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Autore: Shinalia    08/01/2010    14 recensioni
AU: Edward - Bella
Trama:
Un destino beffardo aiutato da abili mani cerca di ricomporre i pezzi che la magia ha abilmente mescolato.
Estratto da capitolo:
“Isabella entrate senza timore .. non mi disturbate” dissi mentre un sorriso affiorava sulle mie labbra. Uno di quelli sinceri che sono lei riusciva a strapparmi. Lei .. che con il suo arrivo aveva reso anche me più umano …
“Leggete nel pensiero?” replicò lei con un sorriso imbarazzato
In quel momento non seppi se era il caso di ridere o piangere … la piccola umana pur senza volerlo si beffava di uno dei simboli della mia mostruosità … "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salvee, eccomi finalmente con l'epilogo di questa storia che finalmente si conclude. So di avervi fatto penare tantissimo per avere i capitoli, lasciando trascorrere anche più di una settimana. Vi ringrazio di aver seguito questo piccolo sclerto della mia mente, un enorme grazie a chi ha inserito la storia tra i preferiti e seguiti e soprattutto a coloro che hanno commentato. 

Spero tanto che l'epilogo sia di vostro gradimento. Che altro dire, vi lascio l'indirizzo della mia pagina di Fb, dove potrete trovare info sulle altre mie numerose storie. Un bacione a tutti voi ♪

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Epilogo

 

Dopo innumerevoli peripezie l’esser tornata in quell’epoca in cui ero cresciuta dava a tutto ciò che era accaduto la parvenza di un sogno.

Un magnifico sogno che aveva segnato la mia vita ed il mio destino, riempiendo il mio cuore di innumerevoli gioie e dolori che mai più avrei rimosso.

L’amore aveva segnato inesorabilmente la mia esistenza, donandomi quelle sensazioni che avevo agognato e sognato, che avevo sperato di conquistare e sperimentare.

Che avevo ottenuto!

Eppure il senso di amarezza non pareva volersi dissolvere.

Dire addio ad Edward era stato atroce. Le lacrime avevano solcato il mio viso senza freno, mentre lui mi sussurrava con dolcezza che tutto sarebbe andato per il meglio.

Tutto?

Avevo scrutato il suo viso, scorgendovi la medesima angoscia che affliggeva il mio. Avevo mirato i suoi occhi color oro scurirsi nell’istante in cui un flebile saluto era fuoriuscito dalle mie labbra.

Non era un addio… o almeno ciò era quello che io desideravo sperare.

Crogiolarmi nella certezza che nulla sarebbe mutato in quei secoli che ci separavano. Che lui non sarebbe mutato e così il nostro amore.

Eppure il timore non pareva in alcun modo volermi abbandonare. La decisione a cui ero stata costretta era inevitabile. Tornare al mio tempo era necessario per preservare la mia vita e quella dei miei genitori, onde evitare che la comunità elfica potesse nuovamente reclamare le nostre vite. In quel caso nulla avrebbe potuto salvarci da morte certa.

 Eravamo partiti quello stesso giorno, insieme, sotto gli sguardi assenti dei Cullen ed i loro sorrisi spenti.

« Isabella!»

La voce di mia mamma mi riscosse dai miei pensieri e sospirando sommessamente decisi di porre da parte la mia tristezza.  Velocemente mi avviai verso il piano inferiore pronta per la colazione.

Giunta in prossimità della porta mi ritrovai a fissare la scena dinanzi a me, con un sereno sorriso.

Fu non poco strano notare le figure di mio padre e di mia madre in cucina, lei a barcamenarsi tra i fornelli e pietanze varie, lui incuriosito dalle notizie riportate sui giornali.

A detta sua era necessario acculturarsi su ciò che negli ultimi secoli era avvenuto. Le sue conoscenze si limitavano al lontano 1800, ed era stato non poco bizzarro osservare la sua espressione corrucciata dinanzi alle tecnologie moderne.

O aggeggi infernali, come preferiva soprannominali.

Quella nuova figura entrata prepotentemente nella mia vita era stato un immenso regalo. Il comprendere che l’odio scorto nei suoi occhi non era stata che una mera finzione era stata una fonte di gioia incommensurabile.

I timori che mi avevano afflitto, pesando su di me come un macigno, erano svaniti in un soffio, lasciando nel mio cuore un senso di leggerezza mai provato sino ad allora.

« Buongiorno! » esclamai esultante accomodandomi al tavolo, godendo di quelle nuove attenzioni.

Avrei recuperato tutto il tempo perso.

___________________________

Giunsi a scuola in netto anticipo quella mattina. Per gli umani non era trascorso che un giorno dalla mia assenza, l’incantesimo della nonna ci aveva ricondotti al momento esatto in cui la pozione mi aveva trasportata.

Quella stessa sera avevo chiarito la questione con Jacob, che ben poco aveva compreso della mia repentina decisione, benché da parte mia fosse stata maturata da non pochi eventi.

Non tentai di spiegare realmente cosa era accaduto, conscia che l’internato in un ospedale psichiatrico sarebbe stato il suo primo pensiero. Mi ero limitata ad illustrargli i miei sentimenti, troppo simili ad una buona amicizia per poter essere duraturi, almeno nel senso da lui inteso.

Non vi era amore nella nostra relazione ma vedere il suo sguardo ferito aveva risvegliato in me il senso di colpa per ciò che era accaduto con Edward, sebbene una parte di me fosse consapevole dell’inevitabilità della situazione.

Non che volessi giustificarmi, ma di una cosa ero più che certa: il mio cuore non poteva essere di nessuno all’infuori di Edward. E, malgrado gli eventi avessero preso una piega inaspettata, nulla avrebbe mutato quella mia ferrea convinzione.

Oltretutto ero certa che la mia separazione da Jake fosse positiva anche per lui, per quanto potesse soffrire, la fine della nostra storia lo avrebbe condotto alla ricerca della ragazza giusta per lui. Quella che un giorno avrebbe potuto donargli quell’amore che realmente meritava.

E forse, un giorno non troppo lontano avremmo recuperato la nostra amicizia.

Sospirando sommessamente, tentando di scacciare i cattivi pensieri, mi diressi verso l’entrata della scuola, purtroppo senza riuscire ad evitare un incontro mattutino con Mike Newton.

Mike era un ragazzo piuttosto simpatico, carino anche se con un volto ancora troppo infantile per i miei gusti. A scuola riscuoteva un certo successo tra la popolazione femminile, forse per i suoi capelli color grano e gli occhi chiari, perché di una cosa ero più che sicura, la sua personalità non aveva alcuna attrattiva.

Era il classico sportivo, altezzoso e dotato di un’eccessiva sicurezza nelle proprie doti.

Decisamente fuori luogo, a parer mio.

Mi raggiunse ostentando un sorriso entusiasta, che tentai di contraccambiare anche se con scarso risultato.

« Ciao. » salutai mesta.

« Buongiorno. Ho saputo che tu e il tuo ragazzo vi siete lasciati! » asserì immediatamente cogliendomi di sorpresa.

Avevo dimenticato quanto Forks fosse piccola e i suoi abitanti pettegoli.

Non erano trascorse più di ventiquattro ore dall’avvenimento, eppure la notizia pareva già aver fatto il giro del paese.

Pazzesco!

Tentando di celare la mia irritazione, per quella palese invasione della mia privacy, mi limitai ad annuire, pronta a riprendere il mio cammino.

Purtroppo per me Mike non era della medesima idea.

« Senti… » mormorò impacciato.

Oh no!

Fui assalita da un pessimo presentimento che ebbe quasi subito conferma.

« Mike, io dovrei andare… » tentennai, sperando di sottrarmi all’imbarazzo che da lì a poco sarebbe stato inevitabile.

« No, vedi. – esitò prendendo fiato. –  Pensavo che potremmo uscire insieme qualche volta, visto che non sei più fidanzata… »

Il silenzio calò repentino, mentre la mia espressione mostrava il palese sbigottimento ed imbarazzo. Naturalmente per nulla al mondo avrei mai potuto accettare la sua proposta e non solo per il costante pensiero di Edward, ma anche per il poco interesse che provavo per il mio interlocutore.

E adesso?

« Io… ecco. » emisi dei balbettii sconnessi, incapace di pronunciare frasi realmente sensate.

« Mi dispiace, ma lei è già impegnata. »

Una voce suadente irruppe facendomi sussultare. Il mio cuore prese a battere forsennato, preda  di una strana eccitazione.

Mi voltai verso la fonte della voce, ammirando il volto di Edward disteso in un sorriso sornione. Si avvicinò a noi prendendo la mia mano e mostrando, con malcelata soddisfazione, l’anello al mio anulare.

« Buongiorno amore. » salutò garbato, mentre la consapevolezza si faceva strada sul volto di Mike.

Quest’ultimo strabuzzò gli occhi allibito, volgendo il suo sguardo in alternanza tra l’anello ed il mio accompagnatore. Probabilmente si domandava come potesse essere accaduto tutto tanto velocemente, considerando che per tutti la mia rottura con Jake risaliva al giorno precedente.

Non che potessi biasimarlo.

Il suono della campanella lo riscosse dal suo stato di semi incoscienza e dopo aver farfugliato una scusa si dileguò, ancora visibilmente scosso.

Edward  non trattenne una risatina divertita mentre le sue braccia mi avvolgevano tirandomi a sé.

« Ci rivediamo signor Cullen. - mormorai scuotendo il capo per la piccola recita che aveva inscenato. – Sei stato molto crudele con il povero Mike. » lo ammonii scherzosamente, guadagnandomi un’occhiata torva.

« Nessuno può aspirare a ciò che è mio. » sentenziò perentorio.

Il sorriso sulle mie labbra si accentuò e mi strinsi a lui con maggior vigore.

Per me non era trascorso che un giorno dal nostro ultimo incontro, ma la sua attesa era stata di ben altra portata. Non so come avrei potuto sopportare un simile supplizio e non era minimo il mio timore che lui, stanco di attendere, potesse decidere di rivolgere le sue attenzioni altrove.

Ciononostante non avevo rimosso l’anello dal mio anulare, con la speranza di vederlo comparire da un momento all’altro, beandomi del suo sorriso.

Ed era accaduto!

Il quell’istante il senso di completezza mi pervase, in quell’istante la mia vita era finalmente perfetta. Ogni tassello, dopo tante peripezie e tanti dolori, era al suo posto.

Avevo una famiglia, avevo Edward… e come loro tutto l’amore che avrei mai potuto desiderare.

 « Ti ho aspettata tanto. – biascicò affondando il capo tra i miei capelli ed ispirando il mio profumo. – Mi sei mancata da impazzire. »

Mi voltai ignorando gli occhi dei presenti che ci scrutavano sorpresi, non curandomi delle malignità che sarebbero derivate dal mio gesto. Fissai lo sguardo di colui con il quale avrei condiviso la mia eternità, abbandonandomi sulle sue labbra e godendo di quel ricongiungimento.

In quel bacio impressi tutte quelle parole non dette e quell’amore che provavo per lui.

« Non ti libererai più di me. » sussurrai, sorridendo maliziosamente.

« È una promessa? » domandò speranzoso.

« Si, è una promessa! »

   
 
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