva di dover lanciare. Accanto a lui tutti gli altri erano raggruppati intorno al corpo, piangenti.
«Non puoi morire così!» Johnny ormai era l’unico a parlare, continuando tra i singhiozzi. Le lacrime scorrevano veloci prima sul suo e poi sul viso del suo migliore amico.
È indecifrabile l’ovattata confusione che si sente quando si ha la consapevolezza che una persona a te cara sta certamente per morire. Fra il pianto, che ti tartassa la testa e ti confonde i sensi, la tua coscienza tenta di prendere dalla memoria tutto ciò che avresti sempre voluto dirgli, i ricordi che hai condiviso con lui. Le parole cercano di agganciarsi l’una all’altra, impotenti. Perché la morte è impossibile da definire a parole, così come il legame fra te stesso e quella persona.
Di questo, Johnny, sei ormai consapevole. E quindi non fai altro che stringerlo più forte a te, supplicarlo con più disperata veemenza.
Non fai altro che questo, mentre una sua lacrima comincia ad amalgamarsi con la tua, sulla sua guancia. Lo stringi più forte, al culmine della disperazione.
Tra poco sarà tutto finito. La parola addio non avrà più il tempo di uscire dalla tua bocca.
   
 
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