Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: ailinon    16/01/2010    7 recensioni
Nel lontano rinascimento, un ragazzo con una grande e sola passione: la poesia e la lettura.
La sua vita a Firenze, lo condurrà a conoscere molti personaggi importanti.
Dalla sagace intelligenza di Pico, alla filosofia di Marsilio.
Dalla gioia di vivere di Giuliano de Medici, alla grandezza di Lorenzo il magnifico, suo fratello.
Fino alla superbia della famiglia de Pazzi.
Ma uno su tutti saprà cogliere l'essenza del suo animo...
Genere: Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rinascimento
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 83 – ADDII o IL CIRCOLO DEI POETI

Capitolo 83  – ADDII o IL CIRCOLO DEI POETI

 

“…Nel silenzio della mia pena, scrivo questa lettera indirizzata a nessuno, perché nessuno c’è più che possa rispondermi e capire.

Lorenzo il magnifico è morto, e con lui tutti i sogni di pace e di cultura.

Tutto sembra andare a rovescio.

Si uccide chi ama e si premia chi odia.

E io sono qui, bloccato nel tempo, ultimo superstite di questo amore che tengo segregato nel petto e che mi stritola e mi lacera. E tortura il cuore.

Anche l’anima mia, il mio Pico, se n’è andato. Tu… Mio dolce signore, che mi hai abbandonato qui, in questo inferno terreno, senza più speranza.

Te ne sei andato come Angelo, come Agnolo, come Lorenzo, come Giuliano… E chi? Chi consolerà mai il cuore dello sconosciuto Girolamo? Del silenzioso e fedele Girolamo?

Io sono qui, e muoio.

Muoio ogni giorno che vivo. E ogni giorno che vivo, prego di morire.

Dove sei, metà del mio dolente cuore?

La tua chioma rossa era la luce del mio sole. La mia stella, la mia vita.

La tua anima era la mia.

E la mia la tua.

Ogni giorno accarezzo il pensiero di morire e di ricongiungermi alle tue spoglie, come giacciono insieme quelle di Agnolo e del suo angelo. Coronati di alloro.

Ho pensato io al loro funerale, dopo quella strana febbre che ha divorato i loro corpi e il tuo, mio dolce signore.

Questo sembra essere il mio compito. Sopravvivere agli altri, e sopravvivere nel dolore.

Ma almeno questo l’ho deciso io.

Io solo che son rimasto indietro, sulla porta dell’inferno.

Ti prego, mio signore, portami via. Portami via presto, perché non voglio stare oltre lontano da te. Così che ci possiamo riunire nella corte del cielo, come abbiamo sempre desiderato, noi due.

Insieme.

Ho lasciato scritto, nelle mie ultime volontà, che le anime sole dovranno essere riunite nell’amore. Pico…

Verrò sepolto con te, se ci sarà qualcuno di buon cuore, che mi renderà questa ultima, unica gioia terrena.

Io, te, e gli altri, torneremo a essere il circolo di poeti che si univa nelle sere d’estate insieme a Lorenzo.

Ci uniremo nell’amore di Dio, che è beato e misericordioso, ed accetta tutti gli uomini di buona volontà.

E noi lo eravamo non è vero Pico?

Amavamo la cultura e la poesia su tutto.

L’amore universale era il tuo, il nostro credo.

Ed ora, il mio unico desiderio è di riabbracciare la tua anima.

Ignorando tutto il resto, tutto il dolore, solo la tua anima può darmi pace.

Ti prego, torna presto a trovarmi.

Per sempre tuo

        Girolamo”

 

***

 

 

 

EPILOGO

 

Il corpo di Girolamo Benivieni, venne seppellito nella chiesa di San Marco, a Firenze, assieme alla ossa di Giovanni Pico, conte della Mirandola, e Agnolo Poliziano.

Sulla lapide dedicata ai poeti venne scritto questo epitaffio:

 

 

Qui giace Giovanni Mirandola, il resto lo sanno
anche il Tago e il Gange e forse perfino gli Antipodi.

Morì nel 1494, visse 32 anni.

 

 

Girolamo Benivieni, affinché dopo la morte la separazione di luoghi non disgiunga le ossa di coloro i cui animi in vita congiunse Amore, dispose d'essere sepolto nella terra qui sotto.

Morì nel 1542, visse 89 anni e 6 mesi.”

 

 

Sul retro della tomba, venne tuttavia riportata un’altra scritta,

non visibile a tutti, in onore del sentimento che aveva legato i due, secondo le ultime volontà del Benivieni:

 

“Io priego Dio Girolamo che 'n pace
così in ciel sia il tuo Pico congiunto
come 'n terra eri, et come 'l tuo defunto
corpo hor con le sacr'ossa sue qui iace[1]

 

 

Ma pochi sanno che un altro poeta era sepolto con loro.

Un poeta che nessuno conosce.

Un poeta di silenzi.

 

 

 

 

 

RINGRAZIAMENTI:

Ragazze, vi ringrazio di tutto cuore

per aver letto fino qui la storia di Angelo, Agnolo, Pico e Girolamo. Ma anche Lorenzo, Giuliano, Simonetta e Goffredo. Personaggi che ho amato sinceramente, e per cui mi è pianto il cuore lasciarli, alla fine della loro storia.

Davvero spero abbiate provato il mio stesso affetto per loro, anche voi.

Vi prego di dirmi cosa ne pensate, di tutta la storia.

Vi ringrazio ancora sentitamente.

GRAZIE.

 

Aily

 

 

 

 



[1] Epitaffio scritto sulla tomba di Pico della Mirandola, Agnolo Poliziano e Girolamo Benivieni, sepolti insieme,

     nella chiesa del convento di San Marco, a Firenze.

La traduzione dal volgare:

"Girolamo, io prego Dio che  il tuo Pico sia congiunto a te in Cielo nel modo in cui  lo era in terra, e nel modo in cui il tuo corpo defunto ora giace assieme alle sue sacre ossa".

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: ailinon