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Autore: MizuTeam    14/01/2010    2 recensioni
Canta, o Diva, le avventure della 2C, che imprudentemente offese gli Dei. Mai si avvide una classe sì sfortunata, in quanto terribili mostri occuparono il trono della classe, e traditori si insinuarono tra i compagni fidati.
“Quale fu la classe che offese gli dei Olimpi? Che motteggiò il divino Zeus?”
Parlò solenne Eurito dalla voce forte “Che qualcuno ci procuri una fiera da sacrificare!”
Un Poema Epicomico di marchio MizuTeam... leggete e dite che ne pensate! ^__-
Genere: Generale, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10.

L’albero dai fiori rosati muoveva i suoi rami al ritmo dei cinguettii degli uccellini, appoggiata al tronco vi era Cosmia, che stava tranquillamente guardando il cielo.

“Divino Apollo, che cosa vi porta qui?” chiese Cosmia guardando il Dio che si avvicinava.

“Cosmia… perché non ti fai cambiar di classe? Ho dato istruzioni alla preside in modo che ti lasci cambiare!” chiese Apollo.

“No, ormai non posso più tirarmi indietro…”

Il divino Apollo prese la mano di Cosmia, ma questa inaspettatamente gli fece una pacca sulla spalla: “Lo so che siete preoccupato, ma fidatevi tutto andrà bene!”

Apollo non poté far altro che ritirarsi, il sorriso di Cosmia l’aveva rassicurato un poco.

All’improvviso arrivò un piccione viaggiatore che portò a Cosmia un messaggio:

“Le uova marce sono pronte per essere lanciate e i sacchi di piume sono pronti”

Il piccione ritornò indietro portando un qualche messaggio.

In classe i fanciulli attendevano l’arrivo della personcina, che arrivò qualche minuto dopo grondante di uova marce e ricoperto di piume da capo ai piedi.

“Cos’avete da guardare?” domandò inferocita la personcina.

I fanciulli trattennero le risa, mentre la personcina si stava di nuovo trasformando nel mostro.

All’improvviso un cervo irruppe nell’aula incornando la personcina.

“Ehi! Quello è James Potter!” Gridò Cleante.

Il mostro-personcina ingaggiò una battaglia con il cervo.

Eurito ne approfittò: “Amici! Cogliamo l’occasione per scappare!”

I fanciulli uscirono di corsa dall’aula e dalla scuola ritrovandosi nel cortile. Purtroppo per loro c’era Zeus ad attenderli.

“E dunque proprio non capite…” Iniziò Zeus preparandosi a lanciare uno dei suoi fulmini.

Tra i fanciulli si frapposero i Titani.

“Questi Fanciulli non sono crudeli!” cercò di difenderli Crono ma Zeus riuscì ad imprigionarli di nuovo.

Zeus dopo quest’interruzione si ripreparò per scagliare una saetta contro i fanciulli, quando dalla loro parte si schierarono alcuni Dei.

“Ares, Apollo, Ermes, Artemide, Afrodite e pure te Atena!” disse Zeus.

“Ti prego padre, dà una possibilità a questi fanciulli! L’ignoranza è l’unica colpevole!” intercesse Atena.

Zeus sembrò ragionare.

“Loro potranno imparare a rispettarci se li lascerai in vita!” disse Artemide.

“Non si comporteranno più male nei nostri confronti!” disse Ermes.

“Non ci calunnieranno più!” affermò Ares.

Zeus sembrava ormai convinto, ma per rincarare la dose i sei Dei aggiunsero con le loro faccee più supplichevoli: “Ti prego Papy!♥”

“Essia! Siete perdonati giovani ed inesperti studenti! Mi raccomando impegnatevi!”

E così dicendo gli dei scomparvero.

“Ehi… siamo salvi…” disse Salmoneo guardandosi intorno.

“Non ci posso credere… Il mio Leandro! My Love! Potrò rivederlo ancora!” gridò di felicità Clelia.

“Ehi! Ma stiamo parlando normalmente! Menaleo! Te ne sei accorto?!” chiese Polluce.

“N-non ci credo…” e Menaleo iniziò a piangere dalla gioia.

“Poverino… non ce la faceva proprio…” esclamò Forbante.

“Eh già…” asserì Eurito insieme a Galatea.

“Sono felice!” disse Ebe saltando intorno e coinvolgendo molti dei fanciulli in uno scatenato trenino della felicità.

“Così finisce questa storia, i fanciulli vennero perdonati, e il divino Zeus ritornò alla sua occupazione principale, andare a…”

“ZEFIRO!!” lo bloccarono i compagni.

“Oh… e che palle… Io DEVO dirle queste cose, se non posso allora me la prendo con Idotea!” disse Zefiro.

“Che c’entro io?! Prenditela con Cosmia che ci ha fatto andare nel Tartaro!” protestò Idotea.

“Ragazzi!”

“Beh alla fine è andato tutto bene! Perché prendersela con me…?” commentò Cosmia.

“Non trovate che ora che sono meno stressato io sia ancora più bello?!” intervenne senza senso Adone.

“Ehi! Ragazzi!”

I fanciulli si girarono verso la voce e rimasero sorpresi, davanti a loro stava Deucalione. Corsero verso di lui per abbracciarlo, avevano stretto un buon rapporto con lui, anche se c’erano stati poco tempo.

Questa è la fine ufficiale del racconto della 2C, non c’è dato sapere cosa fecero dopo questi impavidi alunni, si spera solo che tutti continuino felicemente il loro cammino.



Wow, finalmente l'ho finita. Bene come dice il testo, la Classeide è finita, dopo due anni dai fatti accaduti! xD
  
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