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Autore: TonksTonks    12/01/2010    2 recensioni
Big Damn Table__Dominique Weasley/James Sirius Potter
Pubblicati: Amici mai_021 Maglione_012 Stammi vicino_096
Stupidi_022 Forse.Forse_001 Stupid Kiss_097 Novità a colazione_056
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Resistance ~ l'amore è la nostra resistenza «

Picche.
Big damn table - 050_Picche.

- Dove vai? - chiese, mettendomi una mano sulla spalla.
Sei giorni e molti baci dopo, James ed io; consapevoli del fatto che tutto questo era una grossa cavolata, che dovevamo smetterla e tutti gli altri pensieri ragionevoli che ci venivano in mente tra un abbraccio nascosto e l'altro, non avevamo smesso di vederci.
Era essenziale per la sopravvivenza di entrambi, era un bisogno fisico; il nostro.
Come dormire, mangiare ... respirare.
Sbagliato, certo, ma non potevamo, o meglio, non volevamo, farci niente.
- Dom, dove stai andando? -
Alzai lo sguardo ed incrociai gli occhi di Rose, che mi guardavano incuriositi.
- Da-da nessuna parte...perchè? - la mia capacità di mentire era messa a dura prova dagli occhi nocciola di mia cugina, la sensazione che lei sapesse era forte e non riuscivo a mettermi in testa che fossero soltando stupide paranoie.
Tornai a sedermi, e presi a sfogliare una rivista di Quidditch con finto interesse.
Rose era così irritante, sempre con il fiato sul collo, peggio di mia madre ... e perfino di Vic! Con la sua mania di avere tutto sotto controllo, non mi lasciava vivere, ed ora sotto i suoi occhi da falco ero costretta lì nella Sala Comune dei Corvonero a leggere una stupida rivista, invece di stare tra le sue braccia.
James mi stava aspettando.
Era il primo sabato della nostra 'storia' ed avevamo programmato tutto per filo e per segno, ma Rose aveva appena rovinato tutto.
La voglia di scaraventarle addosso il libro che stava leggendo era così forte che spaventai anche me stessa.
Da quando in qua ero così aggressiva?
- No così per sapere. Comunque, io vado un po' in biblioteca, ci sono Al e Scorpius che mi aspettano. - mi rispose mia cugina, sorridendo.
Annuii tranquilla, anche se dentro di me ero felicissima.
Aspettai dieci minuti dopo che se ne fu andata, contai fino a trenta altre venti volte e mi scaraventai fuori, per correre da lui.
Attraversai i corridoi come una furia, travolgendo i ragazzi che si godevano gli ultimi giorni caldi di settembre, ed arrivai davanti al luogo del nostro appuntamento: la Sala Grande.
Il nostro piano era che sarei entrata, mi sarei guardata un po' intorno, poi me ne sarei andata, passeggiando tranquilla verso la stanza con le finestre grandi, che era stata il nostro primo rifugio; e lui mi avrebbe seguito dopo poco.
Entrai prendendo fiato, cominciando a far finta di niente, salutai due studentesse del terzo anno e vidi il Prefetto della mia casata, Beth, arrabbiarsi con due Serpeverde del primo.
Voltai la testa verso il tavolo dei Grifondoro, ma lui non c'era.
Una fitta mi attraversò lo stomaco, ma mi feci forza pensando che forse era già nella stanza ad aspettarmi.
Prima di voltarmi per uscire, Lucy e Lils mi vennero incontro.
- Avete visto James? - chiesi, senza troppe cerimonie.
- ...sì, è uscito poco fa, l'ho visto andare via con Amy. - rispose Lils, stupita dal fatto che mi interessassi alla vita del fratello.
Non risposi nemmeno e mi precipitai alla stanza, con una briciola di finta speranza a darmi la forza.
Aprii la porta piano piano trovandola completamente vuota.
La chiusi e mi appoggiai al muro, triste.
Mi aveva dato buca, ecco...James aveva preferito stare con Amy a fare chissà che.
Con rabbia fermai una lacrima sulla mia guancia, incapace però di placare la gelosia e la rabbia nel mio petto.
Non riuscivo a credere che stessi così male per lui, insomma, fino a poche settimane prima non riuscivamo a sopportarci, a stento ci rivolgevamo la parola, e le rare volte era solo per lanciarci frecciatine.
Ma ora me ne stavo seduta a terra in una stanza vuota, a piangere per lui come non avevo mai fatto in vita mia.
Piansi talmente tanto e per così tanto tempo che mi addormentai, rannicchiata su me stessa.














  
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