Tsubasa
“Kazumaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
Il solito urlo mattutino
eccheggiava per casa Shibahime-Ikeda quando un cuscino volò
attraverso la porta
del così ricercato Kazuma per atterrare sulla testa di una
ragazzina bellissima
con lunghi capelli castano chiaro e occhi verdi.
“Ehi!!!”
Il cuscino ritornò al suo
proprietario (ovviamente tirato con forza in faccia) e
l’assonnato alto ragazzo
biondo che era stato svegliato come ogni mattina dall’urlo
della sua sorella
maggiore si preparò al peggio.
“E questa mattina cosa
c’è?”
“Secondo te?”
La sua amata sorellina
(eh si, nonostante fosse lei la maggiore non riusciva a non chiamarla
sorellina, d’altronde era così piccola e carina!)
ogni mattina trovava una
scusa, generalmente assurda, per svegliarlo all’ora in cui
lei usciva per
andare a scuola.
“Non ne ho idea…”
“Dov’è la mia cartella?”
Quella di questa mattina
era a dir poco fuori dal mondo.
“La tua cartella?? E cosa
ne so io, è T-U-A!!!!”
“Si ma non la trovo!”
“E mi devi svegliare per
questo??”
Eppure le avrebbe
perdonato di tutto a quella testolina vuota, anche molto di
più di svegliarlo
presto la mattina.
“Si!”
“Ma che faccia tosta che
hai!”
“Che fate voi due?
Litigate già di mattina presto? Tsubasa è ora di
uscire o arriverai in
ritardo!!”
“Si papà!”
“Scusa ma la cartella?”
“Ah, quella? Si, mi sono
ricordata dov’è.”
“Non dire balle! Lo
sapevi dall’inizio!!!”
“Forse!”
E con una linguaccia le
ali che facevano volare il suo cuore e la sua musica se ne andarono di
corsa a
scuola.
Sarebbe stata un’altra
lunga mattina senza la sua sorellina, un’altra mattina
passata a comporre
musica con gli altri componenti della band, un’altra mattina
che avrebbe
impiegato trasformando in musica ciò che provava.
“Ah, Kazuma!”
“E tu cosa ci fai di
nuovo qui?”
“Mi ero dimenticata di
dirti il vero motivo per cui ti ho svegliato stamattina e per il quale
ti
sveglio ogni mattina.”
Allora un motivo c’era!
“Ovvero?”
“Perché mi piace salutarti
prima di uscire e vedere come ultima cosa te quando esco:”
L’aveva detto con un tale
candore e una vocina così tenera e poi era scappata via
così veloce che Kazuma
era rimasto immobile impietrito in mezzo alla stanza.
Il suo primo movimento fu
di prendere la matita e iniziare a scrivere quella che sarebbe stata la
prima
canzone del nuovo album del suo gruppo: “Ali”